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Lettera pubblicata il 20 Gennaio 2007. L'autore, fede860, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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@Michi, ti rispondo perchè effettivamente le tue paure sono anche le mie e quelle di chissà quante altre persone… In effetti quando termina una relazione sulla quale si è investito in tempo, sentimenti ed energie è sempre un problema complesso. Soprattutto se la relazione ha portato, inevitabilmente, ad un allontamento di talune relazioni sociali o le stesse, per altre motivazioni, sono venute meno.
Ecco ciò su cui ho molto riflettutto è il tuo “aver bisogno” del fidanzato che ora ti manca… ed è quello che più o meno è capitato a tutti.
In teoria nessuno dovrebbe “aver bisogno” dell’altro ma se si sceglie di stare assieme entrambi devono essere l’un per l’altro solo un complemento in una vita personale più o meno soddisfacente.
L’altra persona non può essere una cartina di tornasole da utilizzare per appianare le nostre debolezze o le nostre difficoltà, quelle devono essere affrontate dall’unica persona che veramente può aiutarci: noi stessi.
Prima non avevi tempo libero, avevi sempre un sacco di cose da fare, un sacco di ricorrenze e feste a cui partecipare… e ora? Ora hai forse la cosa più importante che c’è: il tempo!
Il tempo per riflettere, il tempo per capire le dinamiche delle relazioni umane che gira e rigira sono sempre le stesse. Il tempo per ricostruire un tuo equilibrio e una tua routine personale indipendente da un’altra persona.
Ti garantisco che è un lavoraccio ma prima o poi ricostruirai te stessa e solo allora sarai pronta a ricominciare, magari, con un altro ma consapevole che quanto da te costruito a livello personale non può essere gettato sull’altare della vita di coppia e consapevole del fatto che, avendo conosciuto la solitudine, tu sappia ora quanto sia importante comunque avere una persona a cui volere bene.
Vedi, il sottoscritto esce da un periodo complicato durato 2 o 3 anni in cui sono terminate, in malomodo, due relazioni nelle quali ci avevo creduto. Ora è un po di tempo che vivo la single-tudine dopo almeno 10 anni di rapporti più o meno duraturi.
E’ facile? No non lo è affatto. Ma comunque sto procedendo. Ricostruire un nuovo equilibrio gestendo magari del tempo libero non è facile. Vedere che nonostante i tuoi sforzi le cose vanno a puttane non è facile.
Ma che vuoi farci? Sono cose su cui non avremo mai il pieno controllo perchè appunto ogni relazione dipende per il 50% dall’altro, che evidentemente, ha un altro cervello e un’altra testa!
Se credo ancora, all’alba dei 32 anni, nelle relazioni di coppia? NI. Si e no. Quest’ultimo anno solare è stato maestro di vita e ho avuto veramente tanto tempo per riflettere e per verificare ciò che accade anche alle altre persone.
L’anno scorso come questi giorni ero disperato per la chiusura di una relazione e adesso, dopo 365 giorni, la situazione non è cambiata affatto!
Ma se vuoi un consiglio è bene tenere in mente che ogni relazione può finire in ogni istante ma ciò che rimarra per sempre siamo noi stessi.
buon viaggio 🙂
Cyber81
Caro coetaneo, mi rispecchio molto in quello che scrivi e credo che il mio percorso sia stato simile al tuo. Per me due ralazioni lunghe diciamo, poi finite…e ora nuovamente solo a 32 anni.
Ovviamente quando finisce una storia vengono poi meno anche tutto un contorno di abitudini\relazioni…io devo dire ho parecchi amici che mi hanno sostenuto, ma la botta è stata cmq forte.
Eh si, ora di tempo c’è ne molto da impegnare.
Cmq sia sul discorso del “bastarsi da soli” non sono molto daccordo…se così fosse, se si riesce a diventare persone completamente autonome, senza paure, senza problemi, pefette…a cosa serve una compagna? Serve invece secondo me proprio a colmare le nostre mancanze.
Cioè io in una relazione non sono mai cambiato ne mi sono modificato e idem quando sono solo. Semplicemente in coppia mi sento più completo.
Per me stare insieme è aiutarsi SPECIALMENTE nelle difficoltà. Quindi il parter deve essere proprio anche di aiuto in quei momenti, e noi viceversa. Io invece noto come i rapporti nascano proprio sull’individualismo: io sto bene con me stesso, tu anche, ci mettiamo insieme,ci si diverte un po’ ..ma al minimo problema tu risolviti i tuoi che io i miei e tanti saluti.
