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Lettera pubblicata il 20 Novembre 2012. L'autore ha condiviso 4 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore La Vale.
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ma è proprio questa mentalitá che è sbagliata, la mia casa il mio lavoro la mia famiglia è parte di un sistema di altre case, famiglie lavori che deve poter funzionare…
anche uno come Obama non può far miracoli eppure venitemi a dire che Bush era meglio…o che avrebbe dovuto vincere Romney, per carità…Obama ha anche le mani legate ma intanto qualcosa in zucca c’è l’ha, e non è poco al giorno d’oggi.
poi lasciate stare le cospirazioni da youtube per favore, massoneria, illuminati, anticristo, etc. etc…si pure Obama secondo certi repubblicani è l’incarnazione dell’anticristo…e al 20 di sto mese finisce il mondo….si,come no…mah..
colam’s evita poi di venire a dire che uccideresti 2 , 4 o 10 tipi di quelli che se lo meritano e che vuoi una dittatura che son solo cazzate dai…almeno lo spero per te che siano solo cazzate che sparavi …
il problema è che in italia ci son troppi colam’s e troppo pochi Paoli….
colam’s vota bossi allora che pure lui avrebbe fatto fuori chiunque all’infuori della padania e così avrebbe risolto tutti i problemi …che belle le dittature….con le loro soluzioni così semplici e dirette….soprattutto per quelli che non ne fanno parte.
e invece mantengo quello che ho detto passante. Anche io viaggio e so bene che Berlsuka è peggio di Monti, e so bene quanto ridono dell’Italia all’estero.
Ma Monti non è la soluzione. Cosa è stato fatto contro la casta, i privilegi, le macchine blu, i costi della politica, gli sprechi, la mafia ? Nulla.
Il governo Monti è un ottimo governo, sì ma all’interno delle regole che vanno bene ai “mercati”, ai poteri forti, all’europa, alle banche, ma non agli italiani. E’ semplice: con Monti chi si è rallegrato e chi ha sofferto ? Risposta: si sono rallegrati “i mercati”, le banche, l’Europa. Hanno sofferto gli italiani, specialmente i giovani, le donne e la gente comune. Venitemi a dire che ho torto !
Perciò sì ribadisco: in Italia l’eccessivo lassismo ha portato a 2000 miliardi di euro di deficit, alle perdite pubbliche e profitti privati, a Montezemolo che fa Italo sulla linea ad alta velocità mentre Trenitalia cancella treni “a bassa redditività” ma che erano utili alla gente comune. Andate a vedere quanti treni sono stati cancellati per la Puglia, solo per fare un esempio.
Io invece penso che è proprio perché si cerca di pensare troppo , di tagliare il capello in quattro, di vedere tutti i punti di vista incluso quello che avrebbero avuto gli antichi Maya, che si è perso un semplice pragmatismo. Io sono prontissimo a fare parte di un paese temporaneamente in dittatura, tanto in cosa credete che stiamo vivendo adesso ? Monti è forse stato eletto ? Vi sentite rappresentati dai politici ladri e corrotti ? Pensate forse di non essere intercettabili in ogni momento quando parlate al telefono ? Pensate forse di essere gli unici a leggere le vostre mail ?
Il governo Monti non ha fatto altro che spremere chi già soffriva per la crisi, lasciando invariate le cause della crisi. E ribadisco non è Berlusconi, ma nemmeno Bersani, che risolveranno la situazione. Perché seguendo le regole del gioco imposte dall’estero ci metteremo decenni e decenni per risollevarci, e gli altri paesi non staranno ad aspettarci.
Mi spiace ma i tempi di crisi come questi sono tempi che dimostrano il fallimento del sistema, non ce la farete a difenderlo.
Ringrazio passante per il suo contributo, ma chiedo venia se provo a rispondere a colam’s.
