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La mia storia

di Spectre
Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 20 Agosto 2008. L'autore ha condiviso 37 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 39 commenti

Pagine: 1 2 3 4

  1. 11
    Spectre -

    @ celine
    che lo scrivere questa lettera oggi, e non qualche mese fa, sia dovuto proprio alla voglia di passare alla fase di archiviazione? la risposta è SI’. tra il dire e il fare di mezzo il mare, però mi pareva giusto buttare buona parte di quel che mi ha riguardato, solo dopo aver avuto una visione migliore. non completa… migliore.

    all’inizio, se mi rileggo, ero solo scosso. oggi sono ancora scosso, ma almeno ho lampi di lucidità sempre più lunghi.

    @ XAVIER
    però ‘sta nave ormai tira a picco piena com’è. io, se non vi spiace, apena posso scendo.

  2. 12
    luc -

    spectre, i miei primi interventi sono stati sullo stesso tono di quello qui sopra, poi, se qualcuno a cui danno fastidio i miei CONTENUTI e non è capace di ribattere razionalmente, comincia con risatine, battutine, battutacce, parolacce, minacce, calunnie, è ovvio che io rispondo per le rime (e gli dò l’occasione di criticarmi finalmente, ma sui “toni”), probabilmente mi hai letto quando già ero stato crocifisso. permettimi di contestarti che non ti ho mai visto sanzionare i toni altrui nei miei confronti. comunque voglio gettare un colpo di spugna, ripartire da zero e così vedere chi è che fa il discolo per primo.

  3. 13
    Maxim_Max -

    Ciao a tutti voi,

    questa frase dell’amico Spectre è riconducibile a molte casistiche, che accadono purtroppo ed è azzeccata in modo particolare e indicativo proprio per chi soffre della sindrome di Borderline, e/o patologie psicologiche più o meno gravi, non di certo riconducibile a persone immature, affette da infantilismo perenne, perchè qui allora il discorso cade nella stupidità individuale.

    “A tutti voglio dire una cosa sulla mia ex perchè mi pare doveroso: non è una tro.., non è una stupida ed è fin troppo sensibile… fino a limiti negativi. È una persona in grande difficoltà, che ha tirato fuori il peggio di sé.”

    Maxim.

  4. 14
    Spectre -

    aggiungo.
    […] ha tirato fuori il peggio di sè al tempo, e ora pare stia cercando di trovare il meglio […]

    anche se mi ha ferito molto, il suo intento ha basi serie ed è positivo. spero non faccia del male ad altri come ne ha fatto a me nel momento clou. tempo fa parlavo in una lettera di perdono, tina parlava nella sua di “prendere respiro”.

    io subito non volevo perdonare, perchè avevo rabbia (che ho anche ora – molta) però quella vasca a nuoto la stavo ancora facendo, e ad un certo punto mi sono trovato ad accettare l’idea e dei compromessi mandando giù per noi (o me?). ora mi pare d’aver finito la vasca e i compromessi non li voglio più.

  5. 15
    XAVIER -

    spectre….per il momento sto bene sulla nave e e con i miei amici….ho capito che l’amore fotte…..

  6. 16
    Raganella3 -

    Ciao Spectre, la tua lunga ma intensa lettera esprime una delle sindromi, possiamo chiamarla cosi?, che colpisce spesso chi si innamora, ossia L`IO TI SALVERO`.
    Magari ci uniamo ad una persona fragile e crediamo di poter fare tutto per lei e dimentichiamo persino noi stessi e le nostre esigenze.
    Grosso errore. La ruota poi gira e quella persona mostrera` la propria fragilita` proprio contro di noi e, come hai potuto vedere, poi sono dolori.
    La realta` e` che ognuno puo` e deve salvare soltanto se stesso, non esistono eroi ne` eroine.
    Al di la` della rabbia e del rimorso o rimpianto che sia / tutti sentimenti che ti consiglio di mettere da parte/ , metti piuttosto a frutto quanto hai imparato da questa brutta esperienza e non portare rancore verso questa donna. Anzi, nel tuo cuore devi esserle grato: ti ha mostrato come NON deve essere la donna giusta per te.
    In fondo, le persone sbagliate sono come dei segnali che troviamo sul percorso che ci porta all`incontro verso la persona giusta.
    E` proprio dalle cadute e dagli schiaffi del destino, che possiamo capire cio` che desideriamo e cio` che ci porta soltanto inutile dannazione.
    Coraggio, Spectre. Fai tesoro di quel che hai imparato, dimentica questa donna, non cercarla mai piu`…altrimenti non uscirai mai da questo stato di sofferenza.
    Abbi il coraggio di dare un calcio al passato per fare posto nella tua vita a nuove situazioni, nuove persone, nuove emozioni.