Poi di sicuro si impara di più da una sconfitta che da una vittoria, e il tempo per riflettere è utile. Anche se da buon pensoso è una vita che rifletto 🙂
Non dico di non aver più nulla da imparare, però molte cose ormai le ho capite e i punti chiave della vita che vorrei anche..qua si tratta più che continuare a imparare, di mettere in pratica 🙂
Ciao Never 🙂 Sono stato frainteso… l’essere autonomi non significa essere egoisti e riconoscere nel partner solo colui o colei con il quale o con la quale fare del sesso. Io per essere autonomi intendo essere comunque in grado di avere una propria vita al di la della relazione, ed avere un partner autonomo intendo avere un partner che non basa tutta la sua esistenza e tutti i suoi interessi solo su di te!
Perchè quando la tua attenzione nei suoi confronti cala per mille ragioni che possono essere famigliari, personali o lavorativi l’altra parte continuerà a pretendere il 100% che umanamente non è possibile dare, motivo per il quale si stuferà, ti manderà al diavolo e andrà alla ricerca di qualcun altro dal quale pretendere costantemente il 100%!
Poi è ovvio che una relazione serve per completarsi e avere dei progetti comuni, ci mancherebbe! Insomma credo che si debba essere fortunati da trovare un partner maturo, senza grilli per la testa e che sia in grado di costruire qualche cosa.
E’ talmente difficile.. è così complicato che quasi ti pssa la voglia di rischiare; credo che molto dipenda anche dall’incertezza economica che si abbatte pesantemente anche sulle persone e così la gente impazzisce da un momento all’altro per l’alto grado di insoddisfazione personale dettata dalla impossibilità di far fronte a tutti i propri desideri.
E ancora di più, in tempi come questi, è necessario condividere la propria esistenza con un partner con la testa sulle spalle, serio, che sappia prendere di petto la vita e risolvere ogni problema.
Io sono abbastanza fortunato almeno per quanto riguarda l’aspetto fisico… se volessi qualcuna da rimediare la troverei ma di perder tempo, con le ragazzine più o meno cresciute io non ne ho più proprio intenzione.
In questo anno oltre alla mia situazione drammatica :)) mi sono confrontato anche con amici che hanno subito più o meno la stessa sorte e le motivazioni sono più o meno le stesse: donne di 30 anni e passa che in realtà non sono altro che ragazzine più o meno egoiste, così concentrate su se stesse che il resto non ha più importanza. Un mio amico proprio in questi giorni sta malissimo, n’altro è stato lasciato sotto una sequela di lutti importanti e potrei continuare all’infinito.
Sempre di donne che lasciano uomini!
Triste non è vero?
Buona giornata a tutti voi!Ragazzi, la maturitá non si conpra ma si ottiene
battendosi quotidianamente con ogni avvenimento che ci coinvolge.Apprendete
ad amare prima di tutto Voi stessi come non lo avete mai fatto, procurate di conoscervi il piú possibile x poi riuscire a comprendere maggiormente
un’altra persona.Quello che ad ognuno di noi é piú difficile ed incomprensibile, chiederci il perché quella persona ha agito cosí nei nostri confronti.Dobbiamo renderci conto che non possiamo leggere nel loro pensiero
e tutte le nostre supposizioni sono probabilmente sbagliate.Dobbiamo arrivare
coscientemente ad ammettere e capire:” Come puó l’altro/a pensare come penso io, fare proprio quello che farei io?” A trent’anni procurate temprarvi
per una vita di coppia sempre + difficile, ma non impossibile se torniamo
un pó indietro procurando i valori e la moralitá delle radici, invece che
avventure esclusivamente sessuali a priori.Pensiero x oggi:
Da oggi mi chiederó in quale misura sono responsabile della mia confusione
e disperazione. Se faccio questo esame con onestá,riusciró a rendirmi conto che non sono senza colpa e che in ME c’é molto da cambiare.Ciao a tutti!
Cyber81
Sisi, ci siamo capiti, diciamo la stessa cosa.
Io guarda non mi considero davvero nessuno, ma solo un persona seria, questo si. E ho sempre pensato che fosse una cosa che pagava nella vita, ed in parte è vero.