Caro amico io ritengo che tu abbia ragione, questo sistema fa acqua da tutte le parti, ma provo a riportare una celebre frase di Winston Churchill: « Molte forme di governo sono state sperimentate e saranno sperimentate in questo mondo di peccato e di dolore. Nessuno ha la pretesa che la democrazia sia perfetta o onnisciente. Infatti, è stato detto che la democrazia è la peggior forma di governo ad eccezione di tutte le altre forme che sono state sperimentate di volta in volta. »
Proviamo a fare qualche breve riflessione ponendoci qualche domanda.
1. Il problema dove risiede, nei governanti che di volta in volta cambiano o è nel popolo che comunque rimane?
2. In un sistema monocratico come si potrebbe poi cambiare il governante una volta che si siano fatte le cose dovute?
3. Cosa dovrebbe fare un governante se neppure il popolo è in sintonia su ciò che si dovrebbe fare?
4. Come si potrebbe attuare, oggi in Italia che si trova in un meccanismo globale, un sistema monocratico?
5. potrebbe un sistema monocratico garantire il bene più prezioso, cioè la libertà ad ogni cittadino?
Naturalmente le domande potrebbero continuare, ma fermiamoci qua e proviamo a fare qualche riflessione. Prima di tutto si può facilmente capire che ogni organismo vivente può contenere in se un solo possibile bene, quello per se stesso. Un governante che risponde solo a se medesimo, non può quindi avere una risposta di bene globale ma solo ed esclusivamente un bene individuale. Soltanto il popolo, in quanto organismo globale, se sano, cioè organicamente sintonico, in pratica con una cultura sociale ben armonizzata, può contenere in se il bene comune.
Un governante di un sistema monocratico è necessariamente obbligato ad usare la forza e secondo il terzo principio della dinamica, ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria che corrisponde a morti per occupare il potere e morti per liberarlo. Mi fermerei su un ultimo punto, il sistema in cui viviamo ha una complessità tale che la sua gestione non è più possibile ottenere senza l’intervento di entità qualificate, ma un sistema monocratico, per sua natura non può garantire ciò.
Come vedi, caro colam’s, tu hai detto che vai molto a fondo delle questioni, ma probabilmente il tuo fondo non è sufficiente, necessita scavare molto più di quanto ritieni.
Grazie Paolo per le riflessioni (quando prenderò il potere ti chiederò di essere ministro !)
Per risponderti:
1) il problema risiede nei poteri forti che rimangono, a discapito dei governi loro fantocci, e del popolo che rimane anche esso ma orma senza più potere. I problemi si chiamano Hedge funds, agenzie di notazione, borse, Goldman Sachs, la stessa Banca d’Italia che è un istituto privato e non pubblico (Intesa/Unicredito/Generali sopratutto). Il problema è affrancarsi da questi poteri, ed un popolo ben educato come farebbe se non è coordinato nella sua azione ?
2)problema giustissimo quello della successione. Detto questo non penso che la “dittatura” debba essere eterna, anzi. La vedo alla romana, “dictator rei gerendae causa”. Ovvero una figura … come Monti ! Serviva a governare lo Stato in situazioni di difficoltà. Perciò la “successione” alla monocrazia potrebbe benissimo essere una democrazia (diversa da quella odierna).
3) il governante appunto deve scegliere per il bene della Nazione che è superiore al bene dei singoli. D’altronde l’educazione del popolo è giustissimo, sarebbe un riproponimento dell’ “Uomo Nuovo”. Ma chi può educare il popolo, il popolo stesso? No, è lo Stato che educa il popolo secondo me, perciò anche tu Paolo hai bisogno di un cambiamento di regime per poter sperare in un cambiamento dell’educazione delle masse.
