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Lettera pubblicata il 22 Marzo 2006. L'autore ha condiviso 4 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore Loredana.
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@Beppe…@ipocrisia . se non l’ avete ancora capito quando è quando si esce dal circolo vizioso dell’infatuazione che si vede la dura realtà. ciò che mi ha tenuta vicino a lui è lo stesso motivo per qui una moglie rimane vicino al marito violento e infedele per poi venir massacrata dal medesimo. i fatti di cronaca sono zeppi di queste storie. io me ne sto cavando e a chi da fastidio leggere i miei sfoghi li salti. e comunque si accettano consigli costruttivi perché se ascolto voi dovrei rimanere con chi sono. IPOCRISIA AUGURA DI CREPARE A CHI CONOSCI. io di certo vittima non lo sono più. semmai divento carnefice con quelli come il rospo e te.
IPOCRISIA: formula il tuo pensiero in prima persona, prenditene la responsabilità, o fanne a meno, ma non coinvolgere gli altri nelle etichette che attribuisci. Dubito tu abbia la sfera di cristallo per conoscere i pensieri di “chiunque” scriva qui. Nel mio caso certamente no.
DONNA: il problema non nasce solo dall’infatuazione, anche se è vero che cominci a “vedere”, e questo mi sembra fondamentale. Concordo con Beppe sul fatto che un’analisi costruttiva delle proprie responsabilità (non colpe, è un’altra cosa), delle proprie interpretazioni a circolo chiuso della realtà, in situazioni come queste, rende liberi. Anche dall’idea che si debba diventare carnefici per non essere vittime.
La parola imprudenza che Beppe ha usato è centrale, a mio avviso, perché nel momento in cui mettiamo a repentaglio noi stessi, il nostro equilibrio, la nostra identità che sia per restare in una situazione perché non vogliamo lasciarla, per il significato che noi le diamo, che sia per dipendenza emotiva per il significato che noi diamo al fatto che l’altro ci confermi o meno, che sia per il significato che diamo al concetto di “aiuto” ed “empatia” ecc, o “semplicemente” perché la violenza psicologica e morale ci ha dapprima paralizzati e poi travolti (e accade anche a chi non è affatto stupido nè ha di base un’acuta sindrome da crocerossina)
o perché siamo da così tanto, troppo tempo, abituati a gestire situazioni di violenza morale e tensione da non sapere più riconoscerne i confini, restando in adattamento… beh, resta il fatto comunque che non siamo stati prudenti.
Non significa flagellarsi rispetto al passato, ma liberarsi dalle false idee che ci hanno condizionato o permesso a delle persone di condizionarci pesantemente sì.
Più che occuparti del rospo sarebbe giunto il tempo di occuparti di te e della tua vita.
Nel momento in cui cominci a “vedere” è ovvio provare rabbia.
Un misto di rabbia verso chi ti ha vessato e tenuto in scacco con certe modalità, e verso di sè per essersi lasciati vessare e essersi lasciati tenere in scacco.
Non è una cosa che si risolve in cinque minuti.
Però a te non serve essere carnefice, come opposto al fatto di sentirti vittima. E’ un po’ come la storia del compleanno, ti ricordi? La questione non è vivere in “reazione”, uguale o contraria.
Ti serve ritrovare un senso di libertà. Sentire che non avrai più bisogno di persone come il tuo ex marito e questa persona, nè di cercare di adattarti, né cercare di tenerle nella tua vita anche attraverso eccessi di generosità, quasi vi fosse un sicuro premio se ci lasciamo sfruttare dalle persone sbagliate, né cercare di cambiarle affinché diventino qualcosa che non possono essere, ecc.
