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Lettera pubblicata il 10 Dicembre 2020. L'autore ha condiviso 6 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore Bottex.
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Sinceramente, che tutti facciano almeno 50 transazioni in 6 mesi è improbabile è comunque, di sicuro non certo tutte da 150 euro, quindi il beneficio economico è infimo. Poi, ti comunico che già si sono riscontrati problemi con il cashback (con alcuni circuiti non funziona) e già si vocifera che forse non ci sono neanche abbastanza fondi per fare i rimborsi. Per quanto mi riguarda, questo governo avrà anche fatto qualcosina di buono (come non esiste la perfezione, non esiste neanche la negatività totale), ma col cashback ha proprio toppato e a mio parere, per quanto gli altri non siano stati molto meglio, è tra annoverare tra i peggiori governi di sempre.
Naturalmente poi, se a qualcuno piace pagare più tasse e mettere a rischio i propri soldi è liberissimo di farlo. Io però intendo fare tutto quanto in mio potere per difendere i miei soldi e la mia libertà.
In un paese a alto tasso di evasione e dove il peso fiscale grava maggiormente su lavoratori dipendenti e pensionati vs. autonomi, il cash back è teso a arginare l’evasione aumentando il gettito fiscale di contribuenti a maggior incidenza evasiva come commercianti e professionisti. La manovra serve a incentivare i consumi, che sono alla base del sistema capitalista, e che in questa fase di incertezza economica vengono posticipati.
L’obiettivo è quindi dirottare denari verso le piccole imprese, es. ristoranti e partite iva, attualmente in sofferenza. Incentivando quindi il pagamento tracciato, si garantisce un ritorno economico, seppur limitato al consumatore, e si obbliga il potenziale evasore a dichiarare l’entrata. Essendo mirato poi alla piccola impresa, il cash back per ovvie ragioni non può essere usato per acquisti online. E nemmeno dagli imprenditori per spese professionali che essendo già detraibili, non possono godere di un ulteriore sconto del 10% sull’imponibile.
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L’autore del post definisce infimo un rimborso di €300 in 6 mesi. Quel che non dice è che i €300 sono 3000 o più € spesi nell’economia reale del negoziante, dell’idraulico, del medico specialista, etc. Importo che intascato a nero mai entrerà nel gettito fiscale che lo Stato trasforma in servizi al cittadino: sanità, trasporti, strade, scuola, assistenza sociale, forze di polizia, etc. Servizi dei quali beneficia anche l’evasore. Se poi moltiplichiamo quei €3000 x milioni di Italiani, avremo la dimensione cosmica del danno al sistema Paese, danno che impatta la vita di tutti noi.
Ma veniamo alle cifre, usando dicembre, dove bastano 10 acquisti e non 50. Se tra 8 e 31 prendo 10 volte il taxi, e ogni volta pago €25 (costo medio in una grande citta), spenderò €250 e grazie al cash back (10%), l’eventuale 11ma corsa sarà gratis (€25). Se invece pago a nero, come spesso accade sul taxi, quei €250 li intascherà il tassista e mai pagheranno quei servizi di cui anche il tassista fruisce.
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A questo punto sarebbe interessante sapere di cosa si occupa l’autore del post, il quale nell’intento di “fare tutto quanto in suo potere per difendere i suoi soldi” diffonde notizie ingannevoli e dannose per chi le tasse invece le paga e non può evaderle nemmeno volendo. Certamente la manovra non eliminerà il cancro dell’evasione fiscale che piaga il Paese, ma è un passo avanti verso la sua riduzione e un segnale importante per gli evasori cronici. Per lo meno nel costringere bar, ristoranti e bottegai vari a rilasciare quel fottuto scontrino. E quantunque richiesto, a fronte dell’esercizio commerciale pieno di gente dalle 10 alle 18, indica ancora il numero progressivo a una cifra.
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Storiella
Facciamo finta che il figlio di un riccone riceve 100 milioni di euro da suo padre.
Arriva in Italia e non lavora, e non paga le tasse (se non lavora non paga).
Nel frattempo spende 100 mila euro al giorno comprando di tutto, andando al ristorante e facendosi fare i massaggi da 10 estetiste.
Per il ragionamento sugli evasori questo tizio e’ un danno per l’Italia perché non paga le tasse (lo chiameremo “il parassita”). Viene immediatamente individuato dalla giustizia e mandato nel suo paese. Vergogna!
