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La retorica della comunicazione in Italia

di francoazzurro

A soli tre giorni dalla clamorosa manifestazione per la famiglia “Family Day” (meglio Dies Familiae), la stampa laicista, (da Repubblica al CorSera, da La Stampa al Sole 24ore) ha messo il silenziatore.

Dopo tante prese d’atto sulla necessità di maggiore attenzione verso la famiglia, come d’incanto la problematica scompare!
IPOCRITI!!
Pensare che di vallettopoli per mesi, ancora strascichi, un termentone da gonfiarci le scatole!
FRIVOLI!!
Come non fosse mai esistita quella manifestazione pro…
Per salvare la faccia i commenti vengono relegati nelle pagine interne.
Dite voi se questo non è mancanza di rispetto verso gli italiani;
Dite voi se questa non è presunzione di credersi i detentori della democrazia.
Poi si lamentano che le vendite dei quotidiani rallentano… e noi paghiamo, attraverso i contributi statali.

Si era subito capito dalle parole d’ordine che circolavano sui blog tra i soliti spocchiosi, mentendo sapendo di mentire, asserendo che quella gente presente in Piazza San Giovanni, era stata pagata “con i fondi dell’8 per mille della Chiesa“… non volevamo ammettere che potessero scendere così in basso.

Lettera pubblicata il 15 Maggio 2007. L'autore ha condiviso 15 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 31 commenti

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  1. 1
    leo -

    solo per cercare di stabilire un punto d’equilibrio, è tutta la questione della difesa della famiglia che è un’ipocrisia; tanto più che chi parla più forte sono dei divorziati o gente con conviventi, tra cui quella canaglia di Silvio Berlusconi o quell’opportunista di Casini etc…
    le convivenze sono una realtà sociale importante, che richiede un riconoscimento di diritti e la cosa può riguardare pure parenti che convivono e si danno aiuto reciproco, non necessariamente coppie sposate.
    la legislazione qui è carente, soprattutto per ciò che concerne la reversibilità della pensione e perciò deve essere adeguata.
    farne ipocritamente un problema di “difesa della famiglia” nasce dagli interessi, in questo caso congiunti, del Vaticano e della Destra.
    il Vaticano squilla le sue trombe in difesa dei propri interessi economici: ostacolare il riconoscimento di aggregazioni sociali diverse dalla famiglia canonica, ossia di quelli sposati “in chiesa”, significa cercare di recuperare i soldi che perde ogni anno con la diminuzione costante dei matrimoni religiosi a causa dell’evidente inadeguatezza spirituale dell’istituzione clericale.
    ora, anziché cercare di recuperare soldi con queste basse manovre, dovrebbero chiedersi come mai la Chiesa cattolica stia perdendo terreno con questo ritmo, ma io non penso che se lo stiano chiedendo, perché non rientra nella loro natura ipotizzare una minima perdita di potere sul popolino.
    quanto alla Destra, beh, a quelli della Chiesa non gliene fregherebbe proprio un bel niente se non avessero interesse a contrastare il CSinistra, ragion per cui fanno sonare i tamburi e si adattano anche a scimmiottare la Bibbia.
    ciò sarebbe tanto più evidente se si depurasse la faccenda dei DICO dalla questione dei GAY, coinvolti in modo ridicolo e per pura demagogia in un problema in cui potrebbero rientrare come chiunque altro, ché qui non si tratta degli orientamenti sessuali o di omologare la puttanata dei matrimoni GAY.
    del resto quelli sono 500.000 e forse più, vanno a votare e la Sinistra ha bisogno di voti.
    ora, la questione vera sarà congelata a causa della demagogia e della stupidità del CSinistra (vedi Fassino, Mastella etc…) e dell’imbecillità popolare e sulla “famiglia” si fa calare il sipario, dato che non serve più, ultima dimostrazione del fatto che quelli di S. Giovanni avevano solo interesse a ostacolare un’azione nata nella Maggioranza.
    50 anni di queste istituzioni politico-clericali di merda stanno portando questo paese in fondo alle sabbie mobili, questa è la realtà.

