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Lettera pubblicata il 20 Ottobre 2014. L'autore, fg123, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Altea,
no, temo si sia andati troppo oltre il rispetto (con l’asilo infantile, le galline, i coccodrilli, i pali, i muri, gli schieramenti palesi e occulti, ecc…) per poter “far pace” ma hai ragione nel riprovare il pessimo esempio. a questo si dovrebbe fare il possibile per porre rimedio, nella piena libertà di esprimere le proprie opinioni sui vari casi che possono dar luogo a contrasti.
grazie per le osservazioni.
un abbraccio.
—
Golem,
se scrivo qui di tanto in tanto NON lo faccio per convincere te né nessun altro ma per il semplice gusto di comunicare eventuali approfondimenti.
non perdere tempo a esaminarli o ad apportarvi osservazioni, SE lo fai nei miei confronti soltanto.
siamo troppo lontani, nei temperamenti, nei vissuti e nelle opinioni, per poter trovare un punto d’incontro. se questo fosse stato possibile, l’avremmo già raggiunto.
buona serata!
—
1983 – M. Liebowitz, psichiatra, riconduce lo stato di felicità provocato dall’attrazione sentimentale a un “bagno cerebrale” di uno o più stimolanti naturali, fra i quali la dopamina (la persona amata assume un “significato speciale”), la norepinefrina (associa l’infatuazione a una possibile forma umana di imprinting) e/o la serotonina.
Analizzare le variazioni chimiche che avvengono nel cervello nel determinare lo stato di gioia e di euforia provati in diversi momenti amorosi pare non aver dato per ora risposte certe in merito a quale tipo di impulso o di emozione ne stimoli l’alterazione.
“Desiderio sessuale e amore sentimentale: due emozioni diverse.
La maggior parte delle persone distingue con facilità la gioia sentimentale dall’abbandono sessuale. Popoli di molte culture, infatti, hanno parole distinte per esprimere l’impulso sessuale e l’amore sentimentale. I taita del Kenia, per esempio, distinguono tra ashiki (desiderio sessuale) e pendo (amore).
Sono pertanto giunta a credere che queste emozioni sorgano da circuiti cerebrali differenti, ma spesso collegati. DESIDERIO SESSUALE E ATTRAZIONE SENTIMENTALE SONO SISTEMI EMOZIONALI DISTINTI.
(…) la prova più inconfutabile che desiderio sessuale e attrazione sentimentale siano due emozioni distinte è fornita da quegli americani di mezza età che si fanno iniezioni di testosterone per alimentare l’impulso sessuale. L’effetto della sostanza provoca un aumento del loro desiderio sessuale, ma non s’innamorano.”
(Da: “Donne, il primo sesso” di H. Fisher, antropologa)”
“Cos’è l’amore? Da dove nasce? Sembra incredibile, ma oggi possiamo affermare con sicurezza che l’amore non nasce dal cuore, né dall’anima. L’amore è nel cervello. E questo è un aspetto molto interessante, perché è proprio dal cervello che nascono tutte le nostre emozioni, i nostri sentimenti e le nostre paure.
Ormai da anni la ricerca scientifica ha evidenziato come i meccanismi dei sentimenti siano strettamente legati alla presenza o all’assenza di alcune sostanze chimiche nel corpo. Anche l’amore romantico è soggetto alle leggi della chimica, soprattutto nella fase iniziale, caratterizzata da sensazioni sessuali ed emotive molto intense.
L’innamoramento è strettamente correlato agli effetti della feniletilamina e alla produzione elevata di dopamina e norepinefrina (associate ad una bassa attività di serotonina nel cervello). La feniletilamina è un ormone della classe delle anfetamine che l’organismo produce naturalmente, dagli effetti simili a quelli provocati da certe droghe o dagli sport estremi, come la riduzione dell’appetito e l’iperattività, che si riscontrano tipicamente in una persona innamorata.
Ma l’azione della feniletilamina non finisce qui. Questa infatti stimola il rilascio della dopamina, un neurotrasmettitore che agisce su numerosi processi fisici e psicologici. Quando un evento è più felice di quanto fosse sperato, la dopamina emette un segnale di felicità i cui effetti euforizzanti spingono a ripetere l’esperienza. Questo è il motivo per cui si sviluppa un forte attaccamento verso l’altra persona e la necessità di sentirla e vederla spesso.