  7. 17
    Spectre -

    stante il fatto che sottoscrivo in pieno tutto il tuo intervento nella sua sensatezza, però raganella… grato andiamoci piano. no, nn ci sto, perchè a sto punto uno può far qualsiasi cosa e poi dire “ma se nn c’ero io nn avresti capito/conosciuto”. no, questo nn lo accetto in questi termini.

    cmq ho capito cosa vuoi dire e quel che sostieni è sottoscrivibile. soprattutto quel discorso del salvare/salvarsi. è giustissimo. la fragilità che poi diventa forza, come “PRIMO MOMENTO DI VITA, DA ACCOGLIERE CON GLORIA”, giusto per auto citarmi.

    mi pare però giusto far notare che quando una persona ha bisogno di essere “salvata” CHIEDE spesso che tu l’aiuti anche implicitamente, o accoglie (chi nn lo farebbe) la tua mano quando la porgi… e se tu non le vai incontro vi assicuro che si innescano spiacevoli meccanismi di ripicca che ti fanno passare per stronzo. poi, potete credermi o meno, ma io quella ragazza ho fatto in modo che spesso agisse per crescere, le ho fatto da balia alcune volte, ma altre ho fatto in modo che andasse da sola. è stato difficile, lei ci è riuscita alcune volte, ma molte ci si è adagiata anche, ed io l’amavo talmente tanto da non riuscire a dirle di no. ho degli aneddoti, che terrò per me, ma che so essere EMBLEMATICI. nn voglio avere ragione per forza, voglio spiegare con completezza le mie ragioni.

    in ogni caso è per quello dico di stare lontani dalle persone incomplete. sn difficilissime da “gestire” e non di permettono di “gestirti” a meno che tu nn sia molto equilibrato/a. sennò, se volete giocarvela, sappiate essere accorti e, nei limiti del possibile, distaccati, anche se, diciamolo, chi si innamora delle persone fragili significa che si inteneresci per questo genere di cose, e rischia soltanto di amare ancora di più e profondamente l’altro/a. nn so se mi spiego.

  8. 18
    guerriero -

    raganella concordo su tutto, ma è anche vero che sta gente nn vuole migliorare, nn vuole maturare, ed avrebbero potuto farlo, soprattutto con accanto persone che hanno dei valori ecc. Quindi nn sono da ringraziare ma solo da archiviare e stop