@ipocrisia … dal tuo nik presumo che tu odi le persone ipocrite .. e sarei d’accordo con te .. ma non ti mettere a sentenziare o a giudicare situazioni che non conosci e sopratutto non vivi .. cerca di avere un visione del mondo a 360 gradi … chi si innamora di persone grasse o chiatte o brutte non vuol dire mica che anche lui o lei lo sia .. magari DONNA è bellissima invece .. cosa ne sai .. è solo un consiglio prendilo come tale
buona giornata
Mi preme ricordare non solo a Dona,ma a quanti sono stati affettati
dall’alcolismo e che non lo accettano,perché non accettano come una malattia, ma solo come vizio. E che, fin quando non si ammette l’impotenza
dinanzi all’alcol e che si é perso il controllo della propria vita,
si sará sempre piú disanimati e disperati. Molti vorrebbero scoprire come far smettere di bere un alcolista, farla diventare sobria. Altri
sono cresciuti in una famiglia di alcolisti o hanno abbandonato un
compagno alcolista e non convive piú con l’alcolismo attivo.Possiamo
percepire l’impatto dell’aver convissuto con l’alcolismo tanto da
riuscire a riconoscere che esistono difficoltá familiari nella nostra vita attuale e nei ns relazionamenti. Molti di noi non saremmo entrati volontariamente per le porte di un’associazione come Al-Anon se non
avessimo passato crisi o sofferenze che ci forzarono a procurare aiuto. Frequentammo l’associazione perché avevamo perso il controllo della nostra vita e quindi procurar sollievo. La prima frase del Passo Uno ci illustra un concetto importante del recupero:” Non siamo piú soli”. E lo percepimmo giá nella prima riunione checió é veritiero.E
nel benvenuto recita: ” Noi che conviviamo con il problema dell’alcolismo, acquistiamo una comprensione che talvolta poche persone possiedono.Ci sentiamo anchesoli e frustrati, ma in Al-Anon
scopriamo che non esiste situazione realmente senza speranza e che possiamo incontrare allegria, e anche la felicitá, anche se l’alcolista sta ancora bevendo o no.” Il solo fatto di udire queste parole, ci puó aiutare a sentire una speranza. Appena riconosciamo che il modo di bere di un’altra persona affettó la nostra vita, buttiamo la colpa di tutto alla bevanda. Abbiamo la certezza che dev’esserci ancora qualcosa che possiamo dire o fare x far smettere l’alcolista di bere, risolvendo cosí i nostri problemi.Non abbiamo la minima idea di come siamo impotenti davanti all’alcol, come lo é l’alcolista.
Molti di noi, che non capirono che era una malattia, cercammo soluzioni da soli. Buttando bibite fuori, dando scuse, mormorando, implorando, protetto o punito l’alcolista della nostra vita.
Possiamo aver nascosto i nostri sentimenti, isolato ed evitato il contatto con lui, pensando che i nostri problemi sparissero.Possiamo
anche aver assunto le responsabilitá dell’alcolista( pagar debiti, negare la sua presenza in casa perché impossibilitato a rispondere
ed altre bugie).
seguito:Insomma coperti i suoi errori! Non importa cosa facemmo, ma la nostra vita non miglioró e l’alcolista non cambió. L’alcolismo é una malattia progressiva che puó essere fermata, ma non curata. É una malattia x tutta la vita. Uno dei sintomi é il desiderio incontrollabile di bere; e continuando a bere, la sua volontá di bere aumenta. Molti pensano di convincere la famiglia che loro sono dei bevitori sociali,
bevendo solo nei fine settimana o astenendosi per un tempo limitato.
Normalmente la compulsione di bere torna. L’unica maniera di arrestare la malattia é, la totale astinenza. Molti alcolisti hanno smesso e si
sono recuperati con successo,attraverso disintossicazioni e frequenze
in Gruppi di A.A.generalmente considerato il piú efficace. La nostra
esperienza ci mostra che non possiamo forzare nessuno a smettere di
bere. É una scelta personale dell’alcolista. Come dicevo, é una malattia della famiglia. Ció significa que “…l’alcolismo di un membro, affetta la famiglia intera e tutti diventano dolenti.
