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Mi ha lasciato dopo 8 anni di convivenza

di giacomo76
Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 1 Luglio 2010. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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La lettera ha ricevuto finora 78 commenti

Pagine: 1 2 3 4 8

  1. 11
    giacomo76 -

    Grazie per i consigli, in questo momento non riesco a non pensare a lei, passo per casa quando non cè e sto nel nostro letto a pensare a tutti i momenti belli passati assieme, le ho scritto molte lettere a cui non ha mai risposto. Devo dimenticarla ma non ci riesco, forse con il tempo passerà anche questa. Sto cercando un nuovo appartamento e ho trovato un inquilino per dividere il tutto magari conoscerò gente nuova che forse mi farà capire con chi ho condiviso gli ultimi anni. Non voglio e non devo rinunciare a nulla. Se tra qualche tempo si farà viva vedrò il dafarsi. Purtroppo in questi momenti si tende a generalizzare sulle donne ma forse un fondo di verità cè. Lunedì gli ho chiesto di vederci per dare definitivamente un taglio così non posso restare con dubbi e vane speranze. Che male che si sta non mi era mai capitata una mazzata del genere.

    Grazie a tutti

  2. 12
    rossana -

    la filosofia Zen afferma che qualsiasi cosa faccia un essere umano, oltre al procurarsi cibo e riparo dalle intemperie, lo fa quasi esclusivamente per evitare il confronto con se stesso e, in ultima analisi, per NON essere solo.

    e quindi umano, anche se non sempre giustificabile, che si stia con qualcuno, più o meno bene, in mancanza di alternative allettanti o per lo meno valide.

    quante sono le coppie, maschio e femmina, che tirano avanti così? per una donna, poi, a mio avviso è ancora più difficile agire correttamente.

    il giorno in cui sono rientrata a casa e ho informato il mio compagno (che mi tradiva da sempre alle spalle) che avevo incontrato una persona che mi interessava emotivmente e che, comunque fosse finita la relazione avevo l’intenzione di viverla in pienezza, alla luce del sole, mi sono trovata presa a pugni, minacciata di stupri vari e atterrata, in un tentativo di fuga, con lividi dappertutto.
    e il mio era un uomo mite, che sapeva scrivere poesie e viveva d’arte…

    dal dire al fare… belle le intenzioni, che servono unicamente a lastricare le strade che portano all’inferno…

  3. 13
    silvy -

    Caro Giacomo, la tua esperienza è molto simile a quella che purtroppo ho vissuto un pò
di mesi fa. Qui ti hanno dato QUASI tutti buoni consigli. A quanto pare l’amore può finire
e non ci puoi fare proprio niente, non sei il primo e non sarai neanche l’ultimo a cui è
capitata questa cosa. Oppure il sentimento autentico non c’è mai stato e in questo caso
la colpa è anche un pò nostra che sicuramente ci siamo accorti di qualcosa, ma per
inerzia abbiamo continuato la nostra vita di comodo. Dopo 8 anni sicuramente non sarà
stato facile neanche per lei (se non altro per i motivi che elencava Spectre) ma
sicuramente se è arrivata a prendere questa decisione lo ha fatto per il SUO bene. E a te
ora non resta che fare altrettanto, pensare a te e al tuo bene. Come t’ha detto già
qualcuno se c’è stata con quest’altro o meno, non ha poi molta importanza. Anzi… a
parte l’orgoglio sarebbe quasi meglio sapere che se n’è andata per un altro piuttosto che
pensare che il rapporto è naufragato da solo. Avrai il tuo periodo di lutto, nel frattempo
tieniti cara la tua famiglia, i tuoi amici, concentrati sul lavoro, pratica sport, leggi, coltiva
o riprendi interessi e passatempi… e sarà comunque durissima. Non generalizzare. Anche
io l’ho fatto con gli uomini e lo sto tutt’ora facendo, ma so che è sbagliato. Serve solo a
farti indurire il cuore. Buona fortuna

  4. 14
    Sergio -

    Però rossana, mettendo la filosofia zen in un cassetto appunto perchè si parla di filosofia, parlando in modo semplice e schietto, se ti tradiva da sempre e tu non l’amavi più perchè hai aspettato e ti sei cercata prima un altro?

    questo è il problema di voi donne, che non riuscite, per pura convenienza, a lasciare cò che non volete più. O probabilmente lo volete a prescindere da tutto fino a quando non trovate per l’appunto altro.

