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Dopo un anno che mi ha lasciato penso ancora a lei

di marcoxx86xx
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Lettera pubblicata il 23 Gennaio 2015. L'autore ha condiviso 6 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 112 commenti

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  1. 91
    Golem -

    Cara la MG, oggi # al mio paese nevica il campanile della chiesa è bianco…#
    Ma non sono del tutto immune dalla sindrome del “possesso” come sai. Ma non è MAI stata una questine di quanti ne possa aver avuti prima di me, perchè, come diceva qualcuno, per i maschi devi dividere per tre e per le donne moltiplicare per tre rispetto a quello che ti dicono, e sappiamo il perchè di questa doppia lettura di un fatto naturale. Il problema è stato se qualcuno di questi “permane”,e a me e parso che questo succeda. nella mia storia è successo, anche se il ricordo più che sessuale era sentimentale onirico. Ma dormire in “tre” nello stesso letto fa stare scomodi. Però come sappiamo la cosa è stata superata, e ti dirò, con maggior soddisfazione da parte sua, che è uscita da un’adolescenza che si protraeva da troppo tempo, limitandone anche la fase erotica che stava incrinando il rapporto. Come scrissi a suo tempo, abbiamo estratto l’ultimo dentino da latte.
    Io penso alla testa della mia donna, che come ho sostenuto, è quella che mi accompagnerà più di qualsiasi altro aspetto, e se in questa “giace” un cadavere imbalsamato è un problema. Del corpo, e di quando non c’ero, ora so che non mi interessa niente. Si dice che un uomo vorrebbe essere il primo per la propria donna mentre una donna vorrebbe essere l’ultima per il proprio uomo. Ecco, io ora la penso così, come una donna, e mi trovo bene.
    Quanto a quelle soddisfazioni postume, non è l’unica che mi sono tolto non richiesta. Un anno fa circa, un’altro ingegnere che mi ha martellato per una ventina d’anni a causa della mia anarchia disciplinare, ma che sotto sotto mi stimava, mi ha chiesto di difenderlo come consulente di parte in una causa civile per un incidente professionale nel quale lui era responsabile del procedimento, accaduto nell’azienda nella quale abbiamo lavorato entrambi. Mi ha chiesto di fargli un prezzo di favore e io gli ho detto: “ma si figuri ingegnere, lo faccio gratis”, e così è stato. Gli antichi la chiamavano Nemesis. la dea della giustizia che riequilibrava i fatti della vita. Ma non ci ho goduto come nel primo caso, perché quest’uomo è conciato male con la salute e mi ha fatto tenerezza. Ma ce ne sarebbero altri che riguardano riconoscimenti postumi ma concreti che hanno fatto venire l’itterizia a certi colleghi lecchini. La prossima volta se me lo ricordi ti racconto una battuta folgorante, che ha steso uno di questi nel lontano ’97.

    M, il mio amato prof. Marcolli, dopo una lunga e >>>

  2. 92
    Golem -

    >>> e appassionata lezione di progettazione architettonica, si girò verso di noi e con fare rassegnato ci disse così: ” Però ragazzi non fatevi illusioni, nel mestiere dell’architetto tutti si sentiranno in dovere di dire la loro, e tutti penseranno di saperne più di voi, anche la casalinga di Voghera”. min....: aveva ragione M, e tu me lo confermi. Ma arrivi per ultimo. Troppi ne ho incontrati e i più pericolosi sono i tecnici comunali. Non so che mestiere fai, ma sono sicuro che a te obiezioni sul risultato finale te ne giungono poche.
    Ciao caro, farò come dici tu, che hai parafrasato una frase del Papa Buono. Tu sarai anche il “Mapa così così”, ma una carezzina alla Duke non te la nego.
    A risentircela.

