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Lettera pubblicata il 14 Ottobre 2010. L'autore, aleheavygrinder, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Ragazzi ci sono ancora dentro come il giorno dopo.
Mi ero ripromesso di non farlo (guardare facebook)e infatti l’avevo cancellata, ma stasera dopo allenamento e il computer di mia madre acceso davanti a me, ho sbirciato.
Pensavo di farcela finalmente, ma ho fallito.
Stavo leggendo sempre meno la lettera di ale, la pensavo sempre meno, ma sono crollato quando ho visto una foto di lei sorridente…con il suo nuovo taglio di capelli.
Non capisco.
Io però comincio a non sopportare più tutto questo, l’avrei comunque rivista prossimamente, ma averla vista con quell’animale da palcoscenico mi ha tramortito.
Io non sono nato con il libretto delle istruzioni e se le cose me le devono insegnare in un modo cosi maledettamente duro, allora smetto subito di andare a lezioni di vita, mi isolo e basta, ho già due lauree e un dottorato e il resto non fa per me.. e pensare poi che fosse quella giusta perchè l’avevo valutata bene prima di inziarci qualcosa è peggio di una grossa strizzata di palle.. fa un male cane, un dolore lancinante che senza la minima pietà ti avvolge e ti culla nella disperazione più totale e desolante.
Una vera merda.
Neanche quando ti senti in grado di farcela ce la fai.
Mai, fallisci e fallisci.
Neanche avendo consapevolezza del male subito, della tua personale morte interiore , degli inganni e delle vessazioni degli ultimi (spero) tempi subiti, neanche tutto questo basta.
Eppure mi sembrava di essere sulla buona strada, anzi su un’ottima strada, mi stavo abituando a stare da solo come un tempo…uscivo con amici, parlavo e stavo bene con le altre ragazze (compagnia).. eppure mi basta una stupida foto per farmi diventare un becchino.
Non avevo neanche più il pensiero fisso di avere la possibilità in futuro di trovare qualcuno di giusto e meritevole per me, che almeno mi rispettasse, vivevo e basta ultimamente,magari come fanno gli animali, ma stavo bene con me stesso come lo sono sempre stato.
PATATRAC.
Altra crepa, altro regalo.
Spero sia un incidente di percorso…causato da me chiaramente, ma solo un incidente.
Non mi resta che sperarlo a sto punto.
Mi consola
Questo signore aveva ragione:
“Chi si dà all’altro come un soldato si dà prigioniero deve prima consegnare tutte le armi. E così privato di ogni difesa, non può fare a meno di chiedersi quando arriverà il colpo.”
Un abbraccio.
Ciao Cronico.
Ti sei risposto da solo chiaramente 🙂 Bisogna sforzarsi sempre di applicare il no contact, l’ho imparato a mie spese anch’io…il fatto è che ogni giorno che prosegue senza che tu la senta, è una vittoria. E col tempo verrà il giorno in cui vederla ti provocherà meno dolore, ma non è ora. Il problema è che dopo la sofferenza iniziale, quando arriva un po’ di tregua, ti sembra di avercela fatta magari, ma non è così. Il processo è più lungo di quanto sembra. Cmq la vedo come una piccola ricaduta, ma se rientrerai subito nei ranghi,sono certo non ti penalizzerà più di tanto. Cmq ti capisco bene.
Non fa nulla Cronico. Normale e salutare esperienza. Si gira attorno ad un certo falò per accendere la torcia con cui iniziare a camminare ovunque e nel tentativo di accenderla ci si brucia. Ma. Non c’è da mettere più attenzione, solo accorgersi che quella fiaccola e quel falò non esistono, anzi la luce necessaria sei tu e devi accorgerti, col tempo che serve e in autonomia come hai scelto di fare, che sei già acceso. E lo fai radunando la tua voglia di essere te stesso, di conoscerti a più non posso e di esserci sempre in questo stato di ritrovato amore. Questo fa luce. Più luce fai, più finzione riconoscerai attorno. E secondo me ci sei già in questa fase. All’inizio ti metterà in subbuglio, come ora, e non saprai spiegare il perché, ma è quel che ho scritto prima il motivo, stai vedendo gli accessori scenografici, le sceneggiature! Ora hai anche la sensazione reale, senza copertura, che si prova quando si delega a qualcuno, quando si cerca all’esterno. Come nell’infatuazione, anche questo dolore è un fuoco fatuo. Capiterà ancora chissà in quanti contesti diversi e sono tutti segnali importantissimi. E ancora. Prima non la avevi quella vista, prima era bellissimo e piacevole e creava sogni, giochi nuovi, intrattenimento. Hai visto che cambiamento immane? La stragrande maggioranza delle persone quel dolore non lo ascolta, se ne fa piacere l’illusione per anestetizzarlo e così va in giro ad ungerlo, pensa di doverlo vincere o che è destinata a viverlo sulla pelle per sempre e finisce letteralmente a rincitrullirsi tanto che nelle storie successive e in tutti gli slanci migliori della vita intera cerca solo quella vibrazione, ogni volta che pensa e agisce. Non c’è da sorprendersi perché nella scatola tutto è completamente allo sfascio e sia pieno di partecipanti. Quel dolore ti da invece l’indicazione che stai cambiando paesaggio e stai trasformando la visione. Stai vedendo com’è lei, cioè quello che il panorama in cui opera le cuce addosso e che lei, e un mare di gente, concorda. Azzera il contatore, certo evita da ora in poi queste manovre, ma non stai tornando indietro né ti devi isolare o pensare che le lezioni sono dure, stai procedendo benissimo. La lezione che abbiamo capito è che invece di starcene nell’amore abbiamo accettato di giocare e finché il gioco non ci ha fracassato le ossa e torturato gli atomi (quello che senti ora, molto più di qualsiasi sentimento), non scegliamo di tornarci. Questo è il momento per risalire. Un abbraccio.
