Gentile direttore,
la zavorra della burocrazia in Italia è un problema endemico e molto serio. Solo la Grecia peggio di noi in Europa. Le pastoie burocratiche stanno facendo danni soprattutto in questa situazione di emergenza del Covid-19. Troppi DPCM, DL, ordinanze, circolari, autocertificazioni e via così. Le aziende e i cittadini incontrano serie difficoltà nel confrontarsi con gli uffici pubblici. Basti vedere il sito dell’Inps in tilt. La gente è stanca e arrabbiata di essere sballottata da un ufficio all’altro per vedersi riconosciuto un suo sacrosanto e urgente diritto. Insomma, troppe carte e scartoffie. Va detto anche che non tutti sono capaci di espletare, telematicamente, pratiche burocratiche. Lo Stato, mai come in questo duro frangente, deve consentire a tutti i cittadini di poter interagire semplicemente e fattivamente. E’ bene quindi che l’attuale esecutivo di governo si assuma la responsabilità e il carico del groviglio di competenze. Occorrono , hic et nunc, risposte sicure, agevoli, senza mandare al manicomio tanti poveri cristi. E’ proprio il caso, dopo il superamento di questo evento nefasto, di avviare una vera riforma della burocrazia: un male sociale che attanaglia le nostre menti e le nostre vite. Questa crisi, dal punto di vista burocratico, può e deve essere un’opportunità di crescita e sviluppo per la nazione intera. Solo così possiamo definirci un Paese civile e democratico. Diversamente, saremo sempre tacciati di arretratezza socio-culturale, quasi medievale. Anche se il sociologo ed economista tedesco Max Weber diceva: ”La burocrazia è tra le strutture sociali più difficili da distruggere”.
Ringrazio vivamente della cortese ospitalità e porgo molti cari saluti.
Franco Petraglia – Cervinara (Avellino)
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Categorie: - Politica - Riflessioni
Di burocrazia molto non me ne intendo, salvo nel mio settore, quello impiantistico ed energetico. Parlerò quindi solo di questo. Il peso burocratico è fortissimo in questo campo, visto che per fare qualcosa occorre sempre redigere e far approvare 1000 pratiche e richiedere altrettanti permessi, che spesso creano scoraggiamento. Purtroppo però, tutti questi controlli e procedimenti sono dovuti al fatto che se non ci fossero, qui la gente farebbe tutto di testa sua fregandosene delle leggi (e a volte comunque lo fa lo stesso, perchè fatta la legge, fatto l’inganno). In altri paesi i procedimenti sono più semplici perchè c’è molta più fiducia nei professionisti. Servono meno permessi e si fanno meno controlli perchè si dà per scontato che le leggi siano state seguite. Qui invece occorrono procedimenti restrittivi per fare in modo che non vi siano inganni.
Morale: la burocrazia è certamente un gravissimo problema in Italia, ma a volte purtroppo, ce lo cerchiamo anche noi.
Non è una patologia. E’ la prova del fatto che esistono delle resistenze che riguardano il movimento. La volontà di 2 deve essere più forte di quella di 100. Il movimento inverso, verso un luogo chiuso e non accessibile, crea il ghetto. In alcuni grippi sociali non viene autorizzato. La vita è sempre una toccata e fuga. Si deve manifestare qualcosa di più grande che trasformi persone,ambienti e situazioni. Saranno sempre refrattari. Inutile illudersi. La concorrenza ci deve essere. Potrei pubblicare anche il libro, pensa. Meglio fare le cose alla luce del sole per riuscire a sostenere l’impatto e contenere la rabbia. Mi potrei occupare di temi profani, non vedo il problema.
.. “La vita è sempre una toccata e fuga”.Pur con qualche perplessità su questa uscita,rossella ti confermi di essere un GRANDE FENOMENO(DA NARRAZIONE)per LAD!!(& il compositore J. S. Bach”sentitamente” Ringrazia).
Riguardo la lettera in questione è la solita ‘scoperta dell’ acqua calda’tanto che gli elio e le storie tese nel brano”La terra dei cachi (sanremo 1996!!!!?)ironicamente,ma non più di tanto,denunciavano il sistema-burocrazia in ITALIA(?una lacrima sul VISTO ?)oltre a fare un’inquietante premonizione sull’attuale periodo (..infetto si,infetto no)!