Ciao a tutti,
mi chiamo Margherita, ho 18 anni e sono all’ultimo anno di Liceo Classico, in cui studio materie che mi interessano davvero, in primis latino e greco. Sono sempre stata una ragazza studiosa e diligente e grazie a ciò sono riuscita ad ottenere, a fine anno, una pagella molto soddisfacente. Quest’anno però, con la maturità che incombe, la situazione mi sta sfuggendo di mano. Penso solo alla scuola. Anche quando esco di sera mi sento in colpa, e continuo a pensare a che ora sarò di nuovo a casa, per potermi addormentare e svegliarmi presto il mattino seguente per studiare. Se poi dovesse capitare di prendere un voto sotto alle mie aspettative (ma comunque sufficiente) vado in crisi: piango, mi sento una stupida per aver dedicato tutto quel tempo allo studio e non essere stata neanche in grado di raggiungere il mio obiettivo. In più, soffro d’ansia: prima di ogni verifica/interrogazione tremo, spesso mi colpisce un forte mal di testa causato dal nervosismo e dallo stress e mi strappo i capelli dall’agitazione… Mi sono rivolta a una psicologa, ma purtroppo la situazione non è migliorata.. Sono consapevole che questo atteggiamento sia immaturo, esagerato e inutile, ma purtroppo è più forte di me. Io non sono mai stata fidanzata, e forse proprio per questo mi sono sentita quasi “in dovere” di avere voti alti, più alti di quelle mie compagne che invece il ragazzo ce l’hanno. Lo so, è un ragionamento stupido, però dato che le mie uniche grandi soddisfazioni derivano dalla scuola, quando non riesco ad ottenerle penso di essere una buona a nulla.. Mi sta passando la voglia di uscire, non ricordo più cosa vuol dire “essere senza pensieri”, riesco a scaricare la tensione facendo sport ma purtroppo ciò non è più sufficiente.. Non voglio che anche gli anni dell’università siano così… Grazie per l’attenzione.
Margherita
Ciao Margherita,
ti consiglio di non sottovalutare le tue capacità di apprendimento perché ci sono lezioni che si possono ripassare prima di andare a scuola. I diversi insegnamenti sono organizzati in maniera tale da riuscire a conciliare le coordinate storiche… ci sono tantissimi particolari che affioreranno in maniera del tutto spontanea durante l’interrogazione. In secondo luogo nella vita è importante fare pace con la realtà dei fatti. Non sarà un cattivo voto a determinare la riuscita di un progetto. Ti assicuro che è capitato a tutti. L’ideale sarebbe avere lo stesso insegnante per tutto il biennio o tutto il triennio. Durante il biennio del liceo e all’inizio del triennio ho incontrato le stesse difficoltà nell’entrare in sintonia con alcuni docenti, in particolare con gl’insegnanti di lettere. Ad un incontro scuola-famiglia il professore d’italiano e storia ha evidenziato il mio potenziale nella materia, ma al contempo ha riferito a mia madre che i miei scritti erano troppo esigui. Al terzo anno una volta ho preso la parola, ma ricordo di aver messo in fila una serie di banalità. Questa situazione è andata avanti per un trimestre, ti dico che ho preso un’insufficienza allo scritto d’italiano. Come vedi sono cose che capitano. Non ti scoraggiare!
Un caro saluto 🙂
Anche a me, quando studiavo, pareva di soffocare. Poi ho scoperto che ero asmatico e con il Ventolin ho risolto tutto.
Stesso problema. Ho soltanto un anno in più di te.
Per rimediare, a quattordici anni abbandonai completamente il sistema scolastico, formalmente e non.
Segui il consiglio di Rossella, io ti ho risposto unicamente per cortesia ed ego.