Caro J,
sei tornato.
Sei tornato come solo tu sai fare. Dal niente e senza motivo. E come ogni volta, come un tornado, passi, distruggi tutto e te ne vai. E ogni volta è un colpo al cuore. Ogni fottuta volta che torni è come se qualcuno mi infilzasse lentamente uno spillo nel cuore col solo intendo di farmi soffrire.
Perché sei tornato? Anche se non posso negare di aver sperato in un tuo ritorno, io non voglio che tu sia qui… credo. Non ho più certezze, so solo che ogni volta mi mandi in confusione. Mi sforzo e cerco di capire cos’è che realmente voglio da te, se sono davvero solo le risposte che non mi hai mai dato oppure se sei tu a mancarmi.
Ma perché mi sei rimasto così incastrato dentro? Perché nonostante il male che mi hai fatto, un tuo messaggio mi fa ancora battere il cuore? Io credo che tu non te ne sia mai andato. Credo che tu viva ancora dentro di me e nonostante io cerchi di convincermi di aver sbagliato tutto con te, nel profondo so che non me ne sono mai pentita. Non mi sono mai pentita di tutto ciò che ho passato con te ma ho comunque voluto dimenticare per non soffrire più.
Lo sai che ho distrutto tutto? Ho cancellato ogni singola cosa che ti riguardasse. Ti ho eliminato da ogni social, ho cancellato le nostre conversazioni, gli screen con i messaggi più dolci e perfino il tuo numero.
Volevo semplicemente che tu sparissi e credevo davvero che tutto ciò sarebbe stato utile, in qualche modo. Errore. So che non te ne andrai mai perché ormai hai lasciato il segno e che tutti i miei sforzi sono stati vani. Non potrò mai resettare il cervello e cancellare tutto ciò che abbiamo passato ma la vera domanda è: lo voglio sul serio?
Sai che adesso tutto quel materiale lo ritengo prezioso e mi sono pentita di averlo perduto per sempre? Di te conservo solo un biglietto dell’autobus che non sono mai riuscita a buttare ma ogni volta che me lo ritrovo tra le mani, è il caos dentro di me.
Credevo che cancellare ogni traccia di te sarebbe stata una forma di rispetto verso la persona che adesso è al mio fianco, ma solo adesso mi accorgo di non aver rispettato la persona più importante di tutta questa storia: me. Io non ho mai realmente voluto cancellarti perché per me ogni esperienza del mio passato è importante perché mi ha reso quella che sono. Io non voglio dimenticare niente e se mi conosci bene quanto credo, già lo sai.
Stasera ho bisogno di dedicarti questo. Il pezzetto di te che mi è rimasto dentro, scritto dove potrò sempre leggerlo e ricordarlo.
Ho sofferto, J.
Non sai quanto ho sofferto e credo di soffrire ancora. Mi hai fatto male. Mi hai distrutta. Nonostante riconosca di essere stata tanto ingenua, non mi meritavo quello che mi hai fatto passare e in cuor tuo lo sai. Lo sai che non mi meritavo di soffrire per una storia che effettivamente non c’è mai stata ma che per me è stata tanto importante.
Ma perché non parliamo di noi? Sempre se c’è mai stato un “noi”. Solo io e te sappiamo cosa realmente c’è stato e solo io e te nascondiamo cose che nessun’altro può sapere.
Ci siamo conosciuti nel lontano 2011 e a quei tempi passavamo le ore a parlare su msn. Te lo ricordi? Adoravo msn e tu ancor più di me. Poi un giorno abbiamo deciso di vederci e non fu una buona idea. Ricordo di aver pensato tanto a cosa indossare, ma faceva freddo e addosso avevo un giubbotto talmente grande da farmi sembrare ancora più goffa e impacciata di quanto già non fossi. Fu un completo disastro perché non ebbi subito il coraggio di dirti che non ero pronta a tutto quello, che mi sentivo un pesce fuor d’acqua e che camminavamo a due velocità diverse, su due mondi completamente opposti. Tu, più grande di me di un solo anno, eri troppo alternativo e “avanti”. Io avevo solo 14 anni e al contrario di tanti, non conoscevo ancora niente del mondo. Specialmente quello delle relazioni. Non sono mai stata brava a trattare con le persone e adesso posso dirlo con certezza. Quel 21 novembre mi lasciasti sola e impaurita alla stazione e ricordo ancora tutto. Ricordo il tuo sguardo furioso per la mia totale indifferenza e ricordo il freddo umido che mi entrava nelle ossa e non mi permetteva di muovermi. Tornai a casa lentamente con lo sguardo basso, ascoltando la musica e con la certezza di aver fallito. Non mi hai più cercata dopo quel giorno, ma come darti torto?
