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Italiani a Seattle

di lisabel

Io vorrei andare a Seattle per lavorare e per vivermi un pò la città.
Voi conoscete per caso qualche punto d’appoggio? (perchè io andrei da sola…)

Lettera pubblicata il 23 Gennaio 2006. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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La lettera ha ricevuto finora 67 commenti

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  1. 1
    usul -

    sono felice per te.
    io ho vissuto là per quasi 2 anni nel lontano 1972 e vorrei tornarci per restare moooolto a lungo.
    gran bel posto, fra il pacifico, il lago washington e il sammamish, le cascade mountains e poi e poi .. ci vorrebbe un libro.
    c’è chi dice che il clima è pessimo ma ciò può essere vero solo per insulari abituati ai climi umidi.
    io andavo in giro in pieno inverno con una guacchetta di pelle e la camicia e non ho mai preso un raffreddore.
    sono stato a villa la paz, nella zona residenziale di bellevue, tra i due laghi, 10′ fuori la 405 interstatale, a 20′ dalla 90, che ti porta rapidamente in centro città, superfornita, supercollegata .. super.
    delinquenza 0,0000001, interazzialità, grande e bella università, grande e bella biblioteca centrale, parchi nazionali, poca distanza dal canada, gente socievole e rispettosa, economia resa stabile dalla presenza della boeing (dove lavoravo io).
    ambiente abbastanza far west.
    noleggi casa, mobili, tutto, con la massima semplicità.
    telefono in 24 ore, macchina (usata o nuova per tutte le tasche) pure.
    unione consumatori potente, non come qui in italia.
    l’aereoporto seattle-tacoma è a circa 1h da lì verso sud.
    il travel logde di bellevue ti può ospitare comodamente finché ti organizzi in zona.
    l’appartamento a villa la paz puoi usarlo finché non trovi una casa, ma in 2 anni io non ho mai sentito la necessità di complicarmi la vita, visto che lì pensava a tutto il manager.
    possibilità d’impiego non lo so, ma forse su questo sei già preparata. in ogni caso, mi ricordo di italiane che all’epoca insegnavano l’italiano agli americani presso le industrie che avevano rapporti commerciali con il ns paese.
    non credo che oggi le cose siano cambiate molto.
    lo stato di washington, 3/4 dell’italia, allora contava 5M di abitanti e seattle 450k. dove pensi che siano arrivati?!
    quello che puoi fare in mancanza di meglio è attualizzare queste informazioni via internet con tutti i miei auguri.
    ps. quando ci vai porta lì il pensiero di un italiano che, come parecchi altri allora, avrebbe voluto trovare il modo di non venir via.

  2. 2
    Sara -

    Ciao lisabel anch’io vado a Seattle ma solo per 10 giorni (sempre che io non impazzisca completamente e decida di rimanerci) dal 21 al 31 agosto e anch’io vado da sola..molto all’avventura. Se ti va di unirti fammelo sapere qui. Ciao ciao. Sara

  3. 3
    Luisa -

    Carissime Lisabel e Sara , io non so nulla di Seattle ma ci andrò anche io molto presto.. autunno credo…
    fatemi sapere come è andata e come vi siete trovate… grazie

  4. 4
    Giovanni Paolo -

    Ciao a tutti! Anche io andrò a Seattle, parto il 30 ottobre insieme ad un amico. Ci siamo laureati da pochissimo in Ingegneria Aerospaziale e il pensiero è quello di trovare il modo di non tornare più. Qualcuno di voi può darci qualche consiglio?

    In bocca al lupo a tutti.

  5. 5
    usul -

    G.P., consigli generali – da attualizzare – puoi trovarli nel mio precedente commento.
    aggiungo che il personale del consolato italiano era estremamente disponibile e che a Seattle non c’era neanche la puzza della Mafia.
    concentratevi, se questo è il caso, sulle possibilità che il Campus può offrire a dei neolaureati come voi.
    spero per voi che il progetto riesca nonostante le restrizioni sull’immigrazione.
    tanti auguri da uno che non c’è riuscito.

  6. 6
    Giovanni Paolo -

    Grazie Usul per i tuoi consigli. Ce la metteremo tutta, speriamo di essere un pochino fortunati. Ma nel caso che uno si sposa con una americana? In questo caso dovrebbe essere più semplice? No?

    A presto

  7. 7
    usul -

    se le regole sono quelle di allora, si dovrebbe avere diritto alla cittadinanza, benché non ricordo in quali tempi e modi.
    un mio amico, dipendente di scalo Alitalia, si sposò in America ed è ancora lì.
    buon sistema e le americane possono essere un’ottima scelta, come gli italiani per loro, perché considerati con un ottimo senso della famiglia, ma suggerisco di non guardare a questo in modo opportunistico. se succede da sé meglio, se no la strada del lavoro e della richiesta di cittadinanza, dopo almeno 5 anni mi pare.
    good luck, or better, godspeed!

  8. 8
    Giovanni Paolo -

    Ciao Usul, parole sante! Certo, non bisogna forzare troppo le cose, però non ti nascondo che tra le varie possibilità di restare in america ho inserito, anche se all’ultimo posto la possibilità di matrimonio. Speriamo bene, l’America è il mio sogno da quando ero piccolo, i sogni vanno inseguiti, lo sto facendo….speriamo bene.

    Grazie dell’intervento
    ciao

  9. 9
    Massimiliano -

    A marzo vorrei chiedere il visto L1 per trasferirmi a Seattle (la mia ditta ha la sede principale lì) …è difficile ottenerlo??
    A Seattle ci sono stato 2 volte …è vero pioggia e non è il cielo della sicilia per dire, ma che natura e che ordine(io vivo a Roma!)

    Ho 34 anni e sono single….non è un pò troppo “giovanile” come città per me??

    ….però è carina veramente!!

  10. 10
    Alessio -

    Ciao a tutti,
    io in questo momento vivo nella splendita Seattle sono arrivato a Settembre e mi trattengo per due anni.
    Volevo rispondere a Massimiliano e volevo rassicurarlo perchè per ottenere il visto L1 non è difficile la sola cosa è che lo devi fare magari appoggiandoti ad uno studio di avvocati di Seattle per velocizzare le pratiche. Da quello che mi è stato riferito non è nemmeno costoso
    Ciao a tutti e spero magari chissà di vedervi nella stupenda Seattle

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