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Lettera pubblicata il 16 Marzo 2006. L'autore ha condiviso 34 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore Yoel.
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Maria Grazia,
ognuno ha pieno diritto di regolarsi come meglio crede, nei tempi e nei contenuti, nelle sue interazioni con il prossimo, soprattutto in ambito amoroso, e nessuno dovrebbe mai esprimere giudizi sulle scelte e sul pensiero/sentire altrui. poi, a volte ci si lascia andare, e non ci si comporta come da regole di bon ton… non siamo robot!
in quanto al passato, credo che pochi uomini e poche donne dichiarino fin dai primi incontri con un nuovo potenziale partner di avere figli a carico. nel momento, però, in cui lo fanno, questi non può che valutare con la sua apertura mentale e la sensibilità dei suoi personali limiti/orientamenti se questo tipo di “addentellato” è o meno accettabile in un’eventuale futura unione di coppia.
così è per tutto il resto (condizioni economiche o di salute, malattie ereditarie, ecc…). dal mio punto di vista, NON è la tempistica che conta in assoluto ma la sostanza della “rivelazione” che può essere o meno accolta, a seconda delle persone e dei valori che queste ritengono maggiormente importanti, in rapporto, anche, all’interesse suscitato.
qui si dovrebbe discutere in generale, partendo sì, spesso, da casi personali ma senza fossilizzarsi su di essi. non mi riferisco a nessuno in particolare quando affermo pareri in generale sull’attuale uso “al femminile” della libertà sessuale. è
un concetto che mi va di continuare a esprimere, come tu fai in altri contesti.
come ben sai, ripetere le proprie storie come mantra non serve a convincere gli altri ma solo a rassicurare se stessi.
@maria grazia
forse non esistono le persone perbene e non è giusto favoleggiare perfezioni che non esistono!
Siamo perfette noi? No, affatto.
Ciò che conta, a mio avviso è saper discernere per tempo, valutare attentamente se l’uomo che abbiamo di fronte possa essere a noi compatibile, tutto qui.
Se non lo è, inutile favoleggiare, meglio troncare di netto e subito.
Io ho imparato e sono davvero fiera di me stessa! 🙂
Mi sento… grande! ahahahahah
Per quanto riguardo disgusto e ferite, io ti assicuro che non mi porto dietro nulla. Zero proprio!!!
Non rinnego il mio passato perché mi è servito tantissimo per arrivare sin qui.
Ok, ho sofferto ma quella sofferenza mi ha aperto gli occhi quindi non mi sento di mettere in croce chi me la inflitta, anzi.
Alle volte benedico il mio ex, da lui ho imparato un sacco di cose, anche facendo esattamente l’opposto di come si comportava lui.
Mi son sempre detta: se lui mente, io devo essere sincera ancora di più. Non posso pretendere dagli altri qualcosa che io offro in modo mediocre.
In definitiva io rivolgo a me stessa l’attenzione. Non pretendo dagli altri. ognuno ha il proprio percorso, ognuno ha i suoi tempi.
Basta riconoscerli, capire a che punto è chi si ha di fronte e se ci sembra che stia tanto indietro, tagliare di netto!
Invece facciamo le crocerossine della min....! :)))
Niente di più sbagliato!!!!
Io non credo di avere lati meno edificanti. So di essere istintiva e di agire di impulso spesso, diventando anche vendicativa.
Ma sono lenta all’ira, lentissima, quindi se mi infurio significa che proprio te la sei cercata.
E avviso, solitamente, chi ho di fronte: non tirarmi per i capelli che poi ti ritorno tutto con gli interessi!
Ecco, la società più giusta la vorrebbero tutti ma pochi vogliono lavorare su di sé per mettersi a nudo.
Io direi nessuno degli uomini che sin qui ho conosciuto…
Maria Grazia! Come, gli uomini non vogliono mettersi a nudo? Ma se non cercano altro! :))
Hai ragione, la sindrome della crocerossina nuoce a chi ce l’ha, e sai perchè? Perchè una donna che si mette con un uomo che ha problemi lo fa per sentirsi superiore a lui con la scusa di aiutarlo, infatti quel tipo di donna detesta e snobba l’Uomo forte, grave errore.
