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Dopo un anno che mi ha lasciato penso ancora a lei

di marcoxx86xx
Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 23 Gennaio 2015. L'autore ha condiviso 6 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 112 commenti

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  1. 31
    Golem -

    >>>Questa condizione di “indipendenza” è inesistente nel caso della barista che cercava di riavere le attenzioni del “soggetto” che la corteggiava in quella maniera psicotica.
    Una volta innescato il meccanismo di “dipendenza” (come con gli stupefacenti) che molti chiamano amore quando per me è solo la caduta delle inibizioni pre accoppiamento, non se ne può più fare a meno. E come succedeva agli artisti di inizio secolo che allentavano (si dice) le inibizioni con l’assenzio, la creatività che nasce da questa spinta vitale dà luogo a struggimenti dell’anima che, nelle intelligenze più elevate, hanno prodotto le opere artistiche più emozionanti che conosciamo. Anche l’amore per Dio rientra in queste, se riconosciamo l’istinto sessuale come espressione della potenza della vita che vuole affermarsi NEL TEMPO. E un’opera d’arte cos’è se non un “figlio”, l’essenza di quell’artista?
    Purtroppo cara MG, di veri “artisti” se ne incontrano pochi, ma una donna innamorata di un tipo che lei VEDE originale, finisce per credere che lo sia, e quell’originalità non meglio identificata, essendo la “chiave” che ha aperto le segrete porte del “cuore”, dev’essere per forza speciale se ci ha fatto…innamorare.
    La povera barista era stata “aperta”, era pronta a dire al suo “sogno” che il “mistero” del sesso aveva raggiunto l’effetto che mamma natura ci impone, e che quindi da lì a poco LEI avrebbe chiamato…amore.
    Naturalmente devo fare una precisazione, e cioè che è tanto più facile cadere nell’errore di valutazione quanto “meno” sono le opportunità di incontrare “personalità”. L’istinto viene “consigliato” dalla ragione proporzionalmente all’esperienza, è ovvio. Se mi permetti un piccolo flash back sulla mia ragazza, è naturale che il primo che aveva la “chiave” del suo istinto, a vent’anni, non consentisse paragoni di nessun genere, e quindi inevitabilmente era “l’unica indicazione” che la convinceva che fosse er mejo, in quanto le stimolava certe “emozioni”. In realtà non era diverso dal soggetto della barista: un vuoto a perdere, nel quale lei ci metteva tutte le sue fantasie amorose.
    Tornando a te, credo che ora tu ora, osservando la tua metamorfosi laddiana, ti renda conto di conto della differenza tra cercare le PROPRIE conferme attraverso gli altri, e averle acquisite attraverso sè stessi. E questo è L’UNICO mezzo, le uniche “lenti”, che ci fanno vedere la realtà per quella che è e non per quella che vorremmo che fosse. Bastano questi “occhiali”: i nostri.
    Tosa, cia

  2. 32
    marcoxx86xx -

    Scusate ma nessuno ha risposto alle mie domande per rimettere la mia vita sul binario giusto

  3. 33
    maria grazia -

    golem
    in realtà non è che cercassi delle conferme dagli altri neanche prima. ero e sono forte di molte mie convinzioni, perchè comunque SO come va il mondo, e non lo dico per presunzione, ma perchè osservo la realtà in maniera distaccata e analitica! forse, rispetto a prima, sono semplicemente meno condizionata dal giudizio altrui e dall’ opinione che posso suscitare all’ esterno. questo è sempre stato il mio cruccio, avendo io subìto in passato attacchi continui in questo senso per via delle mie scelte non conformi alla massa, e nel mio intimo ogni disapprovazione verso le mie opinioni e il mio agire, lo vivevo come un attacco personale, perchè forse il mio inconscio rifletteva ancora i ricordi di quelle mie “antiche condanne”. questi ultimi mesi per me sono stati molto utili per capire che dovevo mettere fine a schemi mentali che andavano ripetendosi all’ infinito, derivanti da un lontano passato vissuto nel mio ambiente abituale e familiare di provenienza, e che devo imparare ad accogliere anche il dissenso con serenità, comprendendone la sua vera natura. credo che solo così possiamo evolverci e migliorarci come singoli individui. per me è stato anche interessante notare cosa si cela dietro punti di vista e modi di vedere opposti al mio, quali sono le ragioni e le motivazioni di coloro che mi si oppongono, e ho cercato di trarne da questo un insegnamento, una lezione di vita. Non credo che dall’ altra parte si sia fatto altrettanto CON IL MIO punto di vista, ma d’ altronde non possiamo avere la pretesa di essere capiti, seguiti e/o apprezzati da tutti, o perlomeno considerati seriamente in quello che è stato un nostro percorso di vita e di pensiero.