4) è la parte più concreta del problema, quella del “come si potrebbe attuare, oggi in Italia che si trova in un meccanismo globale, un sistema monocratico”. In sostanza i poteri forti elencati al punto 1 “ci tengono per le palle”, e non ho un quadro sufficentemente chiaro ed informato della situazione per capire come l’Italia potrebbe svincolarsi. Tuttavia ci sono meccanismi economici che secondo me aiuterebbero l’Italia sulla via dell’autonomia: ri-nazionalizzazione, forte riduzione delle esposizioni in Borsa, per quanto possibile eliminazione del ricorso all’indebitamento (debito anche quello detenuto in buona parte dai soliti noti, vedi Unicredit e Intesa S. Paolo… l’ex AD di Intesa è oggi Ministro Passera..), riduzione dell’uso della moneta e dell’intermediazione bancaria e aumento di un economia di baratto, ecc. Certo Europa e company ci faranno pressioni, ma non sono abbastanza dentro alle camere di potere da conoscerne i veri meccanismi.
5) la libertà del singolo è un concetto che ad oggi è stato usato a vanvera per giustificare l’ingiustificabile. Appunto per dire “la democrazia fa acqua da tutte le parti, ma sei “libero” perciò accontentati”. La libertà senza lavoro, senza sicurezza, non esiste. Oggi non siamo liberi, dipendiamo dallo spread, dalle borse, la gente perde il lavoro. Perciò è la democrazia odierna la prima a non garantire la libertà dei suoi cittadini, oggi è più prezioso garantire l’umore dei “mercati”
comunque grazie per l’intervento
ragazzi, siete troppo intelligenti per me 😉 post interessanti. sul referendum: anche gli altri paesi hanno referendum in cui vota al contrario? a parte che un sacco di gente non vota manco piu’… Vera la cosa dell’acculturamento trentennale. d’altra parte pero’ per assimilare cattive abitudini , panzane e idee paralizzanti o come si usano le nuove tecnologie l’essere umano e’ tendenzialmente veloce. certo, su cio` che gli interessa e percepisce come necessario o inevitabile, certo che c’e’ chi si rifiuta di imparare per non faticare e chi se ne frega… ma in teoria
r
si puo’ veicolare buona informazione e stimolo alla consapevolezza ecc quanto la cattiva informazione e i sedativi. io penso davvero che ognuno fa politica ogni giorno, e in senso attivo o passivo ecc e non meramente ideologico. penso che le visioni aeree e in macro viaggino insieme, re per quanto limitate dalla soggettivita’. penso che non curare neanche il.proprio orto sia pericoloso quanto vedere solo quello.
Caro colam’s, la storia è scritta dai vincitori, quella vera rimane nell’oblio, sta a noi scovarla e ridarle vita.
In Italia abbiamo una storia che nasconde un problema ancora irrisolto e fino a quando non si dipanerà ogni funesta ombra non potremo mai superare l’empasse odierna.
Proviamo a capire cos’è che ci relega a paese assoggettato. La finanza? La capacità intrinseca del popolo? I valori qualitativi? La governance?
In realtà è la divisione ancora forte tra Nord e Sud, una divisione che c’indebolisce ed impedisce di essere un paese straordinario come potenzialmente siamo. Fino a quando s’insiste a paventare un sottosviluppo meridionale ed il popolo non assimilerà la sua vera essenza unitaria non sarà possibile a nessuno, ripeto nessuno, portare l’Italia al suo ruolo centrale nell’evoluzione globale.
Siamo poveri non nella finanza, non nella genialità, non nei sentimenti, siamo poveri in noi stessi e questo nasce dalla presunta superiorità settentrionale sulla presunta inferiorità meridionale. Ripercorrendo la storia assistiamo alla formazione dello straordinario impero romano che soggiogò l’intero mondo conosciuto attraverso i suoi, all’epoca, evoluti valori sociali da cui derivavano l’evoluzione delle scienze, delle tecnologie, del sapere, delle arti e di tutto ciò che fa grande un popolo. La decadenza si è concretizzata attraverso suddivisioni, parcellizzazioni del popolo e delle sue capacità. Oggi viviamo nell’unità d’Italia, ma si tratta di un’unità farlocca, orfana di un’unita del popolo e fino a quando questo non sarà superato non potrà mai esserci un grande paese. Non è la finanza, non la governance, non è il territorio, ma è il popolo che costituisce il paese e fino a quando non ci sarà unità non potrà mai esserci quello che tutti noi sogniamo. Tu hai provato a dare risposte alle mie domande, ma non ti sei reso conto che quelle che proponi partono da una posizione sospesa nel vuoto, non ti sei avveduto che il tuo punto di partenza è orfano dell’elemento essenziale, la massa popolare. Come forse inconsapevolmente indichi nella seconda risposta il “dittatore” di turno deve essere assoggettato al governo che lo declama per poter essere rimosso a termine mandato.
