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Lettera pubblicata il 17 Aprile 2012. L'autore ha condiviso 3 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore Daniel85.
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Io si,sono abituato a lavorare per essere pagato non il contrario.tenetevi lucidi.
Prestigiosa facoltà??? Voto superiore a…???? Noi studenti, noi che stiamo scegliendo in che facoltà andare, vogliamo numeri, fatti e certezze. Dicono che ormai un ingegnere non sia altro che un operaio specializzato. Sai di quanti operai ha bisogno l’Italia? Poi vuoi mettere la carriera di un ingegnere che tra l’altro potrebbe essere libero professionista? Da quello che ho letto sembra che tu ti sia laureato in ingegneria solo per trovare lavoro… Un vero ingegnere il lavoro lo trova! e se non lo trova, se lo inventa!!! se inizia da “operaio specializzato” inizia con umiltà come tutti i neolaureati. Da lì verranno le prime esperienze, da lì, da quell’umiltà gli altri vedranno se l’ingegnere ha veramente voglia di lavorare.
La mia storia in breve: cresciuto nel Bresciano, iniziato a lavorare come magazziniere dopo la terza media. Dopo il servizio militare mi sono diplomato in Elettrotecnica lavorando di giorno in magazzino e frequentando un corso serale per 4 anni. Qualche tempo dopo mi sono trasferito a Londra dove mi sono laureato in ingegneria aerospaziale sempre lavorando part-time in un negozio. Pochi mesi prima di laurearmi ho mandato 12 domande a grosse aziende per programmi di inserimento e formazione per laureati, il che e’ risultato (scusate non ho la e accentata nella tastiera) in 2 colloqui e un’ assunzione in una multinazionale (Cummins Turbo Technologies). Ho fatto 18 mesi di “apprendistato” (pagati bene) conclusi lo scorso Febbraio e ora sono assunto a tempo indeterminato. Da magazziniere a ingegnere di prodotto in un’azienda con 42000 dipendenti e’ stato un bel salto. Ora, dopo 7 anni in Regno Unito do una sbirciata alla situazione Italiana (non mi dispiacerebbe stare piu vicino alla mia famiglia…) ed e’ difficile tirare due somme in modo obiettivo. Il web e’ pieno di lamentele di gente frustrata che non trova lavoro ma significa meno di zero visto che il campione non e’ significativo. Chi ha la pancia piena e un lavoro dignitoso, raramente ha il tempo e/o la voglia di commentare su Internet a riguardo. Quindi e’ chiaro che si trovano quasi esclusivamente lamentele. Secondo me il problema e’ semplice: 1) L’Italia in termini di spesa in Ricerca e Sviluppo e’ fra le piu’ basse in europa, quindi ruoli eccessivamente tecnici e accademici non sono particolarmente richiesti 2) Il metodo di formazione universitario in Italia e’ basato sulla pura astrazione ed e’ completamente fuori dalle realta’ aziendali italiane. Qui in UK ho usato molto il tornio durante il primo anno di universita’ eh eh 3) La famigerata arroganza degli ingegneri italiani neo laureati nasce da una sorta di lavaggio del cervello che parte dai reparti “marketing” delle universita’…
C’è di peggio.
L’Italia è in una morsa terribile, da un lato non ci sono soldi , mercato, margini ed utili e dunque gli imprenditori che non se ne vanno, riducono gli staff ed il personale per ridurre i costi.
Dall’altro abbiamo aderito ad un set di norme sulla sicurezza, ambiente, qualità, etc.. degni di una superpotenza ricca, ma che necessiterebbero ovviamente di risorse interne per essere fatte bene (non bastano certo i consulenti).
Lo Stato ha dunque creato un sistema di leggi e di sanzioni per i datori di lavoro, sperando di costringerli a fare tutto per bene.
Gli ingegneri industriali direttori di stabilimento si ritrovano in mezzo all’imprenditore che non ha i mezzi o la vera volontà e lo Stato che cerca colpevoli appena un operaio si rompe un unghia.