  4. 34
    maria grazia -

    tornando a quegli amori che tu definisci come “tempeste ormonali dettate puramente dall’ istinto”, convengo con te che nella maggior parte dei casi si tratta – nei fatti – di rapporti perloppiù deleteri, che non tendono ad alcuna reciprocità e costruzione, ma che però ci danno, anche nella sofferenza e nell’ attesa, quelle sensazioni intense e uniche che non riscontriamo in altri rapporti che sarebbero apparentemente più logici e proficui per noi. chi insiste nel voler conquistare qualcuno che è reticente, in realtà mira a vivere infinitamente quelle sensazioni inebrianti, più che a vivere un rapporto realmente condiviso. quando amiamo qualcuno fino in fondo, infatti, TENIAMO CONTO ANCHE DEL SUO RIFIUTO.
    una persona ancora “immatura” da un punto di vista affettivo, tenderà a vivere solo di emozioni e di sensazioni primordiali. e quindi, magari anche inconsciamente, tenderà a cercare perloppiù l’ amore non concretizzabile, o l’ amore a senso unico. chi è invece giunto al traguardo del suo percorso di maturazione, cercherà solo VERE relazioni, che si caratterizzano per la reciprocità dei sentimenti e per il beneficio che ci trasmettono in termini non sono sessuali o emozionali, ma anche in termini UMANI.
    Io non me la sento di negare del tutto la presenza di un sentimento nei cosiddetti amori “sofferti”. secondo me sono esperienze che è quasi NECESSARIO vivere, per capire meglio noi stessi e cosa davvero vogliamo. ma le persone che, anche in età adulta, continuano a perseverare in rapporti sbilanciati e senza futuro, sono chiaramente persone che non hanno ancora risolto i loro conflitti interiori, che non hanno ancora capito che devono RISPETTARE SE STESSI E PERDONARSI. chi ha imparato ad APPREZZARSI infatti, non potrebbe mai pensare che chi lo ama davvero è un’ idiota! ma anzi pensi che E’ QUELLA la persona di valore, e non colui o colei che ti snobbano!

    buon fine settimana 🙂

  5. 35
    Golem -

    MG, Marco ha ragione, e spendero qualche parola sulla sua vicenda prima di replicare a te.
    Marco, io credo che potresti trovare in quello che si è scritto tra me e MG, dei punti di contatto con la tua storia. È la solita questione legata alla alla mancanza di comunicazione tra partner.
    Io non si come puoi aver passato 7 anni in una condizione che appare, da come la descrivi, piuttosto subordinata rispetto a quello che dovrebbe essere un rapporto diciamo equilibrato. A questo aggiungerei che se oggi hai 29 anni avete cominciato molto giovani, e i cambiamenti a queste età sono normali.
    Ma tu devi chiedersi se non sia stato proprio il suo carattere dispotico ad attrarti. Se non sentì il bisogno di essere “condizionato” da una donna con quelle carstteristiche. Cosa meno infrequente di quello che si può pensare. Ho un amico che ha sempre cercato, o trovato – ma è la stessa cosa- donne dominanti e umorali.
    Chiarito questo non credo che si possa parlare di amore nei tuoi confronti da parte sua, vista la situazione che viveva in casa sua e gli esempi che le si presentavano.
    Poteva solo “prendere” in quello stato e tu forse eri a portata diano. Ma vorrei chiederti una cosa, visto che 7 anni di rapporto sono tanti alla tua età. Tu la amavi? E se si, cosa te la faceva amare con i maltrattamenti che ti procurava.
    Capisco che 7 anni sono tanti, ma non credi che dopo un servizio come quello che ti è stato dato e il benservito che hai descritto dovrebbe bastare il tuo orgoglio e la tua dignità per dimenticarla? Sei grandicello per non intravedere questa necessità. Se rieci a ritrovare il tuo orgoglio, sapendo di aver SBAGLIATO nel sopportare le paturnie di una ragazza con dei problemi e che non ci teneva a te come Marco, credo che non sarà difficile trovare la strada per incontrare altre ragazze. Dove, devi saperlo tu.
    Non credo che la tua sia depressione. Mi sembra più insicurezza malinconica.