Sai, tante volte mi hanno accusata di non essere mai stata interessata realmente a te, ma alle tue attenzioni. Mi hanno incolpato di non aver avuto a cuore che le tue parole dolci, i tuoi messaggi e tutte le premure che avevi per me. Accusavo anche me stessa e sai perché? Perché non ho mai voluto farti soffrire e temendo che gli altri dicessero il vero, mi sono allontanata. Ma più mi allontanavo e più mi mancavi. Più ti avevo lontano e più avevo bisogno di te. Ancora una volta però non avevo nessuna certezza e ti ho respinto perché avevo paura di me, di te e di quello che sarebbe potuto capitare se mi fossi affezionata troppo.
Un anno più tardi ci siamo incrociati in quello che poi è diventato il “nostro” parco. Tu eri con i tuoi amici e io stavo studiando per un compito. Mi vergognavo ancora tantissimo e ricordo di aver fatto finta di niente ma tu mi riconoscesti e non perdesti tempo. La sera trovai un tuo messaggio e cominciammo a parlare. Dopo aver messo in chiaro che da te non volevo nient’altro che amicizia, fissammo nella biblioteca subito accanto al parco dove mi consigliasti qualche lettura. Era una splendida giornata d’aprile, il sole era caldo e il prato pieno di margherite. Mi ricordo che mi facesti distendere e mi salisti sopra dolcemente dicendo che avevo degli occhi splendidi. Ricordo il brivido di terrore che mi attraversò la schiena. Ancora una volta non ricambiavo a pieno i tuoi sentimenti e quel tuo gesto mi aveva appena dato la conferma che non volevi essere mio amico. Dicevi di non riuscirci, che per te sarebbe stato impossibile immaginarmi in un contesto diverso da quello per cui tutto era cominciato. Ti arrabbiasti ma stavolta non abbassai la testa e ti risposi che stavolta eri stato tu a sbagliare. Ti dissi che non avevi rispettato la mia volontà, anzi, che non ci avevi nemmeno provato. Mi convinsi che stavolta tu avessi pensato al tuo di bene come una sorta di “vendetta” e decisi che quella sarebbe stata l’ultima volta che avrei avuto a che fare con te.
Mi sbagliavo ancora una volta.
Ci siamo ignorati per anno fino a quando, una notte, ti ho sognato e ho realizzato quanto mi mancassi. Ho preso coraggio e ti ho scritto. Era la primavera del 2013 e per una volta nella mia vita avevo preso la decisione che poi si è rivelata più dannosa per me: amarti e lasciarmi amare. Ci ho provato con tutta me stessa e ci siamo legati. Credevo davvero che fosse la volta buona. Ero appena uscita da una cottarella insulsa che poi si è rivelata una vera delusione e avevo bisogno di te. Per la prima volta nella vita ho dato retta solo a me stessa ignorando anche chi mi diceva che stavo sbagliando tutto. Ho dato retta al cuore e sono stata punita a dovere. Dopo solo un paio di mesi in cui ci stavamo frequentando hai deciso di farla finita, ma non è stato quello a farmi soffrire. Ancora oggi a distanza di anni ad infastidirmi è stata la tua decisione immotivata e improvvisa. Da un giorno all’altro sei sparito e mi hai accusata di essere paranoica. Credimi che ricordo ancora tutto. Ricordo le paranoie. Quelle che tu reputavi spuntate fuori dal nulla ma che provenivano dall’inconsapevolezza di ciò che avessi fatto di sbagliato per farti allontanare. Ricordo i pianti, le notti passate con la faccia sul cuscino a pensare e pentirmi di averti permesso di sfiorarmi. Di essermi lasciata baciare, di aver sorriso ad ogni tuo messaggio, di aver passato quello splendido pomeriggio da te, dopo scuola, sul lettone a ridere per colpa di un film.