Risultato, i colleghi ingegneri nelle aziende vengono chiamati a prendersi la DELEGA della 81/08 , procure notarili pesantissime, dova c’è scritto che tutte le responsabilità penali sono loro, il budget è illimitato, etc etc..quando nella realtà non contano quasi nulla e devono stare zitti per prendersi lo stipendio tanto necessario ed impossibile da ritrovare fuori.
Inoltre, per raggirare le leggi sul lavoro (se ne fregano dell’art. 18) , gli imprenditori stranieri che vogliono lasciare l’italia senza troppi problemi creano ad arte perdite e bilanci in rosso, amplificando le difficoltà economiche tramite prezzi bassi, trinagolazioni internazionali, etc..(perchè se anche in italia si guadagna SONO LIBERI DI ANDARE A GUADAGNARE DI PIU’ DA UN’ALTRA PARTE). Ciò gli consente di poter andare davanti ai sindacati dicendo che per GRAVI RAGIONI ECONOMICHE oggettive devono licenziare, ed il gioco è fatto…Lo Stato indebitato cosa fa?
1) Legifera e contemporaneamente sanziona per raccattare soldi dovunque
2) Fa da sponsor creando tavoli dove cerca di far parlare imprenditori e sindacati (dai ragazzi…trovate un accordo…vi guardo con benedizione)
3) Promette di creare le condizioni per convincere le aziende a non partire o a tornare…ma nel frattempo i poveri ed i disoccupati sono MILIONI…
4) Non ha più nessun potere REALE, essendo ormai l’Italia una regione meridionale povera dell’Europa, senza sovranità, però siamo liberi di votare..
5) Il Presidente del consiglio è come un General Manager di una multinazionale, che deve inviare report alla casa madre e farsi autorizzare per fare pipì…..promosso, bacchettato, silurato a secondo di come rispetta e fa rispettare le linee guida della casa madre..
Max ha fornito un’analisi piuttosto verosimile, si vede che l’esperienza lavorativa c’è.
@Emiliano
Mi spiace dirtelo, ma una nazione decente darebbe lavoro a tutti, il che vuol dire in Analisi limite tendente a “zero lamentele” di chiunque in internet per mancanza di lavoro.
Così non è, ed anzi la situazione peggior di anno in anno, almeno dal 2000 con due picchi assoluti nel 2008 e nel 2011.
Negli ultimi 20 anni il governo ha creato le condizioni per perdere il 25% dell’industria italiana. Dallla caduta del muro di Berlino e fine della guerra fredda fra blocco liberista e blocco comunista le nazioni europee hanno visto i paesi liberisti anglosassoni fottersi le nostre sedi fiscali di aziende desiderose di evadere (paradisi fiscali di Londra, Irlanda, USA, san marino, …) e il blocco orientale (paesi ex-urss, e asiatici) fotterci la produzione (da PC Olivetti, a cellulari, alla produzione acciaio oggi spostatasi in Vietnam!!!). A noi che siamo in mezzo cosa resta? risposta: il catering. Non hai idea di quanti ingegneri conosco che per vivere fanno i camerieri… almeno quelli che hanno iniziato prima di 30 anni… chi ha più di 30 anni in questo paese non ha nessun incentivo all’assunzione (solo recentemente over 50), chi ha falsa partita iva anche meno. Quest’ultimi sono tagliati fuori da tutto. Possono solo avere il capitale per avviare un’attività con le loro conoscenze e sperare che produca profitto sostenibile per crearsi una famiglia e vivere in una Repubblica fondata sul lavoro (di chi?!).
E’ inutile frignare e riempire pagine di qualunquismi, arrabbiarsi e pestare i piedi non ti farà trovare lavoro. Cerca piuttosto di essere positivo, viaggia, fatti conoscere, dimostra che sei disposto a metterci del tuo, che hai veramente passione per questo lavoro. Tutto fa curriculum, proponiti per un periodo in collaborazione a basso prezzo ad uno studio, in fondo sei appena laureato, ergo non sai fare quasi niente in realtà, renditene conto. L’umiltà paga sempre. Lascia perdere le favolette dei senza palle che non ce l’hanno fatta perché il mondo è cattivo, ti svelo un segreto: per loro la crisi c’è sempre stata. oggi più che mai devi sbatterti e dimostrare che tu vuoi fare quel lavoro perchè lo ami, solo così sarai convincente, ma se t’aspetti che dal niente ti mettano in un ufficio a progettare….scordatelo pure e francamente hanno ragione, vista la preparazione di molti ingegneri di oggi, tanto bravi sulla carta, master di qui, specializzazioni di là e poi poca capacità d’astrazione e di problem solving! E’ il prezzo che pagate per frequentare scuole decadute, dove si laureano anche quelli così così.