Perché accade questo? Ció accade perché, al contrario del diabete,
l’alcolismo non esiste solo nel corpo dell’alcolista, ma anche una
malattia di relazionamenti. Molti dei sintomi dell’alcolismo sono
nel comportamento dell’alcolista.Le persone che sono coinvolte, reagisconoal suo comportamento. Loro tentano di controllarlo,correg=
gerlo o nasconderlo, e molte volte anche incolpandosi e amareggiandosi
Finché le stesse persone diventano emozionalmente perturbate.Nelle riunioni si sentiamo spesso parlare di 3 C descrivendo la nostra impotenza sull’alcolismo:noi nonl’abbiamo Causato, non possiamo Curarlo, e non possiamo Controllarlo. Quindi iniziamo ad apprendere la premessa Basica del programma, di levare la nostra attenzione sull’alcolista e mantenere il punto essenziale di vista su noi stessi.
Per quanto difficile possa essere guardare aai nostri problemi, l’accettazione del Primo Passo ci trae sollievo di responsabilitá
impossibili. Stavamo tentando risolvere una malattia, e come non bastasse, di un’altra persona! Per incontrare pace e serenitá nella nostre vite, dobbiamo cambiare- una idea sfidante e, talvolta timorosa
Possiamo riprendere a guidare di noi stessi, abbandonato da tempo!
Quando stiamo concentrati nell’alcolismo di altre persone, é facile
sviluppare l’abitudine di collocare come prioritá, le necessitá degli altri, tralasciando le nostre. Facile soffrire di bassa auto-stima e non credere di meritare piú attenzione a noi stessi. Ammettere la nostra impotenza puó essere molto difficile per noi. In fin dei conti, siamo quelle persone competenti e responsabili che sostenevano la
famiglia, l’impiego ed il mondo, mentre il ns alcolista creava caos.
Com’é possibile che noi, i responsabili, fossimo impotenti?
Solo in Al-Anon, venimmo a comprendere che perdemmo il controllo della ns vita perché stavamo tentando controllare le persone e le situazioni.
ULISSEBEPPE (e se sei solo Beppe per lo scambio di persona mi scuso, è che mi sembri molto Ulisse, perlomeno quando parli di AL.NON in un certo modo),
non credo che l’alcolismo sia il solo problema del “rospo”, ma il concetto è che si sta parlando non con lui, ma con DONNA, che comunque ha fatto “sue” le problematiche di lui, vivendole attraverso una sua percezione e modalità. E anche attraverso il suo stesso funzionamento e le sue idee anche su se stessa ecc.
@tentando di risolvere una malattia, e come non bastasse, di un’altra persona! Quando stiamo concentrati nell’alcolismo di altre persone, é facile sviluppare l’abitudine di collocare come prioritá, le necessitá degli altri, tralasciando le nostre. Facile soffrire di bassa auto-stima e non credere di meritare piú attenzione a noi stessi. Ammettere la nostra impotenza puó essere molto difficile per noi. stavamo perdendo il controllo della ns vita perché stavamo tentando controllare le persone e le situazioni@
la ragione per cui la violenza morale abbassa l’autostima e paralizza non è solo legata al concentrarsi sul funzionamento malato di un altro (o meglio per una serie di condizioni e circostante sembra che sia necessario farlo, anche per il controllo che l’altra persona pretende di avere su di noi), ma ciò che dici centra sicuramente con un certo tipo di dinamica, nel momento in cui si tenta di controllare anche le proprie reazioni e gestirsi in “adattamento”, mettendo al centro l’altro e le sue problematiche e una relazione problematica, e il concetto “ti aiuterò a guarire e cambierai”, e ci si dimentica di non essere “imprudenti” e che la vita non è il controllo di una situazione o di una persona problematica, in difesa e reazione, semplicemente. Certe problematiche, alcolismo e altre, sono comunque, sì, un problema esterno a noi, per quanto ci tocchino, coinvolgano ecc, e che noi non possiamo cambiare, guarire, controllare.
Possiamo fare le cose dentro noi stessi e per noi stessi, non all’interno di un’altra persona.