  9. 19
    tina -

    La frase che si legge più spesso all’inizio di tanti post è quella che con parole diverse esprime questo contenuto: la storia che hai scritto è simile a alla mia…
    E leggendo la tua, è quasi imbarazzante il numero delle volte che il respiro mi si fermava perché rivivevo episodi, sensazioni, sentimenti che mi hanno segnato nel bene e nel male. Certo ci sono importanti differenze di fondo tra le nostre storie, lei quella fragile, di cui prendersi cura, lui quello che era felice solo se era “tutto” per me. Ma noi, e soprattutto il nostro modo di amare (ingenuo? sognatore? autolesionista?) la base in comune. Non ho ancora metabolizzato tutto, quindi probabilmente ti scriverò a puntate e forse anche confusamente. Però non posso aspettare di avere tutto chiaro: mi ci vorrebbe troppo tempo!! Quindi, come al solito, leggi anche tra le righe..
    Leggendoti mi sono rivista mentre mettevo nel cassetto i “fogli” che attestavano i traguardi dei miei studi, e correvo a comprare i quadretti in cui sistemare i suoi attestati dei corsi di specializzazione di un lavoro di cui non sapevo niente e al quale mi sono avvicinata solo perché mi faceva piacere (un immenso piacere) condividere sacrifici e traguardi con lui. Lo stesso entusiasmo messo nell’aiutarlo a scrivere i suoi primi articoli sulle riviste di settore. A me toccavano in genere introduzione, correzione della bozza e predisposizione del file. E il ringraziamento che mi riservava alla fine dell’articolo mi riempiva di gioia almeno quanto il piacere di fare insieme. E anche se lui parlava e parla (a differenza di quanto faccio io) sempre “al singolare” io in tutto questo ci vedevo NOI. Fino a quando scopro che comicia a fare progetti di articoli con lei… Sto andando fuori tema…ma adesso mi riprendo.
    Ho sempre pensato, giuro, fin dall’inizio della fine che la colpa fosse anche mia. Non ho capito subito e con chiarezza quale fosse questa colpa, ma sapevo che era così. Tu hai descritto tutto alla perfezione. Siamo disponibili all’infinito, sviluppiamo delle antennine sensibilissime che ci fanno percepire i loro desideri, i loro bisogni, le loro difficoltà prima ancora che ce li comunichino. Viviamo per renderli felici perché questo e solo questo ci rende felice. Ed è per questo che si sono innamorati di noi. È per questo che mille volte ci hanno detto che eravamo speciali. Ma alla fine loro si abituano. E non ci vedono più. D’altra parte perché dovrebbero apprezzare quelli che per noi sono sacrifici fatti con amore e per amore se li facciamo prima di tutto per noi stessi e se in fondo loro non ce l’hanno mai chiesto (certo non a lettere cubitali, ma avremmo dovuto essere ciechi e sordi per non “sentirli”)? Che “colpa” ne hanno loro se siamo fatti così? Alla fine diventiamo quasi insopportabili con il nostro amore a 360°!!! Siamo un peso perché li aspettiamo, perché vogliamo condividere, perché togliamo loro la libertà…di godersi da soli quello che anche grazie a noi hanno ottenuto.
    Continua…

  10. 20
    tina -

    Conosci i gradini della sensibilità? Sono sicura che fanno parte di te. Il primo dice “non fare agli altri quello che non vuoi facciano a te”. E qui ci siamo. E siamo sicuramente in molti. Il secondo “fai agli altri quello che vorresti facessero a te”. E anche qui penso che molti abbiano questa sensibilità. Ma sono sicura che pochi sono quelli che possono dire di “fare agli altri quello che gli altri vorrebbero che gli venisse fatto”. Noi siamo tra questi ma dobbiamo aver sbagliato qualcosa. E so anche di che si tratta. A ben vedere, caro Spectre, noi non abbiamo “dato” tutto noi stessi per amore. Noi abbiamo “buttato” noi stessi pensando di amare. Nel salire sul terzo gradino ci siamo dimenticati di noi. E loro non hanno fatto nulla per farcene rendere conto. Anzi. Fin quando gli è andata bene ci hanno marciato su. Su di noi intendo…
    Ma per fortuna (!!!) lo stiamo capendo. Ecco cosa significano le parole del Signore “ama il prossimo tuo come te stesso”. Non sono solo rivolte agli egoisti. Anzi. Sono rivolte soprattutto a chi ama il prossimo senza amare se stesso, non rendendosene nemmeno conto tanto è proiettato verso l’altro.
    Mille volte mi hanno ripetuto “pensa a te stessa” “se non ti ami tu come può amarti lui”. Mi facevano infastidire perché io pensavo che era solo amando lui che amavo me stessa. Eppure quanto avevano ragione e quanto mi sbagliavo io…
    Un’ultima cosa. La loro viltà (degli amati troppo) raggiunge il livello massimo quando, scoperti a mentire, dopo aver negato fino al ridicolo, te ne danno anche la colpa: tu non avresti capito, mi ci hai costretto…roba da non credere…

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