Ciao a tutti, non voglio dilungarmi e non voglio neanche essere patetico o farmi a vittima. Piccolo riepilogo caratteriale della mia persona: timido da sempre, introverso. Non sono mai riuscito ad avere un amico se non da piccolo. Adolescenza traumatica e solitaria. Arrivi alle superiori dove inizi inevitabilmente a metterti in discussione e capisci che lentamente verrai svezzato dalla famiglia e devi cavartela da solo. La mia timidezza non mi ha aiutato di certo, non riuscivo a relazionare con i compagni. Tant’è che la finivo per essere emarginato. Estati solitarie, qualche uscita per merito di mio cugino che di certo non ha il freno della timidezza. Qualche conoscenza sempre grazie a lui. Grazie a lui ho conosciuto una ragazza con la quale ci siamo fidanzati e siamo stati insieme per 15 finché lei non mi ha lasciato a quanto pare mi ha tradito per poi abbandonarmi. Tutti i gli amici che avevamo di coppia li aveva conquistati lei. Va da sé che gli stessi abbiano seguito lei voltandomi le spalle. Non voglio entrare nel dettaglio per non annoiarvi. A volte sono ottimista altre no. Il mio problema è che pur reputandomi un ragazzo intelligente non riesco ad avere argomenti davanti alle persone, durante una conversazione perdo la memoria, non riesco ad aprire una conversazione, non riesco a parlare serenamente in pubblico, mi viene difficile stare in mezzo alla gente anche se allo stesso mi piace stare in mezzo alla gente. È un paradosso lo so’ ma è così. Tendo più ad ascoltare che mettermi in discussione. L’unica cosa positiva che ho un lavoro e se potessi parlare di questo resterei ore a parlarne. Non seguo calcio anche perché ci metto poco impegno a ricordare tutti i nomi dei giocatori e per un uomo è dura visto che per la maggiore gli argomenti maschili sono sul calcio. Intanto i sabato da solo, domeniche, capodanno e ferragosto. Penso che alla fine la timidezza sia una condizione che l’individuo stesso si crea per paura di affrontare da solo la realtà.
Altre lettere che potrebbero interessarti
Categorie: - Me stesso
Penso che non dovresti omologarti. Fin da bambini, anche tra cugini, si capisce subito che c’è chi ha un carattere e chi ne ha un altro. Di conseguenza a scuola neanche ci pensi. Io sono stata sempre molto distaccata con il pensiero, non mi sono mai sforzata di dare un nome a quel sentimento di parziale estraneità che pure mi consentiva d’intrattenere rapporti cordiali con tutti. Non mi sono mai sentita timida perché nella vita in generale non sono affatto timida. Il ragazzo è tutta un’altra cosa. Il contegno è una qualità al servizio di una bellezza che si manifesta nel corteggiamento. Io non sono mai stata considerata una tra le più belle ragazze della scuola o della classe. Ricordo che un anno non mi portarono neanche la mimosa. Una volta mi hanno chiesto d’iscrivermi ad un concorso di bellezza, ma chi me lo chiedeva era un ammiratore. Se mi fossi presentata quasi certamente mi avrebbero scartato. Viviamo in una società moderna in cui per forza di cose la bellezza è svincolata dal gioco cortese del corteggiamento. Sarebbe quantomeno imbarazzante gestire lo sguardo della gente perché la donna non è più sposa, madre, figlia e sorella. Si devono accettare i cambiamenti perché da questi nasce il progresso inteso anche come opportunità di poter scegliere quale indirizzo dare alla propria vita. Ti consiglio di non mettere al primo posto le apparenze. Porta avanti le cose che ami fare e non aver paura di fare quello che ti fa sentire in pace con te stesso. Chi coltiva una speranza non è mai solo!
Grazie Rossella, apprezzo il tuo intervento. Sicuramente è tutta una questione di lavorare su me stesso guardando sia al presente che al futuro finché io stesso faccia scattare quella molla che mi scrollera’ questo mio pensare di essere auto-etichettato timido. Purtroppo è vero, viviamo in un mondo basato sull’apparenza e poco sui veri sentimenti. Può darsi che io stesso nella scaletta dei valori metta troppo in basso quello dell’amicizia. Cercherò di essere reattivo e non un semplice spettatore della mia vita.
Ciao Falco; sai per lungo tempo anch’io ho pensato che la timidezza fosse un grande ostacolo, specie in quella fase della vita ( adolescenza) in cui ci si deve sempre e comunque mostrare dei leoni anche se nel frattempo ti tremano pure le ciglia. Poi crescendo per fortuna impari ad accettarti e a svicolare dai tuoi limiti per non rimanerne schiacciato. Oggi ritengo la timidezza un valore aggiunto in una persona, per allontanarsi da quegli eccessi di esibizionismo che fanno assumere alla società le sembianze di un circo pure scadente. Non cercare di essere ciò che non sei, piuttosto frequenta ambienti e persone a te affini, senza preoccuparti troppo delle prime impressioni. Ci sono persone che escono fuori poco a poco e scoprirle è solamente un piacere!
