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Lettera pubblicata il 17 Aprile 2012. L'autore ha condiviso 3 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore Daniel85.
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in teoria adesso dovrebbe essere un periodo di ascesa per gli ingegneri meccanici, poichè la TV ha rimbecillito la popolazione con le prospettive esaltanti della stampa 3D.
In realtà domani si scoprirà che un indiano con uno stipendio di 80 euro mensili, lavorando via internet può far guadagnare molto di più un investitore rispetto un ingegnere meccanico italiano messo a disegnare modelli obj per la stampante 3D, che si sente sottopagato se prende 800 euro al mese…10 volte tanto.
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Massimiliano – 1 ottobre 2015 9:03
Il motivo di questa situazione sta nel “piano kalergi” . Cercate su internet!!!
Il motivo dell’uonione europea sta in questo.
mondo del lavoro in i-taglia .. per gli under 30 consiglio assolutamente percorso universitario più lungo + eventuali master ecc…. perchè? perchè intanto una volta finito avrete da rompervi i co...... parecchio tra inviare cv a vuoto .. girare per le zone industriali tra capannoni chiusi e aziende che non solo non vi aprono la porta ma non rispondono nemmeno al citofono del campanello … quindi .. ripeto .. scuola a più lungo possibile, per via che sicuramente il tempo ve lo passate meglio lì piuttosto che a casa. per gli over 30 come me .. boh sono un tantino a corto di idee!!!
BUONGIORNO.
CARO DANIELE 55,BASSA MANOVALANZA(CUOCHI,BARISTI,ECC….)fanno diminuire nettamente il livello generale dei
salari(curva dei salari).
MA SE I SALARI SONO BASSI C’E’ MOLTA PIU’ DISOCCUPAZIONE.E BASSO TASSO DI DISOCCUPAZIONE SIGNIFICA UN BASSO AUMENTO DELL’INFLAZIONE.E’ QUESTO CHE VOGLIONO I NOSTRI PADRONI.(CURVA DI PHILLIPS)
E POI UN POPOLO DI IGNORANTI(CUOCHI,BARISTI,TRAFFICONI)E’ MOLTO PIU’ FACILE DA COMANDARE.
GRAZIE PER L’ATTENZIONE
Non sono affatto convinto che i cuochi, baristi e trafficoni siano più facili da governare degli ingegneri…
Finalmente un argomento interessante che non i soliti drammi d’ amore o le solite menate melense.. dunque, innanzitutto partiamo col dire due cosine:
– il popolo più facile da addomesticare e assoggettare è senz’ altro quello ignorante. ma non è detto che un cuoco sia più ignorante di un ingegnere. bisogna capire cosa si intende per “ignoranza”.
– una semplice cultura nozionistica in sè per sè non significa nulla se poi l’ individuo di cui ne è detentore manca di determinate qualità umane: coraggio, iniziativa, comprensione e rispetto per il prossimo, apertura mentale, disponibilità ad aggiornare costantemente le sue cognizioni.
Ora, mi sembra che dati questi presupposti, non sia tanto un titolo di studio a decretare quanto un individuo possa essere più o meno manipolabile. molti grandi personaggi che hanno cambiato il corso della storia, sapevano a malapena leggere e scrivere. ma avevano dentro di loro qualcosa che la maggior parte dei “dotti” di oggi ( o presunti tali ) non hanno: il fuoco della coscienza e il senso della giustizia.
a me sembra che ora come ora il popolo italiano si divida perloppiù in due categorie: i codardi acculturati, e i codardi rozzi e poco sapienti. sono ENTRAMBI individui inutili. i primi perchè non mettono a frutto il loro sapere per uno scopo nobile e alto. e i secondi perchè oltre ad essere limitati culturalmente, lo sono anche umanamente. il che è molto peggio ed infinitamente più deleterio.
oggi il mondo è molto complesso e per forza di cose bisogna acquisire conoscenze vaste per affrontarlo. ma la sola formazione nozionistica di per sè non basta a creare un individuo ADULTO.