Tuttavia, secondo quanto ci dicono gli esperti, questo “periodo magico” non può durare più di sei o sette anni. Lentamente infatti l’organismo si abitua alla feniletilamina e l’allegria si attenua. Per i “drogati” di feniletilamina questo segna spesso la fine della coppia e la voglia di cercare altri partner per poter ricreare gli effetti euforizzanti della feniletilamina. Tuttavia, secondo quanto ci dicono gli esperti, questo “periodo magico” non può durare più di sei o sette anni. Lentamente infatti l’organismo si abitua alla feniletilamina e l’allegria si attenua. Per i “drogati” di feniletilamina questo segna spesso la fine della coppia e la voglia di cercare altri partner per poter ricreare gli effetti euforizzanti della feniletilamina. La persona lasciata va invece in deficit di questo ormone e si verifica ciò che viene comunemente chiamato >>>
>>> “il mal d’amore”.
Resta comunque il fatto che, seppur svanita la fase dell’innamoramento, la chimica continua ad essere protagonista e in questa fase si può contare su altri ormoni quali l’ossitocina e le endorfine.”
Siamo tutti drogati!!! Che si diceva?
Intendiamoci: e’ solo una lettura scientifica.
Ecco una lettura filosofica che sottolinea come l’amore sia una SCELTA (ovviamente RECIPROCA), e non un semplice moto “attrattivo” verso un soggetto.
“Lo psicologo di origine tedesca Erich Fromm ha sostenuto nel suo libro L’arte di amare che l’amore non è solo un sentimento, ma è anche composto da azioni e che in realtà il cosiddetto “sentimento d’amore” è superficiale rispetto al proprio impegno di amare attraverso una serie di azioni amorevoli nel corso del tempo. In questo senso, Fromm ha dichiarato che l’amore non è in definitiva un sentimento per tutti, ma piuttosto è un impegno e un’adesione, un insieme di azioni amorevole rivolte verso un altra persona, ma anche verso se stessi o nei confronti di molti altri, per una periodo prolungato, duraturo. Fromm ha anche descritto l’amore come una scelta consapevole che nelle sue fasi iniziali potrebbe nascere come un sentimento involontario, ma che poi non viene più a dipendere solo da quei sentimenti, ma piuttosto da un impegno CONSAPEVOLE”
E questa e’ la filisofia. Ognuno tragga le conclusioni che ritiene più “convenienti”.
Ciao
P.S. Di Fromm consiglio ” fuga dalla libertà”
ROSSANA molto interessanti le ricerche che hai citato! Io me la domanda atavica se c’è sesso senza amore e viceversa me la pongo spesso. Credo che molto dipenda dal temperamento, dalla natura individuali e certamente anche dall’età…anche se oggi con la vita che si è allungata e i gli aiutini possibili anche da te citati tutto cambia.
Però è pur vero che la componente sessuale è ciò che distingue la semplice amicizia da altro.. a un amico-a si può voler bene ecc anche in modo profondo ma quella cosa lì non scatta. “Diventare come fratello e sorella” è uno dei motivi più frequenti di rottura dei rapporti di coppia. La prostituzione continua ad avere una grandissima domanda nonostante i tempi moderni, nei quali teoricamente trovare partner sessuali dovrebbe essere molto più semplice che in passato.
Il sesso ha quindi forse una valenza e un’importanza più grande di quella che gli viene attribuita di solito…certamente senza generalizzare in modo eccessivo. Il “solo sesso” è una cosa alla quale credo poco perché – a meno che non sia proprio una cosa occasionale e limitata nel tempo – avere una buona intesa sessuale con qualcuno non è così semplice e immediato…ed è molto di più che una ginnastica scarica pulsioni, per fortuna!
Tutto molto soggettivo e personale ovviamente ma mi farebbe piacere avere il tuo parere, un caro saluto e buon inizio settimana 🙂
Valinda,
sì, tutto molto soggettivo. l’antropologa che ho citato, all’apertura del capitolo sull’amore, premette che: “Migliaia di uomini e donne in tutta la storia documentata hanno cercato di definire l’attrazione sessuale. La maggior parte di essi conclude che è un mistero. Gli occidentali non considerano la depressione, l’ansia o la paura un mistero. Eppure relegano regolarmente il sentimento ossessivo della passione sentimentale nel campo del soprannaturale. Di conseguenza sappiamo molto poco sulla biologia di questa follia.” Alla prima interpretazione di Empedocle (V sec. a.C.) ne sono seguite, e ne seguono tuttora, decine di altre, quasi sempre discordanti.
