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La fine improvvisa di un amore

di Loredana
Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 22 Marzo 2006. L'autore ha condiviso 4 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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14.073 commenti

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  1. 12891
    Valinda -

    Riflettevo sul discorso del LIMBO…anche io mi ci sono ritrovata più o meno consapevolmente..a volte si tratta di passaggi necessari ma credo che l’importante sia sempre e comunque non perdere di vista il proprio benessere. perché spesso nel limbo ci si resta invischiati in modo deleterio rischiando di bloccarsi, di avvilirsi e “di raccontarsela” ossia fingendo che il limbo ci stia bene solo per paura di soffrire ancora di più..in una sorta di negazione, mancanza di accettazione di una relazione ormai consumata o che semplicemente non fa per noi… sarebbe meglio che questi limbi cessassero di esistere o che fossero sempre di brevissimo tempo… 🙂

  2. 12892
    nick -

    Salve a tutti, rieccomi qui a scrivere dopo l’ennesima batosta. In passato ho già pubblicato diverse storie, tutte andate male. Vi racconto l’ultima così che possiate darmi il vostro punto di vista. Io 43 lei 29. Ci conosciamoa gennaio 2012 a lavoro, lei appena lasciata. Dopo qualche mese di conoscenza, io mai pensavo che potessi realmente piacerle, mi da un bacio! A fine agosto, ci mettiamo assieme. Mi confessa di essere pazza di me. Dopo una settimana mi telefona il padre, che ha saputo di me, dicendomi di lasciare perdere la figlia. La sera mentre lei dorme, prende il mio numero dal suo telefono a sua insaputa, Non accetta discussioni. Mi minaccia quasi e non accetta confronto! Io esterrefatto la pianto in tronco. Mi scrive una lettera in cui mi dice di essere disperata per la mancanza di rispetto che ha avuto il padre nei miei e nei suoi confronti. La rabbia é troppo forte. Lascio perdere lo stesso. A dicembre di quest’anno ci incontriamo nuovamente. Cominiciamo nuovamente a sentirci. Torniamo assieme ad inizio gennaio e tutto sembra funzionare al meglio. Siamo coinvolti. Lei dice di volev affrontare il padre e dirgli di volersi vivere la storia liberamente. Passano due mesi, non ci riesce, finchè la settimana scorsa il padre si accorge che qualcosa non va. Glielo chiede, 5 ore di discussione. Lei mi dice di essere distrutta. Provo, non sapendo come gestire la cosa, ad invitarla, Lei mi dice:”non me la sento sono distrutta”. Resto in silenzio sabato e domenica (solo qualche sms di buonanotte e buonigorno, come stai, ecc.). Passato il week end, lo scorso, la richiamo lunedi e mi dice: sono delusa, non mi sei stato vicino, ora devo pensare al nostro rapporto ma sono in ansia, o perdo te o perdo lui. Le dico che é vero che ci sono delle difficoltà ma possiamo risolverle. Lei mi dice che non se la sente, di lasciarla pensare. Il giorno dopo la richiamo e le chiedo spiegazioni. Mi dice, il problema é la differenza di età. Mio padre fa leva sulle mie debolezze. Mi incazzo, la mando a quel paese dicendole di farselo scegliere dal padre il compagno e che stante il dubbio no era il caso continuare. Venerdi, pensando di essere stato frettoloso, la ricontatto. Mi dice di aver pianto molto. di amarmi, ma di non riuscire a superare. Non se la sente, ha pianto troppo, ha bisogno di stare tranquilla. Che anche questo pianto le fa capire che non sono il suo uomo. Io insisto, dicendole che non puo’ essere innamorata e poi rinunciare cosi. Lei dice di esserlo ma che doveva usare la testa. Finche’ ieri vado da lei per vederla di mia iniziativa pretentendo che mi dicesse la verità. Non vuol vedermi, la telefono. La obbligo a dirmi dopo 2 ore di discussione che i suoi sentimenti non sono forti a tal punto da superare le difficoltà. Solo così mi sarei arreso per quanto ero disperato. Le dico addio e chiudo. Mi chiedo se sono stato troppo affermativo o dovevo essere più paziente? Certo é che a distanza di 24 ore mi sento piu’ libero. Di averlo fatto per me! Pareri?

