Anche stavolta mi tocca rispondere con una lettera all’utente Suzanne, relativamente all’argomento “laurea” dibattuto in altro topic, in quanto non avrei potuto esporre adeguatamente il mio discorso per mancanza di caratteri, e comunque si stava andando fuori tema rispetto a quell’altra lettera. Secondo quanto afferma Suzanne, chi come me non ha una laurea non sarebbe degno di trovare un lavoro discreto. E Suzanne pensa che io per “formazione” intendo guardare video su YouTube. OVVIAMENTE non è così, formarsi non significa limitarsi a guardare video. Sicuramente però certi contenuti in rete sono infinitamente più interessanti e informativi delle stupidate che si ascoltano in televisione. L’ Italia abbonda di laureati, eppure è un paese che non progredisce. E credo dipenda anche dall’indottrinamento esercitato dai mass media sulle giovani generazioni.
Moltissimi uomini di affari di successo testimoniano che la laurea è pressoché inutile in molti percorsi professionali, i quali richiedono invece altre peculiarita’ come dinamismo, attitudine alla vendita, capacità di trattativa, senso pratico. In altre parole: problem solving. Ed è ciò che manca a molti laureati: una visione, che è frutto dell’esperienza pratica.
Prendere una laurea ha il suo valore, nessuno lo mette in dubbio. Allo stesso modo ha il suo valore l’aver svolto le più disparate mansioni, aver fatto lavori umili, essersi andati a cercare clienti porta a porta, essersi misurati con sfide e prove sul campo, aver viaggiato, aver dovuto affrontare situazioni fuori dall’ordinario, aver dovuto studiare informatica e grafica digitale come autodidatta perché i corsi di formazione in questo campo, oltre che relativamente inutili sono anche molto costosi. Da quello che vedo, la stragrande maggioranza dei laureati italiani sono ignoranti in materia tecnologica e digitale, moltissimi non sanno nemmeno usare PayPal e le cripto, per dire, e c’è tra loro un diffuso analfabetismo funzionale. Compresi quelli che come me hanno studiato informatica..
E in ogni caso non aver conseguito una laurea non significa non poter avere una valida cultura generale. Certo, lì dipende anche dalla propria indole. A me personalmente l’ignoranza non è mai piaciuta, forse anche perché ne sono stata vittima.
Dovrei sentirmi inadeguata rispetto a chi e rispetto a cosa? Ho tutte le competenze e le conoscenze necessarie per poter operare nei campi di attività che ho scelto – fermo restando che si può sempre migliorare – e sono stufa di questa storia che solo i laureati hanno diritto a un riconoscimento. In moltissimi lavori la laurea non serve, è la semplice verità. Gli imprenditori italiani che si lamentano di non trovare dipendenti, è perché non trovano laureati da pagare 1000 euro al mese, non perché non ci siano lavoratori in gamba e disponibili. Cominciamo ad abrogare certi falsi miti e a fare valutazioni più razionali. Poi basta con sta solfa che noi italiani siamo i migliori in tutto. Non è affatto così.
Sia chiaro che questa non è una lettera che vuole esortare a non laurearsi. Vuole solo invitare a fare delle riflessioni e ad abbandonare certi stupidi stereotipi.
La laurea serve? Nella mia personale esperienza lavorativa, sarebbe forse stata utile, MA DI CERTO NON INDISPENSABILE. Naturalmente la mia esperienza NON VALE PER TUTTI. Quindi, anche stavolta, ognuno deve valutare il proprio caso soggettivo.
Dipende dai campi.
In alcuni, tipo il mio, la laurea è MOOOOOLTO UTILE sebbene non indispensabile.
In altri campi (per esempio medicina&chirurgia o ingegneria aerospaziale) invece è addirittura NECESSARIA, sebbene NON sufficiente.
Come esperienza personale posso dire che a me è stata molto utile, mi ha dato una marcia in più, sia sotto il profilo delle conoscenze/nozioni apprese nel percorso di studi che nella forma mentis, nella capacità di ragionamento e di autoapprendimento (una volta finita l’università non si smette di formarsi: chi si ferma è perduto).
Molti colleghi lavorano bene anche se sono semplici diplomati, però devo dire che dopo un po’ ti rendi conto della differenza tra chi è laureato e chi no: è come se ai non laureati mancasse sempre qualcosa (senza per questo volerli criticare eh?).
Invece chi, nel 2024, si ferma ancora alla terza media, non ha futuro…
“medicina&chirurgia o ingegneria aerospaziale”
E’ scontato che in settori come questi la laurea è un requisito indispensabile, non mi sembrava necessario doverlo sottolineare.
“è come se ai non laureati mancasse sempre qualcosa”
A me cosa mancherebbe, ad esempio, rispetto all’utente medio che interviene in questo sito? Sono curiosa..
