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Lettera pubblicata il 18 Luglio 2013. L'autore ha condiviso 12 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore ILSaggio.
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No per favore non lasciare la discussione Lullaby.
In ogni caso buona giornata a tutti.
Non scappo, non lascio niente, dove volete che vada? era un “ciao” generico. Uffa! -> detto con simpatia! 🙂
Allora, Saggio, il discorso del mio rapporto, o meglio non-rapporto con “Facebook & co” te lo provo a raccontare, ma credo che sarà difficile capirlo. E stavolta, visti i precedenti, lo preciso in anticipo: non perché ti consideri stupido, bensì perché io stessa mi rendo conto della esagerata (e dal di fuori -ma ogni tanto non solo dal di fuori- incomprensibile) avversione con cui considero i social-network.
Dunque, quando si iniziò a parlare di facebook, la mia è stata la solita fastidiosa diffidenza con cui di primo impatto guardo a quei fenomeni che coinvolgono la maggioranza e le mode del momento, soprattutto per quanto riguarda la scelta aprioristica. Poi iniziò rapidamente a diffondersi e ad un certo punto mi sembrava di impazzire, ovunque andassi, chiunque incontrassi mi diceva “contattami su facebook” e, non so come spiegartelo, sarò del tutto strana io, ma a me dentro scattava la molla contraria, ribelle, “eh no, cavolo no, chi ti ha detto che ci sono?, perché dai per scontato che dovrei esserci?” e così se già prima provavo un’antipatia superficiale, piano piano ha iniziato ad essermi proprio fastidioso. L’ultima definitiva fase di questa strana storia è stato quando dovevo dare un esame di sociologia. Man mano che studiavo mi rendevo conto che molte delle mie visione, o sospetti, li ritrovavo nelle analisi degli autori come me poco simpatizzanti. Ad esempio, la smania per le foto. O il farsi gli affari degli altri e mettere a disposizione del mondo i fatti tuoi, anche i più banali. O il mezzo di consolidamento del conformismo. O la dipendenza. O la sfaccettatura della “doppia vita” che assumevano i rapporti, in particolari quelli già preesistenti nel reale. Infine c’era la questione “controllo” a livello informatico. Ognuno di questi aveva interi capitoli a sé, considerava miriadi di sfaccettature, non intendo tediarti con queste cose, voglio solo farti capire in linea “sintetica” che non voglio fare la “difficile” ma ho sincere difficoltà nell’accettare di buon grado i social-network. Ma non per “snobismo”, o per assumere un atteggiamento di altezzosità o boria come possa sembrare, è questo quello che tengo a precisare. Ci sono delle cose, così come delle persone, che ti piacciono e altre non ti piacciono, e il perché preciso non lo sai, forse sono più ragioni insieme, ma alla fine è così, che ci puoi fare?
In ogni modo: va bene. Ho capito che non c’è alternativa. Quel gruppo è quello che vuoi fare e da parte mia lo faremo. Ti anticipo: lo farò in anonimato, completamente vuoto e con questo unico scopo, pensi ti possa andar bene lo stesso? Allora, dovrei iscrivermi con nome e cognome inventato, giusto? E poi, come funziona?
Grazie per rimanere allora! 🙂
Comunque per quanto riguarda facebook e social network in generale ti capisco benissimo invece, molto di quanto tu possa pensare.
Qualche anno fa ha iniziato a dilagare questa moda, facebook, e io per diversi anni dopo la sua “uscita” non lo avevo ancora, non ne sentivo il bisogno, erano ancora i tempi degli amici dell’oratorio, alla ragazza non ci pensavo e stavo bene così.
Negli anni poi andavo al mare, o al lago, o in generale conoscevo qualcuno e tutti ti chiedevano facebook e io non sapevo come dire loro che non ce l’avevo, mi vergognavo, avrò avuto 16 anni.
Un po’ come quando magari ti chiedevano se avevi il motorino (che non ho mai avuto) e non sapevi come rispondere per non essere preso in giro o perchè chissà che cosa avrebbero pensato di te.
Non piaceva neanche a me l’idea e il fine del programma, condividere foto di ogni singola sciocchezza o parlare a qualcuno che già conoscevo e che magari vedevo ogni giorno, che senso aveva?!
Io poi che sono una persona riservata, non avevo neanche il coraggio di pensare di condividere miei pensieri o le cose personali da far sapere a tutti, magari anche a chi non mi interessava far sapere.
Però poi, un anno mi convinsi e mi registrai, aggiunsi alcuni amici e iniziai ad utilizzarlo un po’.
Ad oggi è li, fermo, inutilizzato, giorno dopo giorno do una sbirciatina e leggo solo cazzate su cazzate, pensieri di “amici” che mi hanno mandato la richiesta e che ho dovuto accettare solo perchè sarebbe stato scortese non farlo.
Adesso sono cresciuto e non mi interessa più sapere di quello che la gente possa pensare se lo eliminassi e quindi cosa pensasse di me quando gli andrei a dire che non ce l’ho se me lo dovesse chiedere.