  3. 93
    maria grazia -

    M.
    io ritengo invece che applicare la Legge di Attrazione sia IMPORTANTISSIMO. ma non è una cosa facile riuscire ad applicarla in maniera davvero proficua, sopratutto se – come me – sei cresciuto in un ambiente in cui ti sono state ripetutamente trasmesse convinzioni negative SU TUTTO! col passare degli anni mi sono resa sempre più conto che è sopratutto il nostro atteggiamento verso la vita ( unito alle nostre scelte ) a determinare il nostro destino! prendi ad esempio due persone ugualmente indigenti. secondo te quale riuscirà a cavarsela meglio ? quella che non si demoralizza e cerca una soluzione, o quella che già pensa al suicidio ? ecco perchè al mondo ci sono persone felici NONOSTANTE TUTTO, e persone che – pur avendo tutto – SARANNO SEMPRE INFELICI. Io ad esempio mi reputo una persona FELICE, vorrei non morire mai. ma altri al mio posto penserebbero che una situazione problematica come la mia è troppo complicata e inaccettabile.
    Ora, per riallacciarci al tema della discussione, credo che gli uomini che fanno tanta fatica con l’ altro sesso, siano fondamentalmente persone negative e sfiduciate, anche se loro non se ne rendono conto. Non si tratta quindi tanto di usar tattiche, ma di modificare il proprio ATTEGGIAMENTO INTERIORE verso la vita e verso gli altri, secondo me.

  4. 94
    M. -

    Golem, ti scrivo in chat perché la mia risposta sarà fuori tema.

    MG,
    io sono fermamente convinto che la chiave di volta sia dentro di noi. L’ho sperimentato su me stesso, ed è questa la strada che sto percorrendo.
    Per questo dico che non faccio affidamento sugli altri, o meglio, verso alcune persone ho fiducia totale, ma se un domani qualcosa andrà storto non cadrò più dalle nuvole come mi è successo anni fa, perché sotto questo punto di vista sono maturato. Ho fatto quel passo in più che mi ha tirato fuori dal pantano dei luoghi comuni.
    Secondo me bisogna imparare ad osservare certi comportamenti umani, che NON CAMBIERANNO MAI, dall’alto. Bisognerebbe avere quel tipo di saggezza che ci permette di accettare certe cose.
    Saggezza che, a differenza da quanto credevo, non fa rima con età, anzi, ci sono giovani molto più saggi di certi vecchi.
    Il lavoro che sto facendo su me stesso è proprio questo, cercare di staccarmi da certi modi di pensare, di non provare più stupore quando accadono certe cose, senza perdere di vista quel buono che c’è.
    Io capisco il brucia culo che ha Condor quando si becca il ben servito, e lo capisco perché è lo stesso brucia culo che è toccato a me tempo fa, e a tutti noi, però i due di picche se li beccherà ancora (forse), quindi questa cosa non cambia.
    Ciò che potrebbe e dovrebbe cambiare è come tu, Condor, assimili questi due di picche.
    L’unico modo che hai per avere qualche possibilità di conoscere una donna come piace a te, è quello di stare in mezzo alla gente.
    Più di questo non so che dirti, se non di essere sempre te stesso.
    Altri consigli non ce ne sono.
    Non posso dirti “vai alla sala Bingo il martedì alle ore 17, e vedrai che troverai qualcuna”, perché così non è.
    Ciao

  5. 95
    maria grazia -

    golem
    io ho sempre pensato che le persone che si mostrano più avverse a stimarti e ad accettarti, sono sotto sotto quelle che più ti invidiano. questa convinzione mi nasce da ciò che ho avuto modo di appurare più volte nella mia esperienza personale di vita, ecco perchè – a differenza di quando ero più giovane – le critiche aspre non mi toccano più come una volta, e non ci faccio nemmeno più tanto caso.
    chi veramente pensa che sei una nullità ti ignora del tutto, o addirittura usa toni gentili e concilianti con te!
    quando invece si cerca palesemente di sminuirmi, o mi si rivolgono apertamente duri giudizi, so già che dietro a tutto questo si nasconde una sola cosa: IL RODIMENTO DI CULO.
    Vedi golem, per certe persone – anche tra quelle che intervengono in questo forum – io sono un pò come quello che Mozart rappresentava per il musicista Salieri. Mozart, che musicalmente era geniale, nella vita aveva una condotta ribelle e libertina. Salieri di contro era musicalmente mediocre, ma rispettava rigidamente le convenzioni sociali dell’ epoca. e non riusciva a farsene una ragione di come quel ragazzino “anarchico” e squinternato potesse creare composizioni uniche e meravigliose… così Salieri non perdeva occasione per cercare di mettere Mozart in ridicolo, ma senza mai riuscirci perchè alla fine il suo bigottismo, unito alla sua mediocrità, facevano apparire LUI come quello RIDICOLO E INSIGNIFICANTE.
    Ecco… anche in questo forum io vedo pochissimi e rarissimi “Mozart”, e moltissimi SALIERI. come in tanti altri forum, del resto…e come anche nella VITA.

