Ho lavorato un anno per il datore di lavoro a nero, i primi 5 mesi senza Permesso, con un ulteriore 7 mesi con Permesso di lavorare. (perche sono straniero)
Ultimo messe è successo a me il capo cantiere, sbatté la mano sul collo, e mi ha licenziato.
Abbiamo lavorato al restauro di plinti, pilastri e travi al piano tera, costruzione su due piani, in cui vivevano le altre persone, e anche io con la mia famiglia al ultimo piano.
Ho parlato con datore di lavoro, pero anche lui e pensava che avrei rinunciare a tutto.
Adeso sono in causa per lavoro on nero (Purtroppo, ho assunto un avvocato che si specializza solo in lavoro a nero).
Ma mi interessa, se abbiamo il diritto noi inquilini, o solo mia famiglie se altre non vogliono, a cercare compensazione, o per spostarsi al nostro altro alloggiamento sicuro.
Siamo lavorati al restauro al novembre 2010. dal agosto 2011. on mia signalazione al Comune, mi e risposto con lettera, e lavori sono presentati in novembre 2011. in febbraio ho cercato tutti documenti per vedere cose e presentato, pero me chiamava una signora e mi ha chiesto chi sono io per cercare questi documenti.
Mi interessa se possono chiedere che l’espansione accusa giudice per mettere in pericolo la vita inquilino, e se lo stato potrebbe fornirmi avvocato penalista, o devo essere assunti e una nuova azione.
Anche se c’è qualcuno che è interessato ad aiutarmi mi può contattare per ulteriori informazioni. (dj.marjanovic@gmail.com)
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Categorie: - Lavoro
Io ho cercato lavoro per tanto tempo, ma a scoraggiarmi è stata la mentalità delle persone. Almeno io mi sono trovata in più circostanze in situazioni veramente imbarazzanti. Per come sono fatta io avrei preferito restare in prova tutta la vita… ma in fin dei conti alle volte mi domando se abbia veramente senso cercare un lavoro. Io sono sola. Ho una casa e in maniera ordinata con una piccola rendita penso di riuscire ad andare avanti. Certamente non sono ricca. Considerando che sono sola, e non ho intenzione di sposarmi, questo mi appare come un lusso… si vedrà! Ma io penso un’altra cosa… credo nella buona fede di chi non considera il tempo degli altri perché il suo viene pagato a peso d’oro e, magari in buona fede, pensa di avere il mondo ai suoi piedi. Poi sta a te essere sincera… ovviamente la prima reazione è quella che conta. Non per un fatto d’eroismo… io non riuscirei neanche a gestire qualcosa che non mi appartiene. Lavorare in proprio per me, che non riesco a mettere a frutto i miei diritti, sarebbe una grande cosa.
PS Purtroppo si è persa di vista la differenza tra persone ed immobili. La proprietà privata viene considerata quasi un simbolo del male… infatti il lusso di cui ti parlo è tra tante virgolette. Nel senso che anche lì è difficile far capire quanto ti costa mantenere un immobile. Diciamo che il problema si ripresenta anche se si risolve bonariamente. Un immobile che non rende si può lasciare… ovviamente non si tratta di una miniera d’oro. I metri vanno messi a frutto… ma la persona, il lavoratore dipendente, che può fare? Io non me la prendoperché i tempi sono difficili e mi metto nei panni di tutti.
Certamente qualcuno potrà dirmi… io non stavo cercando nessuno. Sono con te… ma almeno ripaga con il rispetto un tempo che non ti è servito a niente. Non farmi pesare la cosa. Come si trattasse di una colpa mia, poi… è andata! Che sarà mai? Perchè cercare sempre il pretesto per alimentare l’odio? Vincere è bello, ma si può vincere senza denigrare gli altri… senza metterli in condizione di doversi difendere… perché, sai, anche un pensiero che sostiene la sopravvivenza fa stare male quando credi nell’amore. Allora magari chiedi scusa quando non dovresti. Mi viene in mente la canzone di Nada… Senza un perché… proprio così! Ma è vita?
Non sono sicuro di aver capito. Sei stato assunto in nero per restaurare elementi strutturali al piano terra di una abitazione dove abitavi tu con la tua famiglia? Boh. In ogni caso, la questione del lavoro nero ti riguarda per i contributi non versati, per tutto il resto va da un civilista e pagalo bene.
Rossella,
due bei post davvero! inclusa l’affermazione: “Perchè cercare sempre il pretesto per alimentare l’odio? Vincere è bello, ma si può vincere senza denigrare gli altri… senza metterli in condizione di doversi difendere… perché, sai, anche un pensiero che sostiene la sopravvivenza fa stare male quando credi nell’amore.”
verissimo e più che condivisibile tutto quanto!