  2. 2
    francoazzurro -

    caro lettore, disinformato e superficiale, non si scrive per sentito dire, non è corretto. Avrei evitato risponderti per il linguaggio che usi da livore preconcetto.
    Tuttavia lo faccio per rispetto che devo ai lettori ed alla redazione di questo sito che ci mette a disisizione questo spazio.
    Circa i GAY, nonostante danno di sè un’immagine di trasgressione alle regole comuni, essi meritano stima e rispetto, purchè le loro istanze non deiventino criterio per creare famiglia. Alla lunga condannerebbero il nostro Paese a spalancare le porte a chi propugna fin da oggi filiazioni clandestine o alla peggio all”estinzione”.
    Altra “DISINFORMAZIA” è quello che tu chiami calo della fede: ebbene è proprio il contrario; cristiani (cattolici, protestanti, ortodossi ecc. ) negli ultimi venti anni sono passati al primo posto per numero nel mondo (2 mldi e 300 mlni a fronte di 1 mldo e 800 mlni di prima. (cfr. l’ultima statistica ( 2005 ) su qualunque sito).
    I diritti dei conviventi possono essere regolati civilmente con il Cod. Civile, nel qual caso sarebbero inseriti anche i DOVERI.
    Avresti da chiarirmi altre due cose, ma te lo abbuono: perchè definisci Berlusconi canaglia sul quale, forse non ti sei accorto è da almeno due lustri che tutta la politica nazionale, nel bene e nel male, gravita su di lui? Avresti avuto, masochisticamente, forse più piacere che ti avesse aumentato le tasse?
    Quando e dove hai sentito che la Chiesa di oggi impedisce i matrimoni civili per raccattare fondi? Evidentemente sei rimasto alla Chiesa dei tuoi nonni…
    Da ultimo, caro disinformato, prima parlare a vanvera, osserva bene la realtà politica. Non ti sei accorto che la Finocchiaro e Fassino, ricattati dall’ala radicale di questo Governo han dichiarato proprio avant’ieri che i Dico andranno avanti?
    IMBECILLITà POPOLARE? Offendi gli italiani e te stesso…

  3. 3
    leo -

    spendere anche poche righe per contestare il tuo fazioso condensato di antigrammatica, di illogicità e di poca educazione sarebbe offensivo della cultura, dell’intelligenza e delle buone maniere.

  4. 4
    albert -

    Sicuramente il fatto che a “difendere” la famiglia ci siano personaggi politici che nella vita privata hanno fatto quel che volevano, conviventi e divorziati (Casini, LaRussa, Santanchè, Follini, ecc.), mi pare dia un’immagine eloquente della strumentalizzazione del problema da parte dei soliti politici raccattavoti.

    Cmq qualcuno dovrebbe spiegarci perchè solo in Italia si arriva alla mobilitazione di piazza nel timore che una regolamentazione delle unioni di fatto “metta in pericolo” la famiglia?
    Forse in Spagna, Francia, Germania ecc., dove una regolamentazione esiste, sono tutti cretini e “rovinafamiglie”?

    Conosco coppie di coniugi sposate felicemente magari da 40-50 anni che però nel 1974 votarono a favore della legge sul divorzio, per permettere a chi aveva fatto una scelta sbagliata di riprovare a farsi una famiglia.

    Quindi essere favorevoli a concedere diritti alle persone che vivono diversamente cosa c’entra con il fatto di “mettere in pericolo la famiglia”?

    E poi, con che coerenza i vescovi se la prendono con le unioni di fatto, quando non se la sono mai presa con il matrimonio civile, ad esempio?

    Ma allora anche un matrimonio civile per un vescovo dovrebbe essere un’unione di fatto, perchè viene celebrato in comune, non in chiesa.
    Quindi è evidente che tutto viene strumentalizzato a soli scopi politici, e la CEI, che riceve oltre all’8 per mille altri 970 milioni di euro all’anno (!) alla faccia del voto di povertà dei prelati, è solo una succursale politica che ricerca vantaggi materiali.

    Ma lascino perdere la famiglia!

    Il più grande smitizzatore dei legami familiari è stato proprio Gesù Cristo: (“Nemici dell’uomo saranno i suoi parenti”/ “Chi ama il padre e la madre più di me non è degno di me”/ “Dove sono mia madre e i miei fratelli? Chi fa la volontà di Dio è mia madre e i mio fratello!”/ “Lascia che i morti seppelliscano i morti”/ ecc.)

    Ma basta con queste menate sulla famigliola del mulino bianco.

    Perchè i vescovi non chiedono piuttosto ai fedeli di adottare bimbi poveri e orfani del terzo mondo, anzichè insistere con la solita famiglia borghese occidentale?

    Non sono credibili!

