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Lettera pubblicata il 28 Settembre 2013. L'autore ha condiviso 3 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore Camel.
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Puoi scaricare la tensione con dello sport, e prima di andare a dormire c’è un libro che ti consiglio (che sto finendo anch’io di leggere adesso) “L’arte di non amareggiarsi la vita” di Rafael Santandreu, è un testo ben scritto, con basi scientifiche valide, non il solito manualetto da quattro soldi.
Grazie Teorema, vedrò di acquistare questo libro, chissà che possa davvero servirmi.
Scusa se usufruisco del tuo spazio Camel ma ho proprio bisogno di buttare giù alcune riflessioni un po’ fuori tema. Oggi ho incrociato per caso una conoscente, ragazza carinissima e persona veramente squisita, sposata da 5 + 5 anni di fidanzamento. La vedevo stravolta, così le ho chiesto il motivo: mi ha raccontato che il marito quarantenne recentemente l’ha lasciata di punto in bianco per avere via libera con una sua collaboratrice diciannovenne. Fortunatamente non hanno figli. “Non ti amo più”, questa è stata la giustificazione. Sono rimasta allibita.
Io credo nel matrimonio e ho profondo rispetto per questo sacramento, se decidessi di sposarmi lo farei nella piena consapevolezza di ciò che mi aspetta. Ma c’è così tanta superficialità, gente che non ha visto/vede l’ora di convolare a nozze solo per potersi accasare. Molte donne sono innamorate solo dell’abito bianco e non dell’uomo che hanno accanto. Ci sono i casi particolari, tipo il mio ex che pur non amando non vedeva l’ora di sposarsi con qualcuna a caso perché aveva paura di rimanere solo (grazie al cielo non è riuscito a convincermi). Non so voi, ma io sono terrorizzata all’idea di condividere la mia vita con qualcuno che potrebbe colpirmi a morte in qualsiasi momento, com’è successo alla mia amica. Ora che sono sola sto bene, è come essere immersa nella gomma piuma…ma mi domando se non sia solo una scappatoia per evitare di farmi ancora male e se alla fine dovrò nuovamente affrontare il mio lato passionale, romantico e sentimentale. In poche parole, ho paura di innamorarmi di nuovo.
Camel, scusa, ho letto la lettera ma non tutti i commenti. La cosa primaria e’ che tu ritrovi una tua serenita’ e un tuo equilibrio. Gli attacchi di panico uno non se li va a cercare e quando capitano la persona che li vive prova molta paura e destabilizzazione. Anche perche` perde fiducia in se` e spesso entra in ansia generalizzata tentando di controllarli/evitarli/reprimerli. Spesso e non certo con cattiveria li affronta in modo non idoneo. con la tua ex tu hai
(scusa, riprendo, problemi tecnici) con la tua ex tu all’inizio hai finto di non stare male ma non sapevi manco tu cosa avevi. In seguito dici di essere andato da uno psicologo e questo mi sembra positivo, sia per te stesso sia come prova di non egoismo. Stare male e’ bruttissimo e se uno sta male non puo’ essere in equilibrio come se non avesse una sindrome d’ansia, un esaurimento o cio’ che volgarmente chiamiamo depressione (dico volgarmente nel senso che ciascuno ha i suoi disturbi e le sue cause e le sue soluzioni e quindi no alle diagnosi faidate’). Stare vicino a chi sta male non e’ facile e in particolare tanto piu’ e’ accentuato l’egoismo di chi sta male; anche involontario che sia. pero’ credo ci sia comunque una differenza tra solo lamentarsi di un problema o realmente almeno mettersi in moto per affrontarlo e risolverlo. Allo stesso modo una persona se e’ veramente informata sul problema che l’altro sta affrontando puo’ comprendere meglio la fase che attraversa, sentirsi piu’ partecipe. fermo che non deve diventare un infermiere laddove l’autonomia dell’altro sia possibile. E fermo restando che entrambi possono essere egoisti o avere necessita’ di porre un limite all’egoismo dell’altro. ma cio’ vale in ogni relazione, cosi come il poter mancare in qualcosa ecc. Si lasciano anche persone che non vivono le cose che voi avete vissuto… L’ansia di solito viene a dirci qualcosa che non va, una impostazione, un modo per non adeguato di gestire la quotidianita’ o lo stress, uno scollamento tra reali bisogni e azioni ecc. sorge anche dopo traumi, stress prolungati, in fasi di cambiamento.. pessima avventura il panico ma spesso dopo ci si conosce meglio e si sta meglio se si e’ affrontata l’ansia e non solo tentato di metterci un tappo. Dici che per stare al suo ritmo e non deluderla non stavi piu’ al tuo ritmo e eri provato. che tentavi forse di tenere tutto sotto controllo e non ci riuscivi finche’….hai fatto il botto quando non eri soddisfatto di come stavi tu.. ti pare cosi strano? magari hai avuto diversi segnali da te stesso e non li hai colti finche’ il panico ti ha messo un cartellone: cosi non va.