Ciao a tutti 🙂 è un po’ che non passavo di qui ma è sempre un bel posto in cui tornare. LUNA grazie per le tue parole sempre preziose, questo spazio per me è stato davvero molto utile e se oggi mi sento una persona un po’più forte lo devo anche a queste righe virtuali.
DONNA ciao 🙂 capisco bene quello che hai vissuto e che vivi e sì le dinamiche dei narcisisti sono proprio quelle che descrivi…persone che all’inizio indossano la maschera degli splendidi per affascinare e ammaliare e poi ti trattano a pesci in faccia con ogni pretesto, perché sono sempre loro i più belli e i più bravi. Criticano tutto e tutti, giocano, manipolano ma poi non accettano nessun tipo di critica costruttiva, consiglio, contradditorio che sia.
Le loro modalità di comportamento sono queste, i narcisisti sono così e difficilmente cambiamo. Ma il problema è LORO. Nel senso che se a loro va bene così chi se ne frega ma tu (in senso generico) non puoi stare a farti massacrare. E nemmeno sperare che con affetto, amore e generosità queste persone ricambino o possano migliorare…perché sono del tutto privi di empatia e rispetto per il prossimo e i suoi sentimenti, tutto qui. Sono spesso persone tarate, tossiche, negative, frustrate, represse, insoddisfatte e infelici. Persone che spesso godono nel distruggere qualcosa – o qualcuno – di bello. Perché invidiano la felicità, la positività e la solarità che loro non avranno MAI. Spesso ricercano partner senza personalità e di bella presenza da portare a spasso come accessori per sentirsi ancora più tronfi…salvo poi lamentarsi della loro superficialità o mancanza di spessore. Se ci fai caso i narcisisti parlano sempre male, malissimo dei loro ex incolpandoli di tutto. Perché LORO non hanno mai responsabilità di nulla. Ovvio che tutto questo è illogico e irreale, è menzogna pura.
Vogliamo compagni/e così accanto a noi? Che padri-madri dei nostri figli potranno mai diventare persone di questo genere? Se c’è una cosa che ho imparato in questi anni, dopo sofferenze e delusioni varie, è che esistono dei limiti di rispetto sui cui non transigo. Limiti che valgono in tutti i tipi di relazione. E spesso con certe persone tossiche, invidiose, maligne e vampire di energia e affetto altrui non vale nemmeno la pena discuterci. Bisogna solo spostarsi, dire no grazie e scappare a gambe levate. Ma a volte anche opporsi loro con fermezza e durezza perché imparino una volta per tutte come si sta al mondo e a non calpestare il prossimo senza motivo e solo per il gusto di farlo, per loro distorsioni psicologiche, affettive e relazionali.
La vita è già abbastanza dura così, nell’amore e nell’amicizia io ricerco benessere ed empatia altrimenti no thanks. e credetemi di persone belle e positive, nonostante questi tempi duri, ne è pieno il mondo. Meglio dedicarsi a queste che perdere tempo con certa pochezza umana. Non si può cavare il sangue da una rapa ecco 🙂
saluti a Soldier, Raffy, Naty, Lilly, Manu, Max.. 🙂
Sono appena 15 gg. che casualmente ho letto questo blog e non só chi
sia Ulisse e se conosce questa associazione mondiale, perché Al-Anon
esiste in tutti i continenti, pertanto non sará solo Ulisse a conoscerla! Comunque, ho voluto collocare soltanto alcuni appunti
perché buona parte delle dipendenze partono dalla famiglia di origine.
Se una persona si affeziona ad un alcolista e ne soffre le sue azioni,
e viene attratta da alcune qualitá, qualcosa di simile deve avere?