  5. 5
    francoazzurro -

    era ora che si parlasse dei figli. Il punto è tutto qui. Come proteggere e tutelare la parte più debole, per non finire alla disperazione? come in Inghilterra, per esempio, quante adolescenti rimangono incinta e senza padre? che fine faranno questi bambini?
    Questi andranno a rinfoltire la già elevatissima schiera di drogati e di alcoolizzati: primo paese dell’Unione Europea in queste disastrose condizioni.
    A chi appartengono la gran parte di questi adolescenti? A famiglie precarie, instabili! La stessa precarietà che si vorrebbe sancire con una “raccomandata” inviata al Comune all’insaputa del diretto interessato: andate a leggere la proposta partorita dalla Pollastrini assieme alla Bindi.

    Per il resto rimando alle riflessioni del n.2.

  6. 6
    albert -

    Francoazzurro, però adesso stiamo parlando di un altro tema.

    Tu associ la “precarietà” della famiglia a situazioni drammatiche come restare incinta senza padre, quando magari queste situazioni si verificano anche in famiglie “bene”, dove magari la ragazzina liceale 16enne si trova incinta e viene fatta abortire di nascosto per evitare lo “scandalo”, e non “rovinargli” gli studi.

    Il problema è semmai quello della povertà ed ignoranza, non del tipo di legame: se una coppia è istruita e ha un buon livello economico conosce la contraccezione, sia che si tratti di coppia di conviventi o coppia sposata.

    Così come ci sono figli felici sia nelle famiglie regolari di coppie sposate, che nelle coppie che convivono.

    Se c’è ignoranza e povertà una donna si trova ad avere gravidanze non volute perchè non conosce la contraccezione.

    La legge 194 del 1978, sull’interruzione della gravidanza ha visto DIMEZZARE gli aborti nel corso degli anni, perchè i consultori danno anche informazioni sui metodi contraccettivi, quindi è successo che donne che per ignoranza hanno avuto una gravidanza indesiderata e hanno abortito una volta, poi non hanno abortito più perchè hanno iniziato a usare i contraccettivi.

    L’obiettivo dovrebbe essere quello di diminuire o quasi azzerare il ricorso all’aborto proprio per la diffusione delle conoscenze in materia di contraccezione.

    E comunque i figli abbandonati e dati in adozione vengono sempre da madri povere, questo è certo, a volte sono anche donne sposate che hanno già 3-4 figli e li danno in adozione perchè non possono più mantenerli,oppure più spesso sono madri singles e senza lavoro.

    Non c’entra il fatto di essere coppie di fatto o no.
    La coppia di fatto (o sposata) di professionisti benestanti non va certo a dare il figlio in adozione!

    Dietro ai figli abbandonati c’è una sola realtà: la povertà e solitudine delle madri.

  7. 7
    francoazzurro -

    Il rapporto ingese che citavo riguarda proprio figlie di famiglie poco abbienti anche culturalmente. Tu credi che le inglesi non conoscano il preservativo?
    Circa le coppie di fatto… allora va a leggerti l’inchiesta. Aspetta che la trovo.

    Va sul seg. sito:
    http://www.bcft.co.uk/Fractured%20Families%202006.pdf,

    navigando ancora, troverai qualcosa di ancor più clamoroso, confermato successivamente anche in Italia e cioè: intervistati 2.447 individui britannici riguardo al matrimonio, oltre l’80% dei giovani desiderano sposarsi e rimanere con un solo partner x tutta la vita. Tieni presente che dal 2004 in Inghilterra esiste il civil act, certi più avanzato dei pacs, ma meno ipocrita.
    Non deve essere inviata una raccomanda con ricevuta di ritorno, peraltro anche all’insaputa dell’interessato per giustificare l’inizio di una convevenza, capisci?
    Riferiscilo a quel disinformato di Leo.

  8. 8
    Dordon -

    Mah.. i ancora a litigare per i Dico che sono solo una manovra politica per racimolare i voti degli ignoranti.

    Per quanto riguarda la tutela dei minori franco ha ragione, è più facile vedere bambini cresciuti male in stati “precari” che non nelle coppie stabili e durature.

    sull’aborto non ne parlo, dico solo: “perché sei qui sei nato per puro caso, ringrazia solo che non hanno voluto renderti un agglomerato cellulare di scarto in un ospedale”

  9. 9
    albert -

    In Gran Bretagna c’è una percentuale che arriva circa al 50% di divorzi, tra le coppie sposate.
    Dire che l’80% dei giovani vorrebbe sposarsi e stare con un solo partner ha poco significato, perchè un conto sono i bei desideri, e altro è la realtà con cui si deve fare i conti.
    E’ chiaro che proprio chi è vissuto in una famiglia divisa non si augura certo di rivivere i litigi e le situazioni angosciose dei genitori.