Falco,
“siamo stati insieme 15” giorni o mesi? tanto per capire meglio…
per il resto, concordo sia con Rossella che con Suzanne, aggiungendo che potresti forse imparare a meglio identificare le tue idee, e ad esprimerle, interagendo su un forum come questo. l’esercizio spesso è di aiuto nel superare gli ostacoli.
in alternativa, fai attenzione nel reale a chi ha le tue stesse difficoltà e sforzati, almeno inizialmente, di aprirti un varco comunicativo con persone affini.
a poco a poco sono sicura che potrai raccogliere conferme sufficienti a rassicurarti. e dopo questa svolta, tutto potrebbe diventare più facile…
un abbraccio.
Caro falco…purtroppo la timidezza non è per nulla un valore anzi è un grosso probblema e un enorme limite che come vedi ti condiziona e rovina la vita…soprattutto con gli altri!
Sarai sicuramente un ragazzo buono e bravo con tantissime qualità…
Pensa a queste qualità che hai…pensa a cosa ti piace fare e non fare..pensa ai tuoi gusti in certe cose…e poi prendi spunto da tutto questo come argomenti per parlare di te! Anzi parti dal tuo punto di forza il lavoro! Inizia da quello e poi vedrai che tutto il discorso ti verrà facile e fluido…tutto ti verrà naturale!
Devi combattere com tutto te stesso la timidezza! E soprattutto scegliere bene e attentamente le persone con cui aprirti…devono essere amici o ragazze non del c.... ma persone buone e comprensive che ti vengono incontro…miraccomando OK?
C’è l’ha puoi fare…dai!!
Caro @Falco2000, non sei timido, sei Normale come tanti altri, sia della tua età che tra i più stagionati.
Mi ha colpito quando hai scritto: “durante una conversazione perdo la memoria, non riesco ad aprire una conversazione, non riesco a parlare serenamente in pubblico, mi viene difficile stare in mezzo alla gente anche se allo stesso mi piace stare in mezzo alla gente”.
Questa è semplice mancanza di abitudine e pratica nella socializzazione.
Si, è proprio questo che a te manca e non hai nulla di sbagliato. Molti sono o sono stati come te. Il lato positivo è che puoi rimediare.
Non tutti cresciamo estroversi, è il contesto in cui viviamo che condiziona fortemente come siamo e come diventiamo.
Ti dico una cosa che ho sperimentato e ha avuto sempre dei riscontri positivi: Devi tentare, perché se non hai mai tentato non puoi sapere come andrà.
Sia nel bene che nel male.
Gli errori servono tanto quanto le volte andate bene.
Se provi 100 volte e fallisci 99 ma una è andata bene, non sei un “fallito”, tutt’altro, dimostri di essere una persona tenace e quell’unico risultato positivo vale tutte le 99 volte dove hai imparato cosa migliorare in te.
Io credo che tu percepisci il “peso della tua solitudine”.
Ti dirò, (chiedendoti scusa), devi aumentare la tua autostima. Forse mi sbaglio, ma quello che si percepisce dalla tua lettera è che tu fai troppi paragoni con gli altri (ad esempio tuo cugino).
Smettila.
Accettati ed apprezzati come sei (non c’è nulla che non va in te) e da li puoi costruire tutto ciò che desideri.
Buona fortuna per tutto!
Ciao e grazie a tutti per i vostri preziosi interventi. Comunque Rossana ci son stato per 15 anni. L’essere eccessivamente empatico sin da piccolo mi ha reso troppo “buono”. Non ho mai preso in giro nessuno e non capivo perché altri personaggi si divertano a farlo. Non ci trovo proprio gusto! Quando mi è capitato di essere preso per i fondelli, si mi difendo se non è per farci una semplice battuta, mi son sempre chiesto: cosa ci prova una persona a farlo? A molti piace demonizzare per sentirsi migliori. Detto questo, a parer mio l’essere timido o soffrire di fobia sociale sono due facce della stessa medaglia anche se gli esperti ritengono siano due patologie che si discostano e hanno natura differente. Nel mio caso, analizzandomi da dentro, sembra quasi viva una certa “paura di scontrarmi”. Faccio un esempio pratico: se vado a fare la spesa e la cassiera mi fa’ una domanda arrossisco facilmente. Se devo chiedere un informazione resisto fino alla risposta da parte dell’interlocutore, se la risposta è negativa o comunque non esaustiva, ribatto ma oltre comincio ad arrossire se sento che devo far valere delle mie ragioni (con persone che non conosco). Non so’ se l’esempio ha reso l’idea. La cosa è differente se mi trovo da solo, io e l’altra persona e nessun altro personaggio intorno. Il mio problema è una paura innata di essere giudicato davanti ad altre persone. Ci son dei momenti in cui mi sento un leone e affronto bene delle situazioni e qui ha ragione azure, devo coltivare la mia autostima. Comunque voglio uscire da questa bolla che mi trattiene, prenderò atto della mia condizione e del mio essere, seguirò i vostri consigli e vi terrò informati. ?? grazie.