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Lettera pubblicata il 21 Dicembre 2017. L'autore, stefano g., ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Stefano, da una parte capisco il senso di ciò che scrivi; anch’io, in situazioni di felicità, ho sempre provato la sensazione di forte malinconia per ciò che non sarebbe durato. È un’inclinazione naturale, che spesso mi ha fatto domandare che senso avesse essere felice per pochi attimi se poi tutto sarebbe finito. Ora, invece, credo che la felicità abbia infinite declinazioni: c’è la sensazione adrenalinica dell’essere innamorato, ma anche la tenerezza dello sguardo di chi conosce ogni tua debolezza, c’è l’elettricità di due corpi semi sconosciuti che si sfiorano, ma anche la passionalitá frutto di una conoscenza intima. Mi hai fatto venire in mente una canzone…
“Perché essere felici per una vita intera
Sarebbe quasi insopportabile
Forse meglio dondolarsi tra l estasi e la noia
Cercando le risposte più plausibili…
Abbè, ma per innamorarti ti innamorerai ancora, figurati.
Sennó ti fai una cura ormonale con farmaci da banco e presidi medici in libera vendita tipo pomparti le gonadi con siringate di narda da 50 cc e ti passa tutto e an vedi come ti dondoli nell’estasi (ti passano anche le gonadi, vabbè, ma al limite poi ti vengono le ragadi), ma comunque rilassati, mica ti è successo chissà che.
Tutto nella norma, goditela. La narda, dico.