Invece mi ritrovo nelle relazioni ad essere considerato credo, leggermente pesante. Nel senso che ovviamente in un mondo che vive di relativismo assoluto, uno che arriva e dice una cosa convinto è visto un po’ come autoritario credo. Qua mi riaggancio al discorso di ULISSE sul fare autocritica. Ecco, io per esempio credetemi, ho fatto un’analisi di me stesso spietata. Eppure davvero non riesco a darmi colpe. Ho sbagliato sicuramente qualcosa, ci mancherebbe. Ma sono sempre stato disponibile a chiarire, a parlare ecc. Per assurdo sono io che ho fatto autoanalisi, non lei…lei ha fatto una scelta secondo il suo modo di vedere DOVEROSA, quando doverosa non era affatto. Bastava parlare per tempo e tutto si sarebbe risolto. Secondo me chi lascia dovrebbe fare lui per primo autocritica, perchè se ci si pensa bene il fallimento in realtà è suo. Il lasciato rimane coerente…amava e stava bene, continua ad amare e soffre. E’ chi lascia che decide di cambiare il suo status e lui più di tutti dovrebbe chiedersi perchè. Invece noto che fa in fretta a scaricare le colpe, a giustificare alla bene e meglio la scelta, a farla credere doverosa e poi a sparire. Io davvero non c’è la farei mai. Per cui Ulisse, credimi, l’esame di coscienza me lo sono fatto più volte, ma davvero quando passi 3 mesi ad analizzarti e poi vedi che l’ex si diverte e se la ride da tempo peggiorando come persona…beh, c’è poco di analizzare secondo me. li sei di fronte al menefreghismo, ad una persona che magari non per cattiveria, ma per immaturità, non sa proprio cosa vuole e cose fare della sua vita. Ma non puoi neanche dirle qualcosa perchè lo interpreta come il risentimento di una persona ferita e lasciata, mentre sarebbe un buon consiglio da una persona che cmq le vuole bene. Evidentemente si sono sopravvalutate e idealizzate certe situazioni. E infine sento spesso dire “era così ed è cambiata”, lo dicevo io per primo. Invece ora credo sia più “è cambiata per stare con me all’inzio e poi è tornata pian piano quello che è davvero”. Ma non per criticare, ma per dire che l’infatuazione c’è le ha mostrate meglio o diverse di come sono in realtà, e poi calando il sentimento sono tornate un po’ loro stesse con pregi e difetti. Non so, credo che a me sia capitato così.
Un Pensiero x oggi:Non posso cambiare niente all’infuori di me stesso. Ho
bisogno di cambiare ?Se le cose vanno male – o sembrano andar male – puó
dipendere dal mio modo di reagire.Se accetto il fatto che la principale fonte dell’infelicitá sta in me avró allora trovato una buona ragione per fare
qualcosa che riguarda me. Non é facile accettarlo, ma la ricompensa é
inestimabile. Perché non accettare una decisione altrui con rassegnazione
invece di continuare ad avere vicino una persona falsa che non ci meritiamo?
Sempre suggerisco in questi casi ” l’accettazione”.Accettazione e resa sono le due disposizioni d’animo che ci aprono tutte le porte verso un modo di vivere serenamente. Per molti di noi peró queste disposizioni d’animo sono le piú difficili da acquisire. Per questo ci consideriamo maltrattati dalla vita, ci aggrappiamo ancora all’idea che l’accettazione e la resa siano una sorta di capitolazione senza speranza, una debolezza di carattere.Al contrario!ACCETTAZIONE é semplicemente ammettere che vi sono cose che non possiamo cambiare.Accettarle significa porre TERMINE ad una lotta inutile, liberando cosí il nostro spirito e le nostre energie per lavorare sulle coose che possono essere cambiate.Arrendersi significa rinunciare alle proprie convinzioni ed accettare la volontá e l’aiuto di Dio per come possiamo concepirlo.Pertanto,la mia felicitá non puó dipendere dai cambiamenti che io cerco di imporre ad altri. Allo stesso modo, la mia infelicitá non dipende che da me stesso.Buona serata di fine settimana a tutti!
direttamente dalla spiaggia …
averla così vicina eppure altrettanto lontana mi toglie il fiato
scambio di parole, di sguardi, di sorrisi TUTTO totalmente inutile
inscalfibile assolutamente
piegato ci rinuncio, oggi ho pianto, spero per l’ultima volta
a questo punto non vedo l’ora che arrivi settembre, e con lui la certezza di non doverla più incrociare per un anno
GAME OVER
bravo puffo,in questo anno devi migliorare te stesso 😉
Grande Puffo se non sarà lei quella giusta, ne arriverà un altra a rimpiazzarla…cambiano i giocatori, ma il gioco va avanti..
Noi soffriamo piú del necessario, e spesso perché lo vogliamo.Molti di noi
riaprono vecchie ferite soffermandosi sul PASSATO, su quello che lui o lei hanno fatto la scorsa settimana o lo scorso anno.
Molti di noi vivono con il timore INUTILE di quello che il domani puó appor=
tare. Un esercizio interessante e benefico sarebbe quello di esaminare tutto
ció che al momento mi ferisce. mi chiederó se c’é una ragione valida perché io sia amareggiato, timoroso , angosciato. Probabilmente scopriró con sollievo che, proprio in questo momento , ho motivi piú che sufficienti per
essere contento e sodisfatto.Un pensiero x oggi:
Perché mi lascio andare alla sofferenza? Hanno significato e validitá i motivi x i quali soffro? Che cosa importa se lui ha detto questo o lei ha fatto quello? Anche se l’intenzione era quella di offendere non puó
raggiungere il mio vero io,se io sto di guardiaalla soglia della mia mente.” Alcune delle tue ferite sono guarite, e sei sopravvissuto persino
alle piú crudeli, ma quali tormenti hai patito per mali che non si sono
mai avverati !”.Buon Ferragosto a Voi tutti amici e non !