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Lettera pubblicata il 4 Dicembre 2015. L'autore, Stich, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Stich, come vedi non sei stato abbandonato nel tuo coma profondo. C’è chi è in coma come te.
(“spero che lei stia meglio di come stava con me, con quell’altro, amare significa sapersi anche mettere da parte…” Ma quanti anni hai? 13?)
Finalmente dei pareri creati fuori dal mio ego.
Non so scinderlo dalla realtà,e io essendo una persona molto autocrita detesto che un idealizzazione dell’amore riesca a ferirmi così ogni giorno…
Nella relazione so benissimo che io avevo un obbiettivo differente dal mio partner, e un modo diverso di vedere il mondo ma è stata l’unica con cui mi sia sciolto…
Credo di avere una personalità chiusa e questo trauma mi ha riportato coi piedi per terra.
Di colpo tutto ha un aspetto più serio,per me.
Credo sia il passaggio in cui guardo il passato con disprezzo,e mi sforzo nel ricreare un autostima che continuo a mettere in giudizio.
Non sono pentito delle mie scelte,e riconosco tutte le mie debolezze,ma sto cambiando dentro e l’immagine residua che ho di lei credo sia la cosa più difficile da combattere,perché non parla…mi compare come un flash e mi crea un senso di nostalgia falsa…perché la realtà parla diversamente,e non sono in grado di accetare il corso degli eventi,nonostante la mia volontà nel farlo…
Bravo Stich, hai evitato per un pelo di essere preso in carico dal dipartimento “Cure Palliative” di LaD, creato nell’anno 2000 per i casi senza speranza e il trattamento del dolore.
Bello. I miracoli avvengono anche senza bisogno di recarsi a Lourdes.
Basta la nostra LAurDes
P.S. Stich accelera molto il raggiungimento dell’oblio immaginarla durante l’espletamento della funzione evacuatoria, specie se in condizione di stipsi.
Sofia, ti sbagli! io non curo nessuno e sono pure immorale! sono un folletto dispettoso, una pecora nera, una nota dissacrante in un mondo perfetto di uomini giusti… io sono quella nefasta, quella sbagliata, quella poco raccomandabile. SONO ALTRE, qui, le detentrici e le paladine della moralità e della giustizia.. loro sì! che hanno capito tutto. tutto della vita, della sessualità, dell’ arte e del matrimonio. Loro sì che sanno come si campa e come si ama o non si ama. io posso solo rimirare da lontano queste sante figure… e appellarmi al loro senso di pietà e di umana carità per ricevere da loro il perdono per i miei inconfessabili peccati. e poi ohh, guarda.. queste qui sono anche molto intelligenti ehh! sanno tutto di tutti e di tutto… sono onnipotenti, e con la loro specchiata coerenza e moralità ( anzi, finto moralismo ) possono raggiungere vette di umana perfezione che a me non saranno mai concesse, data la mia inettitudine e la mia incapacità di comprensione.. perciò non badare a me, ma affidati a loro, a queste papesse detentrici del verbo e del vero! e sarai sempre in buone mani…
https://www.youtube.com/watch?v=JBS48R2i6Pw
Golem,il tuo tipo di approccio è del tipo spingere a una riflessione sostenuta dalla difesa…
Ne ho 27,ma quella frase è intesa come spero che sia felice,perché quando stavo insieme a lei volevo che raggiungesse la felicità e io non ero in grado di dargli ciò di cui aveva bisogno…
Niente è cambiato,anche se mi manca davvero tanto…
Come disse Shakespeare “meglio aver amato e perduto che non aver amato mai”
Ora il fatto che l’eternità dell’amore da me idealizzato si sia sgretolata nella realtà cinica mi abbia indebolito nel mio io è un fatto…
Io sono in osso duro in quanto ad autoanalisi, ma io credo che esiste tutto quello che puoi immaginare,e come sostengo l’amore è irrazionale,non ha canoni di bellezza,o possedimenti,solo cogliere il momento giusto…
Questo è il mio momento di fragilità che condivido per sentirmi contradetto e darmi modo di ragionare su altri punti di vista,ogni critica è ben accetta!
Solo posso dirvi una mia impressione…
La stabilità ha compromesso un rapporto non compreso da entrambe le parti,l’illusione ha dominato le mie decisioni per 5 anni (illusione che a quanto pare è diventata un assuefazione) e il riconoscere i miei sbagli mi sta portando a un distacco lucido come semplice conseguenza…
La domanda che mi tormenta a questo punto è…
Sono padrone della mia vita,se non sopporto l’idea di dover viaggiare da solo queat’avventura?
Dr.Golem, codice rosso! Temo che una pinta di Sereupin sia acqua fresca. Tutto lascia presumere che si tratti della sindrome di Wernicke-Korsakoff, ma ci vuole subito una RMN dinamica.
Grazie dottor Yog, devo dirle che da una più attenta lettura dell’eziologia per come si sta manifestando, propenderei per la fase acuta della Sindrome di Creutzfeldt-Jakob, che si manifesta con una sintomatologia sovrapponibile per quanto riguarda la parte degenerativa sinaptico corticale, con relativa perdita del controllo critico del rapporto spazio-tempo. Convengo sulla RNM dinamica e aggiungerei un’ago aspirato dell’umor cerebellare.
Sono troppo giovane per rispondere a tono ma questa cinicita mi confonde…sono così banale?
Sembra quasi uno schiaffo di realtà, però sinceramente mi sta facendo bene
Stich, no che non sei padrone della tua vita in queste condizioni, ma devi immaginarti vittima di una sindrome: quella dell’innamoramento. Che con l’amore non ha nulla a che vedere, giacché per quanto strano possa apparirti, il primo é bisogno di “avere” mentre il secondo cresce solo con il “dare”. Ma dev’essere un dare reciproco, non può esistere amore senza reciprocità, altrimenti siamo nel campo dell’illusione per arrivare persino dell’idolatria, non diversamente dal fanatismo che oggi riguarda fenomeni di tragica attualità di cui possiamo osservare gli effetti quasi quotidianamente ancorché legati ad “amori” di natura religiosa.
Credo che tu stia reagendo come un tossicodipendente a cui manca la dose periodica di quelle sostanze autoprodotte che caratterizzano l’eccitazione amorosa, sostanze della stessa famiglia di quelle psicotrope di natura sintetica che terminano in “INA”
Shakespeare è stato un grande drammaturgo, ma l’amore di cui parla nella sua nota frase è di natura onirica non reale. L’amore non può far soffrire, l’amore si “fa” in due, l’amore non è illusione, l’amore non è speranza, l’amore é quotidiana, lenta, tenace volontà di costruzione di un sentimento comune ai due. L’amore non lo si giudica all’inizio di una storia, quando è solo eccitazione amorosa “involontaria”, lo si valuta alla fine, quando solo il destino a cui tutti andremo incontro potrà interrompere quella “costruzione” della volontà e non degli ormoni.
Il resto sono solo tentativi di amore, non amore.
Ciao.
Stich,
non sei banale, sei umano. Se lo “schiaffo di realtà” è utile allo scopo di farti sentire meglio, contento tu, contenti tutti!