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Lettera pubblicata il 6 Gennaio 2013. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore Gandalf_il_Grigio.
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intendo dire che tu non vedi il 90% delle coppie televisive (e gia’ il fatto che dici «televisive» la dice lunga), ti viene presentato un 100% ma di una… porzione. E tra l’altro di chi ha agenti e uffici stampa di chi, per avere un passaggio in tv o sui giornali, si muovono in una certa direzione. Piu’ uno o una sono professionalmente fighi per davvero e piu’ fanno vita ritirata e meno han bisogno di ste cagate… Infatti non sai manco con chi stanno e da quanto, che siano colleghi o facciano lavori totalmente diversi. L’istinto non c’entra una fava in velina/calciatore! Se eri un calciatore e ad una “velina” serviva farsi vedere con te e viceversa puoi stare certo che non solo l’avevi davanti alla porta (e nel letto non e’ manco detto) ma anche che c’era un ufficio stampa che si prodigava di far sapere dove siete in vacanza. Coppie «televisive», appunto. Diverso da: coppie formate da gente che lavora in televisione o teatro ecc.
Oh secondo me il punto si sta spostando su argomenti che la realtà la rispecchiano in minima parte davvero…
Mi associo a luna per il discorso coppie televisive, in quanto molto spesso sono costruite e comunque dietro a questi ambienti credo che di vero ci sia proprio poco.
La velina starà con l’imprenditore perché forse si è abituata ad un tenore di vita che il meccanico sotto casa certo non le darà, così come non la porterà alle feste più in nei posti giusti, dove sarai fotografata chiacchierata, vista… e tutta ‘sta serie di menate.
Io per esempio, vado volentierissimo a mangiare una pizza, anzi se mi vuoi far davvero felice portami a mangiare un gelatone di quelli in coppa al vetro e tocco il cielo con un dito. Magari il calciatore sta a dieta e manco ci pensa a venire con me…
E vedi? Entro in un bar, in una pizzeria, in una gelateria e ci trovo sempre gente normale, oddio, qualcuno/a con l’aria da sfigato più di altri, ma insomma, gente comune in compagnia di altrettanta gente comune; ridono e scherzano, si vede che alla fine dei conti va bene anche così.
Andrea quando dici:
“Io ad esempio mi sono sempre reputato normale/carino, ma non ho mai avuto la fila di donne davanti alla porta. Fossi stato un calciatore mi avrebbero mangiato vivo. Come lo chiamate questo? Non è istinto femminile verso un potenziale partner sopra la media.”
Mah, a me sembra anche un pò stupidità, che per fortuna non appartiene a tutti, semmai un uomo o una donna di spettacolo, a differenza tua e mia, (oltre che i soldi ovvio) hanno un pubblico maggiore e possibilità diverse. Guarda nel nostro piccolo basta pensare al barrista di una discoteca, di sicuro avrà più opportunità (ma anche la barrista).
Ma ribadisco che nella realtà in cui vivo io ci sono sì donne che cercano uomini facoltosi, uomini di una certa età che corrono dietro le ragazzine, personaggi che hanno più possibilità di altri/e, ma anche tanti “normali”, che come tutti si arrabattano a campare, prendiamo coscienza anche di questo, invece di voler guardare sempre più in là, che magari, nel nostro piccolo siamo delle gran persone e non ce ne rendiamo neanche conto
ALMOST, sono d’accordo. Poi che i piu’ facoltosi si frequentino piu’ tra loro e’ un fatto, ma al contempo alla scuola pubblica e all’universita’ la gente era eterogenea e cosi gli amici e le coppie, per lo piu’ si, e sinceramente non solo per censo ed estetica. E’ ovvio che c’e’ anche il lato: affinita’, che puo’ essere anche di ambiente e di abitudini… Poi non so cosa intendi, Andrea, per non avere la fila davanti alla porta. Tra cio’ e che nessuna ti caga esiste la “normalita’”. Sinceramente i miei amici hanno avuto occasioni e incontri e storie senza essere degli stramegagnocchi, pieni di soldi, auto pazzesche e senza fare i “playboy”.
