“Lasciare la propria terra è un destino amaro che diventa vitale se la nuova terra è pronta ad accoglierci e se riusciamo a sentire che in quella terra si apre almeno una porta incondizionatamente e per sempre. La terra dove abbiamo scelto il nostro esilio muta. Mutano le persone, i sentimenti, i percorsi e noi mutiamo con questa terra. La terra da dove proveniamo, le persone che abbiamo lasciato, rimangono congelate nel ricordo e nel sentimento. Rimane fra le due terre uno spazio spettrale che possiamo percorrere, però con la coscienza che quando partiamo, partiamo per sempre, perché anche se torniamo, chi ritorna è un altro e altra la terra che abbiamo lasciato si perde il significato della vita ti resta solo un sentimento di separazione, estraneità.
Un mondo è dentro l’altro fino a che non subiamo il risveglio…La speranza di recuperare le parole, i sentimenti, la speranza di recuperare il nostro passato diventa nostalgia” ( Luis Marsiglia)
Oggi mi sento persa tra due mondi, in questo spazio dove bruscamente cade la pioggia, se l’ascolti cadere sembra di ritrovarlo quel passato il tempo in qui sembrava tutto un sogno il tuo sogno i volti più amati che sembra di esserci ancora invece non ci sono più, la voce di mio padre che torna e non e morto…invece non torna più. Il tempo passa.
Guardo verso il cielo, piove ancora. Ho una strana sensazione di sprofondare in un abisso senza fine.
Ho voglia di scrivere e scrivo, scrivo dal buio. dal silenzio parole senza suono, scrivo nella mente, riflessioni.
Cerco un senso, un senso che non c’è.
Oggi ho perso mio fratello.
Altre lettere che potrebbero interessarti
Categorie: - Me stesso
Draguta non ho parole…
Pensavo fosse una (bellissima) lettera sulla diaspora e invece…
O imbratisare,
Andrea
mi dispiace per tuo fratello..
Grazie.