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Lettera pubblicata il 17 Aprile 2012. L'autore ha condiviso 3 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore Daniel85.
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Mi piace che l’italiano medio denigri sempre ciò che non conosce.
Nessuno vuole vendere SEO qui sopra, raccontavo solo una esperienza perché pensavo di essere utile a qualcuno. Ingenuità.
Un giovane professionista senza nessuno che lo spinghi non ha modo di farsi conoscere nel mondo del lavoro perché è tutto già occupato dai vecchi baroni.
Qual’è allora la soluzione?
Io ci sono arrivato nel 2008: sito internet nel quale offro i miei servigi + SEO per farmi trovare.
Non riesco proprio a capire cosa ci sia da denigrare.
Tante volte ci manca un po di estro e un po d intraprendenza; è anche per questo che tanta gente è senza lavoro.
E dato che mi occupo anche di Risorse Umane, non è che è solo colpa del sistema se tanti ragazzi sono senza occupazione.
saluti
Alfa, la soluzione mi sembra chiara e ovvia: non avere più interessi pratici, di nessun tipo, in questo paese. Chi ha titoli e capacità deve cercare lavoro fuori da qui. Oppure, se ci si riesce, guadagnare tutto al nero ed essere INESISTENTE per lo Stato italiano. Questa Nazione ( ma penso a poco a poco anche il resto d’ Europa ) è destinata a sprofondare nella sua stessa melma e secondo me non c’è alcuna possibilità di ritorno. Bisogna dire comunque che questo dipende in larga parte da un popolo bue che anzichè ribellarsi a tutto questo tace, e subisce il volere dei potenti ( che faranno SEMPRE E SOLO i loro interessi ) e crede a tutto ciò che gli viene propinato dai mass media di regime ( quelli controllati dai nostri governi ). Qui in Italia ci troviamo a combattere una guerra futuristica ( la globalizzazione ) con mezzi arcaici ( la mentalità e la cultura che ci sono qui da noi ). Ti pare che chi resta legato a questo paese potrà salvarsi ?..
Soluzione?fino a un po di tempo fa era possibile lavorare gratis dal nostro amico cerco ingegneri ma dopo averlo strapazzato per benino se ne sono perse le tracce comunque un è detto se te tu provi l’è ancora li
Salve a tutti;
Beh, complimenti per l’idea! Ho trovato questa lettera aperta, così come la maggior parte dei commenti, molto interessante.
Se non faccio torto a nessuno vorrei permettermi di fare un piccolo sondaggio. Prima, però, sono costretto a tediarvi con una piccola introduzione per farvi centrare il nocciolo della questione:
Sono uno studente di 27 anni iscritto ad un corso di Laurea Magistrale in Ingegneria Meccanica. Da qualche mese sto valutando l’ipotesi di ritirarmi e cercare lavoro con la Laurea triennale (sempre in Ingegneria Meccanica); ovviamente mi ritirerei dopo aver trovato qualcosa di tangibile ma cercare occupazione di per sé è già un lavoro che sottrae ulteriori ore allo studio (ne so qualcosa da esperienze lavorative pregresse).
I motivi che mi spingono al ritiro sono essenzialmente 3 (per di più collegati tra loro):
1)
Sto realizzando che, in realtà, sono maggiormente attratto dal settore gestionale (totalmente estraneo ai miei studi) o da altre attività per le quali non è strettamente richiesta una laurea magistrale. Ebbene si, un Ingegnere a cui non piace progettare e vivere davanti alle analisi FEM.
NB: Provengo da un Istituto Tecnico.
2)
Non ho più ne la freschezza, ne la voglia di studiare ore ed ore come un tempo.
Perché?
Perché non mi interessano le materie di studio;
Perché le vedo troppo teoriche;
Perché non vorrei fare quel tipo di lavoro (vedi sopra);
Perché dovendo studiare la sera e nei fine settimana non ho il tempo da dedicare ad un hobby che potrebbe divenire una fonte secondaria di reddito
3)
Sebbene non sono assolutamente l’unico (e neppure uno dei pochi) a girare ancora in Università a 27 anni suonati, mi sto convincendo che è ora di iniziare a produrre e rendersi autonomi. Per come sono fatto, finché vengo foraggiato da mamma e papà, rinuncio a tante piccole e grandi cose lasciando in famiglia i soldi che guadagno da lavori secondari. In pratica non Vivo; mi limito a sopravvivere.
Premesso questo, veniamo al sondaggio:
Quanti di voi hanno concluso la loro carriera accademica con la Laurea triennale e possono dire di aver trovato un’occupazione soddisfacente a livello personale?
Con soddisfacente intendo qualcosa riguardante i propri studi, anche se solo marginalmente, con possibilità di crescita professionale ed economica in futuro.
Tendenzialmente mi piacerebbe sentire gli Ingegneri in ambito Industriale (più affini al mio) e laureati in questi ultimi anni, dato che le dinamiche nel mondo del lavoro cambiano col passare degli anni. Essendo una scelta di vita irreversibile (o quasi), vorrei sentire il maggior numero di pareri prima di lanciarmi in una direzione piuttosto che in altre.