Eppure anche la Fisher sostiene che “questa primordiale emozione umana, l’attrazione sentimentale, è ASSOCIATA con particolari sostanze chimiche cerebrali”. Curioso notare che usa quasi sempre l’aggettivo sentimentale, molto raramente sessuale.
se l’amore romantico è stato sostenuto da una letteratura legata all’abbinamento amore-morte, ampliando all’eccesso quello che può essere considerato il sogno d’amore, sostenuto dal semplice desiderio d’amore, la Fisher riporta che: “in molte società i miti e le favole descrivevano romantiche relazioni amorose. Le leggende egizie raccontavano l’amore fra Iside e Osiride già 3000 anni fa. La “Dea di giada” scritto in Cina tra il 960 e il 1279 d.C. narra di una coppia di giovani che abbandonano la famiglia, gli amici e l’onore per fuggire insieme.” questo in concomitanza con i trovatori provenzali, i creatori in Occidente dell’ultima versione di amore romantico, che però stava emergendo liberamente anche in altri Paesi, con la maturazione della psicologia umana.
Accenna, poi, a Paride ed Elena, Orfeo ed Euridice, Abelardo ed Eloisa, Troilo e Cressida, Romeo e Giulietta, ma anche a Majnun e Layla in Medio Oriente e Krishna e Radha in India, concludendo che “Tutto scaturisce dalla medesima e profonda sorgente, l’IMPULSO UMANO ad AMARE.” […]
[…] Da notare, anche, che negli ultimi anni gli esperti tendono ad abbinare la parola ossessione all’amore, che ha caratteristiche molto diverse nelle sue due parti temporali: una fondante, improvvisa e inspiegabile (l’innamoramento, unito alla passionalità: EROS) e l’altra, se realizzabile a seguire, stabilizzante (l’amore di coppia, che con il tempo diventa amicizia, fondata sul un contratto di condivisione di vita: CARITAS).
Passando al diverso modo d’amare di uomini e donne, riporto a supporto del solo vero risultato della precedente discussione, quanto scritto da Nietzsche in “La gaia scienza”:
“La stessa parola amore significa in realtà due cose diverse per l’uomo e la donna. Ciò che la donna intende per amore è abbastanza chiaro: non è solo la dedizione, è un dono totale del corpo e dell’anima, senza limitazione, senza nessun riguardo per qualsiasi cosa. (…) Quanto all’uomo, se ama una donna è quest’amore che VUOLE da lei; perciò è ben lungi dal postulare per sé lo stesso sentimento che per la donna (…)”
non so se il concetto espresso da Nietzsche sull’amore femminile sia ancora pienamente valido. quello che è certo è che né in passato né ora la sua manifestazione nella realtà dev’essere stata o è molto frequente.
rispondo alle tue domande in privato, non volendo riaprire un dibattito su LaD, che forse non è neppure il luogo più appropriato per questo tipo di confronti.
buona settimana anche a te!
Per chi fosse interessato:
books.google.it/books?isbn=8852053808
Questo lo ha scritto il vero Piero Angela,
ROSSANA grazie per le precisazioni e scusami se sono stata inopportuna..ti scrivo presto! Un caro saluto e come diceva il grande wilde l’amore si nutre di amore..!
Valinda,
non sei tu a essere inopportuna, sono io a non volermi più esporre su questo tema in modo personalizzato.
all’aforisma di Wilde, aggiungo una sintesi poetica di Gibran:
“L’amore non dà nulla fuorché se stesso e non attinge che da se stesso.
L’amore non possiede né vorrebbe essere posseduto:
poiché l’amore basta all’amore.”
quanto alla prostituzione, invece, il testo suggerito da Andrea mi ha permesso di aggiornare il mio punto di vista sul fenomeno. non ho appurato se sia vero o meno che i maschi hanno un maggior bisogno di sesso delle femmine (propendo per il sì, almeno allo stato attuale dei fatti e delle mie esperienze), ma sono d’accordo con Rino Della Vecchia che, se non si vogliono costruire relazioni e si desidera ugualmente soddisfare un bisogno fisiologico, è prostituzione da pochi soldi quella che si può trovare sulle strade ma è ugualmente prostituzione il sesso derivante da un soggiorno di tre giorni offerto a Parigi o ricambiato con un mazzo di rose.
non penalizzerei gli uomini che vi fanno ricorso perché si tratta di uno scambio: più chiaro il primo, più ambiguo e meno sicuro nei risultati il secondo.
la sessualità meno pelosa dovrebbe essere espressa senza ambire a nulla e senza attendersi ulteriori ricompense. come l’amore, dovrebbe bastare a se stessa.
buona serata!