Il programma, per chi non lo conosce bene, non funziona solo x chi ha problemi con un dipendente di alcol, diventando coalcolista, ma qaunti
hanno un carattere fiacco, facilmente da lasciarsi coinvolgere per una
qualsiasi ragione. Avendo letto quanto scritto da Donna, ho creduto
utile collocare questo suggerimento. Chi vuole,puó informarsi anche
su internet e trovarne un validissimo aiuto x migliorare positivamente la sua vita. Condividere le esperienze sia esse positive che negative, non possono fare altro che aiutare coloro che ci si ritrovano in esse.
Nessuno é obbligato a ritenerle giuste o errate, né doverle giudicare.
Solo prendere quelle che ritengo utili al mio caso e lasciare le altre.Nella vita non si nasce giá preparati, ma ogni giorno é un ap=
prendimento e terapia. Chi ascolta impara! Chi non ascolta e vuol
tentare, andrá incontro a spiacevoli incontri.Buon pomeriggio!
@ Valinda: in merito alla sua problematica comportamentale sto leggendo un libro “Come difendersi da un narcisista patologico” di Les Carters (non so se l’ho scritto giusto, non ce l’ho sotto mano !). Grazie anche a questo libro ogni qual volta che mi esce lo spirito da crocerossina evito di chiamarlo per chiedergli come sta. Nel libro vi sono riportati degli esempi reali trattati dall’autore/psicologo. Non è tanto la spiegazione che mi sta aiutando quanto il constatare che questo libro è dedicato alle persone che con i narcisisti sono constrette a conviverci, cosa che non mi riguarda. Gli esempi parlano di mogli, padri e mariti con questa “patologia”. Io ero semplicemente…una pseudo-morosa (non saprei definirmi)…e quindi non ho alcun legame con il Rospo…sia di natura parentale che economica…zero assoluto. Quindi mi sto pian piano rendendo conto di quanto sia agiata la mia situazione nei confronti di chi è costretto a leggere tali libri per poter perpetuare una convivenza pacifica senza logorarsi la propria anima a causa di un malato mentale….
Forse per certi versi mi sto facendo troppi problemi…ma purtroppo i sentimenti giocano strani scherzi. Anche grazie a questo blog sto reagendo ai miei sentimenti in nome della ragione e della mia dignità. Nei momenti di difficoltà intesa come “senso da crocerossina” uno sfogo e delle parole di aiuto da parte di “SCONOSCIUTI”, che comunque sanno, grazie alla formula dell’anonimato, cose che non racconto nemmeno alla mia amica o genitori onde evitare figuracce (quindi mi conoscete meglio di altri :)), possono essere di vitale aiuto e tra questi consigli e il libro che spiega chiaramente che “chi può scappi” sono molto positiva sul mio futuro. Sicuramente gli errori di valutazione commessi nel passato non si ripeteranno.
@ Luna: “ha fatto “sue” le problematiche di lui, vivendole attraverso una sua percezione e modalità. E anche attraverso il suo stesso funzionamento e le sue idee anche su se stessa ecc.” Hai azzeccato in pieno la mia personale condizione (anche se devo dire che tu ci azzecchi sempre e sarò sempre convinta del fatto che hai fatto degli studi di psicologia o comunque è il tuo hobby preferito,con buoni risultati però!). Da quando ho smesso di frequentare o per lo meno basare la mia vita sull’umore del Rospo (Rospo arrabiato = rovinare la giornata a me = io mi scaricavo sugli altri = Arrabbiati tutti !!! e per conto Rospo felice = io vedevo il mondo roseo !). Ora vivo sulla base delle mie sensazioni o per lo meno sto cominciando a provare delle sensazioni tutte mie.
Il week-end sappiamo tutti che il momento più difficile. Le abitudini dopo la fine di una relazione vengono cambiate, ci si deve riadeguare. Fortunatamente ho già organizzato il mio week-end da giorni: Mc donalds e Film con in programma la visione dell’efferato film LE BELVE (tanto per darsi un pò di grinta e prendere dei buoni spunti !!!), Fiera Cavalli a vedere un pò di puledri (parlo proprio di puledri), CIUCCI…etc
ian non scrivi più nell’ altro blog? Come va?