Sai perchè lo tengo allora, qual’è l’unica ragione? Perchè sono solo.
Non ho nessuno sostanzialmente, esco poco e solo nei weekend, le sere durante la settimana quindi prima di andare a letto mi metto li e guardo qualche immagine divertente, mi tengo un po’ impegnato solo per arrivare all’ora che poi vado a dormire, dato che in tv spesso ci sono solo scemenze o cose che non mi interessano.
Se solo riuscissi a crearmi il mio giro, ad avere un paio di amici di quelli come dico io, se solo riuscissi a trovare anche io l’amore, lo eliminerei subito, non avrei più tempo per seguirlo, non mi interesserebbe pubblicare foto sdolcinate con lei o ridere di quello che abbiamo fatto la sera prima tutti noi amici.
Sarebbero miei ricordi e mie esperienze che rimarrebbero solo tra noi che le abbiamo vissute, non ci sarebbe motivo di farle sapere agli altri di cui non mi importa nulla.
Ti dirò che per me e la mia situazione è anche forse controproducente averlo, perchè vedo un sacco di foto di persone che ho tra i contatti, che hanno amici a destra e a sinistra, le ragazze ecc.
Quindi spesso evito pure di guardarle queste foto per non sentirmi peggio di come già sto.
Cmq, penso anche che facebook possa essere un buono strumento, in quanto è anche il come viene utilizzato
dall’utenza.
Se come in questo caso, possono nascere delle buone idee ben venga, internet è la cosa più meravigliosa seconodo me per tenere i contatti con persone distanti da noi, deve solo essere usato con la testa, purtroppo aimè, è dura trovarne di persone che la pensano così, però penso (vedendo e leggendo noi) che qualcuno esiste, quindi perchè non distinguerci dalla massa all’uso comune di questo strumento?
Ti ringrazio per la tua risposta e ti dico però che non ti voglio obbligare a iscriverti se non vuoi, non voglio che tu mi faccia un favore se va contro il tuo volere, quindi pensaci bene, non ti voglio avere sulla coscienza 😀
A parte gli scherzi dico sul serio, se non vuoi non ci sono problemi.
Se invece hai l’intenzione di farlo, si, ti iscrivi immettendo un nome e cognome fasulli insieme a qualche dato vario che ti chiede il sito (fasulli anche questi), a me interessa mantenere il contatto e poterci consultare, non sapere come ti chiami veramente.
Una volta fatto questo ci dirai il nome con cui ti sei iscritta e poi farò il gruppo e vi inviterò, ti basterà solo accettare l’invito per poter poi parlare.
Se anche tu Mick allora vuoi partecipare per continuare a dialogare mi farebbe davvero un grande piacere.
Vi aspetto.
Io credo che il farsi tante foto fighe e metterle su facebook non sia sinonimo di egocetrismo o vanità,ma proprio il contrario. Mancanza totale di autostima. Il bisogno di darsi un valore aggiunto,perchè dentro se ne hanno davvero pochi. Poi ovviamente spuntano i “mi piace” e i commenti positivi e una/o si monta la testa,ma solo apparentemente. Dentro il vuoto cresce,a mio parere. E credo sia sbagliato considerare le persone in due categorie: chi ti piace e chi non ti piace. La serenità viene proprio dall’annullamento di tutti i preconcetti e dei nostri limiti mentali. Magari una persona non ti piace adesso,ma ti piacerà in futuro. Magari la guardi dal lato sbagliato. Magari.. sei fidanzata Lullaby?
Saggio,
il tuo discorso mi è chiarissimo, lo comprendo, lo condivido.
Prima ho scritto la conclusione di fretta perché mi stava scadendo il tempo e stava arrivando l’orario della pubblicazione, ma avrei continuato ammettendo che effettivamente la sua utilità da un lato la riconosco. Ovvero l’informazione e l’opportunità come tu ben dici di instaurare “rapporti” a distanza, per quanto mi senta in dovere di virgolettare e utilizzare con dovute precauzioni il termine quando si tratta di virtualità anche se poi tutti i miei freni razionali mi fanno spesso le pernacchie. Ci sono altre vie, ma quella dei social-network probabilmente è la più rapida e, proprio perché di larghissima diffusione, sotto certi aspetti la più efficace. Credo che non siano i social-network in sé il problema isolato, ma come ben dici l’utilizzo che se ne fa e il rapporto di interscambio social-network e socialità reale, mi sembra che si influenzino l’un l’altro.
