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Qualcuno compianga la mia delusione

di elena elena

Ciao a tutti. Sono una ragazza di 26 anni e ho bisogno di condividere la mia storia per togliermi un Enorme peso dal cuore.

Tre anni fa ho conosciuto il ragazzo di cui mi sarei innamorata e con il quale sarei rimasta insieme appunto tre anni. È stata una favola, ma non una di quelle favole sconsiderate o idealizzate, non una spinta di brio in una vita vuota. Era una cosa bella, voluta, amata. Era amore. Sapevo fin da subito che lui (al tempo ventiseienne) era cresciuto con i nonni materni e lo zio da parte di madre, a causa della tossicodipendenza dei suoi genitori e il disturbo bipolare di sua madre. Questo non gli impediva di vivere, aveva metabolizzato, ed era un ragazzo normalissimo. Dal primo mese di conoscenza mi diceva ridendo che sua nonna lo rimproverava perché passava tanto tempo fuori casa, perché uscivamo la notte. Entrambi la prendevamo come una cosa normale, un tenero brontolio di una nonna che gli aveva fatto da madre e che comunque aveva una certa età. Sin da subito lei cominció a dirgli che doveva portarmi a cena a casa loro anche se era prestissimo (e diciamocelo, non si usa più così tanto ai nostri tempi fidanzarsi in casa in queste modalità così frettolose). Dopo tanta insistenza, sempre pensando ad una tenera nonna che voleva conoscermi, accetto. Una sera vado a cena da lui, vengo accolta. Lei è in cucina a girare il sugo e mi sorride. C’era qualcosa in quel sorriso, qualcosa di inquietante, me ne accorsi subito, ma non ci feci caso. Da lì inizia il nostro incubo. Potrei scrivere papiri immensi ma cercherò di stringere riportando i punti più salienti. Lei lo chiamava più volte al giorno, continuamente. Lui veniva a dormire da me e lei non voleva. Lui usciva con me e lei non voleva. Era quasi obbligatorio andare ogni settimana a mangiare da loro; lei voleva a tutti i costi che io dormissi li, voleva a tutti i costi conoscere tutta la mia famiglia. Un controllo patologico, che nel tempo ho visto per quello che era, una possessività non sana. Dopo tre mesi sento che dentro di me non mi sento sicura, ma non so perché. So che non mi piace il comportamento di sua nonna e a lui nemmeno. Inizio a lamentarmi. Lui mi da ragione comunque cerchiamo di stabilire delle distanze sane, senza essere duri o maleducati. Ma no, niente. Lei comincia a chiamarlo a telefono lamentando dolori inesistenti, problemi inesistenti. Inizia a urlargli a telefono quando è con me, inizia ad essere arrogante nei miei confronti. Lo tocca ossessivamente in mia presenza quando ci sorridiamo o ci baciamo. Vuole controllare Ogni aspetto della nostra vita, del nostro pensare. Chiama ossessivamente mia madre dopo aver chiamato 15 volte al suo telefono ALLE 5 DI MATTINA (ovviamente dormivamo altrimenti avrebbe risposto). Dopo sei mesi splendidi, lei comincia a mettere il dito nella piaga del mio ragazzo, vittimizzando si sì essere abbandonata dopo averlo cresciuto come una madre, dicendogli che lui non ha nessuno nella vita, solo lei. Lui ha il primo attacco di panico. Gli attacchi durano per circa un anno e mezzo. Un periodo terribile, dove anche io inizio a manifestare angoscia e voglia di morire. Nel frattempo lei rincara la dose. Si comporta sempre peggio. Io decido progressivamente di andare Sempre meno a casa loro. Un giorno, a causa dei debiti enormi e truffaldini del nonno lo costringono con urla e ricatti a firmare un mutuo di una casa e anche a pagarlo. Lui per amore firma ma si rifiuta di pagarlo. Suo nonno gli dice che è un fallito, che non è un uomo, che la mia famiglia è piena di donne approfittatrici e che ero stata io a convincerlo a non pagare. Sua nonna gli dice che sarebbe stato meglio che lei lo avesse lasciato agli