Le persone normali, comuni, sono la maggioranza, ma questo non significa che una persona “normale” non aspiri a ciò che le piace. Poi è spesso il “mercato” che determina il valore di una persona, o meglio l’apprezzamento che riscuote. Questo fa si che spesso un uomo nella media tenda a frequentare una donna nella media e viceversa. Esistono anche eccezioni, per carità. Ma secondo voi, un uomo normale, se potesse, non uscirebbe con una ragazza dalle sembianze di una velina, innamorata persa e devota? Ovvio che poi la realtà è ben altra e ognuno tende ad una naturale situazione di equilibrio.
Come mi ha fatto notare Rossana, parlando di Lorenz, probabilmente voi negate così tanto quanto conti l’istinto nelle nostre scelte, perchè l’istinto rimanda alle nostre “bassezze” che vorremmo negare, a noi stessi e agli altri.
Fate molti discorsi teorici, mentre io mi baso su quello che osservo e che ho osservato negli anni.
E come diceva RDF, vorrei darvi ragione, la realtà non è quella che vorrei, ma quella che è. Secondo voi, non piacerbbe anche a me un mondo meno governato dagli istinti, un mondo in cui la maggior parte delle persone apprezza altro negli altri? Ma così non è.
Anni fa, ho passato un certo periodo di tempo nelle chat. Ovviamente ero mosso dal voler fare nuove conoscenze, ma nel mentre mi sono anche divertito ad osservarne le dinamiche. E quello è un altro microcosmo, nel quale anzi si hanno meno maschere perchè si è dietro ad un monitor.
Bene, molti uomini erano li in cerca del sesso facile, conoscere per concludere in fretta e infatti le donne si lamentavano parecchio. Le donne, tutte rigorosamente in chat per: “passare il tempo/fare solo 2 chiacchere” (badate bene, mai dichiaravano le loro reali intenzioni,perchè anche in chat dovevano dare la parvenza di serietà) invece ricercavano i fattori per loro stimolanti, ovvero l’essere corteggiate, adulate..Cercavano uomini che a parole, facessero capire loro di essere interessati. Anche quel diverso approccio, altro non erano che le naturali diversità tra uomini e donne.
A questo punto era ancora più divertente, perchè si potevano fare mille esperimenti. Ad esempio, provai ad entrare con un nome da donna e venni subissato di contatti e con numerose richieste di carattere sessuale. Entrando da uomo, iniziavo a parlavare. Quando la donna capiva che non ero il solito maniaco, ero “promosso” al punto due e qui lo scenario cambiava, se costruivo un’identità “sfigata” (sono brutto, faccio lo spazzino..) sparivano, se costruivo un’identità brillante (bello, faccio l’istruttore di pincopallo..) erano incredibilmente più decise e dirette. Ovviamente per me il gioco finiva li, ovvio che non portavo avanti una farsa. Ma ogni tanto mi sono divertito a studiare le diverse reazioni, lo ammetto.
Tutto ciò per dirvi che questo siamo, animali complessi, con istinti molto semplici a cui vogliamo dare nomi articolati per renderli più edificanti di quello che sono in realtà.
la velina innamorata e devota?sveglia!Tu vuoi la strafiga ma che stia a casa a stirarti le camicie è una contraddizione la tua e hai dei grossissimi preconcetti,se basi le tue statistiche sulla tv e sulle chat stai fresco, vuoi la fila di donne che si strappano i capelli per te?Torna sulla terra,c’è tanto altro in giro guarda meglio!Proprio stamattina parlavo con un uomo sulle grandi bufale che le persone si raccontano,che la donna vuole l’uomo che ha potere,che ha soldi,palestrato…niente di più sbagliato,c’è una fetta di donne che vuole questo ma ci sono altre che vogliono altro.
E poi parli di chat,sei sicuro che una donna tronchi la conversazione perchè dici che sei poveretto e spazzino?non hai pensato a come ti poni?che magari dai l’idea di uno che cerca una mammina che lo adotti e lo mantenga?Ci sono questi soggetti,eccome!
pensaci un attimo,tu credi di dare un impressione ma poi ne dai un altra,un mio amico aveva molti preconcetti e credeva di cavarsela bene con le donne ma analizzando i suoi comportamenti quando me li raccontava sai come appariva?come un morto di fi.. che va dietro a chiunque respiri e appena può salta addosso alle donne perchè si crede figo!Ora sta cambiando modo di vedere e analizza meglio le situazioni e ti assicuro che ora ci sono più ragazze che lo notano.Pensaci un pò.
ANDREA: @Fate molti discorsi teorici, mentre io mi baso su quello che osservo e che ho osservato negli anni.