Il popolo, comunque, è il solo artefice del suo futuro, anche nella formula da te proposta, è l’inerzia del popolo a permettere l’insediamento del dittatore di turno, sia esso Goldman Sachs, Banca d’Italia, Silvio o Benito. Il popolo accresce la sua cultura sociale attraverso i suoi figli, ed è il popolo a decretare, anche con l’inerzia, la propria governance. La democrazia, pur nella sua incompletezza è la sola strada possibile a dare al popolo ciò di cui ha bisogno proprio perché è il popolo l’artefice delle sue scelte, ed è perciò necessario che questo sia consapevole di cosa necessita per poterlo ottenere. Ogni altra strada sarà una chimera, la dittatura vera è quella che viviamo quotidianamente.
— Continua —
Sostituire un dittatore scelto dal popolo con uno che si elegge da solo, non può in alcun modo cambiare le cose se non peggiorandole. Come suggerisci al quinto punto, utilizzare a vanvera la parola libertà, non porta a nulla di buono, è la consapevolezza, da parte del popolo, del valore intrinseco del termine, l’unica via che può condurre alla sua concretizzazione, cosa che senza dubbio non può fare, per sua stessa natura, un dittatore.
Siamo usciti da un’ardua battaglia contro il comunismo senza averne conoscenza. Avevamo soltanto una visione imposta da quei poteri finanziari occulti che per confonderci, scambiavano una dittatura con una modalità di crescita alternativa alla loro. Ora però questi poteri si sono ringalluzziti per la vittoria ottenuta e noi ne paghiamo le conseguenze. Crescita continua ed incondizionata, questo ora è la prospettiva postaci. Fino a quando non comprenderemo che essa è un’utopia, vera questa volta, irrealizzabile sulla nostra, seppur grande ma pur sempre limitata, navicella spaziale Terra, non saremo mai in grado di vivere bene.
È stato raccontato che per vincere la fame del mondo, dovevamo accrescere le nostre produzioni alimentari e così abbiamo dato spazio alle multinazionali agroalimentari che hanno accresciuto i loro guadagni, peggiorato i nostri prodotti, aumentato la fame nel mondo e creando milioni di migranti.
Ripeto, sostituire un dittatore con un altro, non porta a nessun risultato. Vivere liberi significa vivere bene e fino a quando non si otterrà la libertà, quella vera naturalmente, distribuita e diffusa tra tutti, non ci sarà possibile conoscere la tranquillità del bene, e ciò non si potrà mai e poi mai ottenere con alcuna forma di monocrazia in quanto questa mancanza è insita nel termine stesso (potere di uno).
In un precedente post indicavi il nome di Bersani che io, come te, non considero in grado di risolvere i nostri problemi. Non tanto per le sue qualità intrinseche, ma proprio per le impossibilità oggettive della situazione. Allo stato attuale delle cose però, credo che abbia potenzialmente le chances migliori di condurci verso un miglioramento della nostra condizione sociale. Se noi gli accordassimo una fiducia governativa, il suo percorso, almeno parzialmente sintonico con il bene comune dimostrato nei fatti dal suo trascorso, potrebbe alleviarci qualche benché misero mal di pancia, avviandoci verso quel percorso virtuoso di cui abbiamo tanto bisogno. Il comunismo che tanto spaventa l’imprenditore Berlusca proprio per la sua appartenenza a quel mondo di poteri finanziari forse neppure tanto occulti, fortunatamente non esiste più come rappresentanza pratica e dittatoriale, ma sopravvive nei suoi valori etici e comunitari che noi dovremmo impegnarci a recuperare attraverso uno studio serio e critico e dando fiducia a chi si ispira, seppur parzialmente, ad essi. Altra via, al momento almeno, non mi sembra perseguibile per evitare di offrire nuovamente il fianco ai soliti pescecani.
