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Lettera pubblicata il 11 Novembre 2007. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore anton2007.
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i traditori sono tutti uguali e hanno tutti la stessa cantilena, il mio ex continua a cercarmi io lo ignoro,l’altro giorno mi scrive che mi vede spesso in giro,strano dato che abitiamo in zone completamente diverse e lui da queste parti non ha motivo di venire,se lo becco che mi segue è la volta buona che lo denuncio,spero semmai che mi veda quando sono con un altro chissà se lo frenerà…ah no non lo frenerà dopotutto lui e la sua zo...... non si sono curati nè di me nè del ragazzo di lei, se uno non rispetta alla sua età dubito che lo farà un giorno, non è un ragazzino è un uomo…di merda!
Kia: un suggerimento, se posso. Perché non ti prendi una pausa da lui? Anche solo una settimana di tempo per riflettere, per staccare. Anche perchè io credo che lui alla fine senta tutta la tua sofferenza …tu in questo momento non riesci a dargli tutto l’amore e tutta la fiducia di cui sei capace, perché le tue energie sono tutte occupate a contenere la sofferenza. Lo so che è difficile perché potresti avere paura di perderlo ma io penso che quando la sofferenza diventa intollerabile bisogna darsi un attimo di tregua. Nella mia vita sono stata tradita diverse volte e devo dire che non sono mai riuscita a recuperare il rapporto. A distanza di tempo riconosco una mia incapacità all’elaborazione e al perdono. Non ci posso fare niente. Sarà forse il mio Karma: superare l’esame e smettere di essere ripetente. Non lo so. Per quanto mi riguarda sto cercando di prendere tempo. Lui mi manca tantissimo ma io a distanza di un anno non riesco a gestire i sospetti, la collera, la delusione. Non gli credo nemmeno quando siamo in intimità…. Non è possibile che io debba continuare a subire questo supplizio. Dobbiamo davvero rispettare di più il nostro dolore e se diventa una gabbia, avere il coraggio di fermarsi. Magari piano piano, come una sorta di vaccinazione, prendendosi il tempo necessario, senza dover interrompere di colpo il rapporto col lui. Se davvero è un amore forte, una pausa non può scalfire nulla. Diversamente vuol dire che doveva finire.
Sarah: hai tutta la mia comprensione ma cerca di attenuare la rabbia che hai perché ti avvelena la vita.
Un abbraccio. Luce
MILLELUCI: scusa se mi intrometto, ma mi pare si faccia un po’ di confusione. Di per sè un tradimento e un momento di debolezza (ma quanti? e lunghi quanto? e in quali contingenze? e con quale atteggiamento? credo che queste cose possano avere un peso non irrilevante, anche quando si affronta la cosa faccia a faccia e dentro di sè) possono anche non essere la causa della rottura definitiva di un matrimonio, cioè ci sono persone che veramente riescono ad andare oltre (ma non sono migliori di quelle che non ci riescono, secondo me, perché dipende anche dalla storia di ognuno, di ogni coppia e dallo stato emotivo), ma quando mi parli di “non rottura di un matrimonio” io, personalmente, mi immagino un’armonia che torna a ricomporsi, a fatica, ma tendendo appunto verso un’armonia, non un’agonia vista in chiave definitiva e castrante descritta come:
@Una sorta di sottile rivincita. Sono rimasta, nonostante tutto, nonostante un marito che non amo più. Mi sono pian piano allontanata da lui, pur mantenendo un rapporto civile di convivenza ma senza più scenate, senza più chiedergli niente che non fosse per i figli.
Scusami se sono così diretta e la chiamo agonia, perché è evidente che, in questo momento, per quanti sacrifici anche emotivi ti costi, tu ti senti anche fiera di questo sacrifici.
Ma dove sarebbe l’armonia in tutto questo? Nel fatto di riuscire a guardare una persona con cui vivi tutti i giorni con una freddezza e un distacco emotivi?
Dove sarebbe la rivincita, perdonami?
I figli soffrono per una separazione? certo, ma credi non soffrano avendo due genitori che si tollerano civilmente e che si parlano solo per le cose inerenti ai figli? e credi veramente che, nel corso del tempo, queste cose non pesino sempre più?
Dici che è un pessimo marito ma è un ottimo padre. Perché non può essere un ottimo padre in un affido condiviso?
Per quanto riguarda LUNA: si è macinata mesi e mesi. Ha sacrificato la sua salute, e ha sentito che questa per lei evidentemente non è la strada e che il sacrificio della sua vita e della sua salute non giovava a nessuno. Tutto mi sembra, la sua, fuorché una decisione affrettata. Che sia definitiva o no.
Non sono una “matrimonialista” o una “divorzista”, ma tutto mi viene da pensare, leggendo LUNA, tranne che lei non abbia cercato di ascoltarsi al massimo prima di pensare a questa decisione.
Ho capito che tu, LUCE, non vuoi dire molto, e questo naturalmente lo rispetto, ma mi pare di avere capito (forse ho capito male) che comunque tu, pur avendo deciso di mantenere un matrimonio di facciata per i tuoi figli, hai comunque un’altra storia?
