Prima dell’estate, ho consultato un noto portale di reclutamento. Ho trovato un’occupazione come lavapiatti presso un ristorante nel mio paese.
Mando il mio CV e dopo qualche mese vengo contattato dalla gestore. Fissiamo un primo colloquio telefonico. La Signora, mi illustra nel modo vago la proposta di lavoro. Nel corso del colloquio le faccio presente di essere estraneo nel mondo della ristorazione. Il suo tono diventa improvvisamente incerto: era indecisa se voleva collaboratori con esperienza pregressa, oppure chiunque fosse interessato al lavoro.
La telefonata si conclude fissando un colloquio il sede con il fratello. Alla data e all’ora concordata, mi reco sul posto. Il locale era chiuso. Mi giro intorno e non trovo nessuno.
Contatto la responsabile e si scusa per essersi dimenticata di organizzare l’incontro. Dopo qualche minuto giunge sul posto il suo consanguineo.
La conversazione era una replica quasi fedele a quella della sorella. Ci salutiamo e mi disse di contattarli nella settimana entrante per un’eventuale messa in prova.
In locale è amplio, con spiaggia, parcheggio privato e ubicata in una zona ridente.
Nei colloqui, si discuteva delle attività da svolgere, ma non della paga ne della contrattazione. Erano vaghi e facevano il doppio gioco. Scrivo questo racconto a sostegno di chi cerca lavoro, indipendentemente dalla grado di studio, si ritrova scalcinato e bistrattato.
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Categorie: - Lavoro
Vogliono schiavi ormai
Concordo con Ettore.
Avendo io una lunga esperienza nella ristorazione, posso dirti che purtroppo la maggior parte dei titolari e gestori cercano gente da sfruttare fino all’osso.
Ad ogni modo, al fine di valutare la serietà di un’ offerta, occorre diffidare di chi:
1. Non ti parla chiaramente di paga e condizioni al momento del colloquio
2. Fa domande personali buttandola sul confidenziale ( è poco professionale e può essere un segnale di manipolazione )
3. È poco gentile ed educato nel modo di presentarsi. Il rispetto viene prima di tutto. Chi vi tratta con sufficienza in fase di colloquio lo farà anche dopo avervi assunto
4. Parla male dei propri ex dipendenti ( molto probabilmente i prossimi sarete voi )
5. Cerca continuamente personale ( vuol dire che da quel posto scappano tutti per qualche motivo )
6. Vi propone il classico giochetto di mettervi in regola tre o quattro ore quando invece dovrete fare un tempo pieno ( 8 o più ore ). Se poi vi sfruttano e non vi pagano il giusto non potrete difendervi
7. In fase di colloquio o di assunzione comincia a sciorinarvi tutti i suoi problemi personali, questioni con i figli, ex partner, amici, fisco, caxxi e mazzi. Cose di cui insomma non potrebbe fregarvene di meno. È una tecnica di aggancio emotivo. Non cascateci.
Spero che l’elenco possa essere utile.
Secondo me in Italia si sono tutti bevuti il cervello… Portali di reclutamento, curriculum, colloqui, richieste di esperienza pregressa, periodi di prova….per fare il LAVAPIATTI? E a che serve tutta sta roba, manco fosse per fare il revisore contabile?? In tempi in cui il cervello della gente era ancora funzionante, per fare il lavapiatti bastava andare in un ristorante al di fuori degli orari di picco e chiedere “vi serve un lavapiatti”? E le risposte erano solo due: “siamo apposto” oppure “si: presentati alle ore TOT”. Il mio consiglio è di tornare alla realtà e riprendere con questo approccio
Eugen79 dici bene. Purtroppo è vero. Tuttavia è altrettanto vero che spesso anche i candidati per mansioni elementarissime (come il lavapiatti) oggigiorno avanzano richieste assurde, tipo stipendi alle soglie dei 2K euro mensili NETTI, il sabato e la domenica NO, i festivi NO (quella dei FESTIVI NO nel settore della ristorazione poi…). Manco fossero revisori contabili, appunto.
Poi bisogna dire che le imprese italiane, specialmente le PMI, da sempre accusate (non senza fondamento) di scontare un ritardo culturale nelle politiche HR rispetto al resto del mondo occidentale (e quindi civilizzato), nel momento in cui decidono di elevarsi un attimino alzando gli standard dell’ambiente, della sicurezza, del clima aziendale e sì, anche delle competenze richieste al personale, ecco che vengono accusate di volere troppo.
Questo non toglie nulla alla validità dell’esperienza (purtroppo pessima) vissuta da Geg o del tuo contributo. Però ecco, anche per le aziende non è sempre facile…
White ho lavorato per anni nel mondo della ristorazione, non come lavapiatti ma come cameriera, barista e addetta alla cucina. Scusa ma io di candidati che si rifiutano di fare i week end non ne ho mai visti. In quel settore è impensabile non farli. Magari molti non volevano fare il serale o il notturno, questo si, ma fidati duravano poco perché se lavori in quel ramo devi essere disponibile per qualsiasi turnazione.
Poi.. 2K di retribuzione mensile? Scusa ma dove si è visto? Oggi un cameriere di fascia media per prendere una paga appena decente ( cioè sui 1000 euro netti al mese ) deve espatriare! E se non gli danno l’ alloggio quello stipendio andrà quasi tutto via per le spese di affitto utenze e cibo.
I ristoratori italiani pensano solo a come evadere le tasse e a come sfruttare i dipendenti il più possibile. Mi spiace ma è così.
MG non ho detto che camerieri o lavapiatti prendono quella cifra, ma che arrivino a chiedere qualcosa di simile sì.
Ma quindi tu mi stai dicendo che non hai mai visto (per esempio) uno stagionale chiedere (in piena stagione) una settimana di ferie ad agosto?
O di gente che firma il contratto e poi non si presenta nemmeno?
O di gente alla quale fai la formazione e poi ti bidona (poi ci lamentiamo che la aziende “non formanoooohhhh”)…
Beata te, perché dalle mie parti nelle ultime estati si è visto di tutto…Sia chiaro, anche io nutro parecchie riserve verso la provincialissima classe imprenditoriale italiana (specialmente quella della ristorazione e del turismo), però la parzialissima retorica proletario-sindacalista del “imprenditori= tutti brutti e cattivi” e “lavoratori=tutti belli e buoni” ha anche rotto un po’ il ca**o…
Quella retorica caro White è morta da un pezzo. Il mito della difesa a tutti i costi del lavoro dipendente è tramontato già da almeno due decenni. Comunque no, io di soggetti come quelli che elenchi non ne ho visti. Sarà che dove vivo io c’è parecchia fame di lavoro e uno prima di lasciarsi scappare un’ assunzione ci pensa 10 volte. Poi certo, il bimbominkia che ha ancora la testolina tra le nuvole e non ha consapevolezza e maturità, può sempre capitare. Per limitare questo rischio basta cercare lavoratori tra persone adulte, dai 30 anni in su per capirci. Ma di gente che chiede 2K per svolgere certe mansioni o che firma il contratto e poi non si presenta, sono cose che sento per la prima volta.
Io vedo solo gente che accetta lavori di m… e fa vite di m… pur di tirare a campare. E se vedono che tu stai un pelino appena meglio di loro, hanno un’ invidia da far spavento.
Siamo messi molto male sul piano sociale caro White, le persone sono frustate e infelici. Altro che Bengodi.