Dall’altro lato abbiamo un manager pubblico, pagato 10 mila euro al mese, che tutti i giorni si alza alle 10 del mattino, lavora 2 ore al giorno e passa il tempo in conferenze stampa.
Per il ragionamento sugli evasori questo tizio e’ un vero miracolo per l’Italia perche’ sul suo stipendio lo stato trattiene ben 3 mila euro al mese ! E lo chiameremo “il bravo cittadino”. E tutti gli battono le mani.
Ed e’ cosi’ che l’Italia e’ la prima potenza economica mondiale.
Attimo dixit.
Ora capite perchè col Professor Yog si è sentito il bisogno di ufficializzare il sito come LaD HCC GmbH?
Si immagini una famiglia tipica: papà e mamma lavorano, e i bambini e i nonni vengono assistiti economicamente e fisicamente da chi lavora.
In ogni famiglia il bilancio deve QUADRARE, ovvero nessun padre o madre di famiglia dotata di senno andrebbe a spendere tutti i soldi per cose superflue. Certamente il bambino piange perché vorrebbe che la mamma gli comprasse SEMPRE un giocattolo, ma la mamma a volte deve dire di no, in quanto il denaro va amministrato per cose importanti.
L’Italia è come la suddetta famiglia, con la differenza che papà e mamma guadagnano (PIL) ad esempio 3000 euro in due, ma decidono di andare a fare un mutuo (DEBITO PUBBLICO) per 100 mila euro per pagare: estetista, colf, giocattoli, massaggiatrice, avvocato per consigli legali, nuovi mobili e apparecchiature ecc. Cioè spende più di quello che incassa (DEFICIT > PIL), e se per caso si dice: “tagliamo via un pò di spese”, la risposta è: “ma come??? il bambino deve avere il nuovo smartphone!!!”
Da qui il tragico scontro sociale tra “i dipendenti” che pagano le tasse, e gli indipendenti (cioè chi ha attività in proprio) additato come evasore. In quale altro modo potrebbe essere mantenuta la costosissima baracca pubblica se non con le altissime tasse per gli indipendenti ? Facciamo una proposta nuova: il governo fissa le tasse per le imprese al 10% PUNTO E BASTA (cioè tutte le tasse non devono superare il 10% del reddito reale). Di contro le imprese devono pagare gli stipendi DOPPI ai dipendenti, ovvero adeguati al trend europeo dei paesi più ricchi (se hanno più soldi, possono pagare di più). Poi si raccoglie il gettito fiscale (da dipendenti e indipendenti), e si paga la spesa pubblica senza fare debito pubblico. Se ci sono troppe spese pubbliche, si tagliano, e i dipendenti pubblici vengono assorbiti in nuove imprese nel settore privato (che nel frattempo cresce in quanto le tasse sono basse!). Tutti felici e contenti (tranne i veri parassiti).
ATTIMO commento 15. Non è vero che il figlio ricco non paga tasse perché non lavora. Spendendo il suo denaro, paga l’IVA; spostandosi con un mezzo paga l’accisa sul carburante che consuma; se il mezzo è immatricolato in Italia paga il bollo, ecc. Difficilmente riesce a pagare tutto in nero.
Un “manager pubblico” (dirigente o direttivo) non guadagna 10.000 Euro al mese e non si sveglia alle dieci di mattina, ha un orario di lavoro come tutti i lavoratori. Gli stipendi nel settore pubblico sono inferiori a quelli del privato.
Commento 17-18.
Anche i dipendenti pubblici pagano le tasse e contribuiscono ad alzare il Pil.
A parte che non si può privatizzare certi settori come la difesa, la giustizia, ecc., non è detto che il settore pubblico assorba i dipendenti pubblici che vi transitano, anzi, succede che gli imprenditori non vogliano investire se ritengono che non ci sia sufficiente domanda. Da qua l’intervento dello Stato imprenditore che sostiene l’economia nei periodi
di crisi, cioè il contrario della tua proposta.
Inoltre un’azienda privatizzata potrebbe alzare il costo del prodotto.
Non è detto che un’azienda privata funzioni meglio di una pubblica.
Non è quindi detto che privatizzando un’azienda si migliori l’economia di un paese. L’esperienza insegna il contrario: il fenomeno è successo in vari paesi, con il risultato che sono stati SVENDUTI ingenti patrimoni pubblici a privati.