Talvolta mi capita di cercare in rete argomenti di vario genere, tra cui anche le discussioni in merito alla verginità femminile.
Mi sono per caso imbattuto in un sito web che descriveva i cambiamenti della donna nel processo di perdita della verginità. A parte le solite conclusioni, ovvero che si tratta di qualcosa di importante, che non rende “donne” ma che cambia comunque la psicologia personale, il mio sguardo si è posato con vivo interesse sulla seguente affermazione rivolta alle donne in generale: “Il corpo è solo tuo. Nessuno può obbligarti a perdere la verginità e nessuno ti può giudicare per questo”.
In primis rimango perplesso da questa frase perché più che essere realistica sembra essere dogmatica.
Sono senz’altro d’accordo sulla prima parte. “Il corpo è solo tuo”. Ovviamente. Altrimenti sarebbe “riduzione in schiavitù”.
Sono d’accordo anche su “Nessuno può obbligarti a perdere la verginità”. Ovvio, altrimenti sarebbe violenza sessuale.
Ma poi arriviamo a : “NESSUNO TI PUO’ GIUDICARE”. E chi lo ha detto ? Perché io nella mia libertà personale non posso GIUDICARE le azioni di un altro individuo ?
Se sono vere le prime due affermazioni (si tratta di reati infatti), ciò non determina la conclusione fornita. Ciascuno di noi muovendosi liberamente nel mondo attira a sé critiche e giudizi, che possono essere positivi o negativi. Quindi non si capisce secondo quale dogma il sottoscritto non possa ritenere IMMORALE o SVERGOGNATA una tizia che si concede, seppur “per amore”. Sono problemi miei quello che io penso e in che modo giudico gli altri, e ho piena libertà di pensare ciò che voglio. Se qualcuno mi chiede che cosa penso di una ragazza che ha aperto le gambe troppo giovane e dico: “mi fa schifo”, non sto commettendo alcun reato. Sto solo esercitando la mia libertà di opinione. SENZA SE E SENZA MA. Diverso è il caso in cui io andassi a comporre dei manifesti pubblici CONTRO una determinata persona. In quel caso lederei la sua privacy e sarei condannato per diffamazione. Ma è tutta un’altra storia rispetto al libero pensiero che può essere esercitato senza subire alcun tipo di COERCIZIONE o PRESSIONE.
Infine vorrei chiarire che la tanto invocata PAR CONDICIO esiste per entrambi i sessi. Di conseguenza che siano avvisati tutti gli uomini che se per le donne vale il concetto “il mio corpo è solo mio”, altrettanto vale per i maschi, che potranno ad esempio:
– Concedersi a chi vogliono e quando vogliono
– Interrompere un rapporto quando vogliono
– Rifiutare un rapporto sessuale se la donna NON è vergine
Il prezzo della propria libertà è la libertà degli altri. Altrimenti è troppo comodo mettere le catene agli altri e pretendere di fare quello che si vuole.
Quindi ad esempio:
– se una donna vuole continuare la relazione e lui decide di andarsene con un’altra, lei non deve FARGLIELA PAGARE, altrimenti si tratta di RITORSIONE. Lui infatti è padrone del proprio corpo, e se decide di concedersi ad un’altra donna è LIBERISSIMO di farlo. Diverso è il discorso se la donna NON SI E’ MAI CONCESSA ad alcun altro uomo. In questo caso l’uomo dovrebbe quantomeno considerare MORALMENTE insano tradire una persona di cui lui ha l’esclusiva.
– se una donna si concede e lui non vuole, deve essere considerato TENTATIVO DI ESTORSIONE il fatto che lei faccia pressioni su di lui dicendo : “ma non sarai gay ?”. Sia ben chiaro: la signora è libera di pensare che l’uomo in questione sia gay, ma non deve utilizzare il suo pensiero con il fine di SPINGERLO a concedersi se lui non vuole. Purtroppo a volte ci sono uomini deboli che per “machismo” assecondano il gioco delle signore, perdendo la propria dignità.
La par condicio è un contratto implicito per il quale si adottano stessi pesi e misure. Invito comunque gli uomini GELOSI RETROATTIVI a considerare che per loro la par condicio si attua quando IL PASSATO della donna è identico al FUTURO dell’uomo. Cioè se la donna si è concessa in passato a cani e porci, non può pretendere che il suo uomo le sia fedele. Infatti per il geloso retroattivo il passato è come se fosse il presente. Questa particolarità deve essere segnalata all’inizio del rapporto, onde evitare fraintendimenti.
La libertà del proprio corpo. Vale per due !
di
Attimo Ogi
Lettera pubblicata il 31 Ottobre 2018. L'autore ha condiviso 10 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore Attimo Ogi.
