La famiglia dal punto di vista del suo concreto significato, è un gruppo di persone legate da rapporti di parentela/ di consaguineità.
Questo è il suo significato letterale, ma se andassimo a studiare, a osservare i loro comportamenti, le loro abitudini, i loro vizi capiremmo che oltre a una semplice figura di nasconde ben altro.
La famiglia odierna si basa sull’estetica, sull’apparenza o possiamo dire anche semplicemente sul dimostrare agli altri che si è migliori in qualcosa… purtroppo abbandonando i vecchi valori e principi…
I rapporti tra i membri si affievoliscono sempre più. La pace e la serenità è una qualità ormai che rimane nei quadretti di pochi.
La fiducia, l’amore reciproco svanisce, lasciando tristezza e dolore.
Come mai nelle moderne società i giovani al di sotto di una certa età (ad esempio sotto i 20 anni) soffrono di più rispetto al passato?
Forse perché gli stessi genitori perdono di vista i Veri Principi.. lasciano incombere all’interno delle loro case un buio, inteso come la rottura del legame famigliare più stretto. Crescono i propri figli come se fossero capaci di affrontare la maggior parte delle sfide della vita.. ovviamente attribuirgli qualche responsabilità lo farà (forse) crescere in una maniera migliore, ma ciò che voglio dire è che bisogna fare un passo alla volta.
Forse anche un altro motivo persiste in ciò, ovvero che già dall’età più tenera, il bambino/a viene a conoscenza di tante cose che prima forse si scoprivano salendo i gradini nel giusto modo.
I bambini crescono già con un telefono nelle loro mani, ciò gli permette di sentirsi più gradi rispetto all’età che veramente hanno. Questo non è altro che saltare le tappe. Forse alcuni diranno che è colpa della tecnologia, io risponderò con una risposta positiva, perché è una cosa reale e palese. Perché però non li si può crescere senza comprargli un telefonino, senza comprargli ciò che forse è la colpa della rottura dei legami tra le persone. Perché diciamo la verità.. prima senza questo stupido oggetto i rapporti erano più sinceri, si aveva più coraggio di dire le cose, invece ora tutti pronti a dire la sua senza però avere il coraggio di dirla negli occhi.
Ogni persona arriverà prima o poi a uno certo stadio della sua vita… si diplomerà, magari si laurererà, si farà una famiglia etc etc…
Ma perché nell’indole umana le persone sono sempre alla ricerca di quello che possono fare in un momento futuro, non accontentandosi di ciò che realmente hanno.
Ma tralasciando alcuni aspetti, mi domando, cos’è realmente la Famiglia?
Dovrebbe essere un luogo di riparo, di tranquillità, di sostegno, di felicità.. ma perché queste caratteristiche mancano.. perché si vive in un luogo così soffocante, ma la cosa ancora più pesante è: perché non lasciare tutto e creare un qualcosa di migliore?
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Categorie: - Famiglia - Riflessioni
Io alla parola famiglia dò (inconsciamente) un valore negativo. Quelle di “una volta” erano sì più solide, ma simili a caserme (altro che mulino bianco). Quelle di oggi invece sono un miscuglio incasinato dove i figli spesso superano in maturità i genitori (specialmente se tali genitori appartengono alla disastrata generazione degli attuali 40-45enni), con madri che si perdono in cazzate che nemmeno le figlie adolescenti badano, e padri con la stessa consistenza del burro. I nonni invece sono ridotti al ruolo di rovinazzi fuori tempo massimo. E questo finchè la famiglia dura perchè, stando alle statistiche, una famiglia su due salta per aria. Al mare e/o al centro commerciale vedo molte famigliole (odiose) ma un po’ sorrido pensando che metà di loro fa “TIC-TAC”….
Quanto più ci conformiamo al crocifisso tanto più potremo avere la forza per anteporre la Verità alla realtà empirica che scaturisce da una curiosità che porta verso la morte. L’immagine idealizzata della famiglia è lo specchio della fede che c’è o non c’è. Quando manca a livello di chiesa bisogna trovare una scena funzionale ad un intento documentario perché il Signore ci sta chiamando ad essere testimoni di qualcosa che dovremo riferire alle autorità religiose. Non è una vergogna. Non è la ragione che deve portare ad escludere che la salvezza passi comunque dalla possibilità di poter riflettere la propria impontenza (che è l’impotenza dell’uomo) in uno specchio leggendario e favoloso che viene caratterizzato nell’esercizio del male, ma assolve in questo caso ad una funzione positiva. Prima bisogna impadronirsi della scena e aspettare il riassunto distesamente drammatizzato e adatto conservare l’efficacia visiva. Il condizionamento di un ambiente storico negativo non rende possibile questo accordo.
Il problema principale, secondo me, è che un modello che per secoli era rimasto intoccabile, ora non risulta essere più valido, avendo mostrato tutti I suoi enormi limiti. Come spesso accade però, è più facile distruggere che ricostruire qualcosa di nuovo, quindi siamo ancora in balia di “ibridi” tutti da perfezionare.
Ogni famiglia si regge su precari equilibri personalissimi, difficili da modificare anche solo in parte. Però alcune di esse funzionano, perché hanno trovato l’incastro giusto, pur con le ombre inevitabili e I risvolti meno gradevoli.
io credo che sia proprio sbagliato in concetto che un genitore debba essere il tuo punto di riferimento principale. i genitori sono comuni esseri umani, e come tutti gli esseri umani sbagliano e hanno i loro limiti. meglio sarebbe se i figli accettassero di buon grado questa loro fragilità come un semplice dato di fatto e cercassero un confronto anche con il mondo esterno, extra familiare, nel perseguire quella ricerca esistenziale e quelle risposte che completano il nostro essere.
Per quanto riguarda lo statuto matrimoniale, personalmente è una cosa in cui non credo, penso che due persone si ameranno o si detesteranno a prescindere da qualsiasi vincolo ufficiale, e inoltre le attuali leggi sul divorzio nel mondo occidentale stanno distruggendo ingiustamente la vita di molti uomini; quindi per quanto mi riguarda limiterei questa istituzione solo a casi eccezionali e circoscritti: se entrambi i partner stanno in carcere e necessitano di agevolazioni, se si abita in continenti diversi e c’è bisogno di avere la stessa nazionalità per ricongiungersi, e via dicendo.