La storia che tutti sognano, poi un giorno la botta micidiale

La lettera ha ricevuto finora 22 commenti

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1. 21
   Rossella - 21 Luglio 2017 09:56

   […]La vita mi ha dimostrato che quando mi confronto con un uomo, in realtà, parto con l’intenzione di dire un’altra cosa e tra di noi non si crea un canale di comunicazione tale da farci giungere ad una soluzione condivisa. Alla fine mi tocca il cuore, ma questa mia bontà d’animo lo priva della sua identità di genere e d’un tratto diventiamo madre e figlio, con tutto il disordine che la cosa comporta. Un uomo molto importante per me aveva stretto amicizia con una donna che mi somigliava sotto molti punti di vista. La loro amicizia non li ha portati da nessuna parte perché erano diventati come madre e figlio. Io, tra tutte le sue amiche, diciamo così, sono stata l’unica che lo ha trattato come un uomo e così anche lui ha sentito il dovere di assumersi le sue responsabilità. Nella mia famiglia le cose sono andate sempre in questo modo. Ma i miei genitori sono figli di un altro mondo e non hanno avuto modo di riflettere sui loro caratteri perché non erano abituati a parlare dei massimi sistemi. Nel momento stesso in cui la teoria della relatività diventa accessibile a trent’anni una donna che si sposa vivrà una stagione di disorientamento. E’ come se d’un tratto ti si svuotasse il cervello. Il corpo diventa più pesante. Cominci a sentirti stanca. Infatti la donna in questione non aveva una visone positiva del matrimonio… quantomeno gli era sembrato possibile in un contesto culturale in cui riusciva a sentirsi apprezzata. Sembrava una scolaretta… aveva trovato la sua statura.

2. 22
   Regina Incoronata di Splendore - 21 Luglio 2017 11:58

   Penso che in una situazione del genere, sia opportuno restare al proprio posto, con dignità e fermezza!

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