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Lettera pubblicata il 22 Marzo 2006. L'autore ha condiviso 4 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore Loredana.
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LUNA e LILLY,
grazie per le vostre risposte…. E’ che ho 29 anni e sono sempre stata sola, rifiutata, giudicata, emarginata… E non ce la faccio più.
Bisognerebbe dedicare un forum al revisionismo e al negazionismo che caratterizzano, spesso e volentieri, la conclusione e l’archiviazione di una relazione sentimentale.
La vita di coppia si gioca su molteplici piani, che sono parzialmente interconnessi ma che conservano pur sempre una certa autonomia. Ci sono delle coppie che sono legate da un’attrazione fisica travolgente ma che hanno poco a che spartire dal punto di vista delle affinità emotive, intellettive e caratteriali. Ce ne sono altre che si trovano nella situazione opposta: sono straordinariamente affini dal punto di vista mentale, si comprendono al volo come due anime gemelle, ma sono estremamente deficitarie per quanto riguarda la passione e il desiderio sessuale. E’ difficilissimo trovare due persone che interagiscano in modo armonioso a tutti i livelli, sebbene questa (almeno dal mio punto di vista) sia una condizione imprescindibile per potere progettare e realizzare un futuro in comune.
Quando una relazione finisce anche le persone più equilibrate tendono a commettere dei banali errori di prospettiva. Il più comune è quello di gettare tutto in un calderone indistinto e di liquidare come un miraggio tutto quello che è accaduto. Tutto diventa illusione, auto-inganno, sogno a occhi aperti … anche quelle affinità intellettive (o sessuali o caratteriali) che sono assolutamente innegabili e che sarebbero evidenti anche a un cieco.
Per valutare a posteriori una relazione sentimentale occorrono tantissima obiettività e tantissimo equilibrio, ma soprattutto è necessario che sia trascorso un po’ di tempo. Fino ad allora fioccheranno le interpretazioni unilaterali, assolutistiche e qualche volta anche riduzionistiche. Non c’è niente di male; fa parte della vita, ma è bene che tutti quanti ne siamo consapevoli.
Hopper; vero. Vero pero’ che le fasi che descrivi sono anche fasi necessarie nella rielaborazione, tipo tutto con il segno piu’, tutto col segno meno, recupero dell’invidualita’. Vero che alcuni si cristallizzano di piu in una fase o certi aspetti faticando di piu a passare a quella successiva o le fasi si intersecano. Che a volte una rabbia se pure possibilmente non distruttiva o autodistruttiva e’ fisiologicamente necessaria anche per poi non provare rancore. Che molto dipende
Vertical Hopper, le tue considerazioni sono perfettamente logiche. Ma chi vive certe situazioni ci mette quel che di umano che supera la logica. A parità di fine di una storia c’è una profonda differenza tra il non essere piu’ amato e il non essere mai stato amato. L’inconsapevolezza di chi non ha mai amato salva i bei ricordi, la stima e l’affetto. Ma la sensazione di aver sbagliato, e tanto, nel giudicare il proprio ruolo (non quello altrui) resta.
E viene spontaneo domandarsi quante altre volte si sbaglierà.
Non si tratta di stabilire chi ha torto o ragione o quanto torto e quanta ragione. Non si tratta di piangersi addosso, di darsi addosso o gridare dagli all’autore. Ma la pelle che vive l’autogestione la vive come può. La vive per come è. Per come è diventato.
Per concludere, non credo faccia piacere a nessuno essere amato per autogestione. Il che non significa ” mi hai preso in giro a 360 gradi brutto bastardo” , non significa fregarsene dei drammi che, in certi casi, hanno portato l’altro a autosuggestionarsi. Significa, molto semplicemente, non entusiasmanti nel cambiare ruolo, nel ritornare a ciò che si era tanto tempo prima, un’amica, significa fare i conti con autostima ed orgoglio, significa archiviare progetti, abitudini e nomignoli affettuosi che, volte, rischiano di scappare di bocca con effetto bomba sia per il ricordo che per la vetvogna. Significa stare male per il male sofferto da chi è dovuto ricorrere, senza neppure rendersene conto, come nel caso della mia storia, all’autosuggestione. Insomma, tanti aspetti, umani, infallibili, che bisticciano
con logica ed equilibrio.
