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Lettera pubblicata il 14 Ottobre 2010. L'autore, aleheavygrinder, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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@ Ale
Caro Ale vado avanti diritta per la mia strada e sto nel mio giardino antico a SignorinFelicitare. Resta che sto meglio rispetto a circa tre settimane fa e i ricordi tornano con meno frequenza. Resta pure che piuttosto di rivivere quel che ho rivissuto , stando maluccio, evito ogni forma di inizio di interessamento a un soggetto maschile per un bel po’. Non che ci sia la fila per frequentarmi o conoscermi, ma potrebbe capitare che una persona si interessi anche a me, anche solo per parlare de visu davanti a un caffé. In questo modo almeno per un po’ starò in pace. Io capisco le persone che alla fin fine, dopo delusioni e delusioni, preferiscono evitare di ricascarci. Che poi le delusioni avvengano per vari motivi e modalità…questo altro discorso. Credo sempre che ci siano persone che si incontrano e si vogliono bene ( i miei genitori in primis ). Ora voglio solo tornare tranquilla. E tu tutto ok? Se ti va, quando ti va, mi piacerebbe conoscere la tua vicenda. Anche io non posso raccontare tutto ovviamente ma ho sofferto tantissimo perché nel mio caso si è trattato di una demolizione pianificata da più persone. Fosse stato solo amore finito…o esaurito. Ma si va avanti no? Si diventa più forti se si ha la fortuna di essere seguiti e supportati da chi ti vuol bene. A volte penso a chi non ce la fa invece…questo è tremendo.
prima:
“non devi ascoltare tutto quello che dico”
“sono confusa”
“una volta è stata come una violenza per me”
“non abbiamo niente in comune”
“mi vengono le crisi per colpa tua”
“non mi piace quando lo facciamo, è come una cosa sporca”
“ora devo pensare alla salute e allo studio”
“non ti ho più rotto per le uscite con gli amici”
“tu hai le tue esigenze (sessuali) e ci facciamo del male a vicenda”
poi:
“IO non ti devo più niente”
“mi piace un altro”
“mi sto sentendo con un altro”
“..ma sì che ti voglio bene!”
“IO non ti devo più niente”
“abbiamo litigato troppo”
“come.. ti ho fatto perdere tempo.. ???”
“IO non ti devo più niente”
che dite.. stessa lunghezza d’onda? 😉
Beh Clint, abbastanza esplicativo. Come tutti gli esempi confermano, anche lei è in linea con i peggiori elementi, ed è semplice, molto semplice, prevedere quanto abbiam detto accadrà. Quella fa un volo coi fiocchi e te la trovi di nuovo a piangere, ma c’è una cosa che andrà storta, una cosa che lei non si aspetta minimamente e che non crede una persona possa mettere in atto (perché come tutte le sceme e gli scemi simili crede che tu sia ‘offeso, ‘orgoglioso’, ‘puntiglioso’ e ‘che ti passa’, cioè stia in un posizione temporanea e che tu possa poi riaccoglierla e farti oltraggiare ancora), ed è che le darai una lezione alquanto traumatica, non ti troverà: per la prima volta nella sua vita, subirà un abbandono. Vero. Come dal titolo di questa lettera.
“..ti mollo dopo averti riempito di colpe e pseudoproblemi. Qualcuno potrà dire:”E l’incompatibilità (per restare ‘amici’…) ?”
Sì che esiste: ma non è funzionale 😉 e lo conferma la condotta ”da liberi”..”
restare ‘amici’
Allora non ho sbagliato a fare la domanda “rimaniamo amici”. A intuito ho provato a tastare il terreno, per capire se l’abbandono era dovuto a “incompatibilità”.
Una amica mi ha chiesto se ero rimasto in buoni rapporti con l’ex.. era questo che intendevo: buoni rapporti.
Era un test
Che non ha passato
Non mi vuole tra i piedi, forse per non essere giudicata?
mica la giudicherei.. però l’ombra di un ex che ti ha rispettato ti mette di fronte ai tuoi errori…
“le darai una lezione alquanto traumatica, non ti troverà”
ma sarà pur sempre una lezione. Dopodichè potrò augurargli ogni bene possibile..
chissà che la prossima volta sappia capire cosa vuol dire e cosa comporta amare.
Durante i primi periodi di questa lettera Clint il discorso era proprio quello fra molti utenti, la speranza remota di restare amici. Quella speranza è un riflesso di una propria insufficienza e dipendenza, perché se uno ragiona il casino che gli han fatto non solo non si rimane amici ma lo sdegno resta a vita.