    un caro saluto, Mozart dell’ archittettura 🙂

  6. 96
    Golem -

    Ciao MG. Avevo una ragazza intorno ai 25 anni che era veramente una gran gnocca. Alta, magra, mora, occhi fiammeggianti e via discorrendo, ma amava vestirsi come una baiadera, cosa che la faceva apparire volgare. Lo faceva per attrarre l’attenzione, e non ne aveva bisogno perchè era veramente attraente. Ho cercato più volte di convincerla ad essere più sobria, anche con l’aiuto di mia sorella, sua amica d’infanzia, che lavorando nel campo della moda le regalava ogni tanto dei pezzi di classe che la valorizzavano in maniera spettacolare. Indossati una volta, venivano lasciati nell’armadio a favore di capi che facevano storcere i naso a tutti, MENO che a certi frequentatori di strade periferiche costellate da fuochi di copertoni bruciati.
    E non era stupida, era solo ignorante. Questo complesso la portava a richiedere l’attenzione CONTINUA di chi sapeva essere minimamente inferiore a lei per trarne un vantaggio indiretto, ma relativo ovviamente, vista la qualità di questi ammiratori. Io non capivo come al solito, fino a quando ho notato che era invidiosa anche di me, malgrado non avessi neppure il diploma all’epoca. Non riuscivo a capire nè l’invidia nè il motivo per il quale questa si manifestava, considerata la spettacolare “bonezza” di questa donna. Ho saputo che ancora oggi è così che è già nonna. E’ una malattia.

    Tra i colleghi è stata la stessa cosa, e non avevo ancora imparato a difendermi. Io sono quanto di meno competitivo ci sia in natura, salvo quando facevo sport dove ero un killer, anche grazie alla stazza, quindi mi risultavano incomprensibili certi atteggiamenti nella vita di tutti i giorni, dove le circostanze, la fortuna e gli incontri decidono spesso successi e insuccessi, però SEMPRE molto determinato nel raggiungimento degli obiettivi che mi prefiggevo che, forse a culo, ho raggiunto. Pertanto essere sè stessi era naturale per me, non comprendendo a cosa servisse invidiare questo o quello.

    Mentre studiavo architettura – dopo aver fatto le serali di geometra – dato il mio carattere caciarone e un pò demenziale – che avrai notato – l’avere questo temperamento in un ambiente pubblico molto “strutturato” sulle apparenze, mi faceva apparire inaffidabile e addirittura stupido, come pensava e fu detto nei miei confronti da quel famoso dirigente di cui ho parlato. Ovviamente la mia scelta provocò risatine e commenti ironici tra i più “seri” dei colleghi, in particola due, che io avevo soprannominato “i Dioscuri”, in quanto erano figli>>>

  7. 97
    Golem -

    >>> di una alta dirigente e di un amministratore. Questi simpatici soggetti, come i due gemelli mitologici si sentivano investiti di una “divinità” di censo, che ne faceva immaginare una carriera sfolgorante, e in attesa degli eventi si comportavano di conseguenza, anche con i pari grado. Tanto che uno di questi, Polluce, si autonominò capoufficio in pectore, soprannominato da me Gruppenfuhrer. Nomignolo col quale lo battezzai e che altri colleghi utilizzarono per inquadrarlo. Ovviamente il loro comportamento era sussiegoso e servile nei confronti dei superiori, sempre nell’ottica di apparire degni del ruolo che un giorno gli sarebbe stato conferito.
    Io nel frattempo facevo la mia vita, e le promozioni arrivavano periodicamente, scarse ma per tutti. Intanto godevo delle attenzioni di giovani colleghe, che data la mia singletudine di allora non deludevo. Migliorando la mia autostima, ma peggiorando la mia reputazione interna, come se questa caratteristica fosse una nota di demerito a prescindere. Vabbè.
    Ero all’ultimo anno di università e stavo attraversando un periodo di depressione. Mio padre appena morto di cancro dopo un anno di inferno, il lavoro dove ero vessato per i noti motivi e l’università, dove rimanevano gli esami più difficili prima della tesi. Ero giù insomma e si vedeva.
    Un bel giorno mi sto bevendo un caffè con la faccia assorta e si avvicina il Gruppen, che con un mezzo sorriso di circostanza, mentre infila la monetina nel distributore, mi dice con la sua voce chioccia: “Uè Golem, come va come va, ti vedo un pò giù, com’è con l’università, e la carriera? Che dici te lo danno il livello?” Tradendo un certo compiacimento per il mio stato. Gli risposi fulmineo: “Polluce: l’università va bene e l’anno prossimo mi laureo. La carriera come la tua sin’ora. Con la differenza che tu l’hai fatta leccando i culi, io le fighe”. Era la verità! Abbattuto.

