Ecco non sei nemmeno entrata nel partito che già lo chiami Libere e Uguali, invece di Liberi e Uguali.
E a Napoli i miei amici già mi sfottono… “Libere e Uguali.. il partito dei femminielli!”.
Ma come ti permetti di dire queste cose?
Che poi tu fai tanto quella di sinistra, ma non ci dimentichiamo che sei quella che ha introdotto il “canguro” alla camera permettendo al governo Letta di regalare 7 miliardi alle banche.
Io credevo in Liberi e Uguali perché c’erano Bersani e Civati, ma Grasso, tu, Vendola e altri ancora proprio non mi andate giù!
Darvi il mio voto? Ora come ora non sono più tanto sicuro!
Lettera pubblicata il 23 Dicembre 2017. L'autore, Milo, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Categorie: - Politica
Oggi, in Italia, le donne impegnate in politica pagano lo scotto (pagano per modo di dire) di essere da sole. Si sente la mancanza di figure istituzionali che ricordano all’uomo e al cittadino che il suo sforzo di comprensione del mistero (o del senso della vita) si risolve nell’esercizio che lo studioso di geometria compie quando tenta di risolvere il problema di quadratura del cerchio. Lo ricorda anche Dante nella Commedia. Dunque da una parte la crisi del papato (e il mio, lo voglio ricordare, non vuole essere un giudizio negativo sull’operato del santo padre)e dall’altra proprio sull’onda di questa crisi, che carica di significato il cerchio, e indebolisce il mistero della Trinità, la mancanza di una donna (la moglie del presidente della repubblica) che dovrebbe rappresentare ( e completare) l’uniformità che è la condizione della beatitudine. L’uomo viene percepito come un sacerdote, un sommo sacerdote, e tutto questo amplifica il giudizio. Questa investitura alimenta un senso d’ingiustizia sociale. Nel complesso, soprattutto negli ultimi tempi, non ho rilevato “astio” (se così si può dire, perché mi sembra eccessivo) nei confronti della presidente della camera. Tutt’altro.
Le donne a differenza degli uomini, ti fanno riflettere sull’oggetto dell’amore e vengono criticate perché portano il giudizio degli uomini sulla loro stessa coscienza e questo alimenta la paralisi e quindi l’indignazione. I non credenti non sono esenti da questo giudizio perché, anzi, si sentono ancora più incentivati a fare bilanci. Noi siamo tra quelli che scelsero male l’oggetto dell’amore o tra quelli che scelsero un oggetto giusto e amarono troppo tiepidamente o troppo appassionatamente. In politica vengono fuori proprio queste sfumature e quindi si deve capire che, a prescindere da tutto il resto, siamo salvi perché ricerchiamo l’armonia non perché siamo stati santi. Procedendo in questo modo si salgono i gradini di una scala che per alcuni è solo la scala della solidarietà, del lavoro, della finanza, ecc. Questo non importa.
Che c’entra la boldra? È la sigla che è fuorviante, LEU mi ricorda i LEA, questi buontemponi voglio portarci al LIVELLI ESSENZIALI DI UGUAGLIANZA, dimenticando che a nessuno di noi fa piacere essere ricco e felice se non c’è qualcun altro che sta peggio con cui rallegrarsene.