“per me e la mia situazione è anche forse controproducente averlo, perchè vedo un sacco di foto di persone che ho tra i contatti, che hanno amici a destra e a sinistra, le ragazze ecc.”. Era proprio perché avevo già letto qualcosa di simile che ti facevo quel discorso di cercare di non paragonarti agli altri, a quello che hanno o non hanno. Con “paragonarti” intendo “misurare il valore che dai a te stesso”. E uno dei motivi è che è facile mettere quelle foto, ma non è detto che siano la fotografia di una vita “piena, appagata”. La grande differenza stà in quello che hai scritto di te, cioè che tu se avessi una vita più movimentata, non vorresti trasportare foto e pezzi del tuo privato su una piattaforma pubblica, visibile davvero a tutto il mondo. Faresti le foto ai tuoi amici e alla tua ragazza per tenertele nell’album dei tuoi ricordi, personali, ristretti, non per far vedere a tutti quanto tu sia “bello e bravo e felice”. Quando mi soffermo a riflettere, ti confesso preoccupata, di come stanno andando le cose, beh mi viene in mente quella famosa frase di Andy Warhol se non sbaglio che presagiva per ognuno 15 minuti di fama. Beh, poverino, si sbagliava, ha pensato troppo in piccolo! I media e in particolare la televisione come ben aveva intuito Pier Paolo Pasolini hanno cambiato il modo di pensare delle persone, hanno inculcato desideri insensati, lui lo sapeva quando l’immagine della “persona famosa” restava ancora distante dal telespettatore, “al di sopra” secondo le sue parole in una nota dibattito/intervista con Enzo Biagi. Oggi l’uomo comune è sul social-network al pari della persona famosa, basta trovare le vie per darsi visibilità e le abili tecniche del marketing vengono prontamente in sostegno. Non sono 15 minuti quelli ambiti, magari bastassero, è l’avida sete di riconoscimenti pubblici che mi fa pensare seriamente. Perché in fondo è per quello che lo si fa.
Mick, certo, di fondo c’è una mancanza di autostima e, di riflesso, il conseguente bisogno di sentirsi apprezzati. Come poi? con dei “mi piace”spuntati
più o meno a caso? (ne so molto poco, ma basta chiedere ad un tecnico SEO-SEM-indicizzazione e ti parla di “facile spam manipolatore”, a riprova di quanto siamo condizionabili). Sul fatto che il vuoto cresca, penso che dipenda molto da persona a persona e dal grado di consapevolezza che ogni singolo ha. Credo che per qualcuno il tuo discorso sia perfetto. Ma non sono proprio sicura che valga per tutti. L’egocentrismo lo vedo in certi casi, la vanità anche. Ma in fondo è anche questione di caratteri.
“E credo sia sbagliato considerare le persone in due categorie: chi ti piace e chi non ti piace”. In realtà questo è un semplicismo, scritto per non essere eccessivamente ridondante. E sono d’accordo con “magari una persona non ti piace adesso,ma ti piacerà in futuro. Magari la guardi dal lato sbagliato.”
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Ho continuato questo discorso, ma comunque ti confermo la disponibilità ad iscrivermi, seppur nella forma “riservata” (sono come te in questo senso), non ti preoccupare. Lo faccio perché qui con lo spazio contato e gli orari non posso esprimermi come vorrei e mi dispiace dover sacrificare parti magari importanti.
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Anche stasera, o meglio stanotte, avrei voluto continuare…. ce ne sarebbero tante di cose da scrivere, ma in questo momento non capisco più niente di quello che sto scrivendo, anzi l’ultimo commento soprattutto avrà sicuramente degli errori ma non ho la forza di rileggerlo e correggerlo, anche perché ho solo 4 minuti…. devo lasciare tutto così in questo momento. Scusate. Notte.
Io non ho letto ancora niente,non ho tempo adesso,ma prima che fosse troppo tardi volervo chiederti,IlSaggio,che ne pensi di aprire un blog? E’ semplice e molto veloce.. e forse la soluzione migliore un pò per tutti.
Leggo con piacere che abbiamo lo stesso pensiero bene o male sui social network in generale.
Per quanto riguarda dunque facebook, ho provato a creare un gruppo, ma in forma chiusa, segreto, cioè che nessuno possa sapere dell’esistenza di questo nè possa leggere quello che c’è al suo interno, salvo i membri che ne fanno parte (noi).
Però proprio perchè è “segreto” mi chiede alla sua apertura di invitare almeno uno dei miei contatti (tra gli amici) perchè loro non potrebbero se no mandare la richiesta di partecipazione essendo non visibile a nessuno.
Quindi mi dovreste mandare il vostro nome con il quale siete iscritti a facebook, così da aggiungerci agli amici e infine invitarvi.
Se volete vi rilascio la mia mail per mandarmi privatamente i vostri contatti, più che altro per Mick credo sia il problema (dato che Lullaby inventerà un nome fittizio) ma magari Mick ha un suo profilo personale.
Fatemi sapere.
EDIT: Ho letto il tuo messaggio Mick! Si bella idea! Facciamo così allora?! Non appena lo apro ve lo pubblico qui 😉
Per me adesso come adesso cambia pressoché niente, il “profilo” per modo di dire ormai c’è, ma tanto se non serve resta là dov’è, l’idea del blog ancora meglio. Come preferisci.