La lettera ha ricevuto finora 115 commenti
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Si parla spesso di spiritualità antropologica e di cultura sociale, o ecologia sociale, per ricordare che esiste un’etica che suggerisce domande sul destino, sul senso della vita e sulla capacità dell’uomo di afferrarlo. Queste preoccupazioni producono delle opportunità e non riguardano la fede in Dio, non necessariamente: tant’è che ho parlato addirittura di destino. La verginità ti priva di quel senso di opportunità che deriva dall’esperienza delle cose e oggi è molto più diffusa di quanto si possa credere perché l’incontro amoroso non ha nulla di straordinario. La psicologia resta la stessa, con la differenza che scompaiono quelle aspirazioni che danno un sapore alla vita anche quando nascono da qualche egoismo. La verginità intesa come mancanza di esperienza lascia questa speranza, ma produce anche una serie di mortificazioni e di dolori morali che sono il frutto di una certa stoltezza, che, appunto, denotano una mancanza di consapevolezza e di spessore spirituale.
L’atmosfera misteriosa e densa di simbolismo porta a dare un significato a ciò che è comune o ordinario. Questo è frustrante. Cosa dire? “Finché c’è lotta c’è speranza perché chi soffre usa l’anima” (Litfiba) Non tutto il male viene per nuocere. In misura maggiore o minore si capisce che siamo nati per soffrire e se tante sciocchezze non ci entusiasmano, almeno non come una volta, significa che giorno dopo giorno ci liberiamo dalla schiavitù delle apparenze e ci presentiamo al mondo come delle persone che lavorano per motivi ben più nobili, non certo per essere felici. Vorrà dire che ci accontenteremo della serenità interiore. Una donna di buona volontà lo capisce pur avendo perso la verginità. Conta la persona umana e, tante volte, questo è il movente che fa nascere nel cuore il desiderio si esserlo. Ce ne sono tanti. E’ innegabile che a monte c’è il bisogno di essere soggetti normativi, individui con diritti che compensano la fatica di essere uomini, questo grande dovere.
Già, e io penso liberamente che tu sia un idiota che non ha nulla da fare e perde tempo su internet, nonché un maschilista da paura. Per fortuna che dalle parti di mio marito non ho mai sentito questi discorsi. Ho fatto davvero bene a non prendermelo italiano.
Itto è lei la donna giusta fidati,sull’integrità fisica mi sentirei di mettere la mano sul fuoco,su quella psichica vabbè,nessuno è perfetto
Eppure, a me sembra la vecchia Rossye dopo una messa a punto. Mah.
Macché, qui si legge “cosa dire?”, in luogo dell’accreditato rosselliano ” che dire?”, e pure la posizione intertestuale non è conforme.
Se non si è presa un ice-pick nell’eye, non è lei.
Attimo Ogi, non vale la pena cercare di far capire a certe persone drogate dei piaceri venerei certi concetti. Non perdono mai occasione di infilarci il romanticismo e l’ammmmmore nelle azioni più abiette: “ha perso la verginità col ragazzo che gli piaceva perché si amavano, poi la magia del Natale è finita, poverina è una brava ragazza, non bisogna giudicarla solo perché ha fatto la Melissa P. con un altro ragazzo” e bla bla bla…
Anche se lo sapessero non tengono certo a freno la lingua nel dire a noi che dobbiamo andare dallo psicologo o dallo psichiatra.
Beato te che hai ancora pazienza… Io ho fatto prima ad odiarle tutte certe persone (sia maschi che femmine, soprattutto queste ultime).
Ho provato a scrivere un’altra lettera, ma LaD non ha voluto pubblicarla perché troppo SCOMODA.
Ti lascio il link: https://www.questionemaschile.org/forum/index.php/topic,16049.0.html
Wow, ‘na botta di originalità. Si capisce proprio che vivi la libertà del tuo pensiero in modo sereno e per niente ossessivo! Viva la libertà!
Il mistero s’infittisce.
Racioppa, su questione maschile hai scritto un po’ di cretinate. Ma io dico, seriamente, ma vi guardate intorno? Non avete mai visto un uomo brutto sposato?
Inoltre critichi tanto le donne per guardare solo all aspetto fisico quando poi scrivi (ti copio e incollo le tue parole): “B: L’uomo non fa il primo passo: è sempre la donna che ti fa capire tramite segnali se ti puoi avvicinare, quindi sono sempre loro a scegliere.
V: Ah, ma davvero? Se una femmina è cessa può anche lanciare tutti i segnali che vuole, ma non se la caga nessuno eccetto gli sfigati, quindi la prima scelta spetta a noi. ”
Io sì e a bizzeffe.
PS: scusa la punteggiatura ma mi si è rotta la tastiera.