  3. 12893
    Cristina -

    @nick…questa ragazza di 29 anni mi sembra alquanto immatura se nn riesce a prendere una decisione da sola perche succube del padre. Ma forse e’ soli una scusa e i suoi sentimenti x te non sono così forti ..Hai fatto bene a chiudere perche l’amore non si erige su compromessi ne indecisioni e ti consiglio vivamente di trovare una donna che dimostri più maturità..

  4. 12894
    LUNA -

    Valinda, già… magari piuttosto una fase di transizione e possibilmente non di 1234 anni 😉 🙂

    Nick: ciao, ovviamente ti rispondo da quel poco che leggo, non conoscendo i protagonisti e le dinamiche effettive ecc.
    Non mi sembra strano che tu ti senta meglio, visto che ti sei spostato da una situazione piuttosto “vampirizzante” direi.
    Sul fatto che una persona di 29 anni dovrebbe poter decidere con chi stare e avere un’autonomia di pensiero e di azione (e anche tenerci ad averla) penso siamo tutti concordi.
    E’ evidente che non ce l’ha. Perché non ce l’ha risiede in dinamiche pregresse e sue e loro che vengono prima di te e del fatto che vi siate incontrati e ci sia stata, in teoria, l’occasione di relazionarvi. Tu non è che possa fare molto per una dinamica di questo tipo, tanto più nella posizione in cui sei stato messo. Cioe’: passiva, parrebbe, ma attribuendoti comunque delle responsabilità per qualcosa che appare come piu’ grande di te.
    Quando hai ricevuto quella prima telefonata, si potrebbe dire, forse più che chiudere immediatamente con lei avresti potuto chiederle un chiarimento. D’altra parte forse c’è pure un motivo se istintivamente vista la telefonata e cio’ che palesava il tuo istinto ha detto: no grazie, pericolo!

    Sulla teoria di come dovrebbero andare le cose e anche sull’indipendenza di pensiero e azione, si diceva, penso siamo tutti d’accordo. Poi in realtà le situazioni in cui le persone si fanno manipolare da parenti e anche consorti e fidanzati o persino amici, anche per un breve periodo, non sono purtroppo rarissime. Ne’ legami anche “patologici” tra consanguinei ecc.
    Cio’ non significa che siano piacevoli o funzionali… e che chi si incontra/scontra con queste situazioni abbia vita facile.
    Anche perché se queste dinamiche hanno radici molto profonde e ragioni per restare così come sono ti può pure succedere che… l’elemento di disturbo saresti tu.

    Purtroppo ho visto persone dover trattare sorelle con distacco per gelosie patologiche e accentramento e possessività del coniuge… sorelle (o anche fratelli in caso di donne) messe alla pari di ex fidanzate. Personalmente ho avuto il dispiacere di scontrarmi con due madri altrui ossessive e possessive.
    E quando entrano in gioco legami genitore/figlio in questo genere di dinamiche la faccenda si fa ancora più complicata e pesante, tra sensi di colpa indotti et similia.
    La prima “suocera” quando ero molto giovane faceva scene del genere, telefonate deliranti incluse. Per quanto ci fosse l’altro genitore lucido e che compensava non c’era molto da fare.
    Il problema era di lei, gelosa, ed era totalmente in tilt.
    Lui pur essendo molto più giovane della tua ragazza e cercando di difendere la propria indipendenza e serenità comunque ci stava malissimo. Io ci stavo malissimo per le scene e le modalità stando nel mio “ruolo” (mi beccavo io le bombe) ma lui ci stava malissimo perché veramente doveva sentirsi in colpa per NIENTE. Ovvio che non aveva nessuna ragione di sentirs

