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Lettera pubblicata il 20 Gennaio 2007. L'autore, fede860, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Quasi dimenticavo.
Ieri, come vi avevo detto, sarebbe stato il nostro 9° anniversario. La sera l’ho dovuta vedere, per un impegno in comune. Avevo deciso che non mi sarei sottratto al dolore, e così ho fatto. Una serata come tante altre, qualche chiacchiera di circostanza, poi lei che rientra nella sua nuova casa in città (l’unica cosa che, come avevo già raccontato, mi fa realmente inca..are: io con una zavorra – casa e mutuo – sulle spalle, e lei ospitata gratis da una nostra amica straricca, alla faccia di tutti i sacrifici che avevo fatto, da solo, per noi…) e io che vado a cena con altri e poi torno a casa.
Oggi mi vedo a pranzo con una ragazza che ho ricominciato a frequentare e che mi ha chiesto di uscire sabato prossimo. Una mia vecchia cotta, mai concretizzata, ed ora è lei a cercarmi.
Insomma, tutto sembra andare verso la normalità. Eppure, di tanto in tanto (adesso, per esempio), un disagio sottile, una voce che mi dice che quella vita che è stata interrotta non può essere ripresa semplicemente cambiando fidanzata, che non potrò più essere felice così, anzi quasi insinua che ormai la felicità non fa più per me.
Sono in attesa del mio futuro, che è la mia massima speranza e che ho progettato diverso dal presente, ma che allo stesso tempo mi fa paura perchè non vedo una meta nella quale poter trovare quiete. Ecco, questo oggi mi manca: una prospettiva di quiete. Mi dico che forse è giusto così, ma non è facile incamminarsi per una via di inquietudine.
Spero che per tutti voi sia più facile (ri)trovare la quadratura del cerchio.
ragà state facendo filosofia inutile.
mi spiace.
l’unico modo per scamparla per quanto mi riguarda è:
-tornare a 30 anni fa.
-andarsene in un paese dove si riproduce la stessa vita che l’uomo italico faceva 30 anni fa.
chi ha parlato di ascetismo.
voi tutti sottovalutate una cosa.
l’infelicità della vita non si prospetta ne si rifletta MINIMAMENTE sulla VITA DI COPPIA.
quella è la base più elementare della SERENITA’ degli uomini.
30 anni fa nessun uomo poteva immaginare che la propria donna lo lasciasse.
quando accadeva la donna NE SUBIVA CONSEGUENZE RILEVANTISSIME (come è GIUSTO che sia).
eppure i problemi e i litigi con la moglie nn arrivavano lo stesso?
la vecchiaia non giungeva coi suoi problemi ugualmente?
l’infelicità costituisce ben più bravi problemi che la vita di coppia nemmeno riesce ad attutire totalmente.
l’infelicità però si combatteva assieme.
figurarsi essere INFELICI e SOLI.
ma loro fin quando sono giovani e belle NON saranno mai sole, per più di X settimane.
il problema è nostro che dopo MESI parliamo ancora di una che manco ci pensa.
ci stiamo arrendendo ragà.
l’uomo si sta arrendendo ed il problema è questo, non l’ascetismo.
cambiare le cose si può ed è un DOVERE.
bisogna cambiare LE LEGGI.
in italia la disparità in ambito sessuale è troppo rilevante.
fanno quello che vogliono, ricattandoci.
eppure ci sono riuscite le donne che in soli 30 anni hanno ribaltato (è una illusione, perchè falle arrivare a 35-40 con figli a carico e quando sfiorirà la loro bellezza eppoi ne parleremo) 2000 anni di storia.. e non possiamo riuscirci noi?
io sono impossibilitato alla felicità da problemi gravi che nulla hanno a ke fare con la mia ex.
eppure c’è anke il peso di sopportarli da solo.
o si da più potere a noi con le leggi;
o si toglie alle donne quello che si sono prese con le leggi;
o ce ne dobbiamo andare in russia ad esempio.
ma chi non può?
in queste condizioni si fotte.
come si fottono quelli che non possono emigrare e vivono in stati dove si fa la fame.
Ciao a tutti,
scrivo per raccontare anche la mia storia e per dare sfogo al dolore e alla frustrazione che vivo in questi mesi. Anch’io come voi ho una storia importante ma finita male alle spalle, anch’io come voi oscillo tra la disperazione più nera e la rabbia feroce. Ho deciso di scrivere perchè non trovo nessuno intorno a me che sia in grado di capire ciò che provo; in queste occasioni gli “amici” si sono rivelati per quello che sono: nulla più di persone che solo casualmente condividono le mie stesse circostanze quotidiane, ma tra le quali non ci potrà mai essere nè sostegno nè comprensione.
Lo noto soprattutto nei miei momenti di depressione, in cui cerco disperatamente qualcuno con cui parlare. Ed ho notato con disgusto come il mio dolore suscita o noia o divertimento in chi mi “ascolta” (le virgolette sono d’obbligo).
