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La sto perdendo giorno dopo giorno

di fg123
Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 20 Ottobre 2014. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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La lettera ha ricevuto finora 372 commenti

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  1. 11
    altea -

    la mia posizione di amante sarà anche scomoda e il mio giudizio troppo di parte ma:

    – sono stata fidanzata in passato e con lui parlavo 24 ore su 24 e in comune avevamo tanto. nonostante questo è capitato di sentire altri e una volta anche di invaghirmi di un altro (tutto virtuale eh). li sentivo solo per parlare, quello stimolo in più, mentale e culturale e “nuovo”. diciamo ‘fuori’ dalla nostra vita di coppia, uno spazio solo x me. necessario, visto che eravamo sempre insieme. me ne sono anche andata, per poi tornare x il suo bene e non il mio. ma dopo pochi mesi ci siamo lasciati lo stesso. nonostante gli sforzi di entrambi di farla funzionare. giuro che ci siamo amati come i pazzi. e lo amerò a modo mio per sempre come lui ama me. ma era arrivato il momento di crescere e maturare da soli (io 22 anni e lui 29) come individui. e siamo rimasti buoni amici.

    non è amore, né comunicazione. dopo tutti quegli anni penso che più che recuperare il rapporto con lei, devi sistemare il rapporto con te stesso e la dipendenza (se c’è) da tua moglie.

    in generale, penso che in tutte le coppie prima o poi ci si arrivi a stare stretti.
    lei, che evidentemente ha una bassa autostima, vorrebbe staccarsi un po’ dalla morbosità di questo rapporto. tu, sei rimasto alla morbosità di questo rapporto, che se è pressante, significa che da qualche parte la sicurezza manca anche a te.

    per me troppo spesso, a diventare coppia, ci si dimentica dell’individuo.
    il bisogno di avere stima di sè esiste in quanto esseri umani, non in quanto coppia e dovreste intraprendere un percorso individuale per fiorire voi come uomo e donna, non come coppia, perché nella vita non si finisce mai di crescere. dovreste iniziare a capire che la coppia non crolla se smettete di abbracciarvi. si può stare anche fianco a fianco. la volontà di stare insieme c’è, sennò vi sareste lasciati. quindi la coppia funziona. rimettetela in circolo rimettendovi in gioco con la vita. 🙂

  2. 12
    M. -

    Altea,

    condivido moltissimo il tuo scritto.
    Spesso l'”io” viene portato a fondo da un “noi”; lo spinge sempre più giù, ma capita, prima o poi, che questo io ritorni a galla per rifiatare.

  3. 13
    altea -

    lo capisco…ma una coppia dovrebbe essere un luogo in cui si cresce insieme, in cui si fiorisce, in cui si dà il meglio di sé. ma se non ci si ama prima come individui, difficile anche capire l’altro. sennò non è una coppia, è paura di stare soli! finché c’è vita, si può cambiare, crescere e imparare. quindi bisogna rimboccarsi le maniche e credere di poter fare qualcosa di bello e migliore. a volte i problemi di coppia non sono in coppia ma in noi stessi.

  4. 14
    M. -

    Si cresce insieme, sì, ma non bisogna dimenticarsi che crescere insieme non significa diventare una cosa sola.
    Bisogna ricordarsi di essere individui, unici, e coltivarsi anche da soli.
    C’è gente che una volta fidanzata o sposata, attacca se stessa al chiodo, e non si occupa più di se stessa, del proprio io, ma del noi.
    Così facendo si perde la propria identità, ci si perde di vista.
    Non lo trovo corretto, né molto rispettoso verso se stessi, ed intelligente.
    L’egoismo, se non è portato all’estremo, è un toccasana.

  5. 15
    altea -

    infatti. ma più che egoismo, la stima di sé. le coppie di cui parli, sono coppie formate da due individui terrorizzati di stare da soli. allora si prendono la copertina.di linus e poi spesso capita che mettano un piede fuori dalla porta a cogliere fiori in un altro giardino. se c’è stima di se stessi, allora non si è egoisti nelle proprie scelte, ma sicuri delle proprie scelte e così nascono le sfide e le passioni e la voglia di fare. e stare con gli altri non è più un dovere ma un piacere. così dovrebbero scegliersi le persone.

  6. 16
    rossana -

    M., Altea,
    è bellissimo leggere di come può ANCHE essere l’odierna gioventù!

    M.,
    il tuo giusto pensiero sul coltivare se stessi mi riporta ai numerosissimi anni, più di un terzo della mia vita, in cui non ho potuto coltivare che il lavoro in ufficio e quello in casa, per essere una mamma che aveva tutto sulle sue spalle.

    spesso, a fine settimana, quando tornavo alla casa da rimettere in ordine e programmare per i sei giorni seguenti, pensavo che sarebbe stato meglio per me essere in prigione, perchè così avrei potuto riposare. proprio vero che per capire il perchè di alcune opinioni bisognerebbe aver vissuto anche solo per una manciata di anni le circostanze che le hanno fatte maturare… stanchezza fisica quasi permanente, terra bruciata nella mente: quasi un automa, da cui si sarebbe dovuto poter spremere tenerezza, positività e serenità!

    se non avessi avuto un amante, non ce l’avrei fatta. e anche così non è che ce l’abbia fatta molto bene…

    buon pomeriggio a tutti e due!