Non sto giudicando ciò, sono i tuoi equilibri attualmente, se ho capito bene. Ma penso che non per tutte le persone, che hanno amato una persona, avuto una storia in cui hanno creduto, alla luce del sole, possa essere una strada percorribile quella di tenere un matrimonio “civile” da separati in casa e riservare all’esterno una vita però comunque parziale.
(STELLA, PARDON!) x alcune persone, riappropriarsi di se stesse e del proprio concetto di vita, non può prescindere dal fatto di sentirsi vivi in maniera completa.
E’ ovvio che non conosco LUNA personalmente, è ovvio che quindi questa è solo una mia impressione. Ma quando LUNA scrive di chi sentiva di essere e chi sente di non riuscire più ad essere ora, non mi sembra una persona che potrebbe superare questo dolore attraverso un compromesso. Credo che se ne fosse stata capace lo avrebbe fatto. Invece si è macerata. Macerata per la delusione, per lo shock, ma forse anche per il fatto di non riuscire a sostenere un compromesso nel quale non riesce a sentirsi se stessa, risalire, sentire la sensazione di riappropriarsi di sè, con tutte le sue parti.
Io non penso che la decisione di separarsi sia facile.
Io penso sia molto dolorosa.
Ma penso che anche guardarsi allo specchio ogni mattina e non riconoscersi sia doloroso.
Penso sia doloroso anche cercare di anestetizzare le proprie emozioni per andare avanti.
Penso che per alcune persone arrivare a dire: devo staccarmi, sia pesantissimo. Ma se arrivano a dirlo, e amando profondamente i propri figli e vivendo fortissimamente la responsabilità e l’amore verso i propri figli, ciò non sia certo per egoismo.
Nè per fare un torto, dare una lezione, alla persona che le ha tradite.
Poi puoi staccarti e anche scoprire che invece sei in grado di tornare, chissà, ma se ogni giorno, mentre resti, ti maceri e basta, ti ammali, ti senti scomparire, vedi che il trauma ti sovrasta, come fai?
Milleluci, io faccio un po’ di confusione: la storia di cui abbiamo parlato qualche post fa, non era dunque quella con tuo marito, ma con l’altro uomo? Chi ti ha tradito? O ti hanno tradita entrambi in momenti diversi?
Ti faccio una domanda – se ho capito bene, e forse non ho capito, ma comunque è ovvio che non sei obbligata a rispondermi: credi che in qualche modo, il fatto di restare nel matrimonio nelle condizioni in cui dici, possa averti resa più esposta, meno attenta alle dinamiche di una relazione, alla persona che avevi davanti rispetto a quanto sarebbe potuto accadere se tu avessi voltato pagina, se tu fossi tornata libera, se tu… fossi stata più intera nelle tue emozioni e identità piuttosto che a casa tua come dici (@Sono rimasta, nonostante tutto, nonostante un marito che non amo più. Mi sono pian piano allontanata da lui, pur mantenendo un rapporto civile di convivenza ma senza più scenate, senza più chiedergli niente che non fosse per i figli)?
Ripeto che, anche se ho capito (e comunque è ovvio che non conosco te e le cose di cui parli se non per qualche post e non ne conosco ovviamente i lati emotivi ecc), che non sto giudicando. Solo mi chiedo quanto oggettivamente costi restare sposati come tu dici. La civiltà può essere davvero più importante? Io ho visto molta infelicità nelle persone che hanno preso decisioni come la tua, scusa la sincerità. E io credo che i figli la sentono.
Come ho già avuto modo di dire io credo che non esista una sola forma di tradimento : una cosa è un’avventura che può capitare dopo tanti anni di matrimonio o di convivenza, dopo un periodo di stanchezza o per mille altri motivi. Un’altra è un tradimento reiterato che vede le parti coinvolte anche sentimentalmente in modo più profondo. Ripeto, esistono 1000 sfumature e ogni caso è un caso a sé. Per quanto riguarda il rapporto che ho con mio marito, forse mi sono spiegata male, devo precisare che nonostante i suoi difetti e le sue lacune, io lo stimo come uomo; è una persona che ha sbagliato (è ancora molto arrabbiato e sinceramente dispiaciuto) ma che ha comunque dei principi e dei valori che condivido. So che non è un uomo perfetto, come non lo sono io. Voglio sinceramente bene a questo uomo anche se l’amore oramai è scemato completamente (o così credo..non lo so ancora…sono confusa….). E’ il padre dei miei figli e con lui ora ho un rapporto che non riguarda solo la gestione dei figli/casa ma anche una condivisione dei reciproci problemi personali. In fondo ci conosciamo da 30anni e so di poter contare su di lui se ho qualche problema. Come lui può contare su di me. Certo, i litigi sulle questioni più varie non mancano ma sappiamo anche ridere e scherzare e con i nostri figli abbiamo un comportamento concorde e condiviso. Ci diciamo che nonostante tutto riusciamo ad essere una bella squadra, che ogni tanto perde ogni tanto vince. Le cortesie, i