Buongiorno a tutti.
Ale, come sempre leggendoti mi leggo dentro e mi ritrovo.
Sono giorni di pensieri e dubbi per me, sto conoscendo una persona e ho già colto quei segnali che mi mettono in allarme. Mi chiedo se sia io ad interpretarli male, ad essere prevenuta e scottata e non so come muovermi. Mi sento come paralizzata.
Mi spaventano la rapidità e la razionalità con cui analizzo le persone e mi chiedo se in realtá i miei metri di giudizio siano corretti. Non è facile. Poi torno qui, leggo te e gli altri, mi rileggo, ritrovo le certezze, le MIE certezze e mi rassereno. Forse quando una persona risveglia in te certi dolori e certe insicurezze nonostante tu ti metta onestamente in gioco, è un chiaro segnale di disastro imminente. O perché quella persona non è pronta o degna oppure perché non lo sono io, nel senso che devo scavare più in profondità e stare più con me stessa.
Comunque in queste situazioni mi sento letteralmente handicappata, deficitaria, inadeguata.
Ecco, volevo solo condividere questi pensieri con voi.
Cate buondì! Stavo parlando di alcune cose simili giorni fa con una mia amica. Forse ciò che più crea la nota stonata che hai avvertito è che l’altro in fondo non è coinvolto in quella trasformazione a cui ciascuno è chiamato, che non la sta facendo e che quegli elementi che senti di avere percepito sono emersi perché l’acqua è ferma e banchettano con le sue migliori energie. Nelle storie di cui parliamo abbiamo visto che poi si mettono a morsicare pure chi sta accanto. Niente di male, per carità, siamo qui per giocare con le esperienze e anche quando c’è qualche svantaggio o disfunzione tanti giocano lo stesso per imparare, come noi al tempo in cui abbiamo ricevuto la lezione mettendo in campo le nostre cose irrisolte, tuttavia a questo punto della storia per noi che qualcosa l’abbiamo esperito in modo diretto quella fase di ribasso e stasi non è più utile. Magari non finiremo di giocare e avremo nuovi momenti, ma in un flusso vitale veloce e d’amore, che vuol dire cuore e dignità e onore sempre a portata di sguardo, di atmosfera, di vibrazione, di azione, di parola, di modi, di tonalità, di argomento, tesori che restano solidi anche nel caso non ci sia una prosecuzione della conoscenza o relazione. Perché un essere E’ quelle essenze e le esprime sempre, sempre. Il piano sottile ci dice un sacco di cose e comunica e si perfeziona col nostro. Le alleanze e le complicità chiamiamole sociali nascono e rimangono perché ci sono quelle componenti a circondarle e ad ispirarle, e penso che averne consapevolezza porti anche al solo caso comprensibile in cui fra ex, e non solo, si resta in contiguità e rapporti, perché in realtà si assoda fin dal principio che lo si è sempre stati già e che lo si è già con tutto quello che esiste prima di incontrarsi. Se vedi in questa nuova persona tracce del curriculum e il repertorio che sappiamo, è sicuramente poco incoraggiante a livello formale, ma conta verificare se brilla di quella luce e potere autonomi solo suoi, se non cerca scuse, se non da la colpa, che ti dovrebbero fare capire che sta muovendosi e non vuole prenderti nulla e non vuole prendere nulla a niente e nessuno che esiste. Un po’ come dire: un altro gioco in cui orientarsi fra chi è meno scadente, oppure sta iniziando un nuovo corso dove nessuno vuole giocare ma solo in piena responsabilità creare? Continua ad essere serena e luminosa in tutti i tuoi riguardi, che è quel che serve, come riesci a trasmetterti a noi, e poi se hai voglia dicci come procedi.