Il discorso sulla incompatibilità è sottile e complesso, raro nella sua vera manifestazione. In sostanza e di corsa: neppure un soffio delle robe che ha presupposto come motivi ad es. la tua ex interviene nella motivazione della scelta di rompere fatta da uno dei due, e ancora, anche lì tutto non è intenzionale: altrimenti c’è altro. Dirò una cosa che vi parrà assurda, va contestualizzata e farà emergere che in ogni rottura c’è una disparità, ma due persone si possono lasciare per motivi umani e dignitosi (non con le balle e scuse e convenienze del 99.99% delle rotture) ESCLUSIVAMENTE se si amano (se si amano, se si danno prima a se stessi rispetto, collegate tutte le informazioni), cioè non solo se hanno tutte le carte in regola per restare insieme sempre ma soprattutto partendo da una condizione che è ampia, che invade tutta la personalità qualsiasi cosa si faccia, e cioè che chi ama non fa del male, neppure quando se ne va. Parlo di casi oggettivi e molto poco diffusi. Infatti, se se ne va, va via con la morte nel cuore perché riconosce che non può diventare matto nella storia che ha gravi problemi (dunque c’è qualcuno che non ama. Altrimenti, perché restare? Io me ne sono andato amando, e cioè amando lei a partire da me stesso, altrimenti mi sarei suicidato, capite? E non sono andato via dicendo balle o per farmi gli affari miei: ho dato silenzio, non giustificazioni, la verità assoluta), e inoltre non torna a rompere l’anima mai. Ma è un discorso molto complicato che ho riassunto e va contraddetto. La condizione di amicizia è comunque sempre un rischio, irriconoscibile e dannoso quanto e a volte peggio di una relazione. Ce lo siam spiegati abbastanza bene facendo le stesse decostruzioni in passato, ma credo per ora dobbiam concentrarci su questa fase che un po’ tutti avete di spaesamento, altrimenti si mettono troppi elementi che possono venire fraintesi.
Prenderà un brutta sberla, e stai sicuro che non cambierà. Anzi, la correttezza del tuo comportamento è avvalorata proprio dal fatto che lei non cambia. Il tuo silenzio è la sentenza, senza di esso lei saprebbe mimetizzarsi e darti a bere le sue paranoie. Se cambiasse inoltre, non tornerebbe (per i motivi esatti per cui non si torna; se lei non tornerà è perché lotta con il senso di colpa e troverà altri modi squallidi per frenarlo temporaneamente salvo ritrovarselo raddoppiato…), non farebbe la scema in giro etc. Dunque hai già una spiegazione del perché i cadaveri passano e del perché chi nasce tondo non muore quadrato.
Tutte le condizioni di cui parliamo sono tutte attive in simultanea e non si estinguono mai, tutte, nessuna esclusa. Ma si muovono fuori dal discorso comune.
@ Clint
VOLTA PAGINA! Fidati… funziona… 😉
“La condizione di amicizia è comunque sempre un rischio, irriconoscibile e dannoso quanto e a volte peggio di una relazione”.
Partendo dal presupposto di base che ci troviamo di fronte ad abbandoni, quanto più quanto meno, meschini, il discorso dell’amicizia mi sembra assolutamente inipotizzabile ed assolutamente fuorviante. Personalmente avrei semplicemente gradito qualche minimo gesto di comprensione, considerazione e riconoscenza (non che lei tornasse sia ben chiaro). Ma questo rientra in quel sovraragionamento che fa fondere di cui parla Ale, che solo quando inizi veramente a renderti conto dell'”entità del cadavere”, puoi spiegarti e pian piano (perchè c’è anche l’orgoglio da considerare) accettare.
“Se lei non tornerà è perché lotta con il senso di colpa e troverà altri modi squallidi per frenarlo temporaneamente salvo ritrovarselo raddoppiato”
Ale questo è il motivo per cui sostenevo che lei non si farà mai sentire..troppo “sicura di se” (o insicura se preferisci), per poterlo fare. Ma anche questo abbiamo assodato che non deve interessarci più di tanto, se non sotto il profilo di quella “MERA” soddisfazione personale.
“ma credo per ora dobbiam concentrarci su questa fase che un po’ tutti avete di spaesamento, altrimenti si mettono troppi elementi che possono venire fraintesi”.
Concordo Ale, ora rimane da superare questa fase, e parlo personalmente ma credo sarà quella che richiederà più tempo e dedizione.
Vedrai Giò, ti accorgerai con soddisfazione che è più una faccenda sottile e molto sofisticata, ora non ha importanza che ti faccia esempi poiché li saprai riconoscere tu nella tua vita quotidiana, capirai osservandola direttamente in altre storie e racconti. Fra di voi che avete un momento simile, confrontate le storie, controllate le cose che non vi quadrano. Se una cosa non vi quadra, crea frizione nel ragionamento normale e logico: lì c’è qualche schifezza nascosta. La testa per capire le cose non fa fatica, se la fa non è perché siamo ‘tocchi’, ma perché la realtà si è strutturata su movimenti innaturali e miserrimi, o più spesso qualche imbecille sta sofisticando le prove.