    10 anni dopo l’azienda si separa in due branche, progettazione e gestione, io e altri colleghi, tra i quali i Dioscuri, in progettazione. Nuova amministrazione, salvo il vice presidente di quella vecchia che mi ha sempre apprezzato. Io sto per lasciare e fare il professionista ma lui mi chiede di restare e mi aumenta lo stipendio del 33,3% periodico, compresi tre livelli. Divento il capo dei Dioscuri. Uno, Castore, viene ricoverato (lo giuro sulla Ducati) per un attacco di itterizia.
    Altra Nemesi non richiesta. Questo è quello che succede a chi RODE IL CULO, invece di pensare ad essere sè stessi. Cià

  8. 98
    maria grazia -

    golem
    con i tuoi ultimi due commenti hai confermato quello che io stessa ho sempre creduto: la vera affidabilità e serietà, non centrano nulla con la “seriosità” e l’ omologazione!
    e ti ringrazio per averne dato viva testimonianza!!

    “Che dici te lo danno il livello?” Tradendo un certo compiacimento per il mio stato. Gli risposi fulmineo: “Polluce: l’università va bene e l’anno prossimo mi laureo. La carriera come la tua sin’ora. Con la differenza che tu l’hai fatta leccando i culi, io le fighe”. Era la verità! Abbattuto.”

    EPIC MOMENT 🙂 🙂 😀

  9. 99
    Golem -

    Cara MG, quello di spostare sugli altri i problemi che non vogliamo o non siamo in grado di risolvere da soli, con l’invidia o con il vittimismo, e’ il modo piu facile per assolversi dalla constatazione delle nostre incapacità. Anche accettare i nostri limiti è un modo per crescere. A tutte le età.
    La serietà non va confusa con la ” seriosita”, ma purtroppo chi non ha altro da offrire mostra spesso solo quest’ultima, che ancora una volta e’ solo “immagine e non sostanza”.
    A si, quella battuta al vigliacchetto e’ stata forse la migliore della mia vita. Un colpo secco. Micidiale.
    Ciao

  10. 100
    Andrea_The_Original -

    MG. Rispondo al tuo commento 87, che è un intervento centrato, ma con fermo occhio femminile.
    Il tuo “problema”, è sempre lo stesso, la bassa capacità di immedesimazione nell’altro, in questo caso negli uomini. Forse a causa dell’egocentrismo, forse all’immaturità.
    A parte questo, gli uomini che incontri in giro e hanno solo una gran voglia di concludere lo fanno sostanzialmente per due ragioni: sono uomini e non sono innamorati. Il che è normale e lecito, ma nelle tue parole, si sente il classico peso del giudizio e della condanna femminile rivolta all’uomo, o meglio, ai suoi impulsi.
    Però voi donne, quando venite giudicate dagli uomini gridate allo scandalo.
    Questo è il primo controsenso.
    Altro punto. Ed è quello che ti è più ostico.
    Sei proprio sicura che la donna, in quanto tale, premi l’uomo migliore? Cosa intendiamo per migliore? E incarna la donna per volere divino, il diritto di essere premio e di premiare?
    Gli uomini che hanno tante donne sono migliori di quelli che ne hanno poche?
    A mio avviso c’è solo una risposta. Opportunismo istintivo e biologico.
    Solito vecchio schema: soldi, status, bellezza, ambiente sociale e lavorativo.
    Il tuo quadro non regge semplicemente perché è la risposta femminile a problemi comuni di uomini e donne. Molte donne hanno provato a dare una risposta femminista alle relazioni umane e hanno fallito.
    Provo a spostare il tuo focus. Le donne sono approcciate da una massa informe di uomini, e gli uomini non si ritrovano forse ad approcciare una massa informe di donne, nella quale cercare solo sesso fino a quando non si incontra una che emerge?
    E’ facile giudicare e selezionare, fino a quando qualcuno non lo fa con noi, e infatti, quando sono gli altri a farlo con te ti incazzi.
    Quando un uomo ti reputa di serie B solo perché non più “giovane” (fascia 25 enne per capirci), neghi e ricacci questo giudizio a tuo avviso superficiale, e lo è infatti.

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