  7. 17
    altea -

    grazie rossana.

    m., i problemi si risolvono ma non bisogna avere la foga. un vaso rotto è rotto, dicono che anche ad incollarne i pezzi non sarà mai più lo stesso vaso di prima. ma….chi se ne importa? ho visto pezzi da museo massacrati dal tempo ma meravigliosi e affascinanti proprio per quello. se fossimo stati programmati come un prodotto industriale usa e getta, la nostra vita non sarebbe scandita dall’usura del tempo bensì dal riciclo. ma non si comprano gli esseri umani al supermercato. teniamoci per ciò che siamo e diamo ciò che possiamo darci. a volte più che risolvere con la foga e la disperazione un problema, bisognerebbe sospendere il giudizio fino a data da destinarsi. il nostro istinto di sopravvivenza farà il resto. 🙂 ma devi credere in te stesso.

  8. 18
    M. -

    Rossana hai avuto un amante?
    Come vivevi questa storia? Come ti sentivi? Che fine ha fatto il tipo?

    Perché io è Altea siamo un ANCHE? Come te la immagini l’altra parte di gioventù?

    Altea,
    se a me una cosa piace, e ci tengo, non la butto a mare perché ha bisogno di essere aggiustata, e questo richiede forze gigantesche, dolori e sacrificio.
    Queste cose non mi spaventano perché ho dovuto attraversarle tutte.
    Per alcuni versi mi è andata male perché la storia è finita, ma per altri versi la fine di questa mia ex storia è stata un’occasione enormemente positiva per me.
    Però…..però…..se c’è una cosa che ho imparato è che sono capace a lottare, ma soprattutto sono capace a sopravvivere senza la persona dalla quale dipendevo.
    Non è una consapevolezza da poco.
    Io so che qualsiasi cosa mi capiterà, saprò combatterla.
    Concentrarsi su se stessi, evolversi, crescersi, la trovo una pratica funzionale prima di tutti per se stessi, ma di riflesso anche per chi mi sta vicino.
    Per i miei amici, per la mia compagna, io rappresento l’approdo sicuro, un rifugio sicuro dove trovare sicurezza.
    Sono molto indipendente.
    Una indipendenza (materiale e intellettuale) spiccata può essere un’arma a doppio taglio per chi mi sta vicino, perché significa avere:

    1. Un margine di “manovra” su di me molto limitato (e quante donne vorrebbero avere la bacchetta magica per cambiare i propri uomini)

    2. una altissima probabilità (vorrei dire 101%, ma mi tengo un margine di dubbio) di non essere disposto a tenere in piedi situazioni che non mi corrispondono più, indipendentemente dal dolore altrui. Che prima o poi passa.

    Per quanto riguarda il mio modo di vedere un rapporto clandestino, il fatto di VEDERE ciò che c’è, di non sminuirlo, è il frutto di una persona che è stata tradita.
    Io ho subito gli effetti del terzo incomodo.

  9. 19
    ginsy -

    Ciao…
    Molto probabilmente ciò che dico non ti piacerà perché quando si condivide tanto con una persona si dà per scontato che sia per sempre… evidentemente se tua moglie si sta comportando in questo modo è sintomo di un qualche problema tra di voi, di una qualche mancanza che lei avverte… in primo luogo dovete capire se c’è un sentimento di amore oppure se questo è finito ed è rimasto un profondo affetto tra voi… in questo caso parlare può aiutare ma non risolve il problema… la confusione dovete risolverla da voi… unun terapeuta può solo farvi vedere la cosa sotto una prospettiva diversa… secondo me dovreste separarvi per un po’ nel rispetto l’uno dell’altro… l’assenza a volte ci fa capire davvero il valore che diamo a quella persona… purtroppo non possiamo tenere le persone legate a noi… sono loro che decidono di rimanere o meno…. per quanto riguarda i figli… un giorno loro saranno grandi e avranno le loro vite, io credo che lo stare insieme per forza per loro non faccia bene ne a loro e ne a voi… i figli hanno bisogno di genitori sereni, che gli mostrano come affrontare la vita, come reagire ai problemi e anche al dolore, alle separazioni, la vita è fatta anche di questo… siete una famiglia e lo sarete sempre e comunque… a prescindere che viviate sotto lo stesso tetto o meno… l’amore non è eterno…inizia e a volte si trasforma in altro a volte finisce… rimane il bene… ma ricorda che c’è qualcosa di più importante dell’amore ed è il rispetto, la fiducia, la sincerità… quelli non li perdete mai… perché persi quelli i rapporti degradano… a volte si arriva ad odiare nonostante si abbia amato e condiviso tanto non perché finisce l’amore ma perché si perdono altri valori… buona fortuna per tutto e ricorda che tutto può essere superato nel bene e nel male anche se non è facile!!!!

  10. 20
    Golem -

    Ginsy? Ma è uno scherzo? Mancava solo “non ci sono
    piu’ le mezze stagioni” e il quadro sarebbe stato perfetto. Ma sicuramente è uno scherzo, e anche molto raffinato. Pazzesco, mai vista una sequenza così lunga di luoghi comuni. Ogni frase una sentenza.

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