Due righe al volo su quanto ho scritto ieri. Penso che più l’altro/a diventa il dramma, la ragione, di una ricerca di completamento o di felicità, meno il flusso d’amore che interessa la vita, che è la vita, trova facile e libera corsa. Stessa cosa succede quando facciamo delle attività o abbiamo delle passioni. Forse è più parte di storie di vecchio tipo, come ho scritto ieri, dove c’è ancora del lavoro da sbrigare e avere qualcuno con cui scrivere nuove soap può muovere quelle acque in sosta. Si tende a mettere in alto il rapporto con un altro individuo perché ci pare straordinario, senza pensare che i primi coi quali ci completiamo e coi quali abbiamo una storia d’amore siamo noi, per rievocare Wilde o comunque pescando una massima insuperabile fra le tante che ci indirizzano di continuo all’interno di noi stessi. L’amore è già qui. Quindi osserviamo in noi e negli altri quanto quello che facciamo, le nostre scelte, piccoli grandi impegni, pensieri, sono già pervasi dalla energia d’amore che non ha bisogno di integrazioni da adiacenti accessori esterni o deleghe. Così possiamo avere un istantaneo quadro che ci dice se siamo ‘pronti’ anche per camminare con un altro essere e in qualche modo valutare meglio se lui è pronto a farlo con noi, al di là dei luoghi comuni o rispetto delle esigenze normali che una relazione richiede. Camminare inteso come accogliere l’esperienza in modo più consapevole, e già questo riduce il rischio di beccare malintenzionati, invece di sviarla o bloccarla con partiture preconfezionate. Magari la storia perfetta non si avrà, e davvero non si avrà, ma le lezioni da ricevere ancora saranno meno scottanti e comunque si potrà vivere qualcosa molto più gratificante di ciò che offre anche la più gioiosa delle relazioni normali fra individui che sono più ‘addormentati’.
Procedo zoppicante.
Tutti gli elementi mi portano a pensare di aver dato troppo a chi non era veramente pronto a ricevere nonostante avesse mostrato il contrario. Ha preso e adesso è stasi completa.
Io sono stata chiara, limpida, è l’unica cosa che mi consola in questa triste giornata piovosa in cui mi lecco le ferite e faccio andare il cervello a forza per non soccombere. Il solito circolo vizioso della mente che comincia a darsi colpe e a pensare se…ma…, le solite menate che ormai conosco bene e credo siano frutto di cose mie irrisolte.
Sto molto male oggi ma conosco la strada.
Un abbraccio a voi.
Cate quanto ti capisco sto riprendendo a rimuginare ma ho deciso di toccare il fondo piu’ nero per risalire…. Stavo cercando di ricostruirmi una vita e mi ha detto che sta con un’altra come una tale cattiveria che poteva risparmiarsi ma quando mai…mille offese… Mille cattiverie ora e’ felice e io mi sento uno schifo completo perche’ ho dato il mio cuore a questo impostore…falso bugiardo e senza palle…
Animafragile mi spiace sentirti così ma mi viene istantaneamente da pensare, e forse sbaglio, che tu non sia ancora ben centrata su te stessa e questa non è una critica ma voglia di darti la speranza, anzi la certezza, che quando farai i giusti ragionamenti e sarai pienamente consapevole di te stessa e dei tuoi valori, queste cose che ora ti fanno male ti scivoleranno addosso e saranno per te solo la conferma dei ragionamenti che facciamo qui. Vedi, io ora sto male ma so benissimo che tutto mi sarà restituito nella forma che conosco e in cui credo fermamente dai ragionamenti giusti.
Io ho giocato correttamente, sono stata esamplare. La delusione ci sta e scotta forse di più perché rimette in gioco dinamiche della mia precedente legnata.
Ma da questa storia evinco che il mio metro di valutazione è corretto. È corretto! Ho colto i segnali e ne sono uscita pura! Pulita!
E questa consapevolezza è amplificata dal no contact che mi permette di osservare le cose con maggior distacco.
Lavora su te stessa e sarai invicibile. Un abbraccio forte.
non mi stai criticando hai ragione…ho basato la mia vita su di lui perdendomi..e ora non mi ritrovo piu’ sono delusa pienda di sensi di colpami ha fatto sentire sbagliata e fallita…devo lavrare moltissimo e io spero di avere questa consapevolezza e che un giorno tutto questo non brucera’ ma l’orizzonte è molto lontano mi sento un vero schifo…per quanto mi senta nel giusto dei miei sentimenti…