Mah… non mi sembra che facciamo tutti questi discorsi “teorici” eh… visto che si parla di esperienze personali o comunque vissute da vicino, e che riguardano molto spesso non persone che si incontrano cinque minuti sul tram o che vediamo in televisione, o in chat, ma persone con cui si ha a che fare e con cui si parla o di cui si conoscono le vicende un po’ meglio…
Poi è ovvio che ognuno sa dentro di se’, però non è che dei miei amici (non conoscenti) vedo solo ciò che raccontano, per esempio.
Tu in realtà parti da dei presupposti abbastanza pregiudiziali, mi pare. Uomo e donna medi versus calciatore e velina. E sembri dare per scontato che la gente “si accontenti” di chi ha accanto o riesce a beccarsi non avendo la fila davanti alla porta. Sembra che sia tu quello che vorrebbe essere un figo (cosa che secondo te, pare, ti risolverebbe un sacco di problemi) che sta con una velina.
Lo hai fatto tu, Andrea, sei andato avanti nella vita pensando frustrato a te medioman? La donna con cui stai l’hai scelta in base a questi presupposti? In base al fatto che pur non essendo male non ti pareva di avere molta scelta perché non eri abbastanza figo e non avevi la fila? Se vuoi non rispondermi, ma da come parli sembreresti (dico sembreresti) frustrato in tal senso.
Tu vedi da fuori una coppia e decidi che sono due che si sono accontentati l’uno dell’altro, medioman e mediowoman. Magari loro si vedono specialissimi a vicenda, e molto più interessanti e anche attizzanti e belli (indipendentemente dal tuo giudizio esterno) di come decidi tu.
In tutta franchezza io non ho mai pensato che un mio compagno di vita fosse “medioman” e che mi toccava tenermelo perché non potevo avere Luca Argentero. E non perché non ammetto i miei bassi istinti tipo vorrei, ma non posso.
Forse ti sfugge che anche nel caso tu sia figo o fi.. i criteri con cui selezioni con chi relazionarti sono personali. A parte che il fatto di essere figo o fi.. comunque è relativo.
E il fatto di avere un fisico che ti potrebbe permettere di concorrere ad un posto di velina non fa automaticamente di te una che vuole fare la velina. O che si pone in un certo modo piuttosto che un altro o che guarda se stessa e gli uomini da una certa visuale.
Idem il fatto di essere dotato di una certa avvenenza fisica o di un certo conto in banca o di certi meriti sportivi.
Con le mie amiche, anche quando giravamo assieme e incontravamo le stesse identiche persone, ci è capitato rarissimamente che fossimo attratte dallo stesso tipo di uomo. Spesso neppure il più banale concetto di “quello è figo”, che dici tu, era condiviso.
E non eravamo corteggiate dagli stessi uomini. Non perché una di noi fosse fi.. e le altre dei cessi, tra l’altro.
Fai l’esempio delle chat: le chat e il mondo virtuale in genere, è un mondo che funziona in un certo modo, non te ne rendi conto? Sì. ma al contempo
sembri quasi considerarlo più reale del mondo reale. In realtà le cose non stanno proprio così. Lungo discorso, che non intendo fare, ma mi sa che non ti rendi conto di un paio di cose, di dinamiche proprie del mezzo, internet, di cui parli.
Comunque Andrea tu puoi tranquillamente restare con la tua idea, e tra l’altro percepire che io e Almost abbiamo una visione edulcorata della realtà. Cosa che, per quanto mi riguarda, non ho assolutamente.
Però non vado neanche a cercare dei parametri in cio’ che vedo in televisione (!) o in una chat line o in un sito di incontri o nel fatto che a scuola mia c’era uno che era figo e molte gli andavano dietro.
Non ho una visione edulcorata, ma, come dice Miyu, forse, se mi sentissi frustrato dalle mie relazioni anche mi interrogherei sul mio modo di essere e di pormi, se fossi in te, e sulle scelte che ho fatto o faccio, piuttosto di delegare tutto all’esterno e a delle dinamiche velina/calciatore.
Il mondo non è fatto di zucchero e pan di spagna, nè lo sono le relazioni umane, però anche delegare ogni cosa che ci succede a degli stereotipi non aiuta. Rischiamo veramente di non vedere veramente ciò che ci accade, personalmente.
Poi ovviamente vedi tu!!!