Mi scuso se mi sono dilungato eccessivamente; ad ogni modo l’amico qui sotto dice che mi rimarrebbero ancora 190 caratteri.
L’ingegnere che abita sotto casa mia,
gli sono caduti tutti i capelli,
Si e’ laureato a 32 anni, ma divertimento e fica = 0.
Il pizzaiolo invece e’ la 4 volvo che cambia in meno di 3 anni.
ora a 28 anni fa il gestore di 3 locali
sul lungomare, e’ pieno di fighe, e guadagna
come un nababbo.
Qualcuno dira’ allora che la laurea conta ancora qualcosa ?
Assolutamente no, perche’ troverai tante
signorine laureate 110/110 nelle waccate
piu’ assurde, tipo scienze in spaghetti
all’ amatriciana, che saranno dottoresse
in meno tempo e con voti piu alti dei tuoi.
e che otterranno un posto migliore del tuo,
con uno stipendio piu alto.
per quanto poco possa valere il mio commento, mi sentirei di esprimere due cose per chi, come me poco tempo fa, cercava di farsi un idea su internet per cosa fare dopo il diploma:
sono un perito meccanico iscritto al primo anno di Ingeneria al Politecnico di Torino (probabilmente sceglierò il ramo Meccanico) e guardando sia i miei amici in prossimità di laurea che gli ex compagni in cerca di lavoro, posso solo consigliarvi di NON ASCOLTARE NESSUNO quando si tratta di scelte così importanti e personali. Intanto non esiste nessuna formula di buona occupazione di questi tempi. Considerate i fatti e PROVATE tutto quello che vi è concesso tentare.
Nessuna laurea ti assicura un futuro (tantomeno una presa con 2 anni di ritardo) ma di sicuro se ci si laurea in tempo in un percorso come ingegneria, state pur certi che avrete buonissime probabilità di ottenerne qualcosa di buono.. magari non in italia e magari non subito.
Il problema che tratta il testo sta nel fatto che quando si parla di lavoro, tante persone credono in qualcosa che gli sia DOVUTO, SU MISURA, COMODO E BEN RETRIBUITO GIÀ AL PRIMO STIPENDIO… E CHE SOPRATTUTTO basti presentare domanda qua e la per ottenere un contratto indeterminato, aggiustati tutta la vita e con poca fatica. Ma basta ragionare sul concetto di retribuzione per capire che vieni pagato sulla base di quello che sai fare, e se non hai mai lavorato cosa ne sa chi ti assume di quello che sai fare? Ed in primis se vali la spesa?
Per il poco che ho studiato fin’ora posso confermare che ingegneria NON È FACILE, se pensate di entraci con l’idea di sgobbare un po per poi stare tranquilli dopo 5 anni, mi spiace ma ha ragione l’autore (anche perché gli anni potrebbero diventare 6 o 7 o 8 ecc..). Ma, se come nel mio caso, i vostri genitori sarebbero contenti di pagarvi gli studi… allora vi consiglierei di tentare se siete indecisi, perché non c’è altro modo di rendervi conto di cosa sia l’università. Per quanto riguarda le probabilità di un impiego nella zona in cui vivete, l’unico modo sta nel farsi conoscere prima ancora di laurearsi (o di diplomarsi nel caso dei periti).. Facendo Stage e presentando domande di tirocini nei periodi di studio. Si lavorerà gratis per un po, ma nel peggiore dei casi si guadagnerà esperienza in CV.
l’ultimo commento è di una banalità impressionante. ma che hai 15 anni
Caro ingegnere.
Le posso dire che una laurea in ingegneria
E’ un fiore all’occhiello.
Detto questo le dico che l’italia e’ un paese di trafficoni, di semianalfabeti, di falsi cattolici,di prostitute,di logorroici,
E…. di raccomandati.
Non si faccia illusioni.
In italia solo i peggiori vanno avanti.
E perche’?
Perche’ le persone piu’ limpide,piu’ umili,piu’chiare sono emarginate.
Queste sono le palme che sono venute in continente come diceva leonardo sciascia.
Io sono di torino e le dico caro ingegnmere che qui a torino,prima che arrivassero le palme contava solo il merito.
Adesso qui atorino non si parla piu’ piemontese ma si parla il linguaggio della mafiia.
Maledetto garibaldi.
In realtà non centra Garibaldi, i mali dell’Itaia contemporanea sono i mali che Piemonte aveva nell’800 e che sono stati poi esportati in tutta Italia quando lo staterello, per giochi geopolitici internazionali, ha conquistato gli altri stati autonomi italiani.
Si informi.
ritornando al tema “laurea in Ingegneria”..ho preso la laurea con non pochi sacrifici. l’ho fatto per me e anche per gli altri, pensavo potesse servire là fuori. In realtà qui non serve a nessuno e tanto meno è servita a me. Vi dico cosa conta in Italia: bella presenza (sia donne ma soprattutto uomini), conoscenze, famiglia di appartenenza. se hai tutte queste caratteristiche e poi ci metti una laurea..be poi sei dio in terra e tutti ti adorano. tutti sapranno che vali e sarai un leader. nà tristezza senza fine