La mia storia somiglia molto a quella di Andy. Da tre anni stavo con una ragazza molto seria, tutta casa e università. Un passato problematico alle spalle, genitori separati quando lei era ancora molto piccola, una vita da sola con una madre da accudire, mezza invalida e parzialmente fuori di testa, una storia alle spalle con un ex violento. Io, un po’ più grande e un po’ più esperto, già laureato e con un lavoro fisso, la avevo aiutata a conoscere la vita. La portavo a ballare, a fare piccoli viaggi, la sostenevo materialmente e psicologicamente nei suoi problemi quotidiani con la madre e con lo studio. Finalmente, dopo tante difficoltà, dopo tanti ostacoli, riesce a laurearsi. Io fuori di me dalla gioia, inizo finalmente a sognare di intraprendere un progetto serio insieme. Ma ecco che tutto cambia…
Da quando, un anno fa, iniza a lavorare (trattasi in realtà di stage), il vecchio e bravo fidanzato diventa un peso. Lei torna a casa dallo stage stressatissima (premetto che io faccio un lavoro allucinante dove lavoro 13 ore al giorno in media). Comincia a non volermi più vedere nei weekend sostenendo che deve studiare per il lavoro
CONTINUA
…perchè altrimenti teme di non essere assunta a fine stage, i suoi colleghi diventano sempre più i suoi idoli, in particolare il suo capo, quest’uomo maturo realizzato nella famiglia e nel lavoro (che differenza rispetto al fidanzato, un giovane alla gavetta con mille problemi da risolvere). Risultato: pur abitando a pochi km di distanza ci si vede solo poche ore a settimana e solo se non ci sono impegni prioritari col lavoro o con la madre. La sera quando torno a casa sfinito dagli straordinari e le telefono, diventa un terno al lotto. Spesso al telefono mi risponde male, ogni minima frase diviene un pretesto per un fraintendimento e una litigata. Dopo soli due mesi che lavora mi sento messo totalmente da parte, ciononostante voglio convincermi che si tratta solo di un periodo, che con pazienza supereremo anche questo ostacolo così come abbiamo superato anche gli altri. Ma quale ostacolo…per lei il lavoro è una liberazione, l’ostacolo caso mai sono io che con il mio bisogno di vederla e di fare cose insieme sono un intralcio alla sua carriera (ricordo che si tratta sempre di uno stage nemmeno retribuito). Così dopo pochi mesi di lavoro decide di lasciarmi. A fatica cerco di riconquistarla e per un po’ ci riesco. Passiamo un altro mese insieme in cui ci riproponiamo di togliere dalla nostra storia le cose che non andavano. Ma lo sforzo è solo mio. Alla fine del mese mi lascia nuovamente, sostenendo che è rimasta turbata da un amico di una collega che, a sua detta, non sa nemmeno della sua esistenza. Finisce così la storia più lunga e più importante che ho avuto in vita mia, arrivata dopo anni di solitudine e sofferenza e che sognavo sarebbe durata per sempre. Sono passati due mesi dalla fine della storia, lei non si è mai fatta sentire. Da quando una sua collega si è sposata, diceva, sognava il matrimonio. Certo, ma non con me. Lei ora è già lì con l’anello al dito, il prossimo che passa è fatta. E io, ormai alla soglia dei 30 non ho più nulla. Vorrei morire…
Forza Sunrise, hai la tua vita. Non ti abbattere. Lei e’ semplicemnte insicura perche’ adesso ha conosciuto un mondo nuovo.
Anche se dovesse sposarsi domani, non credo sarebbe felice per molto tempo, perche’ adesso e’ solo presa, non e’ cosciente di quello che fa. E’ attratta dalla novita’. Quando le cose si stabilizzeranno, quando nella sua vita gia’ non ci saranno novita’, comincera’ a pensare a quello che ha perso, e anche se non starete piu’ insieme, tu ne uscirai semplicemente meglio, perche’ non hai nulla da recriminarti.
Un abbraccio
X Sunrise
Che c…. dici? Non hai più nulla?
Casomai amico mio la tua vita ricomincia ora!!
Anche se ora stai provando un dolore immane,hai la possibilità di “vedere” realmente la verità..cioè una donna che probabilmente non è più adatta a te…devi ancora pazientare un pò,e vedrai che dopo comincierai a risalire dal tunnel fidati, parola di uno che come te.. tempo fà sembrava di non avere più possibilità.
Non mollare la presa reagisci!
Tutto si può superare!!
x Sunrise
Mi spiace per quello che ti è successo, ti sono vicino. Il consiglio è sempre lo stesso: soffri, piangi, disperati pure, ma non la chiamare e non tentare alcun riavvicinamento. Lei ha imboccato un’altra strada, e tu non farai più parte della sua vita. Scusa se sono crudo, ma è così, ed è bene non illudersi.
In ogni caso, se lei ti ha lasciato per il lavoro e sta perdendo la testa per qualcuno già affermato ed arrivato, non sarebbe stato facile costruire qualcosa di duraturo insieme a lei.
Capisco quanto tu stia soffrendo, io ho 32 anni e quando sono stato lasciato non vedevo alcuna prospettiva nella mia vita, mi chiedevo persino se avrei mai potuto piacere ad un’altra donna. Se hai letto alcuni dei messaggi pubblicati su questo forum, ti sarai reso conto di come ancora molti di noi (me compreso) oscillano fra depressione e speranza.