ALMOST: anche chi ha moltissime “pubbliche relazioni”, per lavoro in primo luogo, o si ritrova a venire in contatto con certi ambienti, non per forza se le vive come pensa Andrea. E questo mi sento di dirlo per esperienza personale. Che vuol dire anche aver avuto a che fare con persone che a loro volta avevano moltissime “pubbliche relazioni”.
La gente “normale”, come dici tu, sta ovunque. E la gente “esaltata” sta ovunque. E all’interno di questi concetti ci sono persone fatte comunque a modo loro.
Concorso assolutamente sulla pizza. Anche mangiata direttamente dal cartone guardando il mare. A me tra l’altro piace molto sedermi in un bar “qualunque” in mezzo alla gente. Anche da sola, bevendo il mio caffe’. Molto di più che un bagno nelle “pubbliche relazioni” di un certo altro tipo. Fermo restando che anche in situazioni non da pizza puoi comunque sentirti come se stessi mangiando una pizza in un bar “qualunque”, perché dipende da dove sei e con chi. E cio’ che rende interessanti le persone va al di là, almeno per qaunto mi riguarda, dei parametri che da’ Andrea. Che forse confonde anche il concetto di soldi e mostra di se’ con autorevolezza e meriti, reali, un fascino personale, possibile certamente, ma vissuto anche con grande semplicità e in modo persino schivo.
Andrea mi sa non ha molta idea di quanto molta gente che non vive solo di apparenza e non è così sfigata da sperare che un paparazzo la inquadri anche quando sta cag..ndo (problema anche di certa gente “comune”, basta vedere facebook) e che magari fa cose davvero “fighe” per la collettività viva il suo privato anche in ciabatte, mangiando du spaghi facendosi due sane risate con qualcuno con cui sta bene e a cui vuole bene e si sente voluto bene e non pensando che questo sia medialife
Andrea,
non se ne esce: sono proprio visioni diverse, diametralmente opposte.
se ancora avessi interesse a relazionarmi con Luna, avrei parecchio da ribattere ma mi sa che sarebbe comunque tempo e fatica sprecati.
c’è in tutti il desiderio malsano di sentirsi superiori, chi per un verso, chi per l’altro. è parte della costruzione che si fa di sè rispetto al resto del mondo.
tornando a Lorenz, perchè non mi va di essere autoreferenziale su questo tema, egli ha verificato nei suoi studi sulle oche che queste sono monogame a vita, salvo rare eccezioni. ha quindi deciso che la loro “visione del rapporto di coppia” è superlativamente orientata all’assoluto. assoluto che però nella realtà dei fatti viene raggiunto da una media di cinque esemplari sui cento osservati.
questo nulla toglie alla particolarità della specie. tuttavia, comunque si vogliano vedere le statistiche, per quanto mi riguarda rispondo come un luminare in cardiochirurgia che, alla domanda del paziente che doveva sottoporsi a un difficile intervento a cuore aperto: “Professore, quali sono le probabilità che ne possa uscire vivo?” lo confortò affermando: “Caro signor X, potrei anche darle delle percentuali ma questo non l’aiuterebbe affatto a sapere se il suo caso ricadrà nella parte più piccola o in quella più grande della torta.”
visione pessimistica o visione ottimistica? bello resta tendere al meglio e sperare (senza speranza, ben poco resterebbe di un qualche valore nella quotidianità). bello è anche illudersi di essere diversi e di meritare qualcosa di diverso dalla maggioranza. perchè no? anche questo aiuta a vivere.
per altri, invece, è preferibile essere maggiormente consapevoli dei propri limiti e delle conseguenti maggiori difficoltà a raggiungere un obiettivo elevatissimo. aiuta a non aspettarsi troppo da se stessi e dal prossimo ma soprattutto ad accettare con maggior serenità i quasi inevitabili scacchi.
a ognuno la scelta che meglio gli si confà!
@miyu
oh ecco, non ti potevi spiegare meglio :=)))
@luna
in moltissime parti del tuo scritto mi hai tolto proprio le parole di bocca, sono le stesse cose che, in maniera più spicciativa, avrei detto anch’io ad andrea
@andrea
sai che? insisti su questo tasto troppe volte, sempre… Non ha senso stare a casa a lamentarsi e guardare quello che fanno gli altri, la fortuna e le occasioni non ti suonano il campanello, bisogna che ti batti i piedi nel kuletto e te le vai a prendere, tutte; cha sia lavoro, donne, amici, qualsiasi. E se una volta prendi una cantonata, oh vabbé non è la morte di nessuno, facci una risata e passa oltre.