e’ sempre difficile collocare un concetto tipo ti ho amato assai ma ho.smesso. ma frasi tipo “credevo ma.mi sbagliavo” “non ti ho mai amato” “hai ragione, forse in realta’ il.mio solo amore e: stato pinturicchio venticinque anni fa” ecc possono spappolare una persona a livello pure “percettivo”.i ricordi sono soggettivi e di chi li ha ma sentirli revisionati di senso anche retroattivo e’
.. un colpo basso pure cognitivo. che alcuni tirano senxa manco sapere qllo che dicono. personalmente penso che i peggiori forse son quelli che revisionano con se stessi o non sanno manco qllo che orovano ma dicendo di provarlo. –
eloare, inganno e autoinganno tanto piu prodotto a tavolino son fetenti.la persona che vuoi ingannare si merita la solitudine di un imbroglio? perche se a qsta persona vuoi bene non dirle la verita? carte in tavola.
@ LUNA:
“I peggiori forse sono quelli che revisionano con sé stessi”
Una persona che alle soglie dei 40 anni deve affrontare una grave crisi esistenziale e che, seppure con colpevole ritardo, riesce a tirar fuori la testa dalla sabbia, facendo i conti con la propria vera identità sessuale, con il proprio vero carattere, con le proprie vere esigenze, con i propri veri bisogni, tu in quale senso la consideri “peggiore” ? Questa persona ha dovuto compiere uno sforzo sovrumano, ha visto crollare ad una ad una le sue poche certezze, ha dovuto prendere atto che certe aspirazioni non facevano parte del proprio DNA … ti pare così biasimevole tutto ciò ? Tu ritieni perfettamente naturale che una persona neghi l’evidenza e che bolli come “finzione” anche tutti i sentimenti più autentici che hanno caratterizzato il rapporto di coppia … Allora perché sei così dura con chi compie una revisione veritiera, sicuramente coraggiosa ma anche dolorosa ? Con chi trova il coraggio di guardare in faccia la realtà pur sapendo che gli toccherà pagare un prezzo salatissimo ?
E visto che siamo in argomento:
Sono totalmente in disaccordo con l’interpretazione della mia ex, quella che potremmo definire “dell’amore non corrisposto”. La ritengo a dir poco unilaterale, nel senso che questa grande passione/attrazione fisica non c’è mai stata neppure da parte sua, cosa che lei stessa ha riconosciuto nel corso della nostra lunga corrispondenza epistolare (non farmi dire altro perché sarebbe indelicato). Vedi, LUNA, bisognerebbe sempre ascoltare anche l’altra campana … Mi assumo pienamente le mie responsabilità, ho chiesto ripetutamente perdono alla mia ex per i gravi errori commessi, ma non accetto questa versione di comodo secondo cui soltanto io avrei praticato l’auto-inganno e l’auto-suggestione. Queste dinamiche perverse si sono verificate su ambo i fronti; siamo stati entrambi vittime e carnefici. Sono profondamente amareggiato per le affermazioni sibilline contenute in certi post. Mi chiedo a quali “immagini” si riferisca la mia ex, perché io sono assolutamente sicuro di non avere mai tenuto dei comportamenti volti a umiliarla o a ledere il suo orgoglio e la sua dignità. Caso mai sarebbe vero il contrario. Ti piacerebbe, cara LUNA, sentirti definire “una carotina” dal tuo fidanzato ? Ti piacerebbe sentirti rivolgere delle frasi crudeli e altamente distruttive, che la dicono lunga sui reali sentimenti di colei che li pronuncia ? Ti pare credibile che un sentimento profondo come l’amore venga tranquillamente archiviato nel giro di pochissime settimane ?
La nostra relazione ha avuto un grande pregio: quello di mettere a nudo tutti i nostri problemi irrisolti. Io ho avuto il coraggio di trarne le conseguenze e di avviare un lungo e faticoso percorso di ricostruzione; lei, a giudicare da ciò che ha scritto di recente, probabilmente non è ancora pronta per farlo.
Scusate il disturbo.