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Lettera pubblicata il 20 Maggio 2018. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore Aida.
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Non la recitano, no. Ma lo vogliono. Per essere felice devi volerlo con le azioni, non con i sogni. Quelli che invidi: hanno CORAGGIO!
Aida, non tutti quelli che appaiono felici recitano, non c’è dubbio. Ma la felicità è molto più rara di quanto non si pensi, e di solito quando è ostentata non è mai autentica.
Penso di averne abbastanza di coraggio e di avere fatto alcune cose che reputo coraggiose. Non invidio chi è felice, vorrei solo capire con che criterio la vita dispenda i suoi doni…a te si, a te no… Credo molto nella fortuna e nella sfortuna perché per certe cose non trovo altre spiegazioni.
Aida,
secondo me hai dimostrato, e ancora dimostri, coraggio da vendere.
anche in natura la vita è quasi sempre ingiusta. per me, la fortuna si materializza più che altro alla nascita, quando, cioé, nasci sano, d’aspetto gradevole, intelligente, in una famiglia che ti accoglie con amore e in un ambito sociale in cui non si muore di fame. quello è un patrimonio immenso, di cui non si ha alcun merito.
tutto il resto, forse deriva in parte da connotazioni iniziali e, talvolta, da capacità di rovesciare a proprio favore l’inasprirsi delle prospettive. niente di assicurato a nessuno, se non le caratteristiche fondanti del carattere e dei vissuti infantili.
so che questo non ti è di alcun supporto, in quanto di certo ne sei consapevole più di me, ma altro non ti saprei dire, se non che, come tutti, è difficile che si possa evitare di adattarsi alle circostanze e agli imprevisti, positivi o negativi, che ne conseguono.
mantieniti sia orgogliosa di te che aperta al prossimo e al futuro.
Grazie Rossana, parole che condivido. La mia speranza è proprio quella di riuscire a rovesciare a mio favore i limiti che la vita mi ha imposto. E ancora di più, riuscire a trovare persone che mi accettino per come sono, limiti o non limiti.
Aida,
ti capisco molto più di quanto ti sia possibile immaginare: essere accettati nei propri limiti o non limiti, secondo me, può accadere si e no due o tre volte in un’intera lunga vita, genitori inclusi.
e ci vuole un mare di pazienza, con tutti gli altri!
certo che se basiamo la nostra serenità sul fatto che TUTTI ci debbano accettare, stiamo freschi. Di individui che non possono/non vogliono capirci è pieno il mondo ( lo vediamo anche in questo forum ) ed è meglio farsene subito una ragione. Inoltre, prima di demoralizzarci perchè non abbiamo il consenso “unanime”, bisognerebbe anche vedere che tipo di persone sono i nostri detrattori. Di solito, valgono molto meno di noi e tanto dovrebbe bastarci per riflettere.
Non cerco l’accettazione di tutti, mi basterebbero pochissime persone, ma sapere che quelle ci sono mi darebbe molta forza. In quasi trent’anni posso dire di non averne ancora incontrate, compresa la mia famiglia. Però continuo a sperare…
Se ti disprezzano in molti, vali.
Se ti disprezzano tutti, sei un essere divino.
Aida,
fai bene a continuare a sperare, a uscire, a incontrare gente nuova, senza troppo pretendere…
ho conosciuto l’amore di coppia a 34 anni, ma la sua presenza nella mia vita è durata poco più di 10 anni. il primo amico, pienamente degno di tale definizione, è giunto all’improvviso, tre anni fa, a ridosso del mio 70° compleanno. due o tre altre donne (madre inclusa) potrebbero essere annoverate fra gli esseri umani che mi hanno accolta e accettata con pregi e difetti, ma evito di dettagliarne le presenze perché non sono del tutto sicura che i miei sentimenti siano stati (nel caso di una soltanto, siano tuttora) condivisi con la stessa profondità.
tutto il resto è stato interazione superficiale, nel bene e nel male. tanta gente a cui ho dato e da cui ho preso nella più abituale quanto anonima normalità.
se sei sensibile e non ti accontenti facilmente, ti assicuro che l’impresa di trovare persone affini non è per niente semplice, né facile.