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Lettera pubblicata il 5 Aprile 2010. L'autore, Nik, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Caro Davide, attenzione! Quando una donna continua a criticare nonostante tu la tratti con i guanti può significare che è stufa e che si sta pure guardando attorno.
Davide da quanto tempo siete così in crisi? Tre mesi non sono tantissimi, sei proprio sicuro che non si possa recuperare niente? Di cosa avresti bisogno per stare meglio con tua moglie? E lei?
Caro Davide, scusami se sono un po’ schietto e diretto ma credo che tu ti sia infilato in un circolo vizioso da cui sia molto difficile uscire. Tralasciando le differenze di origini e di carattere, che come ha detto giustamente qualcun altro non c’entrano nulla, secondo me siete arrivati al capolinea del vostro rapporto e tu senti addosso questa sensazione ma sei allo stesso tempo vittima sia di tua moglie che del legame con tua figlia. Se questa donna non l’ami più, non ha nessun senso viverci per forza assieme, indipendentemente da tua figlia. Parti dal presupposto che comunque qualcuno soffrirà, che tua moglie cercherà di portatela via in tutti i modi e che cercherà di spennarti come un polo, perché questo é ciò che accade in queste circostanze, perché questa é la nostra giurisprudenza. Dall’altra parte cosa vuoi fare? Stroncarti la vita per amore di tua figlia? Come pensi di educarla? Insegnandole che le persone fingono di amarsi e di stare insieme solo per il quieto vivere? Andiamo a raccontarcele in chiesa queste buffonate. Affronta la situazione da uomo e prendi una benedetta decisione qualunque essa sia, considerando sia i pro che i contro. Io penso che la tua libertà sentimentale e la vicinanza costante a tua figlia saranno molto, molto, molto difficili da far coesistere. Scusami ma io la vedo cosi.
Adesso dico una cosa e so già che mi tirerò addosso una valanga di critiche: tua moglie é insegnante, proprio come mia zia. Mia zia alcuni anni fa ebbe una vicenda esattamente uguale alla tua, fece il diavolo a quattro, si separò da mio zio ma cercò a tutti i costi di restare attaccata alla famiglia, poi si ri misero insieme perché lei si accorse della cazzata fatta. Cos’é che fa male? La buona scuola, il ripetere tutti gli anni le stesse manfrine a ragazzi svogliati o le troppe ferie annuali? Sto ancora cercando di capirlo.
Ciao est! Avra tanti difetti, ma su possibile guardarsi attorno, no! E l’unica cosa che metterei la mano sul fuoco
Lavinia, tre mesi e il periodo che non abbiamo intimita, la crisi ha avuto inizio ad agosto dello scorso anno! La soluzione? Non so, siamo cosi entrambi orgogliosi! Ripeto, ora il mio unico pensiero e quello di decidere se vivere nella rassegnazione e frustrazione personale per la felicita altrui, o essere egoista e pensare solo me! Non vedo molte altre strade
Ciao magirama! La tua valutazione sulla situazione e molto dettagliata ed esatta! Tante volte ho pensato le cose che dici, ma ogni volta, sul momento di prendere il toro per le corna, ho sempre avuto paura! Forse non sono un uomo, ma semplicemente un vigliacco, che ha paura delle conseguenze! amo mia figlia e non voglio che soffra a causa mia! Scusa se non vado oltre…mi viene da piangere
Davide io non sono qui per giudicarti e purtroppo non ho nemmeno la soluzione al tuo problema, non conoscendo bene né te né il tuo ambiente, non saprei esattamente cosa consigliarti. Una cosa é certa, quando ci si sposa e si fanno dei figli, teoricamente si prende un impegno per tutta la vita e non é nemmeno detto che vada sempre tutto per il verso giusto, proprio come accade in circostanze come la tua. Poi troverai sempre i soliti cattolici bigotti che dicono che il matrimonio é indissolubile, che bisogna riversarsi nella fede e cretinate del genere, io penso semplicemente che solo la morte sia irreversibile e che a tutto c’è una soluzione. Tu sostieni di essere un vigliacco ma sei semplicemente intimorito dalle circostanze, hai paura di perdere tua figlia e ne hai ben ragione, visto che la giustizia coniugale é palesemente sbilanciata a favore delle donne.
Secondo me devi parlare con tua moglie e metterla davanti alla realtà, se non la ami più e non la desideri é giusto che lo sappia e che ne prenda coscienza, poi per quanto riguarda una potenziale separazione e la gestione di tua figlia é una cosa che si può discutere prima fuori e poi eventualmente in un tribunale. Non puoi fare altrimenti, in caso contrario, se non sei pronto a tutto questo, l’unica cosa che puoi fare é farti un esame di coscienza, assumerti le tue responsabilità di marito e padre e superare questa crisi con tua moglie, ricostruendo ciò che ora si é interrotto.
Scusa ancora la franchezza ma secondo me é così. Sai cosa mi diceva sempre mio nonno? O caghi o lasci libero il buco. Un po’ brusco ma efficace.
Mah. Chissà se tutti i figli preferiscono convivere con due genitori che, nella migliore delle ipotesi, si ignorano o se alcuni, con il tempo e l’affetto, capiscono che rifarsi una vita non significa abbandonarli.
Pensaci….
“Ma da un po’ di mesi mi sono innamorato di una ragazza un po’ più giovane di me che mi ha completamente rubato il cuore.”
Non ti ha “rubato il cuore”. ti ha semplicemente RIACCESO I SENSI. E’ DIVERSO. rifletti bene prima di lasciare tua moglie e di mandare all’ aria quello che hai costruito con lei. Queste passioncelle – con tutto il rispetto – sono cose passeggere, destinate ad esaurirsi in breve tempo. La costruzione di UN PROGETTO D’ AMORE con una moglie e una famiglia è cosa ben diversa! in bocca al lupo.
Magirama,
forse il matrimonio o la convivenza potrebbero in quest’epoca orientarsi verso un impegno fino all’adolescenza dei figli, rinnovabile poi di volta in volta. mi sembra che nell’ottica di questa prospettiva molte unioni di coppia potrebbero dare maggiori e più benefici frutti.
sarebbe soltanto questione di spezzare, una volta per tutte, il maledetto “per sempre” idealistico e romantico, del tutto o quasi irrealizzabile, che tanto dolore genera sia nei figli che in un grandissimo numero di persone che hanno amato e che vedono il loro sentimento svilito dai mutamenti causati dal trascorrere del tempo oppure da troppo rapide evoluzioni personali singole, unite al bisogno di autenticità e alle possibilità ora fornite da un alto livello di libertà. non che sia da criticare il mirare al massimo ma, secondo me, non sarebbe nemmeno da disprezzare il riuscire a ottenere comunque qualcosa, di qualsiasi entità e qualità esso sia. non a tutti è dato giungere primo alla meta ma qualsiasi atleta che non si qualifichi come vincente assoluto dovrebbe meritare il rispetto che si è guadagnato anche soltanto impegnandosi. i figli sarebbero i primi a beneficiare di questo tipo di svolta in amore.
avevo accennato a Davide all’opportunità di una separazione in casa perché, a quanto affermano gli psicologi, sua figlia è in un’età a rischio di sofferenza più profonda di altre in quanto non proprio piccola, da non percepire più di tanto il distacco, e non ancora grande abbastanza per poterlo elaborare più serenamente. molto dipende, però, dal modo più o meno civile di separarsi e, soprattutto, dalla reazione femminile a questo tipo di realtà.