  5. 12895
    LUNA -

    in colpa ma era una roba allucinante per davvero!
    Non si lascia una persona solo perché ha dei genitori problematici, un sacco di gente li ha o può avere una serie di questioni da gestire insieme, ma appunto cambia molto il fatto che lo si faccia insieme o no, tenendo sempre presente anche l’importanza della coppia e del nuovo nucleo affettivo e “famigliare”. Ma dipende anche se chi vive certe problematiche tenta comunque di vivere la sua vita, di gestire le situazioni nel modo più funzionale possibile e se la questione è proprio pesante per sè e la persona accanto sceglie magari di andare a risolvere il suo problema. Il suo, sì, perché non puoi cambiare gli altri, non puoi cambiare un famigliare che ha certe dinamiche, ma puoi cambiare il tuo punto di vista sulla problematica e gestire meglio i conflitti o “salvare” te stesso. Capire cosa sta effettivamente succedendo. Almeno tentare di farlo.
    Non farlo e cercare di stare in equilibrio con dei costi altissimi (o non starci proprio) dipende da molti fattori personali, ma certo è che ciò si riflette su chi è accanto o vorrebbe anche starci ma vive gli effetti di una guerra esterna o interna che sia che non è la sua.
    Alla fine io lasciai la persona non perché io non sia una che affronta i problemi, ma perché ne andava della mia salute, davvero, e comunque per quanto si fosse fatto il possibile per reggere sta roba la storia si logorò e rovinò. Calcola anche, appunto, che noi eravamo giovanissimi. Comunque per me fu, da quel punto di vista, un vero incubo. E mi si riconosce quanto lo fu. Fu lui a capire (troppo tardi per noi) che non avrebbe potuto sopportare le stesse dinamiche e il perché e quindi qualcosa fece evidentemente perché, pare, sua madre via via dovette darsi una regolata con le sue nevrosi.
    Però ammetto che non mi è mai successa una scena come la tua, con una telefonata del genere. Io ero troppo giovane e anche ingenua per cogliere certi segnali e comunque lei si rivelò non dopo tanto ma neanche senza avermi manco vista! (poi delirava veramente ragioni inesistenti, quando si rese conto che ero il primo vero amore di suo figlio).
    In seguito sarei fuggita a gambe levatissime alle prime avvisaglie di una dinamica simile. Ma se il mio nuovo compagno aveva in effetti una madre molto problematica (in generale e con tutti) e se certo non era piacevole per lui in primis mai in tanti tanti anni ebbi la sensazione di qualcosa di lesivo nei riguardi della nostra vita e privacy. Ovvero,insopportabili modi di fare (generici) ma assolutamente gestiti anche tra noi con sdrammatizzazione. Pareva non vedesse l’ora di vivere la sua vita. Finché non siamo andati a vivere insieme e lì e’ esplosa la bomba che non riassumo, ma potrei scriverci un thriller psicologico :/ Il primo fagocitato da un vampirismo è stato lui ma lui non ha appunto fatto nulla per affrontare la cosa innanzitutto con se’. Dunque… mi dispiace per questa donna adulta ma tu che puoi farci se non essere triturato da sta cosa?

  6. 12896
    nick -

    Grazie , Luna. Sei sempre precisa. Mi sto imponendo di pensare che al ripresentarti del padre, l’amore che c’era si é sgretolato inesorabilmente. Ritengo che non siano problemi che mi riguardano, ma mi resta sempre quella sensazione di non aver fatto tutto. Questa è la cosa che mi fa piu’ male e dopo tante esperienze ancora non mi capacito che non posso nulla di fronte a tale distruttività che appartiene alla sua sfera personale. Mi metto qui ed aspetto che mi passi lavorando sul darmi un po’ piu’ di considerazione piuttosto che darmi addosso. Spero inoltre di non cedere se dovessero esserci altri sviluppi di un suo ritorno poco convincenti. Saluti.

  7. 12897
    LUNA -

    NICK, hai frequentato poco questa persona e già ti fai dei sensi di colpa e inadeguatezza. Oltre magari a fare parte di un certo modo di guardare te stesso è anche figlio della situazione stessa in cui ti sei trovato.
    Queste sensazioni che descrivi sarebbero aumentate in modo esponenziale continuando questa relazione in base alle dinamiche che descrivi (ovviamente mi baso su quello che leggo… non conosco nè te, nè lei, nè suo padre).
    A me dispiace molto per la situazione in cui lei si trova e comprendo che avresti voluto fare di più. Ma pensi di essere stato o essere nella condizioni di poter fare di più? Di più dal punto di vista costruttivo, non qualcosa di più nel senso di farti tirare dentro una dinamica pazzesca e ballarci anche tu , con tutte le conseguenze del caso.