Ora ho letto tutto. Che bello che ricominci a stare bene 🙂 ci vuole tempo? e’ normale, ma goditi ogni riapertura e passo in positivo 🙂 ho capito molto bene la tua bella emozione e il suo peso e significato quando hai parlato della cena. La questione sedia vuota se la sarebbe potuta fare chiunque, lasciato, anche senza i problemi tuoi di ansia. Perche’ non l’ho fatto prima? perche^ evidentemente non avevi le energie ecc per farlo. Hai affrontato e stai affrontando un problema e se sei stato a cena e hai provato emozioni positive vuol dire che lo stai facendo bene. via via scaricherai le sensazioni legate a te stesso come impedito/fragile/ammalato ecc. Capita spesso che un problema come il tuo venga a chi e’ “forte”. uno perche’ l’ansia e’ democratica, due perche’ le persone forti spesso tirano un po’ la corda. Tu hai trascurato te stesso. Ma la depressione non ti ha detto che non sei piu’ tu, ti ha semmai mostrato altre cose di te. di cui potrai tenere serenamente conto e costruttivamente in seguito. Se hai passato una fase molto nera tanto piu’ potrai aprezzare il tuo ritorno alla tua normalita’. la mia non e’ retorica, avendo provato delle cose che dici comprendo il “nero” ma anche come tu possa esserti sentito felice a quel tavolo. Ovvio che non e’ vero che sei irrecuperabile. tu stesso vedi anche laddove ti sei scordato di te e dei tuoi bisogni. Bene, poi hai dovuto affrontare che non possiamo trascurare noi stessi. mi dispiace per cio’ che racconti, ma quando dici che ti e’ sconosciuta la rabbia che provi: anche quella e’ una tua corda. tutti abbiamo anche la rabbia. Sei un bravo ragazzo ma puoi essere anche incazzato con il fatto di essere stato male e di essere stato lasciato. dalle tue parole traspare comunque che non sei divorato da una rabbia insensata. alla tua ex la stai anche lasciando andare se e’ cio’ che vuole. ma emozioni da vivere e rielaborare ne hai. sono stati anni intensi i tuoi. prenditi cura di te. abbi pazienza con te stesso mentre affronti il problema costruttivamente. non esigere di fare le olimpiadi domani ma goditi il tuo uscire via via dal guscio. non avvilirti se non corri subito a 100 all`ora… a volte queste fasi fungono da inventario, c’e’ chi va via e chi resta. Ma non e’ solo un caso. in bocca al lupo
Camel riprendo una tua lettera di qualche giorno fa..hai scritto che eri a cena fuori e che lei poteva esserci in quel momento,che quindi nn andavate a cena spesso fuori?o come?ti spiego,anche io mi ero fatto colpe che magari nn potevo permettermi di portarla a cena fuori
@Teorema:non preoccuparti, non sei fuori tema e non mi rubi alcuno spazio. anzi sono contento. d’altronde siamo qui per sfogarci su qualunque cosa e darci tutti una mano.
ti dirò, il discorso sul matrimonio è per me un po’ delicato. nel senso che, rispetto chi vuole sposarsi, però d’altro canto penso che il matrimonio non sia altro che l’ufficializzazione di un sentimento. io penso che amare vada al di là di questo.es se io amo una persona, non ho bisogno di celebrare il mio amore al cospetto di Dio dentro una chiesa (d’altra parte Dio è onnipresente no?). va da sè che poi subentrano tante questioni legali sulle quali non vorrei dilungarmi, però il mio punto di vista è questo.
per quanto riguarda il discorso della paura di innamorarsi, qui purtroppo tocchi un tasto dolente. sai già a grandi linee la mia storia, quindi penso di poter capire perfettamente questa paura, paura che ho e probabilmente mi porterò dietro per moltissimo tempo. come potrei ancora fidarmi di una ragazza che mi giura amore per l’ennesima volta, quando la mia prima storia si è conclusa dopo 3 anni con tanto di corna e l’ultima dopo sei (forse con corna) solo perchè ho avuto dei problemi e lei invece che starmi vicino mi ha mollato facendomi sprofondare ancora di più?
poi alla fine so che rifarò l’ennesimo ragionamento che feci dopo la prima delusione: perchè devo privarmi di un sentimento, perchè devo soffocarmi, perchè devo farla pagare ad altri,perchè devo magari perdere un’occasione con una ragazza che magari potrebbe essere quella giusta??? ma soprattutto, perchè devo smettere di vivere la mia vita??so che finirà così, mi conosco molto bene. certo sarà difficile, probabilmente la mia prossiama ragazza (se e quando ci sarà) mi additerà come ragazzo molto freddo. sicuramente ora come ora ho il cuore sanguinante, poi arriverò alla fase cuore blindato con tripla mandata, poi arriverà la fase in cui ci sarà Lei, che avrà la chiave giusta e riuscirà ad aprire nuovamente il portone.
forse l’unica cosa che mi spaventa è il non riuscire ad amare fino in fondo, nel senso che, amare una persona significa per me anche fidarsi di lei. avrò il coraggio un domani di estraniare i miei problemi?oppure ne avrò il timore pensando che possano nuovamente abbandonarmi?