Chi ha solo la terza media oggi è spacciato? Anche qui, non è detto. Dipende cosa andrai a fare, in quale paese e in quale contesto. Ci sono content creator non diplomati che hanno fatto fortuna. Ci sono imprenditori con la terza media che fanno i miliardi. Ripeto, ogni caso è a sé. Non è un titolo di studio che ti garantisce un brillante futuro.
Il livello di autoapprendimento e di ragionamento non dipenda dal detenere un titolo accademico, ma dipenda dal mantenere il cervello in allenamento, continuando a studiare, formarsi, fare ricerca e approfondimenti, confrontandosi con situazioni in cui è richiesta la capacità di trovare soluzioni.
Ahh e comunque ti svelo un segreto: si possono benissimo studiare materie universitarie ( io ad esempio studio psicologia e psichiatria ) senza necessariamente frequentare l’ateneo o dare gli esami.
Anche in virtù di quanto sopra mi sono resa conto che la maggior parte dell’umanità soffre di disturbi mentali. Sapere questo mi ha permesso di comprendere tante cose..
Qui in Inghilterra l’approccio e’ piu’ pratico. Ho fatto il master in International Business qui a Londra e non si studiavano libroni di 2000 pagine. Si facevano presentazioni da esporre, reports, saggi, ricerche. E stato tutto utilissimo per il mondo del lavoro. Ho imparato a gestire il tempo, il gestire progetti, il public speaking, le discussioni, il lavoro di squadra, l’essere professionale. I professori e persino il preside ci trattavano da pari, come figli o nipoti, non come in Italia dove sono 4 scalini sopra e si credono degli dei. Ottima esperienza l’universita’ a Londra. Peccato non ci sono andata per la triennale. Ho avuto anche il supporto psicologico per l’autismo, professori informati. Al master con me c’erano altri 4 italiani laureati in giurisprudenza, economia, lingue, io in turismo + una rumena e una domenicana vissute precedentemente in Italia. Lavoravamo tutti, frequentavamo due sere e il sabato.
Comunque Londra mi ha insegnato che l’esperienza vale piu della laurea. Sia quella di vita che quella lavorativa. Ho trovato persone laureate de sto caxxo analfabete funzionali, mentre gente con certificazioni e diplomi che sapevano fare piu cose dei laureati. Adesso continuo a qualificarmi come accountant e mi dedico all’arte come hobby. Mio marito non e’ laureato eppure e’ piu’ funzionale di molte persone laureate e sa cavarsela da solo senza rendere conto a nessuno. Secondo la mia madrina di battesimo non avrei dovuto sposarlo perche’ dislessico, ADHD, non laureato, non ricco, gia’ divorziato, di origine est europea, non parla italiano.
Ormai la laurea è necessaria per qualsiasi cosa…. Se poi la massima aspirazione nella vita è fare la badante o la donna delle pulizie allora non ti serve a niente.
Bet, conosco personalmente professionisti, imprenditori e consulenti che non hanno alcuna laurea ma fanno soldi a palate e sono i numeri uno nel loro settore. Naturalmente si sono fatti strada con le proprie capacità e la propria determinazione, non sono stati lì a sperare nel posto da dipendente.
Ana Maria, grazie per la tua interessante testimonianza!
“ conosco personalmente professionisti, imprenditori e consulenti che non hanno alcuna laurea ma fanno soldi a palate e sono i numeri uno nel loro settore. Naturalmente si sono fatti strada con le proprie capacità e la propria determinazione, non sono stati lì a sperare nel posto da dipendente.”… ora improvvisamente imprenditori & co. sono diventati i numeri uno. Cosa è cambiato dal nostro scambio di opinioni (relativo all’ultima tua lettera sul “complotto globalistahahahah”) dove li dipingevi come una manica di deficienti? Non mi dirai che sono tutti tedeschi vero? LOL!
White knight, si tratta di persone che avevo conosciuto in Italia e altre che ho avuto modo di incontrare qui in Germania. Ho contatti con professionisti sia dal vivo che a distanza soprattutto per via del mio lavoro online, che non ho mai abbandonato.
È ovvio che non sono tutti incompetenti sfruttatori, ma su 100 imprenditori italiani ne trovi forse un paio che sono davvero sul pezzo. Il tuo ultimo commento dimostra ancora una volta la tua visione provinciale e superata e il fatto che non è una laurea di per sé ad aprirti la mente.
Prima di vantarsi di un titolo bisognerebbe potersi confrontare con chi si è dimostrato intraprendente, con chi ha viaggiato all’estero, con chi ha dimostrato ( con i ragionamenti e con i fatti ) di sapere quello che dice.
Perdonami ma non sono interessata ad altri scambi con te, come tra l’altro ti avevo già detto.
Ti faccio i miei migliori auguri.
Ana Maria, grazie per la tua interessante testimonianza!
Si soprattutto per averci fatto sapere il parere della sua madrina di battesimo 😀