assistenti sociali invece di prenderlo con se perché era un ingrato. Lui è a pezzi, io anche. Mi innervosisco, anche con lui. Ci hanno portato via il nostro Giovane sogno D’amore e lui non fa niente mentre la relazione si deteriora. L’amore no. Era un amore sicuramente ammaccato, pesante per la nostra età, ma c’era E vero. Lui comincia a lamentare dolori interiori per tutto ciò che ha passato nella vita, credetemi cose gravi. Molto gravi. Si lascia andare E io sono lì a difendere il ragazzo che comunque combatte come può contro le angherie di sua nonna. Mi spompo completamente. Perdo la mia serenità, la mia felicità, La mia vita, la mia speranza. Chiamo sua nonna e le dico chiaro e tondo che non sarei mai più tornata a casa loro. Mi becco insulti di ogni genere. Ovviamente non metto lui nella condizione di scegliere tra me e la sua famiglia ma la relazione deve vivere libera. Lui cerca casa, la trova. Le cose vanno progressivamente meglio per lui,Anche per me. Durante il lockdown lui ha avuto la possibilità di pensare e si è ristabilito un attimo. Io penso e sento di essere cresciuta e prendo in considerazione l’idea di lasciarci. Dopo un anno, ovvero oggi, ci siamo lasciati, pur amandoci ancora e vedendoci come i nostri rispettivi compagni di vita. Ma l’ansia e la pesantezza che aveva preso la relazione è sparita.Abbiamo deciso insieme Che quella storia andava chiusa. Non ci precludiamo niente per il futuro. Lui mi ama alla follia, ci desideriamo, ma il nostro amore è più libero quando mettiamo una distanza tra noi. Sembra assurdo ma è così. L’ho lasciato anche perché nel pieno delle sue crisi mi ha troppo trascurata e delusa. Mi sento libera Dal tormento, e anche lui. Lui deve risolvere le questioni della sua vita e forse dopo potremmo ritrovarci. Ma in fondo al cuore ho un dolore sordo. In più sono ancora spaventata dai ricordi delle giornate passate in agonia per colpa della sua famiglia. Sono dovuta cambiare e sono cresciuta e ho dovuto buttare via un pezzo di me ormai marcio. Non so esattamente cosa chiedervi, voglio solo compagnia in questa situazione maligna E. avvelenata.
ps: tanto per farvi capire la situazione della sua famiglia e le persone del c*zzo che ne fanno parte: – quando ha detto ai suoi nonni che soffriva di angoscia per colpa loro sua nonna era felice, così da indebolito lei avrebbe avuto controllo;- hanno cercato di far dimostrare che era pazzo d che doveva prendere medicinali per costringerlo a pagare il mutuo.(tutt’ora non lo paga); -su madre è una drogata narcisista che fino a poco fa stava con un africano,alla cena a casa sua lui mi disse che se andavo in giro da sola e in minigonna meritavi di essere stuprata E che i migranti fanno tutto questo per solitudine, e che se ero contro tutto ciò ero razzista; – suo padre vive a Milano dove è la sua famiglia di origine, lo ha minacciato di morte da ragazzo e adesso non parlano più.- la sua famiglia di Milano lo tratta bene e gli da qualche soldo, ma lo tiene a distanza per fare in modo che non richieda ciò che gli spetta dell’eredità del nonno, un personaggio importantissimo della Milano bene.; – sua nonna ad ogni evento voleva essere più bella di me e mi diceva che mi vestivo provocante solo per far litigare suo nipote con gli altri ragazzi;- se ad un pranzo le cose andavano bene e io e lui parlavamo tra noi o ridevamo lei si metteva a piangere per la vita difficile che aveva avuto e gli ricordava che anche lui aveva sofferto troppo e non avrebbe mai potuto voler bene a nessuna donna come a lei. Credetemi lui si è più che ribellato,è un ragazzo d’oro ma le ferite in lui sono riaperte. Dice che della sua vita può sopportare tutto, ma che questo tradimento dai nonni che lo hanno cresciuto lo ho quasi ucciso. E ha ragione. Perché ha quasi ucciso anche me.