  5. 15
    Spectre -

    sì… rossana, anche io mi interesso, e molto, di zen, ma lasciamolo fuori per un attimo e diciamo le cose come le dice sergio e cm ho anticipato pure io in un post sopra: “tutti bravi a lasciare avendo un altro”.

    rossana, in sostanza, nn nasconderti dietro ad un dito, o a giustificazioni “zen”. nessuno vuole stare da solo, ma vuoi dirmi che non è molto più zen, se vogliamo usare questa formuletta, stare cn sè stessi in maniera autentica, senza “merletti”, “falsità”, “illusioni”, “orpelli” e “anestetici”, che fanno rima con “nn so stare da solo, per cui ho bisogno di uno che mi sorregga, perchè nn so sorreggermi da solo”, fortificando la consapevolezza del proprio io, piuttosto che saltare su un’altra barchetta che ci fa sentire col culo al caldo?

    tirate fuori le palle e lasciate senza avere nessuno. dico a tutti, uomini e donne. affrontate il problema di petto, nn solo quando vi sentite protetti. questo mi pare molto più zen. sennò ‘sto zen è solo paravento per quel che ci fa comodo.

    rossana, se il problema erano le corna di lui, diciamo così per semplicifare, quello “emotivamente interessante” nn rendava le tue corna finalmente evidenti da poter decidere. ti ha solo dato l’alternativa, ma scusami, questo è aggrapparsi e a me, ideologicamente parlando, nn piace perchè nn è prendersi cura di noi stessi, bensì cercare la via più breve possibile.

  6. 16
    rossana -

    sergio,
    la filosofia la puoi anche mettere nel cassetto ma resta il fatto che si fa di tutto, consciamente o inconsciamente, per non essere soli. non solo siamo creature socievoli per natura, ma siamo anche maledettamente deboli e abbiamo tutti più o meno bisogno di sostegno. sembra che non si sia completi se non ci si può rispecchiare in un altro, che ci consideri unici e che viva in simbiosi con noi… qualcuno ha affermato che l’amore è la punizione per chi non sa stare solo, e personalmente sono d’accordo.

    quanto a me, ho accennato al mio caso solo per precisare che per una donna è spesso più difficile che per un uomo dire la verità. ogni relazione si basa su tante varianti, soprattutto se ci sono bambini, da salvaguardare il più possibile.

    in generale si può supporre che nel restare in coppia anche quando non si ama più (bambini a parte) subentra
    – il timore della solitudine;
    – la difficoltà a rompere con l’abitudine – i cambiamenti drastici non sono facili per nessuno;
    – il desiderio di non dare dolore al partner e/o ai parenti per un qualcosa che può essere peggio dello “stare insieme”;
    – la speranza che la relazione possa migliorare
    e forse parecchi altri fattori soggettivi.

    si rompono gli indugi solo quando appare all’orizzonte un’altra opportunità che ai nostri occhi “vale la pena”, ci dà la spinta necessaria per affrontare la burrasca e porci su un altro cammino, che ci sembra migliore. se questa opportunità non compare in tempo utile, può succedere che ci si adatti per la vita intera a sopravvivere senza più emozioni in una routine che non ci soddisfa ma che ci siamo a suo tempo costruiti. non è encomiabile ma è umano che sia così…

  7. 17
    rossana -

    sergio,
    io, l’altro NON me lo sono cercato: me lo sono semplicemente trovato sulla strada di tutti i giorni. dapprima ho resistito alla tentazione, poi, siccome erano anni che in me c’era un grande vuoto affettivo, e non c’era modo di togliere quest’uomo dalla mia vista, dato che lo vedevo ogni giorno sul lavoro, ho deciso che era la volta mia di “tradire”, ma non alle spalle del mio compagno e del padre di mio figlio, come aveva sempre fatto lui, ma lasciandolo per tentare un’altra volta la sorte.

    prima di sposarci ci eravamo ripromessi la massima sincerità reciproca, cosa non sempre da lui rispettata, e così, per essere onesta con me stessa e con lui, dopo 12 anni di matrimonio, sono stata costretta a “fuggire” di notte, con il bimbo e un animaletto da compagnia…

    sì, l’ho lasciato, se lo meritava ampiamente. a 34 anni potevo subire tutto finchè non avevo nulla che mi allettasse ma non potevo rinunciare a darmi un’altra opportunità…