colam’s i tuoi ultimi interventi mi sono già piaciuti di più.
paolo ha portato una lista di problematiche importanti, essenziali e non ignorabili, qualsiasi proposta si voglia fare o avere.
tu stesso poi scrivi “non ho un quadro sufficientemente chiaro ed informato della situazione per capire come l’Italia potrebbe svincolarsi.”
ecco, vedi che già questo è problematico in quanto le tue soluzioni non potrebbero tener conto di realtà e sinergie vaste e complesse che magari da sole renderebbero le tue proposte impraticabili.
può davvero svincolarsi l’italia e in che modo concreto? e con quali reali conseguenze?
e ci risiamo, la competenza e la giusta, ampia e non sviata informazione in una materia e in una situazione molto, molto complessa è necessaria prima di tutti gli altri discorsi, del sarebbe meglio se….dei è facile trovare una soluzione, basterebbe che…etc…
togli un tassello da una parte magari in buona fede, cade un impalcatura dall’altra senza che te ne rendi conto e i conti alla fine non tornano.
“I problemi si chiamano Hedge funds, agenzie di notazione, borse, Goldman Sachs..”
intendevi agenzie di rating suppongo, vedi tutte queste cose non valgono solo per l’italia, il sistema finanziario internazionale è diventato un moloch ipercomplesso e purtroppo per niente trasparente che volendo o dolendo ci ha in pugno tutti, la colpa di tutto questo? ne mia ne tua ne di paolo…ma di chi nel tempo ha permesso che si arrivasse a questo stato delle cose, questa irresponsabilità è stata della gente al potere e non solo in italia, che magari in un primo tempo venne attuata in buona fede senza però tenere in considerazione a cosa avrebbe potuto portare tutto questo sistema folle nel caso di uno sbilanciamento e di una crisi.
e ci risiamo, il pensare solo a corto termine e solo alle conseguenze positive di un processo qualsiasi può rendere ciechi sulle eventuali problematicità di dette soluzioni a lungo termine.
fallisce del tutto la grecia, ne risentiamo di brutto anche noi, perché pensi che la germania e il fondo europeo stia pompando milliardi e milliardi nella grecia, tanto per fare?
I tedeschi potrebbero dire ok, addio europa, noi ce ne usciamo e arrangiatevi da soli…che tra l’altro i soldi che stanno pompando non glieli garantisce più nessuno indietro…
fallisce il palinsesto comunione europea, finanza, euro ed ecco che c’hai il patatrak ma davvero…forse necessario ma ti assicuro non piacevole per nessuno, che la crisi attuale al confronto sembrerebbe innocua.
forse non ci rendiamo conto che ad esempio in grecia non funzionano neanche più i bus per portare i bambini e i ragazzi a scuola?
che devono prendere dei taxi per andarci, che le scuole son chiuse, che ogni giorno c’è un putiferio di dimostrazioni e violenza ?
che la gente li è davvero messa male….non nel senso non mi posso permettere l’ultimo iphone ma non mi posso permettere più un c....…
in ogni caso tu insisti con la tua idea di una dittatura temporanea e dici di non voler sprecare tempo a ponderare bene la situazione.
bene, allora concretamente come te la immagini sta dittatura ?
chi ne farebbe il capo e chi costituirebbe l’apparato necessario per metterla in atto ?
e quanto dovrebbe durare effettivamente secondo te ?
e dopo la dittatura ?
guarda non ho neanche io soluzioni infallibili e viabili, neanche io posso dire di avere un quadro completo e adeguato della situazione dietro le quinte….anche perché devo lavorare e non ho tutto il giorno per informarmi accuratamente a riguardo ne sono uno specialista…ne voglio essere un politico ma proprio per questo mi astengo dal proporre una nuova dittatura, temporanea o meno.