    Nick, vorrei che si capisse che non sto dicendo: se incontri una difficoltà tira dritto o se incontri una persona in difficoltà tira dritto.
    Però esisti anche tu e il tuo istinto di conservazione e ciò che per te cio’ significa. Forse sei stato frettoloso nel 2012 di fronte alla tel di suo padre, perché lei in effetti non centrava con questo atto di suo padre. Non ne era responsabile. Però potevi esserne turbato e in seguito mi pare che tu abbia affrontato ql discorso.
    Se ha un padre che soffre di ipercontrollo e prende un numero di telefono e minaccia la gente non è colpa sua. Un mio amico ebbe una donna così per un periodo. Ricevevamo tutti delle sue deliranti chiamate dopo che lei gli aveva preso i numeri di telefono… non era nostro dovere subire quelle molestie, ma non era neanche colpa sua il fatto di avere a che fare con una che era fuori come un poggiolo. Lui ovviamente si scusò per i problemi che lei creava, noi gli dicemmo che sapevamo che non era colpa sua, d’altra parte però era naturale chiedersi, pur volendogli bene e manifestando empatia nei suoi confronti, quanto il fatto che avesse a che fare con questa persona coinvolgesse noi in termini di molestie. Lui per fortuna non era coinvolto non lucidamente nella cosa al punto da voler vivere questa sua relazione con lei a scapito di ogni cosa – a lungo andare non sarebbe stato isolato contro di lui, ovviamente, nè la gente avrebbe smesso di volergli bene, ne’ non gli avrebbe offerto ogni possibile appoggio… però dipende anche da quanto uno è invischiato in questa dinamica e quanto vuole tenersela o non riesce a staccarsi… voglio dire, la cosa tremenda di queste dinamiche è anche che per manipolazione finisce che il “nemico” sei tu che gli fai notare delle cose ecc. Per fortuna lui invece rimase sempre lucido un tot, anche perché lei manifesto’prestissimo queste problematiche… non ci fu insomma una fase in cui ignaro di ciò lui si legò a lei restando ancora più destabilizzato – anche questa è una componente. – Alla fine lui lascio’ e lei continuo’ a chiamarlo al lavoro facendo delle scene pazzesche e urlando anche alla segretaria dell’ufficio cose innominabili. Ma il problema era stato “individuato”.

  8. 12898
    LUNA -

    lui non stava più con lei e cercavamo anche di sdrammatizzare quando lei chiamava fuori di testa. Ovviamente per un periodo tememmo che lei avrebbe potuto fare qualcosa di peggio, a lui o persino a noi. Nella sua testa non è che lui se n’era andato perché lei era così, ma perché gli amici di lui lo avevano convinto a lasciarla (ci pensi? A 45 anni…) e tra l’altro lei era davvero convinta che ogni numero di telefono femminile in rubrica celasse storie di sesso and “rochenrol”. Cosa assolutamente inventata nella sua testa e neppure suffragata da possibili malintesi). In sintesi: non era di lui responsabilità se lei era fuori come un poggiolo, con chi voleva stare e come erano affari suoi, noi gli volevamo bene lo stesso ma cio’ non significa che fosse nostro dovere ricevere telefonate deliranti, e lui volendo bene a noi comunque tentava anche di “proteggerci”. Poiché il rapporto con lei era un suo problema a monte lui fece qualcosa per risolverlo, per se stesso, in primo luogo, prima ancora delle sue relazioni amicali e del suo lavoro a cui comunque teneva. L’hai delusa perché non hai accettato che avesse un problema? Può darsi, ma lei come si pone di fronte al tuo problema? E se ti dice: non me la sento di affrontare mio padre e non ti amo abbastanza da è lecito. Ma tu che puoi farci? Lei si ama abbastanza da valutare come vivere meglio se è possibile visto il