    Anche il rapporto britannico che hai citato individua molte cause nelle rotture familiari, e nessuno qui vuole sostenere che le famiglie spezzate (sposate o di fatto) siano una bella cosa, è ovvio, credo che su questo siamo tutti d’accordo.

    Dire poi che la delinquenza ha come origine una famiglia divisa sarebbe molto semplicistico, perchè molti studi criminologici affermano che ogni caso è diverso, alcuni criminali hanno una forte componente genetica di aggressività, impulsività e violenza, per altri è l’ambiente (ad esempio le compagnie giovanili), per altri ancora (la maggioranza) è la povertà, per altri l’assenza di figure forti genitoriali, spesso per assenza fisica, ma anche per debolezza come educatori.

    A proposito di compagnie giovanili e influsso dei media, tu mi parli di famiglia, ma io ti dico che MAGARI oggi le famiglie fossero abbastanza forti da imporre ai figli dei valori diversi dal consumismo o dalle mode dominanti.

    Hai mai pensato ad esempio a come sia praticamente impossibile per dei genitori di oggi convincere un figlio piccolo ad evitare certi consumi, come ad esempio il telefonino?

    Il fatto che già a 5-6 anni quasi tutti i bambini abbiano già un cellulare, perchè ce l’hanno tutti gli amichetti, e non si riesce convincerli a non averlo, è la dimostrazione che alla fine i genitori contano poco nella crescita dei più giovani, incide molto di più l’ambiente circostante e le mode, e non lo dico solo io!

    E comunque, il discorso si farebbe lungo e complesso.

    Io mi limito a notare che il problema non è tanto il tipo di legame che due persone scelgono: ci può essere una bellissima unione, solida a duratura, sia che due persone scelgano una convivenza, sia con un matrimonio, e viceversa, ci sono matrimoni falliti, dove i coniugi se ne fanno di tutti i colori, o si ammazzano, e convivenze che saltano dopo due settimane.

    In Francia la Royal ha avuto 4 figli da un’unione di fatto, e io stesso ho parecchi cugini, chi si è sposato e sta ancora insieme dopo molti anni, chi si è separato e ha divorziato abbastanza presto (anche alcuni di quelli sposati in chiesa, magari da un altro mio cugino che è un sacerdote!), poi ce n’è uno che si è sposato (per ragioni pratiche, e garanzia verso i figli) dopo oltre 20 anni di convivenza di fatto e 4 figli (quindi la sua unione di fatto era andata bene!)

    Quindi vedi bene che non è (proprio come dimostra la Gran Bretagna, dove 1 su 2 che si sposano poi divorziano) il fatto di essere sposati o no, a garantire la solidità di un’unione, ma sono molti fattori.

  10. 10
    leo -

    “Quindi vedi bene che non è (proprio come dimostra la Gran Bretagna, dove 1 su 2 che si sposano poi divorziano) il fatto di essere sposati o no, a garantire la solidità di un’unione, ma sono molti fattori” (Albert)

    per l’appunto!
    il fatto storico è che a decidere su queste cose non può essere e non è mai stato un prete di mercato o il funzionario di stato civile con tutte le loro formule rituali del cavolo, ma le persone che convivono, ragion per cui “di fatto” è la convivenza la base dell’aggregazione, non il matrimonio religioso o civile, che sanciscono come assoluta una cosa tutta da vedere.
    tra l’altro, questa è proprio la sentenza del Vangelo “nessuno separerà in terra ciò che è stato unito in cielo”, stante a significare che ciò che è unito nello spirito permane ad onta di tutto, una frase che è stata distorta e abusata, come tante altre cose, a uso e consumo del Clero, che fu, è e resta un’Istituzione finanziaria e di potere, le cui mani si allungano fino dentro le radici del debito pubblico italiano, come le mani sporche di tutte le banche private.
    conclusione: la manifestazione di S. Giovanni è stata una belinata per i ciuchi, non l’apoteosi della famiglia, a maggior ragione se si considera chi c’era .. a parte i ciuchi.

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