Non puoi immaginare quante critiche ho dovuto subire perché ho avuto il coraggio, che a detta di altri era stupidità, di venire a casa tua per “un film”. Chissà cosa pensavano, tutti. Ma io ti credevo. Sapevo che avremmo solo visto un film e che mi avresti rispettata. Avevo fiducia in te e nelle tue intenzioni ed è per questo che non mi aspettavo di vederti scomparire così. Tu non mi hai mai costretta a fare niente, mi hai sempre rispettata e non miravi ad una cosa sola. Non volevi far di me il tuo giocattolino del sesso perché sapevi in partenza che non te lo avrei permesso. Ero ingenua ma non stupida e nonostante a volte mi caricassi di pressioni perché mi desideravi, mi hai sempre rispettata. Per questo motivo non capisco. Io J. non ti capisco. Non capisco cosa ho sbagliato e l’unica cosa che voglio da te, è una spiegazione. Ormai è andata così e non mi pento di niente. Tutto ciò che ho fatto mentre stavo con te, l’ho fatto con consapevolezza e con tanto, tanto affetto. Non posso dire di averti amato perché mentirei e confrontandoti con l’unica altra storia mai avuta, posso confermarlo.
L’amore è un’altra cosa. L’amore è rispetto, fiducia, confidenza, complicità e un mucchio di altre cose. E parliamoci chiaro, tra di noi tutto ciò non c’è mai stato. Ma se non sono mai stata innamorata di te e tu di me, perché mi fai ancora così male a distanza di anni? Perché provo ancora i brividi a ripensare a quei tempi in cui mi facevi sentire così bene? Forse è solo il rancore a smuovere tutti gli altri sentimenti, altrimenti non c’è spiegazione. Non c’è motivo per cui tu ancora riesca a tirar fuori sensazioni ed emozioni che credevo sepolti. Io ti odio J. Ti odio perché non hai voluto amarmi come io volevo amare te. Ti odio perché mi hai abbandonata a me stessa quando io avevo più bisogno di te. Ti odio perché mi hai illusa di tenerci e mi hai stretta a te fino a quando ti ha fatto comodo per poi lasciarmi sprofondare. Tu sapevi quanto fossi fragile e quanto avessi bisogno d’amore. Lo hai sempre saputo ma non te n’è importato.
Ti detesto perché hai preso il meglio di me e lo hai trascurato, non preoccupandoti del male che stavi facendo.
Probabilmente adesso ti sembro anche esagerata perché non immagini di aver causato tutto ciò.
Però una cosa buona l’hai fatta. Mi hai fatto talmente tanto male che quattro anni fa ho avuto la forza di raccontare quello che mi stava succedendo e mai avrei immaginato che quella persona sarebbe diventata la mia ragione di vita. Mai avrei immaginato che ogni mia parola su di te, in lui scatenasse odio immenso nei tuoi confronti per ciò che stavi facendo di me. Perché lui avrebbe voluto essere al tuo posto, avrebbe voluto avermi tra le braccia e non lasciarmi andare. Avrebbe voluto prendersi i miei baci e le mie carezze. Avrebbe voluto amarmi come segretamente già faceva ma io ero troppo presa da te per rendermene conto. Ma ancora oggi, ogni giorno mi alzo e sono grata a me stessa del coraggio che ho avuto cinque mesi più tardi quando ho deciso che era lui a meritarmi. Ho preso coscienza di quanto effettivamente fossi stata stupida a non accorgermi di niente e quanto bisogno avessi di lui. Sono sempre stata una persona poco decisa e tu lo sai bene, ma mai nella mia vita sono stata più sicura di volere qualcosa come ho voluto lui. Ed è proprio per questa persona che io devo rinunciare a te. E non lo dico con rammarico, credimi. Da te non vorrei altro che un chiarimento. Quello che ti ho sempre chiesto in questi anni distanti. Ma vederti metterebbe a rischio la mia splendida storia d’amore e non me lo posso permettere. Lui è il mio sostegno più grande, il mio punto di riferimento, la fonte d’affetto più grande che io abbia mai avuto in vita mia e che voglio ancora.
Capisci perché non potremo mai essere amici?
Noi siamo due perfette linee parallele che però non si incontreranno mai, e lo sai. Adesso però so che ti manco, che ricordi con piacere i miei occhi e che anche per te, i momenti passati insieme sono stati importanti. Ho la certezza che i tuoi tentativi di cancellarmi dai social fossero perché non volessi vedere quanto fossi felice anche senza di te. So che hai provato rabbia, nostalgia, rammarico e chissà cos’altro. So con certezza che tutt’ora non ti sono indifferente e ne sono tremendamente felice. Forse non avrò mai la spiegazione che in cuor mio tanto desidero ma già avere la consapevolezza che anche per te non è stato tempo perso, è una vittoria. E mi dispiace J. ma ho vinto io.