  8. 18
    Spectre -

    […] si rompono gli indugi solo quando appare all’orizzonte un’altra opportunità che ai nostri occhi “vale la pena”, ci dà la spinta necessaria per affrontare la burrasca e porci su un altro cammino, che ci sembra migliore. […]

    per fortuna nn è la regola.
    c’è chi, pochi, fanno diversamente e sinceramente la mia ammirazione va a loro.

    sai cosa mi vien da dire, in maniera provocatoria perchè mi rendo conto essere cmq complesso da farsi? l’OPPORTUNITA’ sei solo tu, non qualcosa di esterno per cui “valga la pena”. e quando quella cosa per cui “vale la pena” svanisce? ne cerchi un’altra per ripartire di nuovo, magari messa peggio perchè nn hai fatto reali progressi evolutivi? il tutto per fare teoria eh, perchè nulla è facile, nulla è “basta fare così, e andrà colà”.

    lo dico perchè nn mi piace si facciano passare per discorsi “zen” o “evoluti” dei semplici concetti che per me stanno alla pari di un banalissimo ragionamento di “profitto”.

  9. 19
    rossana -

    spectre,
    razionalmente hai ragione da vendere, in particolare con questa tua frase: “se il problema erano le corna di lui, diciamo così per semplicifare, quello “emotivamente interessante” nn rendava le tue corna finalmente evidenti da poter decidere. ti ha solo dato l’alternativa, ma scusami, questo è aggrapparsi e a me, ideologicamente parlando, nn piace perchè nn è prendersi cura di noi stessi, bensì cercare la via più breve possibile.”

    sono d’accordo con te. nemmeno a me è mai piaciuta quella mia scelta, fatta in quel modo. anche se sono stata, comunque, più onesta di lui. avrei potuto benissimo portare avanti tutte e due le relazioni, e decidere quando ero sicura dell’altro… ma non l’ho fatto. e ne ho pure fatto le spese… sia pure tardive…

    purtroppo, a quell’età e con la maturità che mi ritrovavo al momento, sono arrivata solo fin lì e non sono stata capace di fare altrimenti. ricordati che avevo pure un bambino da tutelare, e per lui, ti assicuro, che ho sopportato ben più delle corna…

    se un giorno tu sarai capace di comportarti meglio di me, anche se non conosco nè la tua età nè la tua maturità, per favore, ricordati di venire a scriverlo qui, che sei stato così bravo e così coerente con te stesso. ti è già successo, per caso, di comportarti così?

    se sì, hai tutto il mio rispetto e la mia stima. se no, chi è senza peccato, scagli la prima pietra! e tu non sai ancora se e quando ti sarà data l’occasione di comprovare con i fatti quello che idealmente pensi con la mente…

    ho solo cercato di spiegare quali possono essere i meccanismi che finiscono con il renderci imperfetti, come già ho fatto con la precedente mail…

  10. 20
    rossana -

    spectre,
    forse non mi sono spiegata bene: non c’era in me alcun intento di vanto o di presunzione nel citare lo zen. è stata semplicemente una recente scoperta, tardiva, apprendere come per gli orientali che lo praticano fosse così banale ritenere che si faccia di tutto pur di non confrontarsi con se stessi, cosa quasi inevitabile quando si è soli… e si può essere soli anche in coppia…

    quanto all’interesse personale, forse che tu vivi per fare l’interesse altrui, come avrei fatto io restando con quacuno che mi ha fatto quasi solo del male, oppure avevo anch’io il diritto, vivendo una volta sola ed essendo ancora molto giovane, di cercare qualcosa di appagante per me?

    sì, ribadisco: ho atteso di ritenere che ne valesse la pena, soprattutto prima di creare dolore a mio figlio e ad altri, inclusi i miei genitori. volevo che il lasciare, dopo tanti anni, fosse per lo meno giustificato da qualcosa di apparentemente valido.

    inoltre, tanto per concludere, esiste anche la scelta fra il vivere e il sopravvivere… il diritto, almeno, di disporre della propria vita, pagando di persona tutti i propri errori!

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