    MG, l’indipendenza dal giudizio degli altri e’ l’altra faccia della ridefinizione della propria VERA identità. Significa essersi accettati per ciò che si è e, ancora una volta, non quello che altri vogliono che si sia.
    Le tue sacrosante parole riguardo a quanto l’accettazione della propria dignità come riferimento oggettivo dell’identità che offriamo al l’eventuale partner, impedirebbe automaticamente di cadere in un rapporto sbilanciato.
    Questi nascono sempre quando c’è una carenza di autostima in uno dei due protagonisti, e l’altro difficilmente lo perdona. >>>

  6. 36
    Golem -

    >>> E non necessariamente per cattiveria, ma solo come una “possibilità” di chi ha il “coltello dalla parte del manico”.
    Per sottolineare questo aspetto voglio riportate le tue parole, che ancora una volta sintetizzano bene la radice di quei problemi, che continuano a riempire le pagine di questo forum.
    “…sono chiaramente persone che non hanno ancora risolto i loro conflitti interiori, che non hanno ancora capito che devono RISPETTARE SE STESSI E PERDONARSI. chi ha imparato ad APPREZZARSI infatti, non potrebbe mai pensare che chi lo ama davvero è un’ idiota! ma anzi pensi che E’ QUELLA la persona di valore, e non colui o colei che ti snobbano!”
    Se è vero quello che scrivi, e per me lo è TOTALMENTE, non abbiamo altra scelta per tentare di essere amati dagli altri che amarci per primi. Imparando attraverso le attenzioni e il rispetto che ci dobbiamo, come dev’essere quello che ci aspettiamo da chi …amiamo. E questo vale per Marco in questo momento. Tu mi sembri già a posto sotto questo aspetto. In attesa di incontrare chi e nella tua stessa condizione, streghetta ( o stregheta, nel tuo caso)
    Buon fine settimana anche a te.

  7. 37
    maria grazia -

    “In attesa di incontrare chi e nella tua stessa condizione, streghetta ( o stregheta, nel tuo caso)
    Buon fine settimana anche a te.”

    nell’ attesa, mi coccolerò un pò.. 🙂
    ciao bel salentino 🙂

    scusaci Marco se abbiamo divagato.
    un saluto

  8. 38
    rossana -

    Marco,
    mi sembra normale che dopo 7 anni di frequentazione non sia così facile voltare pagina in quattro e quattr’otto. ti ci vorrà ancora un po’ di tempo per lasciarti alle spalle la prima vera esperienza amorosa.

    sono in linea di massima d’accordo con te sulla percezione che questa ragazza ti abbia sfruttato per avere la compagnia di un partner disposto ad accettare i limiti posti alla sua libertà. questo, a mio avviso, è stato il tuo errore più marcato, in quanto non ci si dovrebbe mai piegare più di tanto alle esigenze altrui, sia dirette che indirette, soprattutto per un tempo così lungo.

    ho la sensazione che i giovani non sappiano stare soli e si mettano in coppia più per essere uguali a tutti gli altri che per una vera e propria speciale attrazione. se così fosse, l’amore è recitato più che non sentito, e quindi non c’è da stupirsi che possa di punto in bianco svanire.

    ovvio che chi è lasciato soffra di più, anche se non è detto che fosse quello che davvero amava. la mia non è l’analisi del tuo sentimento, cosa che non mi permetterei mai di fare, ma soltanto una constatazione generica su queste unioni che si sfaldano così facilmente dopo tempi abbastanza lunghi.

    quanto al conoscere nuove ragazze, guardati intorno e cerca di essere intraprendente, al di là dei riscontri negativi, che non dovrebbero scoraggiare più di tanto.

    in bocca al lupo per un sentimento più forte e più duraturo da parte della nuova partner!

  9. 39
    Condor -

    “quanto al conoscere nuove ragazze, guardati intorno e cerca di essere intraprendente, al di là dei riscontri negativi, che non dovrebbero scoraggiare più di tanto.”
    E invece scoraggiano, e anche tanto!!
    Se vogliamo raccontarci le favole, facciamo pure, ma la realtà è che, nella maggior parte dei caso, l abbandono è cosi doloroso, perché si intuisce la difficoltà di trovare un altra persona “normale”.
    Passati 6/12 mesi praticamente tutti capiamo che l ex non era niente, e non meritava ne noi, ne il nostro amore.
    Ma la parte difficile deve ancora venire, la ricerca di una nuova stabilità e di una nuova relazione che ci porti a questa stabilità.
    Poi bisognerebbe cercare di stare bene anche da soli, e questo è vero, ma la realtà è un altra: che la solitudine non piace a nessuno!
    Buona Domenica!

  10. 40
    marcoxx86xx -

    Rossana hai fatto un analisi perfetta. Posso domandarti di che città sei?

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