Con odio,
Dropia
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Categorie: - Amore e relazioni
la tua lettera mi ha fatto venire la rabbia non lo so perche ….mi ha dato un colpo al cuore pensando che tu potessi essere l unica ossessione della mia vita ma penso tua storia sia reale e io mi sto solo facendo paranoie perche rifiuto a crederci che ami qualcuno puoi scegli qualcun altro ..magari non hai mai amato davvero
Sei un po’ squilibrata, mi spiace dirlo, ma non è immaturità quella che noto dalla tua lettera dove ti contraddici ogni due frasi più o meno, è proprio mancanza di equilibrio interiore, mentale ed emotivo. Mi spiace per te e temo guai per chi ti sta accanto, purtroppo.
luci infatti lei non parla di amore e ha riconosciuto che ció che la legava a quel ragazzo erano altre cose.. Ed e´ stata abbastanza matura e cosciente da cambiare strada.
In questi casi ció che ci lega ancora dopo anni a una persona cosí non sono i sentimenti per quella persona, ma i meccanismi mentali emozionali che si sono scatenati in noi. Spesso sono storie non sane e che fanno stare male.. crescere vuole anche dire rendersi conto di questo e vivere la vita reale invece di un’illusione.
Ad ogni modo hai fatto molto bene a buttare via tutto.
Cosi tante, troppe analogie che potrei essere io il ragazzo di cui scrivi, ma non è questo il punto..
Non mi illudo, a differenza di quanto scrivi credo che tutte le storie si assomiglino, e che non ci siano risposte non ci sono vincitori e vinti non ci sono classifiche delle storie piú speciali di altre.
Ci sono i momenti io, forse come te, mi sono mosso sempre in anticipo o in ritardo, ma cosa importa? Tutto questo non ha valore come i se e gli avrei.
Odio dare consigli ma quello che mi sento di dirti è di viverti il presente, la persona al tuo fianco sembra non essere riuscita a colmare il vuoto del passato, se fosse così salvati. Essere felici è una responsabilità verso noi stessi costi quel che costi ma bisogna essere disposti a perdere piuttosto che vincere. Buttalo via quel biglietto insieme al tuo passato, se ti passerà un fremito sappi che la tua ultima frase è inesatta.
lettera molto forte ed intensa.. davvero… dovresti scriver espesso qui.. comunque sono d’accordo con te … HAI VINTO TU! muovi l’epicentro dei tuoi pensieri su te stessa e non su di lui…
con affetto, un ragazzo con le tue stesse paranoie,
Prometeo
Grazie davvero a tutti quanti.
Critiche o consigli sono preziosissimi.
leggo la tua mail e rivedo me, ora.
Lui è entrato nella mia vita molti anni fa, come amico. Due anni fa ci siamo avvicinati molto perché entrambi eravamo in un momento difficile, ma proprio quando era arrivato il momento di incontrarci (viviamo in due città diverse), lui è scomparso, perché nel frattempo si era messo con un’altra. Dopo 6 mesi si sono lasciati, lui è tornato da me dicendo che voleva me e avrebbe riconquistato la mia fiducia. Abbiamo iniziato a vederci, andava tutto bene, poi qualcosa è cambiato, lui è sparito ancora. Avevo capito che c’era qualcosa che non andava. Gli ho chiesto di dirmi con onestà cosa provasse, dicendogli quello che io provavo per lui. Lui ha risposto “tu mi metti voglia di provare qualcosa di serio con te, ma non so se questo viene dalle tue parole o se lo sento io”. Gli ho detto di prendersi tempo e darmi una risposta. La risposta è arrivata due settimane dopo nel modo peggiore del mondo: le foto di un week end al lago per il suo compleanno con la ragazzina per la quale sono stata scaricata senza nemmeno la decenza di una spiegazione.
Ciao Dreamer, innanzitutto un abbraccio fortissimo.
Dopodiché ti vorrei dire una sola cosa che sto imparando solo adesso dopo tanto tempo:
“La vita è troppo breve per rincorrere qualcuno che nemmeno cammina per noi.”
Come hai potuto leggere, nemmeno io sono brava a cavarmela in queste situazioni ma ripetendo a me stessa questa frase, mi sto aiutando giorno per giorno ad andare avanti lasciando indietro tutto ciò che è tossico.
Bacione!