Aiutatemi.

Lettera pubblicata il 16 Marzo 2021. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Categorie: - Amore e relazioni - Famiglia

La lettera ha ricevuto finora 6 commenti

  1. 1
    Mister+T -

    La madre aveva ben preso dai nonni che sono piu pazzi e lunatici di lei. Il padre totalmente assente. Ci credo che sto povero ragazzo abbia un equilibrio un pó precario. L’ unica soluzione per lui é tagliare totalmente i ponti con la famiglia tossica che si ritrova. Purtroppo so già che non lo farà mai quindi ti conviene tagliare definitivamente i ponti e non sentitlo piú. Ci vorrà del tempo ma poi riuscirai a voltare pagina.

  2. 2
    Jack90 -

    Ma perché dici che non lo farà mai? Non é assolutamente detto che non si distacchi. Capisco questo povero ragazzo, lotta come un leone per colpa della famiglia di m che si ritrova.
    Dopo un periodo di distacco necessario, Non potresti stargli vicino dandogli come condizione quella di staccarsi dalla famiglia e di frequentare un terapeuta? So che suona come ultimátum ma se ti ama e se ama se stesso lo farà.

  3. 3
    WhiteRose -

    io non sono esperta in queste cose..Pero’ trovare qualcuno con cui si sta benissimo e ci si ama, in questi giorni è difficile. Il mio consiglio è: Fai cio’ che ti senti, qualunque cosa ti faccia stare bene anche se potrebbe apparire strana agli occhi degli altri. Gli altri non conoscono la tua vita.
    Io da persona esterna non posso capire quello che avete passato.. so che in un certo senso quando le cose non vanno bene (in qualsiasi coppia, famiglia) si litiga, perchè non si vive in modo sereno e non si puo’ godere la persona che ci sta al nostro fianco.. da una parte ti direi forse era meglio che combattevate insieme e in qualche modo vi allontanate da tutto cio’.. dall’altra parte direi che se vi siete “lascati” e stai piu tranquilla, allora hai fatto bene..
    Poi riguardo alla coppia forse questo è un momento di pausa..se siete destinati l’universo vi aiuterà.. questo è sempre quello che mi dice mamma.. Fatto sta che vi auguro in un futuro piu prossimo possibile tanta felicità!

  4. 4
    Destiny -

    Proponigli di scappare insieme o di tagliare i ponti con la famiglia(tranne l’eredità in mano a un avvocato). Se non lo fa non ti ama abbastanza.

  5. 5
    Golem -

    Darò un’opinione quando finirò di leggere la tua lettera. A naso dovrebbe accadere dopo Pasqua.

  6. 6
    rossana -

    Elena,
    il caso che hai illustrato dà prova di quanto, a volte, persone o eventi esterni, pesanti e difficili da controllare, possano ostacolare o addirittura annichilire relazioni sentimentali molto promettenti o ben avviate per un durevole futuro.

    a essere sincera, leggendo il tuo scritto ho provato più empatia per il tuo compagno che per te.

    è purtroppo lui ad aver finora subito di più e, a mio avviso, non sarebbe nemmeno criticabile se, dopo aver fatto tutto quanto era nelle sue possibilità, si dovesse sentire indotto a rinunciare a lottare, innanzitutto per se stesso.

    se sei stressata e logorata tu, al punto da preferire allontanarti, come non ipotizzare che lui lo sia quasi allo sfinimento. per me, non sempre si può tutto quello che si vorrebbe.

    datevi una pausa, amichevolmente, lasciando tutte le possibilità aperte nell’eventualità che la situazione possa essere migliorata e che entrambi continuiate a essere reciprocamente disponibili per riprendere il rapporto su basi più serene.

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