certa gente pur di non ammettere la realtà attacca chi fa notare che iscriversi ad ingegneria non garantisce un posto di lavoro, come invece spacciano giornali, servizi almalaurea, università, ecc…
Quindi ben venga la critica ai bamboccioni frignoni e qualunquisti hahahaha…
Vabbè torno a quel bel paese mafioso governato dalla versione PD del Trota.
In risposta al commento di TheQ.
“@Emiliano
Mi spiace dirtelo, ma una nazione decente darebbe lavoro a tutti, il che vuol dire in Analisi limite tendente a “zero lamentele” di chiunque in internet per mancanza di lavoro”.
Con tutto il rispetto mi sembra una visione un po’ idealista, puoi fare un esempio di “nazione decente” che da lavoro a tutti – in particolare gli ingegneri? Qui in UK e in USA la domanda di ingegneri e’ abbastanza alta ma circa la meta’ dei miei ex-colleghi universitari non ha ancora trovato un lavoro a poco piu’ di 2 anni dalla laurea. E di lamentele su internet ce ne sono a tonnellate, non credo ci sia bisogno che ti mandi i link, sai sicuramente usare Google. Con questo non voglio dire che la situazione Italiana sia rosea ma ho la forte impressione che molti tendano a scaricare la responsabilita’ delle le proprie mancanze sulla societa’, i politici, le imprese ecc.
La mia paura e’ che una persona volenterosa, intelligente e capace decida di non studiare dopo aver letto commenti negativi e frustrati su internet, nella maggior parte dei casi scritti da persone che poi cosi’ tanto non valgono…
Allo stato attuale in Italia chi si presenta senza laurea, gli dicono che non l’assumono perchè non ha la laurea, chi ha la laurea non l’assumono perchè dicono essere troppo qualificato. Un’indagine di Unioncamere afferma che solo il 2,6% delle aziende usa i centri per l’impiego per assumere temporaneamente con stage e tirocini, il 2,9% con agenzie interinali private e il 62% di coloro che trovano lavoro lo trovano con segnalazione o raccomandazione. In Germania si ha oltre il 30% di probabilità di essere assunti a tempo determinato dopo uno stage. In Italia meno del 10%, ovvero servono 10 stage per incappare in quello buono + tempo perso di stage in stage per trovarne un’altro. Questo interessa relativamente agli ingegneri che per molte delle loro facoltà vengono assunti come collaboratori (ovvero falsa partita iva) per cui dovrebbero informarsi sull’aumento delle tasse per i superminimi. Certo una situazione ben distante dai dati aulici di Almalaurea o simili, il cui scopo è promuovere l’iscrizione all’università. Dal punto di vista del lavoro oggi si viene sfruttati con laurea e senza laurea, ma forse ci sono più possibilità come sottoqualidficato (panettiere, macelllaio, banconista, cuoco…) che magari si paga gli studi col lavoro, specie se si considera che under 30 esistono varie forme di incentivo, ed over 30 vi sono zero forme di incentivo (a meno che non si venga licenziati da un posto da dipendente). Gli USA sono presi malissimo e stanno per fare esplodere l’ennesima crisi speculativa sui mutui concessi per studiare… basti vedere il documentario Ivory Tower che ben descrive 1) come le università stiano per fottersi i loro insegnanti riducendo ad 1/10 il personale e licenziando gli altri. 2) come i laureati non trovino lavoro manco come addetto alle pulizie (molto simile all’Italia che per 20 anni ha seguito la filosofia politica USA con PD, UDC e PDL). Per il resto finchè gli edge fund investiranno solo in silicon valley, altri altri resta…