Lei Giò è gasata perché sotto anestetico delle cose che è costretta a fare adesso per distanziarsi temporaneamente dalle sue colpe, ora è esaltazione, non può tornare poiché non ha ancora emersioni strampalate. Deve volteggiare. Quando finisce il fiato ne riparliamo. Nel mentre tu ti sarai allenato sul percorso della tua nuova vita senza di lei.
Sono fermo nel dire che non sono robe che uno piglia, fa, disfa e passa e poi se ne scorda. Brutta bestia, specie se si fa male a uno in gamba. Senso di colpa si accresce e uno se lo paga facendo carognate e diventando odioso e subdolo, e paradossalmente si ingigantisce. Dunque questo è già un giro di ruota, essere e diventare sempre peggiori. Perciò la felicità e serenità di cui si parla è una balla per i polli: chi è felice non lo dice, se no è come quei dementi che scrivono nei forum che son felici di aver tradito etc ma si cercano solo voci per tenere a bada il senso di colpa, sodali, mal comune mezzo gaudio etc. Ci siamo? E quando si finisce l’obolo per pagare le scuse (quando cioè arriva la solitudine+nevrosi+silenzio duro dell’ex) ….boom. Per ricominciare ancora nell’abisso quel circolo vizioso di drammi che spesso, noi ne abbiamo poche notizie ma i casi sono moltissimi, culminano in demenze e casini, vere tragedie. Giò pensa alle storie dei tuoi luoghi che sicuro ci sono. Io avevo conoscenti infimi che per queste cose, che non son riusciti a domare con l’uso standard della ragione (uso standard che spesso insieme a traumi anzi è la causa di quei casini), si son buttati nel cesso, ragazze che si son fatte figli a destra e a manca e ora fanno marchette e squallori, roba che neppure nell’immondizia. Anche altri che non hanno invece saputo usare la testa in condizione di vittime, cosa che voi invece state facendo egregiamente e che vi salverà il culo, hanno avuto casini quando si sono rimessi al gioco dei loro ex infimi. La vita è lunga e non è un film in cui le scene ne soppiantano altre, ma come ho scritto nell’altro commento qui le cose son sempre tutte attive e per quanto i media tentino di manipolare la verità, nessuno è esente da questo meccanismo. L’unica macchina della verità è la vita, non la realtà, la cosa che scorre dietro, come un flusso, ed è ciò che voi state osservando con molto coraggio e onestà ora.
“il discorso dell’amicizia mi sembra assolutamente inipotizzabile ed assolutamente fuorviante. ”
Certo che il rapporto di amicizia dopo essere stati insieme è dannoso. E io con voi e con lei ho sbagliato ad esprimermi.
L’intenzione era di rimanere in buoni rapporti. Il che non include necessariamente il rapporto di amicizia.
Le strade si dividono. Ogniuno prosegue la sua vita separata dall’altro. E soprattutto non si trovano scuse improbabili per la fine della storia e difetti impercettibili gonfiati a dismisura per giustificarsi..
E glielo avevo proposto a suo tempo.. “se ti piace un altro me lo dici, sicuramente non ci si rimane bene, comunque me ne faccio una ragione. La si prende con filosofia. Stretta di mano, grazie e arrivederci. Perchè se scopro che ti vedi con un altro non so come reagirei.. occhio a quello che fai.. te lo dico per tempo.”
C’era la proposta ragionevole e anche la minaccia. Più di così non so cosa si potesse fare umanamente!
@ Oh ale …ti scrivo di qua.
hai ragionissima: si volta pagina e si scappa appena si riconoscono i segnali del deficiente di turno ma…credetemi o non credetemi questa volta il tipo si era dato da fare.
Aggiungo che ne avevo sgamati 3 o 4 nel corso dell’anno, asp, 4. Non che ci sia la fila ma per il discorso che ci provano con chi capita al momento che han bisogno di emozioni e ci han provato pure con me ipsa. Detto ciò quest’ultimo e porca miseria mi ha fregato con la dolcezza e la perseveranza. Di solito i cretini dopo uno o due mesetti di respingimento o indifferenza spariscono, no questo ha perseverato. Che bestiaccia di uno…ora , semmmmmmmai dovesse ricapitare nel futuro remotissimo che una persona mi interessa oltre a percepire i segnali di fumo , farò passare minimo 4 mesi prima di uscire per un coffee. Ma se ti dico che…che poi anche se dico mi sento deficiente pure io per esserci cascata questa volta. Ok, proseguiamo il percorso verso il nosce te ipsam/ipsum. Oggi ho ritirato una stampante nuova, scanner eccc. Ci ho messo circa 3 orette per stampare, capire ecc e mi sento tutta felice. Forse 3 ore sono un po’ tanto ma almeno ho conseguito un risultato. Notte buona a te e a tutti e tutte quelli e quelle che soffrono per essere stati usati o non apprezzati. Verrà il giorno della Vendetta !!!!!!!!! Si spera …;-)