La prova? Se mai l’uomo in difficoltà dovesse rialzarsi, lei diventerà la sua peggiore nemica, prima cercherà di abbatterlo e poi scapperà o sarà lasciata; voleva solo un down da dominare.
Rossana, non ho bisogno di convincere o di rassicurare me stessa. sono forse altri qui, che hanno questa esigenza. Sono sicura del fatto mio semplicemente perchè ritengo che la mia personale esperienza di vita mi abbia forgiata abbastanza, in tal senso. tra l’ altro in questa sezione io stavo solo rispondendo ai quesiti di Cassandra e l’ ho fatto riportando il mio caso specifico perchè mi sembrava attinente alla questione e perchè la mia personale esperienza è quella che conosco meglio, tutto qui!
Anche io e Golem non ci riferiamo a NESSUNO IN PARTICOLARE, quando parliamo di amori sofferti e insoddisfacenti, ma tu ti sei sempre sentita misteriosamente “tirata in causa”. permetti che la stessa cosa può succedere a me se, in certi post, noto dei toni che PER ME possono essere allusivi ? se poi non è così e mi sono sbagliata, tanto meglio!
“NON è la tempistica che conta in assoluto ma la sostanza della “rivelazione” che può essere o meno accolta, a seconda delle persone e dei valori che queste ritengono maggiormente importanti, in rapporto, anche, all’interesse suscitato.”
io questo non l’ ho mai negato. e anzi è quello che ho sempre sostenuto. proprio per questo non vedo perchè, alcuni, debbano continuare a trincerarsi dietro la faccenda delle “bugie”, delle omissioni, dei comportamenti scorretti, delle “cripte”, e tutte ste cose qui, invece di ammettere che ci sono semplicemente cose che non sono in grado di accettare. Se si tiene veramente a una persona e si riescono a “superare” certe rivelazioni – che, ripeto, in certi frangenti non sono nè scontate e nè dovute – si va avanti, altrimenti ognuno prende la sua strada e stop. ma non ha senso, in questi casi, ricercare all’ infinito dove sta la ragione e dove stanno le colpe. E’ un discorso sterile e fine a se stesso.
Quando anni fa io scoprii che il ragazzo di cui mi ero innamorata spacciava droga ed era andato con dei trans, non è che la cosa mi avesse fatto fare i salti di gioia! anzi rimasi proprio schifata da queste scoperte, come era abbastanza naturale che fosse. ma non fu questo a farmi desistere dal continuare a frequentarlo. ed ero stata perfettamente in grado di capire perchè mi avesse omesso determinate cose le prime volte che eravamo usciti insieme. Mica ne avevo fatto una questione di stato, per quanto io non approvassi assolutamente quel tipo di scelte. chi ero io in quel momento per pretendere che questa persona condividesse con me TUTTI gli aspetti riguardanti la sua…
…la sua vita, anche i più problematici ? ERO UN’ EMERITA MISS NESSUNO, una tizia che conosceva solo da poche settimane e che lui manco sapeva se avrebbe rivisto. mi spiego ?
per il resto, se avessi avuto dei figli a carico lo avrei dichiarato senza alcun problema. Ma capisco che ognuno è fatto a suo modo.
