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Lettera pubblicata il 11 Giugno 2010. L'autore, elektra2, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Francesco,
forse è vero che chi ama ama per sempre ma… secondo me, dato che non siamo rocce, è quasi certo che però non si continuerà ad amare nello stesso modo e/o con la stessa intensità.
l’andamento, in crescita o in decrescita, di un qualsiasi sentimento NON dipende dalla volontà. forse la prova del nove è proprio quando resiste e supera rifiuti e contrarietà di vario genere…
parere personale, ovviamente!
Il livello dell’amore non si misura come quello della benzina, ma se lo È o non lo È. Un amore vero ha sempre l’intensità che si è raggiunta nella costruzione di quel rapporto d’amore. Come quando si costruisce una casa. All’inizio saremo al piano terra, verso la fine della vita al 30° piano, anche se a volte servirà “l’elevatore” per arrivarci a quei “piani”, proprio perché quella “costruzione” dipende dalla “VOLONTÀ”, di entrambi.
Chi ama riamato lo fa per le condizioni fisiche e psichiche che ha in un certo momento, e chi è amato, ricambiando allo stesso modo, lo capisce senza bisogno di spiegarglielo. Ecco perché l’amore vero non finisce che con la morte. Gli altri sono tentativi, tanto più suscettibili di fallire quanto sono teorici nella loro idealizzazione.
Tutti i se e tutti i ma visti nell’ultima replica a Francesco, sono come SEMPRE indice di forzature nella logica di tutto ciò che non si conosce realmente, ma se ne vuole discutere comunque. Succede tutte le volte che si studia la teoria di un fenomeno e si pretende di spiegarlo anche se non se ne è sperimentata la pratica.
@Pagina1, magari uno così soffre di sindrome dell’abbandono e vuole staccarsi quanto prima dalla persona “perduta” per elaborare il lutto e andare avanti nella sua testa e nel suo cuore. Non siamo tutti uguali. Potrei anche dirti che magari uno così si è già organizzato con un’altra donzella là dove andrà. Ma la realtà dei suoi veri sentimenti la conosce FORSE soltanto lui. Non è bello vivere “una storia a scadenza”, nella frustrazione e nell’impotenza che ciò comporta, mangiati dalla tristezza e dall’angoscia che via via crescono maggiormente, quanto più ci si avvicina alla fine. C’è chi non vuole crogiolarsi in questi sentimenti “distruttivi”, deleteri, e magari lui è uno di questi.
Mi dispiace per te e per chiunque stia vivendo simili esperienze, e mi auguro che passi presto per chi ancora ci è dentro, e che torni a sorridere alla vita quanto prima.
Io ho lasciato la ragazza che amo, dopo un anno di pura sofferenza. La nostra è stata una relazione travagliata, piena di ostacoli: il più grande è stato la sua famiglia; non per la famiglia in sé per sé, bensì per il rapporto che aveva con la sua famiglia. Questo ha implicato che non potevamo mai vederci, mai stare insieme, oppure quelle poche volte che ci stavamo era un continuo ricevere chiamate da parte della mamma, sorella ecc… Ho provato a parlarci decine di volte, ogni volta sembrava avesse capito, ma non capiva affatto in fin dei conti: non agiva mai per affrontare la situazione, bensì per cercare di aggirarla. Dopo vari bordelli successi con sua mamma, è arrivato un momento in cui sono scoppiato ed ho cominciato ad insultarla (lo so, ho sbagliato amaramente). Ho dovuto mollare tutto, perché era andato tutto in rovina, ed ognuno ha le sue responsabilità per questo. Posso solo affermare che lei non ha voluto come ho voluto io e se non c’è corrispondenza, lasciate perdere.
Secondo me non ti amava e ha liberato la piazza per eventuali storie estere una volta che sarà lì. Non penso neppure che sia stato costretto dai suoi, secondo me è ben felice di partire.
È possibile lasciare la persona che si ama? No.
Se si ama veramente non si lascia l’amore. È impossibile. È assurdo.
Se lo si lascia è perchè si “credeva” che lo fosse, e si può continuare a crederlo fintanto non lo si conosce veramente, l’amore.
Il mondo vive di “credenze”; e muore credendo ancora alle “credenze”.
Francesco,
per me è possibile lasciare chi si ama. gli assoluti e le linee generali hanno un senso sia logico che realistico ma esistono ovunque eccezioni.
pur amando, si può lasciare per seri motivi che s’insinuano nel rapporto dall’esterno, come nel tuo caso, o dall’interno, quando subentrano, ad esempio, sensi di colpa o una pregnante necessità di realizzare obiettivi negati dal rapporto in corso.
credo che alla tua ragazza non fosse possibile allontanarsi dalla sua famiglia quanto sarebbe stato auspicabile per entrambi. questo è stato sufficiente per far prevalere in te una valutazione razionale, senza che questa avesse, ovviamente, a intaccare il tuo sentimento per lei. e si consiglia spesso di non buttare il cuore oltre l’stacolo…
non siamo automi chiusi ma in noi c’è un’immensità affine a quella che ci circonda. per di più, concordo parafrasando Esther: la realtà dei tuoi veri sentimenti la conosci FORSE soltanto tu.
Francè, “leggiti” bene dentro e vedrai che non l’amavi, e manco lei ti amava. Quando due persone si amano veramente, si fondono a tal punto che la vita dell’uno “È” quella dell’altro, ed è impossibile che si “stacchino”. Quella è la “colla” più potente che esista in natura.
Poi sai, siamo capaci tutti di trovare le più comode scuse possibili per giustificare i nostri fallimenti, e anzi, farli diventare persino successi. Ma un amore che “finisce” in realtà non è mai cominciato.