favori non mancano mai e qualche abbraccio ogni tanto ci scappa. Questa è la mia storia e mai mi sentirei di giudicare chi fa scelte diverse dalla mia. Capisco e comprendo chi proprio non riesce a gestire un tradimento con un compromesso. In realtà sto anch’io percorrendo la mia strada e non so dove arriverò. Non ho soluzioni in tasca ma ho solo la mia storia. Forse bisogna accettare che niente è certo e sicuro nella vita come nell’amore. Quando noi chiediamo ad un rapporto di coppia di durare in eterno per un nostro desiderio di eternità e di sicurezza nell’altro, forse in realtà vogliamo vedere confermate le nostre insicurezze e incertezze verso il mondo e verso noi stessi. Il tradimento ribalta e rovescia tutte le nostre convinzioni e ci mostra in tutta la sua crudele verità la nostra precarietà e transitorietà, sia nella vita sia nell’amore. Può essere uno spunto da cui partire per elaborare.Forse, Un caro saluto. Luce
luce: ciao 🙂 assolutamente sì, ogni storia è a sè. Ma, soprattutto, ciascuno si confronta con il proprio sentire e equilibri. Nel tuo ultimo post hai spiegato anche perché questo rapporto, al di là dei figli, ha un senso anche per te. E la confusione, certo, ci sta. Ecco, quel che dicevo è che restare solo per i figli credo (se avviene davvero) sia qualcosa di titanico e anche emotivamente piuttosto invivibile. – interessante davvero la tua ultima riflessione. Sì, vero, le rivoluzioni esistenziali, anche certi traumi inaspettati portano a riflettere su se stessi etc. Anche ad affrontare, a volte, proprie insicurezze, ragioni, persino limiti autoimposti o schemi dati per scontati. Credo però che il benessere che
che ci dà, pur nel continuo divenire della vita e di una relazione, e pur riconoscendoci tutti umani, il benessere e la serenità, dicevo, che ci dà sentire un rapporto di reciproco amore, sostegno e fiducia vada al di là del concetto di insicurezza. Certo, l’argomento è più complicato, personale, è vero che nell’altro possiamo cercare ciò che ci manca, conferme, che possiamo anche persino aver paura di star soli, ecc e ognuno legge e sente i suoi percorsi. Ma di base un’idea di armonia e che si sta in due non per stare peggio con se stessi non è naturale?
ragazzi mio dio quanta gente di merda c’è, gente che ha un uomo ma pensa all’ex di secoli prima,gente che tradisce e poi consiglia di vivere appieno queste storie perchè sono intense io mi sto deprimendo di brutto.domani esco di nuovo col tipo che frequento,lui sa che vivevo col mio ex e che lui mi ha tradita, stasera ne abbiamo parlato e lui all’improvviso mi ha detto che non serve aver rancore e mi ha detto:”perchè non lo perdoni?”gli ho spiegato che di opportunità lui ne ha avute ma è tornato solo per farmi del male e io non posso perdonarlo,nè lo voglio nella mia vita neanche come conoscente,lui poi mi ha detto:”tu credi di essere una persone che qualcuno merita di avere per la vita?”gli ho detto di si e lui:”il tuo ex ci ha perso, non tu.”la cosa che mi ha stupita è il fatto di perdonare,lui crede nel perdono, io no non so perchè ma mi ha lasciata di stucco,non potrei mai perdonare,mi fa ancora male,mentre ne parlavamo stavo per piangere,non c’è limite al male che ti può fare una persona.
sarah: forse parlava anche di quel perdono grazie al quale è TE STESSA/O che liberi. Non un perdono tipo: vabbè, dai, so’ ragazzi. Mica hai fatto una cosa grave. Torniamo insieme, dai! – bensì: hai fatto una cosa grave, mi hai fatto soffrire e do valore al fatto di aver sofferto e perché, alle mie emozioni. Mi hai deluso/a, ho perso la stima per te, ma ho rielaborato, non vivo nel rancore e non mi sveglio più ogni giorno pensando al dolore che mi hai causato. La biografia non cambia, ma le MIE sensazioni sono diverse. Non voglio più stare con te, ma quanto è successo non mi corrode più. Ciao, auguri. Io mi faccio la mia vita.
forse non si chiama perdono. Ma più che un’elargizione all’altro, vissuta anche con la sensazione di ‘sminuire’ le responsabilità degli errori o ferite inferte dall’altro, con volontà di ferire, fare male o egoismo, superficialità o incompatibilità, mi sembra un regalo intanto fatto a se stessi. Perché il rancore corrode chi lo prova, penso. E la rielaborazione invece giova a chi la prova. Certo, non ci si arriva in un giorno. Sensazioni come rabbia, malessere, destabilizzazione, senso di ingiustizia ci stanno tutte. E ciascuno ha i suoi tempi. E’ quando sembrano diventare croniche però che non mantengono l’importanza del torto o della responsabilità altrui, ma ledono noi. In vita mia ho perdonato? Talvolta sì, dipende dalle situazioni e persone. Altre ho rielaborato, provando la serenità del ‘distacco’. Comunque sarah mi pare che uscire con questo ragazzo, se ti va, ti stia comunque facendo dialogare, dandoti spunti. Ciao!