Rileggi quello che ha detto Lucas poco sopra: tu sei al centro del tuo mondo, e chiunque altro è solo un ospite passeggero. Il cielo non crolla per così poco, presto o tardi troverai un’altra donna e/o un’altra fonte di speranza e felicità. Non demordere, tieni duro e ce la farai. Ma non perdere mai e poi mai la tua dignità, quella sarebbe la perdita più grave e più difficile da recuperare.
In bocca al lupo, e scrivi quando vuoi!
Sunrise se hai voglia di parlare: shamirha@hotmail.it (anhe msn)
ragazziiii.
il problema è a monteee!!
“Lei e’ semplicemnte insicura perche’ adesso ha conosciuto un mondo nuovo.
adesso e’ solo presa, non e’ cosciente di quello che fa.
E’ attratta dalla novita’”.
“la verità.. è che è una donna che probabilmente non è più adatta a te”.
“non sarebbe stato facile costruire qualcosa di duraturo insieme a lei”.
3 modi per giustificare, 3 modi per “normalizzare”, ciò che appena 30 anni fa NON POTEVA, NE DOVEVA ESISTERE.
“lei non è cosciente di quello che fa, lei non è più adatta a te, non ci avresti costruito nulla”
ooooooooooooooooo
la storia ha sempre insegnato che “mazze e panelle fann i figghj bell, panelle senza mazz fann i figghj pazz!!!”.
in questa società nessuno si assume più le responsabilità di quello che faaa!
ergo, ognuno QUANDO PUO’, fa quello che gli pare.
questa non è più democrazia: è anarchia pura.
non esiste che nel momento più importante della vita di un uomo, dai 25 ai 35, questi esseri viziati “sono confusi”..
sveglia uominiiiiii
queste ti prendono deboli e insicure, ti succhiano tutto, ti lasciano nella mer*a e continuano la loro pacchia..
MA DOVE?!
qualcuno le ha costrette a fidanzarsi/sposarsi?
devono assumersi la responsabilità.
è troppo facile stare nel bene eppoi nel male squagliarsela!
o ci si lascia con un motivo valido (violenza), o si è daccordo in due, o “hai voluto la bicicletta? e mo pedala”.
anche i bimbi vogliono uscire “per conoscere un mondo nuovo”:
due cazzotti, a letto senza cena e il giorno dopo si ricomincia.
siete solo degli illusi pensando ke la vostra soluzione e il vostro ottimismo sia:
“ho conosciuto finalmente na nuova ragazza! è dolce, sensibile è diversa dalle altre! lei sii! il suo ex la stressava, nn la faceva sentire na signora, com’è ke si chiamava quel tipo? ah si sunrise!”.
le vostre future donne,SARANNO LE NOSTRE VECCHIE EX.
il nuovo ragazzo dell’ex di sunrise, ke magari poveretto è un altro savino, un altro andy… è solo un IL-LU-SO (recidivo).
si deve cambiare il sistema!
x Sami
at yehudit?
x tutti voi
Come vi ho già detto, è stata lei a contattarmi, anzi a perseguitarmi finché non ho ceduto e ho accettato di rivederla. Per cosa, poi, non ho ancora capito perché… perché vuole tornare indietro? perché vuole la mia benedizione per la sua vita con un altro?
Fattosta’ che, dopo un mese bellissimo, ora mi sento come se fosse settembre, come se mi avesse appena lasciato… ma non riesco più a piangere molto, mi sento, come diceva quel film, come un uovo sodo che non va sù ne giù…
Berlino, dove vivo, e i tedeschi sono freddi. Fare amicizia è difficile. Soprattutto se si ha un lavoro, cose a cui pensare e non si hanno più vent’anni.
Sono quattro mesi e mezzo che non faccio sesso. Ora che se ne è andata la depressione più profonda, mi si stanno risvegliando gli istinti – ed è un peso ulteriore. Come vi ho raccontato, sono uscito con una che voleva poi solo amicizia… La prima uscita da quando mi ha lasciato, la prima uscita dopo tre anni. Sinceramente, scusate la grettezza dell’osservazione, per il prezzo della cena (35€) ci sono dei bordelli qui a berlino che ti offrono una sveltina di 20 minuti, insomma, giusto il tempo di combinare qualcosa…
La disperazione che provo di nuovo, la rabbia, la stanchezza e in più l’istinto sessuale che si sta risvegliando stanno creando un mix esplosivo… mi trovo a vagare per le pagine web dei 1000 bordelli berlinesi, come un povero disperato.
Mi trattiene solo il pensiero che, al di là di qualsiasi giudizio morale, tutto questo non mi farebbe bene.
È sconfortante vedere che in pochi mesi sia passato dal progetto di una famiglia con lei, dall’idea di come dipingere le pareti del nostro appartamento, alla visita (per ora solo mediatica) di bordelli on line…
Scusate, se scrivo così. È da una settimana, da quando mi ha fatto la sua bella piazzata, che mi sento di nuovo a pezzi. Assolutamente a pezzi.
Sachin