Nei tuoi scritti si legge troppo spesso questo senso di rinuncia perché tanto non è colpa tua, è che quest’istinto di base non ti rende fortuna…
Ma non sono assolutamente d’accordo; anzi diciamo che mi sembra anche troppo facile non volersi confrontare con se stessi e dare la colpa agli altri che, a causa di queste “voglie ancestrali”, a te non ti si filano per niente.
Ora, paradossalmente vogliamo credere che l’istinto comandi tutta la nostra vita? Ok va bene; ma allora per lo stesso motivo è anche giusta la selezione naturale, per cui se tu (in senso generalizzato) sei un pò sfigatello o comunque più debole, o non adatto a proseguire e procreare è anche giusto che nessuno ti si guardi. Quindi per riprendere una tua teoria, se tu ti senti lupo omega, beh… son c@zzi tuoi… è giusto che tu sia l’ultima ruota del carro, mettiti pure l’animo in pace.
Mah… sarò poco pratica o come dici tu “teorica”, ma preferisco credere che ognuno in larga parte sia fautore della propria vita e comunque mi sembra più realistico questo atteggiamento che il tuo
ROSSANA: a me non frega nulla di polemizzare con te, ma nel caso tu ti rivolga a me forse sarebbe meno infantile farlo direttamente e non indirettamente in questa pietosa maniera.
Così, giusto per, non mi cambia la vita.
@c’è in tutti il desiderio malsano di sentirsi superiori, chi per un verso, chi per l’altro. è parte della costruzione che si fa di sè rispetto al resto del mondo.
beh, non male come bue che da’ del cornuto all’asino.
Cosa ci sarebbe di superiore, per esempio nel caso di Almost, che tiro in ballo direttamente, ciao Almost, nel dire che nel momento in cui lei entra in un locale vede gente “normale” e non le frega una fava di sposare un calciatore o di essere una velina e non considera mediolife il fatto di mangiare una pizza? In pratica, per essere “umile” dovrebbe “ammettere” cio’ che non è?
Dovrebbe dire che conosce soltanto gente che ragiona secondo il pensiero di Andrea? Mah…
@bello è anche illudersi di essere diversi e di meritare qualcosa di diverso dalla maggioranza. perchè no? anche questo aiuta a vivere.
per altri, invece, è preferibile essere maggiormente consapevoli dei propri limiti e delle conseguenti maggiori difficoltà a raggiungere un obiettivo elevatissimo. aiuta a non aspettarsi troppo da se stessi e dal prossimo ma soprattutto ad accettare con maggior serenità i quasi inevitabili scacchi.
Non comprendo questa fissa con l'”obiettivo elevatissimo”. Come se scegliere con chi rapportarsi in base a cio’ che è, senza rifugiarsi nell’idealizzazione ma neanche in luoghi comuni statistici (selezionati arbitrariamente) fosse una cosa tanto strana…
E cosa significherebbe: “non aspettarsi troppo da se stessi e dal prossimo ma soprattutto ad accettare con maggiore serenità i quasi inevitabili scacchi”.
Mi pare si stia facendo un po’ di confusione, tra il voler a tutti i costi anche dire che esiste un modo solo di avere o non avere dei limiti, una sola tendenza, e che gli “scacchi” avvengono per una sola o una paio di ragioni e che esista un solo modo di accettare il fatto che esistano o di rielaborarli con serenità.
Tutti abbiamo dei limiti, ma cio’ non significa che debbano essere gli stessi per tutti. E a seconda delle circostanze dei limiti possono anche non esserlo, o viceversa.
Mi pare si faccia confusione tra idealizzazione di se stessi, gli altri, i rapporti e il fatto di non nascondersi dietro a due o tre precisi luoghi comuni per “giustificare” ogni cosa che facciamo o avviene nella nostra vita.
Personalmente se passassi a dire che la mia vita è andata o va in un certo modo basandomi su cio’ che mi mostra la televisione quando passa il gossip, beh…
E se ogni volta che faccio o non faccio una scelta tirassi fuori il jolly che tanto mica dipende da me, ma dipende da una statistica altrettanto beh…
Il punto è che in questa lettera ogni qualvolta una persona dice che non si riconosce in un preciso luogo comune vuole fare “il figo”, o dire che è superiore o è illuso/a. Ma questo non è