Dal solito studio della solità università americana, apprendiamo che: la felicità ha una forma ad U, nell’ arco della vita di ciascun individuo.
Dal picco dei 20 anni, si va in discesa fino a raggiungere la depressione dai 40 ai 50 anni.
Poi la curva dovrebbe essere in rialzo per ritrovare il benessere piscofisico dai 50 in su.
Lettera pubblicata il 31 Gennaio 2008. L'autore ha condiviso 44 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore lipsia.
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Categorie: - Riflessioni
C’è anche chi fa le cose alla rovescia
Per quel che mi riguarda, la U non trova spazio nella mia esperienza di vita. Non metto in dubbio il benessere fisico dei miei vent’anni, che poco m’importava perché mi sentivo immortale, ma quello pschico proprio non c’era. Non darei nulla per tornare ad avere vent’anni (adesso ho superato i 30). Sono ottimista: per me gli anni migliori sono quelli a venire, anche se so che “il lavoro da fare” non sarà facile: accettare l’invecchiamento e con esso la mia “finitudine”.
Che lettera sarà la mia felicità??
Per me è stato proprio così: ai fatidici “anta” la crisi, e poi via verso nuove avventure… 🙂
Contando che ho ancora una cinquantina d’anni di divertimento…
Scherzi aparte, se è uno studio serio vorrei sapere con quale variabile misurabile abbiano reificato il valore felicità misurato a 30 anni etc.