Cassandra, condivido il commento n. 52. io nel mio percorso penso di essere arrivata a riconoscere non solo i miei meriti, ma anche le mie colpe ( che TUTTI abbiamo ), le mie carenze, le mie debolezze, le mie imperfezioni. Non credo che esplicare i pensieri con un linguaggio ricercato e in maniera analitica significhi voler apparire perfetti e superiori. penso semplicemente che nella vita tutti possiamo commettere degli errori e andare “fuori strada”, e tanto più si è persone sensibili ed emotive, tanto più questi errori saranno “grossi”. Ecco perchè OCCORRE CRESCERE e liberarsi di quella che io definisco INNOCENZA DANNOSA. Solo così ci si può rialzare e RITORNARE A NOI, anche riconoscendo obiettivamente e senza preclusioni i meccanismi che ci avevano portato a vivere determinate scelte e determinate situazioni. Ma per fare questo occorre un atteggiamento adulto e maturo, scevro da pregiudizi. Anche per me dieci anni fa sarebbe stato impensabile riconoscere certe mie esperienze, specie in ambito amoroso, per quello che effettivamente erano. Capire subito se la persona che ci attrae è compatibile con noi non è perniente facile, così com’è non è facile non restarne comunque coinvolta anche se ne riconosciamo palesemente i punti di rottura rispetto al nostro modo di essere. Non è stato facile NE’ INDOLORE, per me, uscire dal meccanismo della dipendenza affettiva, la quale mi portava a vivere rapporti non sani e non costruttivi. Ma la mia esperienza VALE PER ME e certamente non può valere per TUTTE. E’ giusto che ognuno mantenga le sue idee e la sua personale scala di valori in quanto a opinioni o ambizioni personali, sperimentazioni sessuali, modo di essere, scelte di vita, ecc.. che però non può essere nè imposta agli altri e nè tantomeno usata a pretesto per denigrare e sminuire coloro nei quali non ci rispecchiamo.
La VERA UMILTA’ ( dote tanto millantata dalle genti di modeste condizioni ) consiste nel capire che CHIUNQUE ci potrebbe insegnare qualcosa, anche quelle persone che ci sembrano anni luce lontane dal nostro sentire, dal nostro background o dal nostro ambiente.
Per me le persone PERBENE esistono. Ma non sono quelle che intende la “massa”
io penso che in fondo, siamo tutti per bene 🙂 occorre solo ritrovarsi…
Diego, hai fatto un’ osservazione interessante. Ma vedi la stessa cosa vale per noi donne. Anche a me è capitato di relazionarmi a qualche tizio che è rimasto spiazzato dal fatto che, a livello emotivo, caratteriale e intellettivo, non ho riconfermato l’ idea che si era fatto su di me. E dimostrandomi una donna forte, una donna capace di REAGIRE alle loro aggressioni morali, ho messo al tempo stesso in luce i limiti e le distorsioni di questi maschi, che vedono nella “pecorella smarrita” da correggere, da rimodellare, da punire e da redimere una compensazione alle loro carenze. Mi rifiuto di prestarmi a questo, e non ne ho bisogno. Miro invece ad un rapporto alla pari nel quale ENTRAMBE le parti coinvolte possano esprimere al meglio i propri punti di forza e cercare di correggere le proprie debolezze senza il rischio che queste vengano strumentalizzate.
Io invece non ho mai cercato nessuna da dover correggere, punire o rimodellare, in quanto la Donna vera è la completa espressione della femminilità e non ha certo bisogno di maestri o scultori, avendo tutte le qualità e le doti complementari all’Uomo, per cui si integrano perfettamente, senza sfidarsi al Kendo.
Ovviamente in questa generazione è solo un miraggio, e cosa farsene di un doppione? L’Uomo e la Donna veri non sono mica invertiti o androgini, non credi?
Diego, la DONNA VERA può accoppiarsi serenamente solo con l’ UOMO VERO, non con colui che crede semplicemente di esserlo.
Diego,
ancora una volta concordo pienamente con il concetto che nessuno, uomo o donna, se adulto, sia da “correggere, punire o rimodellare”.
le persone si amano o si accettano come sono; altrimenti, si lasciano. fermo restando che, con le parole si può rivestire il mondo intero, rendendolo a piacere a propria “immagine e somiglianza”.
interessante anche la dinamica, non certo infrequente, della crocerossina, che diventa tale agli occhi degli estranei mentre tende a sentirsi superiore in ambito di coppia. un modo come un altro per affrontare una netta sensazione di inferiorità.
anche il percorso di avvicinamento alla definizione dell’identità può passare attraverso incontri e circostanze diverse, che non sempre conducono allo stesso obiettivo inconscio…