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Lettera pubblicata il 14 Ottobre 2010. L'autore, aleheavygrinder, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Ma il punto non è tanto questo. L’essere troppo dipendente dai suoi
umori, è stato ciò che mi ha letteralmente TERRORIZZATA e il fatto che
sapevo di avere una tremenda paura di perderlo (un cane che si morde
la coda), mi impediva di trovare il coraggio per rendermi più
indipendente e di iniziare a “fregarmene”, in un certo senso, di umori
per i quali non potevo fare più di tanto.
Ed è proprio questa la cosa che vorrei correggere in me. Impedirmi di
affezionarmi tanto ad un uomo, al punto da annullare la mia serenità
per lui. Immedesimarsi va bene, ma tentare di sostituirsi alla sua
psiche “malata” è a dir poco insano. Ho una speranza di evitare il
riproporsi di tali perversi meccanismi, soltanto se imparo ad essere
“io” quella compagna per cui preoccuparmi tanto.
Credo che la cosa migliore sia partire dal presupposto che ognuno è
responsabile della propria felicità e delle proprie scelte, l’altro è
solo un compagno e rimarrà tale fino a quando ci sarà la volontà di
entrambi nel continuare il percorso insieme.
Riuscirò nel mio intento? Sinceramente dubito di riuscirci
radicalmente, credo che per farlo dovrei cambiare fortemente la mia
personalità, ma devo provarci. Non so bene quali siano le mosse
migliori. Decido passo passo e spero di essere sulla buona strada.
Purtroppo nessuno ti insegna ad amarti a dovere, così come nessuno ti
insegna a vivere l’amore in modo sano e costruttivo. Si impara sul
campo ed io ho appena iniziato.
x elly
devi solo amarti un po’ di più
Colgo lo spunto dall’ultimo post di david86 per dirvi questo.
Esaminando la mia storia e quella di amici che ne hanno avuta una
simile mi sono reso conto che nella fine di una storia ci sono degli
attori nascosti che lavorano dietro le quinte. I genitori. Se la
famiglia di origine è sana non ci sono problemi, ma molte volte quando
la coppia genitoriale non è sana l’attenzione dei genitori si rivolge
in modo morboso verso i figli. La mia lei per esempio era
attaccatissima al padre ( che non andava d’accordo con la madre) ne
era quasi consentitemi il termine “una seconda moglie”. Questo tipo di
relazione non è sana e crea delle strane dipendenze (si sentivano 2
volte al giorno al cell. e lei gli raccontava tutti i c....
nostri).Con questo voglio dire che all’interno della nostra coppia
c’era sempre stata la presenza ingombrante del 3° incomodo il padre.
Da notare che a lui non sono mai piaciuto e cosi gli ex della mia lei.
Lei venerava il padre. Nel momento in cui lei doveva prendersi delle
responsabilità e crearsi la propria famiglia ha trovato un altro,
perciò sposterà la data di abbandono della casa paterna. Mi piacerebbe
avere qualche vostro parere rapportato alle Vostre storie.
Grazie Elly, ti ringrazio davvero delle belle parole. Mi danno sicuramente un’ulteriore spinta, ma davvero fare il “genitore” ai genitori, è una cosa molto difficile, e imbarazzante da fare, anche se credo che il momento peggiore sia l’inizio. Mi stò già mentalmente preparando ad ogni tipo di situazione, cercando la soluzione giusta ad ogni cosa. L’unica cosa che spero è che uno o l’altra non abbia già qualcun altro. Allora si sarebbe tutta fatica sprecata. Se riuscirò a combinare qualcosa stasera, vi scriverò sicuramente.
david mi rivedo molto nella descrizione della tua vita di “campagna”..:)
credo che già il fatto di far notare loro il problema, sarà un incentivo per cercare
di migliorare questa situazione. parla con loro in modo aperto e fai notare questa
situazione si ripercuote su di te.
sei un ragazzo in gamba e vedrai che riuscirai ad uscirne.
ti stiamo vicini e tifiamo per te!
elly credo che sia inevitabile l’empatia con l’altro, quando ami una persona vuoi la
sua felicità. è chiaro che se non la vedi contenta, non riesci ad esserlo nemmeno
tu. se lui fosse stata la persona giusta, fosse stato sincero, avrebbe avuto dei
problemi che avresto condiviso insieme e la cosa sarebbe stata normale. tu noti
tutti questi aspetti solo perche ti sei affidata alla persona sbagliata.
se no chiunque stia con una persona poi condivide con essa gioie e dolori, e ne è
influenzata nell’umore.
anche per me lui era il mio migliore amico… lo chiedo a tutti.. è sbagliato
considerare il proprio ragazzo anche il tuo migliore amico?
elly anche io, come te, mi confidavo in tutto e chiedevo i suoi consigli.. anche se
lui non faceva la stessa cosa. c’era sempre un muro.. ora sono pentita di queste
confidenze, perche è una persona di cui non mi fido e che sa troppe cose intime
su di me..
