Egr. Direttore,
Ho iniziato a lavorare a 13 anni in qualità di cameriere presso alcuni Ristoranti della mia zona. Ricordo ancora quando mio Padre veniva a prendermi alle 5 del mattino dopo ore di lavoro a 30.000 lire al giorno. Finito gli studi all’Istituto Tecnico e conseguito la maturità in Perito Tecnico Elettronico, sono partito per il servizo di leva nell’Arma dei Carabinieri. Correva l’anno 1994. Non riuscendo a rimanere nell’Arma, ho trovato lavoro nel 1996 in un Istituto di Vigilanza privata del ricco Nord-Est, dove ho trascorso quasi 10 anni e giunto a nozze nel 2000. Oggi ho 2 splendidi bambini di 10 e 6 anni. Sono tutta la mia vita e tutto ciò che mi rimane, insieme con mia moglie. Nel 2006 ho fatto la scelta “affrettata” di ritornare al mio Paese natio in provincia di Napoli. Un errore fatale per me stesso e per la mia famiglia. Il lavoro va malissimo, e tutto ciò influisce anche sui miei cari. Sono una persona distrutta in tutto e per tutto. Ho aperto un attività in proprio e sto vedendo l’inferno. Non dormo più, mangio poco e male, sono continuamente nervoso e ansioso. Litigo con mia moglie e trascuro i miei bambini. A 38 anni è dura ricominiciare da zero. Nessuno crede nel mio progetto e le Banche non mi concedono finanziamenti. In un solo colpo ho distrutto una famiglia e il lavoro.
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Categorie: - Me stesso
Riesco a capire che tu sia in un brutto momento e forse dovresti sforzarti di guardare il problema dal di fuori.Non è stata una buona idea tornare al tuo paese d’origine,ma puoi sempre tornare indietro,magari prima tu e poi la tua famiglia.Nonostate quel che si dice lavoro si trova sempre,certo,spesso è molto lontano da dove abbiamo gli affetti.Con calma prova ad affrontare la cosa giorno per giorno,non stancarti di cercare una soluzione anche se spesso la disperazione prende il sopravvento non bisogna lasciare che ci distrugga.Sei un uomo coraggioso e certamente ce la puoi fare,fai un passo alla volta,vedrai che tutto migliorerà.Ciao auguri