Hai presente i Fantastici Quattro? Tutte le bambine volevano essere Sue, la donna invisibile.
Io no, dal 17 di maggio mi sento l’uomo torcia, ma brucio dentro. Burning from the inside.
Un rogo interiore che secca le vene, brucia la creatività e le idee buone, quelle costruttive.
Nessun interesse per niente e nessun desiderio da soddisfare. Vivo con i pantaloni prestati da qualcuno, in una casa di qualcun altro, la vita non mia che non è una fenice, e fa fatica a rinascere.
E della cenere, vogliam parlarne? Una massa indistinta nera, intrisa di acqua che tappezza muri e pareti di pece nerissima e rende tutto uguale indistinto in un miscuglio melmoso. Che puzza!
Ho stilato mentalmente una compilation di musica (la mia musica, quella che salva la vita) di canzoni che parlano di fuoco e ce ne sono tantissime. Una danza attorno al rogo ridendo d’isteria, niente gioia in quelle scintille.
Come un criceto impazzito nella sua gabbietta, notte dopo notte, passo di camera in camera nella mia vecchia casa, vivo una vita parallela ma antecedente, salgo le scale con piccoli secchi d’acqua nel tentativo improbabile di spegnere l’incendio.
Devo accettare tutto senza riserve, senza alternative in una morte di cose e ricordi tutti insieme nella nostra casa. E non puoi ricomprare la vita di prima, anche se indossi vestiti nuovi e non puoi più vedere le foto del tuo matrimonio ma non vuoi risposarti. E poi diciamocela tutta i supereroei sono soli e diversi e nella vita di tutti i giorni fan fatica, io non voglio essere un supereroe. Voglio morire come tutti, nel mio letto.
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