@Luna: ti ringrazio per aver letto la mia lettera e i vari commenti :-). in effetti la cosa che sto provando a fare ora è cercare di ritrovare in primis un equilibrio psico-fisico. è stato un periodo lungo e logorante di cui porto ancora i segni: sto piano piano accettando la cosa. anche se a volte mi sembra di fare un mezzo passo avanti e il giorno dopo 200 indietro.purtroppo ora va così. ancora devo fare quel salto che mi faccia staccare da questa situazione.è come se volessi ancora rimanere aggrappato al passato e non accettare il fatto che la mia vita, volente o no, è cambiata. probabilmente è come dici tu, ossia che devo ancora superare la fase in cui mi sento un po’ impacciato. ci vorrà anche per questo del tempo. purtroppo i pensieri mi tormentano ancora: ieri pensavo a lei, e ho iniziato a sentire un groppone allo stomaco. penso che mi manca, che oggi è l’ennesimo giorno senza lei, spero che possa far marcia indietro e tornare.solite cose che si pensano quando si è innamorati. il punto più difficile per me sarà comunque superare il senso di colpa. è una cosa più forte di me. penso che superato questo senso di angoscia causato dalla colpa, andrà molto meglio. il problema è quando…
a volte come ho scritto, mi prende la rabbia. sono arrabbiato con lei, con me, con il mio stato psicologico e con la vita in generale. al culmine dell’ira scoppia il pianto. penso che oramai le mie lacrime stiano finendo. mi chiedo se tutto questo ha un senso…cioè starò soffrendo per qualcosa, per imparare qualcosa, o è solo una punizione inflittami per non essere riuscito ad adempire ai miei doveri di studente,fidanzato,figlio,amico e fratello. si perchè non solo con lei mi sono chiuso, ma con tutto e tutti. talvolta ho anche cercato la solitudine, volevo essere lasciato in pace, volevo crogiolarmi nel mio dolore da solo.soprattutto il mio orgoglio mi imponeva e mi impone ancora di soffrire in silenzio, di non mostrare la mia sofferenza a chi mi sta intorno, se no le persone ne approfittano e ti schiacciano: e nel mio caso si è verificato. forse avrei dovuto tenere il dolore per me e far finta di nulla,neanche a lei dovevo dirlo. la mia paura è anche questa : vedendo come è finita ora, chissà se avrò mai il coraggio una volta che mi ri-innamorerò, di fidarmi al punto di estraniare i miei problemi, di vivere come detto prima, un amore fino in fondo.
@incaxxato: agli inizi, quando la conobbi, diciamo che ero uno studente universitario modello. ricevevo una borsa di studio che ahimè ho perso poichè, dando pochi esami, i crediti formativi vennero a mancare. inoltre, considerando che lei lavorava, decisi di trovarmi un lavoretto anch’io, e lo trovai. grazie a tutto questo, inizialmente potevo permettermi tante cose in più, come ad esempio andare a cena fuori e portarla a fare viaggetti (es weekend in toscana) che a lei piacevano molto. ovviamente non ha mai preteso nulla, nel senso che ognuno pagava la sua parte. inoltre potevo permettermi le vacanze: siamo stati ad ibiza e formentera per una settimana ed anche in sardegna per due settimane. poi mi hanno licenziato per termine del contratto e neppure la borsa di studio avevo più. per lei non è mai stato un problema, o almeno non ne ha mai fatti.purtroppo, causa anche la crisi economica, l’ultima volta che siamo andati in ferie è stato nel 2009. 2010 niente perchè io non avevo soldi e dovevo preparare gli esami a settembre. 2011 nulla sempre per i medesimi motivi. nel 2012 però ho fatto in modo che andasse per una settimana in puglia con mia madre e mia sorella a casa dei miei parenti. io non c’ero sempre a causa degli esami settembrini. in quei due anni privi di ferie come si deve, ci concedavamo comunque qualche giorno al mare, e durante l’anno qualche viaggetto e cene fuori con amici. qualche volta non avevo soldi e lei provvedeva anche per me, poi appena li avevo glieli restituivo. e questo mi faceva sentire in colpa, e a lei l’ho sempre detto.però diceva di andare tranquillo e di non preoccuparmi che per lei non era un problema.questo finchè stavo bene mentalmente: poi cominciano gli attacchi di panico. e da li tutto è andato scemando fino all’ultimo anno in cui mi sono rinchiuso completamente in casa… :-((((.
col mio discorso del precedente post volevo intendere che a causa dei miei attcchi di panico non riuscivo più ad uscire, quindi non andavo più neppure al ristorante. ora che piano piano sto reagendo e quindi sono uscito andando a cena fuori, penso che se mi fossi mosso prima, o cmq avessi avuto la forza di muovermi prima, probabilmente in quella sedia vuota poteva esserci ancora lei ora.