Stare sui banchi di studio fino a 30 anni non dev’essere il ripiego al fatto che non si trova un lavoro. ed è una cosa che di per sè non serve a un caxxo se intanto non si apprende niente di utile, a livello di competenze specifiche, e se “non ci si guarda intorno” per vedere come il mondo EVOLVE. chi oggi avvia un’ impresa lo fa preferibilmente all’ estero ( date le tasse che ci sono in Italia ), quindi imparare alla perfezione ALMENO una lingua straniera è fondamentale. inoltre l’ imprenditore di OGGI ( che non è il capoditta di una volta ) cerca VALIDI COLLABORATORI, non una massa informe di laureati accademici che però non sanno fare niente di CONCRETO.
Salve carissimi. Io penso che siate tutti impazziti qui. Premetto che in italia gli ingegneri devono scappare e devono andare nei paesi nord europei o in america con un bel dottorato di ricerca. La figura professionale di un ingegnere é mollto apprezzata e l università prepara su base teorico-culturale(molto spesso anche pratica) l ingegnere. Prima che tutte le pecorelle inizino a dire che le materie scientifiche non servono ad un c.... ed é tutto una perdita di tempo, dite intanto grazie agli ingegneri che hanno permesso di creare il computer, il telefono e la rete internet che vi ha permesso di inviare qui tutte le vostre stronzate. Lo sviluppo dell’ elettro tecnica lo dobbiamo a studi scientifici/matematici, e menomale che non servono a un c..... Certo! se si eé imbianchino, panettiere o altro non serve conoscere le derivate, oppune non serve sapere cos’é un induttore(sempre in tema di elettrotecnica), agli ingegneri per compiere al meglio il loro lavoro serve. E tra l altro vi sono tanti ingegnieri. Il lavoro c’é, bestemmiate il vostro paese prendete le valigie e scappate
Fosse così come dici allora saremmo proprio fortunati e tutti ricchi essendo ingegneri. A me pare che io lavoro in Italia non C è. Forse magari più per gli imbianchini
Induttanza
tu parli di gente che SA FARE QUALCOSA. ma come avevo detto nel mio commento, tanti giovani escono dall’ Università che in pratica non sanno fare un caxxo. e non mi riferisco agli ingenieri, il mio è un discorso più in generale. Oggi il mondo è diverso da quello di 40 anni fa. nessuno ti da un lavoro sulla semplice base di un titolo ( diploma o laurea ).
Le (ex)facoltà ingegneristiche (oggi tutto dovrebbe esser basato su dipartimenti) formano a 270° il cliente (loool, gli studenti hanno smesso ad un certo punto di esser studiosi e sono diventati acquirenti di corsi di studio?!) che può spaziare in ambito tecnico, teorico e burocratico, in special modo per facoltà storiche come ingegneria civile/edile, meccanica, ecc… Vero è che vi sono professioni di ingegneri che accedono a mercati con prodotti a basso costo (più facilmente vendibili se il ceto medio viene spinto verso la povertà aumentando la disugguaglianza sociale, come sta avvenendo da 20 anni a questa parte, con culmine nella crisi del 2008 dove 1% di ricchi si è arricchito ed il ceto medio si è impoverito), ed ingegneri che invece devono accedere a mercati strutturati (meccanici e gestionali accedono solo a lavori in aziende che debbono essere presenti sul territorio e non delocalizzare nel nord-est europeo) o rischiosi (vedi ingegneri civili o architetti che prendono 1-3% del valore dell’edificato prodotto ed hanno rischi penali per decenni che gravano sul loro lavoro), vendendo prodotti che oramai sono un bene essenziale (prima casa) con un valore da bene di lusso (con 200 mila euro una persona può prendersi un ferrari base od un appartamento). Ma a fronte di continue crisi generate dal mondo finanziario, quello che molti chiamano brooker, altri bankster, altri ingegneri dell’economia, che hanno stipendi 400 volte superiori ad un ingegnere civile, meccanico, ecc… figure che spiccano per aver subito maggiormente i danni generati dalla crisi del 2008 e del 2012, forse quello che serve alla società non è chiedersi se proseguire o meno con l’università come clienti di corsi universitari o se sia meglio una facoltà o l’altra. Ciò che serve è un esorcismo alla società italiana (ed al pari a molte altre di europa ed america) in cui si sono consolidate pratiche sbagliate e dannose che favoriscono pochissimi e danneggiano molti. E’ importante quindi iniziare a puntare il dito e dire che si, è colpa loro … in primis i politicanti legati ai lobbisti come emerge da numerose inchieste giornalistiche per qualsiasi partito.