Truelove ciao, secondo me un amico è già la persona che ti ama, perché deve essere fedele. La fedeltà è quindi una proprietà a prescindere come l’amore è un elemento che va decontestualizzato per ritornare ad essere tutto. Poi penso che il proprio partner debba essere il vero supremo amico in senso “tecnico”, perché sa immediatamente di te e ti intuisce e ti custodisce nei suoi segreti, e deve essere per sempre ( e se non è per sempre allora non c’è amore e di conseguenza neppure amicizia, ecco perché fra ex non si può più essere amici, a parte i motivi del no contact che sappiamo ). Fregatene di tutti amica mia. Una persona che non ti ama e non ti è amica non ci fa nulla vicino a te, se è in malafede ancora più lontana deve stare. Se io dovessi parlare della mia ex dovrebbe andare ad impiccarsi per il potere distruttivo che potrebbero avere le mie dichiarazioni, eppure siccome io so amare, non solo non ne ho rivelato aspetti cruciali con le poche persone a cui ho confidato i fatti miei (che sono persone meravigliose e capaci di amare a loro volta…vedi? gli amici…) ma, per esempio, qui sul forum non ho nemmeno rivelato le dinamiche della mia storia. Son queste le cose che devono farti sentire forte.
guidoilsaggio per quello che posso dirti io (e sono una ragazza che tiene tanto
alla famiglia) quando trovi il ragazzo giusto ti viene voglia anche di fare il salto e
spiccare il volo per farti una famiglia tua. non dare le colpe al padre è lei che non
era matura per fare questo passo, non lo avrebbe fatto nemmeno se con il
genitore non si fosse parlata.
ti faccio l’esempio del mio ex, con il padre praticamente non aveva dialogo, si
confidava con la madre ma comunque li vedeva solo lo stretto necessario per le
feste. stava piu a casa mia e a contatto con i miei che con i suoi genitori. eppure
al momento di impegnarsi si è trovato un’altra.. queste persone hanno la testa
bacata e basta. probabilmente i genitori del mio ex, essendo due separati in casa
che in comune hanno solo un tetto sopra il capo, non sono stati in grado di
comunicare lui il concetto di famiglia. ma non è una regola generale nemmeno
questa, perche conosco persone con genitori divorziati che sanno impegnarsi di
piu di chi abbia una famiglia perfetta!
david ti do la piena solidarietà, capisco cosa significa vedere un genitore piangere
e doverlo rincuorare, quando dentro di te il tuo cuore sta andando in frantumi.
però questo da una parte ha il suo lato positivo, significa che ormai sei una
persona adulta e matura, capace di mettere un attimo da parte i suoi problemi
per essere utile quando ce n’è bisogno. quando aiuti un genitore scatta dentro di
te come un qualcosa di eroico che ti fa andare avanti a rincuorarlo, ma che allo
stesso tempo ti distrugge.
io ho mio padre che sta male, un uomo che fino ad adesso non dormiva
nemmeno con il pigiama, che non si stancava mai. quando smetteva di essere un
infermiere del pronto soccorso faceva i lavori fuori casa, l’orto, il giardino… poi
con 10 giorni è invecchiato di 6 anni… non accetta di invecchiare, di essere in
malattia.. che per fortuna non è una cosa grave ma gli impedisce di andare a
lavoro. stasera ha preso un farmaco per i dolori e quando ha letto il foglio
illustrativo e ha scoperto che era un antidepressivo è crollato. volleva buttare
tutto.. capisco cosa significa vedere un genitore piangere, quello che fino a poco
tempo fa era un eroe indistruttibile, il bruce willis che trivella l’asteroide 🙂
ora è il nostro turno.. coraggio!!
Buon giorno ragazzi
@David, posso immaginare quanto difficile sia l’idea di iniziare un
discorso simile. Adesso non so se tu l’abbia già fatto o meno. Se si,
spero fortemente che sia stato tutto più semplice di quel che
sperassi, altrimenti, posso dirti che spesso, le cose appaiono più
difficili quando ancora le devi affrontare, magari poi invece, una
volta al centro, nell’occhio del ciclone, ti rendi conto che la cosa
può essere gestita tranquillamente. Sii forte, caro David…
Aspettiamo con ansia tue notizie.
@Truelove, è con molto piacere che mi accorgo sempre più dell’empatia
anche tra noi due ;-). Ed è bello sapere di parlare con persone che
parlano la tua stessa lingua.
Hai ragione, come ha detto anche Ale, quando ami, il tuo lui o la tua
lei, diventano il tuo migliore amico. Io stessa non saprei amare
diversamente. Anche se mi fa tanta paura, tant’è che in momenti di
sconforto mi sono detta:”la prossima volta dovrai essere quella che
ama di meno!”. Ma già so che sarei pienamente infelice, per cui, è
evidente che non sono ancora pronta e invece che far soffrire qualche
povero ragazzo (che comunque per adesso non c’è), è meglio che me ne
stia sola a ricostruirmi e a rafforzare anche l’amore per me.. Come ha
giustamente detto Guidoilsaggio che ringrazio.
Inoltre, volevo dirti che ti sono molto vicina per il momento
difficile di tuo padre, non dev’essere semplice vederlo piangere. A
volte capita un momento nella via di un figlio, in cui questo debba
prendersi cura del proprio genitore. Ma sono convinta che tuo papà
riuscirà a reagire e a riprendersi. E’ quello che ti auguro con tutta
me stessa.
Un abbraccio forte.
Questo lo dico a me stesso e a voi. Quando ami UNA persona la ami in modo intellettuale, la più trascinante ed inesauribile delle passioni, e le altre persone non le guardi non perché hai i paraocchi ma anzi le apprezzi ancora di più per quello che realmente sono, per la loro irripetibilità e storia, esattamente perché essere attratto o sedotto non è un concetto che ti appartiene. Perché se ami davvero UNA persona quella persona diventa quando la riconosci per un istante infinitesimale il bordo di un’anima che si basta da sé, e quell’anima sei tu. Dopo quell’istante la la linea svanisce e non c’è più spazio per nessuno in nessuna forma definita e difinitiva, sono due per sempre irriconoscibili che conoscono con sincerità il mondo, qualsiasi cosa succeda, disgrazia, insoddisfazione, tristezza, sogni, ambizioni, tutto. Motivi validi per abbandonare chi ti dona tutto ciò non ne esistono tranne quello di avere scambiato un’anima per un contenitore usa e getta o per un rifugio, una materia degradabile e da rimpinzare di inganni, anche i minimi inganni.