E posso solo dire di non essermi mai pentito di aver avuto un periodo della mia vita nello sbaglio…
perché amare significa combattere contro l’evidenza..e ho amato…
ed è stato e Sara per sempre il pezzo di strada della mia vita che mi mancherà di più ogni vita che mi guarderò indietro…
un bel ricordo,spero che lei stia meglio di come stava con me, con quell’altro,amare significa sapersi anche mettere da parte…
e tutto l’odio che provo per lei si chiama amore che mi avanza,in questo momento vorrei solo sentire il suo profumo un secondo, e ricordarmi che è proprio il momento perfetto…
Tra tutte le persone tu sei il mio desiderio più nascosto,e non poterti avere,col pensiero di averti persa per sempre mi fa odiare il mondo,il destino la mia mancanza…
La sua forza che risulto la sua debolezza…
Perché trovo in un altro ciò che immaginava di me..
E io l’amo per ciò che è…
Se l’amore potessimo rinchiuderlo in quel momento,dove le necessità non esistono al di fuori di noi,dove le necessita siamo noi…
Ma forse quello non sarebbe amore…
Quello spontaneo sfugge,e ti lascia troppe domande fatte a metà, ti amo le,addio.
L’indifferenza arriverà,si chiama tempo che va avanti,sarà il frutto dell’odio che spargo dentro me,ora basta, ora non esistiamo più…
Morboso ed esagerato lo so,ma il primo è quello più sincero..
I pensieri che dipendono da un’immagine esatta della realtà sono sempre dolenti. Non vorrei urtare la tua sensibilità; penso tuttavia che abbiamo una visione dell’amore molto diversa. Ti poni come un philosophe illuminista che si ferma davanti alla monotonia di un primo piano… la vita è monotona, aggiungo per fortuna. Amare non significa credere nella vitalità che nascere dalla passione amorosa… significa fare di tutto per non soffocare un sentimento. Proprio ieri ho incontrato un uomo che mi salutava in maniera molto calorosa… un uomo adulto che si poneva come un uomo celibe. A distanza di anni ho ritrovato un’altra persona, un uomo ancora più composto di prima, un uomo che aveva una fidanzata. Questo è l’amore. Sia chiaro: ti volevo dare un conforto perché non credo nelle pene d’amore. In bocca al lupo e buone feste!
PS Non scoraggiarti!
Woo! Un altro cliente! Benvenuto alla LaD’s mental health clinic. Avverto subito anche il dott. Golem, il caso è di quelli che ci può scappare pure l’articolo su Lancet. Sofia, occupati un po’ di questo caso, su su su, fate presto.
La ringrazio dottor Yog, ma dalla attenta analisi della situazione clinica del paziente credo di poter dire che lo stesso sia già oltre la condizione di premorte cerebrale. Il superamento della soglia di non ritorno pare dimostrata senza ombra di dubbio dall’encefalogramma piatto che si evince dalla lettura dei dati provenienti dalla lettera dello Stich. La prego di voler procedere presso i parenti alla richiesta per l’espianto degli organi. Mi auguro di possa evitare il ricovero presso il reparto cure palliative, peraltro sempre del tutto inutile anche in casi di “de cesso” meno conclamati di quello in parola, a causa dell’utilizzo delle solite “pezze calde” ormai ridotte al livello di stracci caldi dopo tre lustro di strenuo utilizzo.
Procederò successivamente all’intervento autoptico del residuo encefalico, del quale pubblicherò il referto a tempo debito.
Nel frattempo sarebbe il caso di avvertire la dottoressa Rossella di astenersi dal reiterare regolarmente la sua tendenza all’accanimento terapeutico per ogni paziente senza speranza, ancorché vi intraveda situazioni a lei famigliari.
Cordiali saluti.
OK yog…quindi hai fondato questa istituzione di lettere al direttore? OK..sono dottoressa anche io insieme a golem..in effetti un po a volte mi ci sento…tante persone che hanno bisogno di noi..e noi nonostante i nostri casini e problemi li consigliamo.. Li aiutiamo..li facciamo svegliare..li facciamo ragionare capire le cose..ognuno a modo nostro…
Si in effetti anche con Maria e grazia e Rossana potremmo proprio definirci ” dottori “…quelli dell anima!
Sì, dottori dell’anima de li …….. sua.
per carità Sofia! dottoressa io?? no guarda… l’ idea di indossare un camice bianco e dei guanti in lattice mi suscita repulsione, per non parlare dell’ odore di disinfettante che si respira negli ospedali. no no, zero! il massimo che potrei fare come “opera sociale” è aprire un’ osteria che applica prezzi etici, che propone prodotti genuini e che accoglie la clientela peggiore e meno raffinata 🙂
comunque convengo con il dottor Golem che qui ormai si intravedono parecchi casi di coma profondo o di morte clinica conclamata!..
Stich,
“posso solo dire di non essermi mai pentito di aver avuto un periodo della mia vita nello sbaglio…” – anche per me è preferibile valutare le proprie scelte per quanto hanno dato in tutti i sensi, soprattutto tenendo conto della validità che avevano sul momento. troppo facile (anche se magari più che utile) il senno del poi!
– “tutto l’odio che provo per lei si chiama amore che mi avanza” – può essere considerato anomalo lo sforzarsi di comprendere il prossimo almeno nella stessa misura con cui si cerca di comprendere se stessi?
– “Quello spontaneo sfugge,e ti lascia troppe domande fatte a metà” – sì, quasi sempre ha una durata minore di quello alimentato anche dall’impegno ma non può che essere più forte in intensità. c’è chi preferisce il primo e chi opta per il secondo. per me l’amore più completo li include entrambi.
mi sembri forte e maturo abbastanza per superare il dolore e per riprendere, prima o poi, a proseguire con sufficiente fiducia la tua ricerca d’amore.
un abbraccio.
Che forte, Sofia. Sei davvero trasversale.
Maria grazia…..sei già dottoressa insieme a me e a noi…appunto dell anima…della morale…dello spirito.. Anche tu aiuti molto…
Nessun camice…e nessun guanto di lattice
..solo noi…la nostra intelligenza…sensibilità …esperienza…e sofferenza…tutte qualità fondamentali per poter ascoltare e aiutare gli altri..che noi abbiamo!
assumersi la responsabilità delle proprie scelte non significa doversi martoriare e colpevolizzare all’ infinito per eventuali decisioni azzardate e sbagli commessi, nè tantomeno significa non considerare mai l’ idea di prendere in esame una visione diversa da quella che abbiamo avuto finora rispetto a determinate cose. se io ad esempio riconosco che in passato ho fatto scelte sentimentali o lavorative inadeguate, non significa voler rinnegare il passato. ma bensì significa che quella fase dentro di me ormai l’ ho emotivamente superata e ora la guardo con lucido distacco. questo processo si chiama CRESCITA, e non ha nulla a che vedere con il volersi giustificare a tutti i costi per le scelte sbagliate compiute o con il voler negare il proprio ruolo attivo in queste scelte. se io oggi, per fare un esempio, sono quella che sono, e mi piaccio così come sono, lo devo ANCHE alla mia vita passata. ma questo non significa che io non possa cambiare idea su determinate cose o non possa rivedere certe mie convinzioni, se l’ esperienza della vita e i fatti mi hanno smentito in questo. continuo proprio a non capire quale sia il problema, per certe persone, accettare il fatto che determinati individui possano EVOLVERSI E MIGLIORARSI, O RISCATTARSI.