    Insomma: non è responsabilità di lei se suo padre è così, e ci saranno delle ragioni per cui lei è incastrata in questa dinamica con lui. Ignoro se lui sia così sempre o se ce l’avesse con te in particolare, conoscendo suo padre forse non avrebbe dovuto lasciare dati “sensibili” in giro che lui prende facendo scene madri. Conoscendo suo padre probabilmente deve difendere molto di più la sua vita privata e si ritrova pure a “giustificarsi” o a dover chiedere il permesso per averne una. O nel caso specifico con te.
    Ma il problema, oltre ad adattarsi o difendersi dalle modalità di suo padre e tenere un numero in cassaforte, sta a monte. Non solo nel subire una dinamica o adattarvisi con costi altissimi (lo credo bene che dopo 5 ore di discussione era distrutta e lo credo bene che questa situazione la scompensa) ma cercare un modo per “spostarsi” da queste modalità. Nn sto dicendo sia facile e posso capire che lei possa non aver colto in te un sufficiente appoggio, ma quale appoggio ti era richiesto? Tu non te la senti nel darle un appoggio nel continuare a gestire quella situazione, lesiva, mi pare, ma piuttosto le avresti credo volentieri dato un appoggio per uscirne o per gestirla diversamente? Se lei ti avesse detto: “Voglio stare meglio, trovare una casa mia per la mia maggiore indipendenza e per vivere la mia vita più serenamente” o “voglio andare da uno striz per capire la mia situazione e gestirla meglio” immagino avrebbe avuto il tuo appoggio, e avresti appoggiato anche la sua indipendenza. E’ rimasta delusa dal fatto che non accettato il suo problema? Ma lei per lei come lo vive?

  9. 12899
    nick -

    @Luna. E’ vero che sono scappato alla telefonata del padre ma eravamo in fase di conoscenza, sono rimasto troppo sbalordito! Ma come e’ possibile che il padre di una trentenne faccia una cosa del genere? C’eravamo dati solo qualche bacio!!!!! C’e’ qualcosa che nn mi quadra nel loro rapporto! Cmq, mi sono voluto dare una secondo possibilita’ a seguito di un chiarimento con lei. In effetti, pensai o forse ho voluto pensare che non era sua responsabilta’ di quella azione del padre! Essendo comunque insospettito, quando siamo tornati assieme ad inizio gennaio, le ho detto sin da subito che il problema del padre doveva risolverlo da sola affrontandolo. Io potevo darle solo supporto ma non poteva pensare di essere prima sicura della relazione e poi risolverlo. Doveva mettere le cose in chiaro sin da subito. Per se stessa. Per non avere titubanze! Comunque, al ripresentarsi del problema dopo due mesi e dopo le famose 5 ore di discussionen, mi sono limitato a mandarle qualche sms invitandola ad uscire e chiedendole come stava. Lei mi ha detto di nn voler uscire per il controllo ferreo del padre e poi perche’ era in ansia. Ansia di dover prendere una decisione. In pratica il padre era rigidamente contrario solo ed esclusivamente per la differenza di eta’, non conoscendomi proprio, e lei era in ansia perche’ la sua decisione, nel suo visionario, avrebbe comportato la perdita di uno dei due!! Poi e’ cominciata la sua fuga. Ho dei dubbi su di te. Mi hai lasciato solo! Non ho sentito vicinanza! Ecc. Ecc. Al che le ho detto che se mi avesse chiesto aiuto, glielo avrei concesso di corsa e se ero stato distante non era perche’ lo fossi ma perche’ avevo ritenuto che fosse meglio riflettere da sola sul suo rapporto con il padre. Cmq, nei giorni successivi, non volendo rimanere piu’ passivo questa volta per me stesso, mi sono offerto di parlare con il padre, di andare da uno striz a chiedere consiglio, di mettere da parte la parte le incomprensioni e provare ad andare avanti. Ho provato anche ad incazzarmi dicendole che non puo’ rimanere attaccata a vita al padre. Un muro sempre piu’ alto. L’ultima risposta e’ sempre stata, ti amo ma ora devo ragionare con la testa e pensare a me stessa per cui non me la sento. Sono avvenute cose che mi fanno dubitare di te. Mio padre e’ solo una parte! Io le ho detto che allora non e’ possibile che mi ami e lei te lo giuro!! @luna, il resto della storia dovresti conoscerlo.

  10. 12900
    LUNA -

    NICK, da cio’ che scrivi direi che hai fatto cio’ che potevi fare e hai anche colto dei campanelloni d’allarme.

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