la stima in me stessa non l’ho mai persa, anzi… figurati.
La felicità non la lascio scappare. A costo di rincorrerla e rimanere senza fiato. Ho già pagato nella vita. Ora la felicità la voglio. Anzi la PRETENDO… ed oggi la mia felicità è lui.
Voi continuate pure a dire la vostra.
Ci mancherebbe. Chi mi conosce bene sa chi sono.
Non faccio più previsioni per il futuro, visto che le cose POSSONO CAMBIARE DA UN SECONDO AD UN ALTRO.
@Anna l’uomo zerbino esiste eccome, ne conosco una moltitudine.
Io non lo sono mai stato, tranne in alcuni momenti difficili in cui credevo cosi di rendere più felice la meretrice, e quindi di essere più felice anche io.
Ma fu un errore, non bisognerebbe mai azzerbinarsi, ma tenere sempre un giusto equilibrio di dare e ricevere, perché questo è l’unico modo di tenere in piedi una coppia, secondo me.
All’uomo manca il sesso e lo cerca altrove, dici tu. Fa bene, dico io!
Hai ragione quando dici che soffro perché ho perso i servizi, e non perché ho perso l’amore. Perché ormai all’amore ci credo poco, soprattutto all’amore di certe donne, che ormai sono in balia delle loro emozioni e dei loro privilegi.
Io ho amato e ho dato, in cambio ho ricevuto un bel calcio nel culo, quando un nuovo montone si è presentato.
E la mia donna (come la maggior parte) gravava sul mio budget eccome!! Perché voi donne volete la parità dei diritti.
Ma la vostra parità dei diritti spesso vuole dire: faccio quello che voglio, ma se mi piace la borsa L&V tu me la devi comprare, altrimenti io non te la do più.
MG, è sempre e solo un problema di “crescita”. Tempo fa seguivo un thread sugli scambisti che si sentivano l’avanguardia della “new age” del rapporto di coppia con il metodo appena citato perché ritenevano di aver risolto il problema dell’ipocrisia “dell’amante” mettendo in piazza il desiderio di esperienze diverse in presenza del partner ufficiale, che assisteva agli accoppiamemti dell’altro o ne praticava a sua volta.
C’era una simpatica donna, Allegra si chiamava o qualcosa del genere, entusiasta e piena di desiderio che scambiava opinioni con i vari utenti cercando di far capire che era una scelta che la rendeva libera da certi moralismi che conosciamo, magnificando il beneficio che ne traeva la relazione ufficiale. Si capiva lontano il solito miglio che chi voleva convincere per prima era solo sè stessa, e infatti dopo molti mesi di assenza si è ripresentata sul thread con un tono pouutisto diverso essendo emersi molto aspetti squallidi negli incontri di “scambio” ma soprattuto il vero problema che aveva portato lei e il compagno (avevano die figli) a constatare che in realtà era il loro rapporto che non c’era piu, e cge quell’attività “trasgressiva” non era altro che un modo abnorme di affrontare problemi di relazione interpersonale e di rapporto col sesso che evidentemente non erano stati risolti, non diversamente da butta tutto sil romanticismo esasperato. É lo stesso problema di “ignoranza” affrontato in maniera opposta, ma che denuncia una immaturità di “conoscenza” e di comunicazione del soggetto che ne è vittima.
In entrambi i casi “l’oggetto”” con cui ci si relaziona nei modo descritti è un mero oggetto, un giocattolo riprendendo la tesi della “ludicità” di cui parlavo ieri. Giochi, perche l’amore è una cosa da “adulti” e non tutti ci arrivano a quel traguardo prima di morire da anziani.
Bye
“i soli macroscopici errori che in questo contesto si possono fare sono quelli di affiancarsi a qualcuno che ha l’aspirazione opposta alla nostra, oppure, in età immatura, quello di non prevedere le conseguenze di qualsiasi tipo di scelta.”
bisognerebbe capire se quelli che qualcuno considera “macroscopici errori” non erano invece altro che l’ unica soluzione di sopravvivenza ( sia materiale che emotiva ) in una determinata situazione. molto facile e alla portata di tutti il GIUDICARE SOMMARIAMENTE. cosa molto più difficile il mettersi nei panni degli altri e analizzare le cose IN PROFONDITA’.
Chi è carente di questi ultimi due aspetti, non potrà mai essere di VERO AIUTO a nessuno. pur con tutte le migliori intenzioni.
Golem, viviamo in un’ epoca di grandi contraddizioni. Da una parte si condannano oltremisura le persone ( specie le donne ) che fanno scelte non convenzionali. di qualsiasi tipo. dall’ altro si cercano disperatamente nuovi modi per sperimentare le interazioni umane ( vero fulcro della nostra società ) e in particolare il rapporto di coppia. In tutto questo ondeggiare di emozioni e di posizioni contrastanti, ciò che noto sempre è che a tutti sfugge la cosa più importante: l’ analisi lucida, distaccata e obiettiva delle situazioni con cui ci si viene a confrontare, e la presa di coscienza. specie verso se stessi. La maggior parte degli interlocutori con cui mi confronto regolarmente ( sia nel virtuale che nel reale ) non fanno che dimostrarmi che preferiscono mettere in piedi situazioni assurde ( come appunto quella dello scambio di coppia ) pur di non riconoscere la realtà e pur di non ammettere le proprie carenze o i propri errori. Anche la reazione spropositata di alcuni utenti che partecipano a questo forum rispetto alle osservazioni altrui lo dimostrano. Dire ad alcune persone come stanno le cose ( facendo così vacillare i loro radicati dogmi e convincimenti ), equivale ad un’ auto-condanna perenne di diniego, di accuse, di ostilità. e ovviamente queste persone non risolveranno mai il loro PROBLEMA. che è IN LORO. non all’ esterno in presunti bulli o presunte donnacce di malaffare. E’ sempre la stessa vecchia tecnica del caprio espiatorio: individuare un nemico, chiunque esso sia, è più comodo e rassicurante che accettare la realtà e adoperarsi seriamente per cambiarla, quando questa presenta delle falle.
L’ ignoranza e il falso moralismo sono senz’ altro grossi limiti che impediscono l’ evoluzione personale dell’ individuo. ma lo è altrettanto una certa “trasgressione per moda” che si attua più per seguire la corrente del momento o per assecondare il volere del partner ( un pò come le donne che si accontentano di rapporti sbilanciati ) che per vera e autentica convinzione personale. Un segnale, anche in quest’ ultimo caso, di una mente chiusa.
Condor, a me delle borse e dei vestiti di lusso non mi importa niente. Non ho mai cercato l’ uomo che mi mantenga. Ma mi aspetto che il tizio con cui sto si prenda le sue responsabilità. di certo non posso stare con un uomo che passa le giornate a bighellonare e a ciuccarsi invece di trovarsi un lavoro, o che si aspetta che io lo finanzi in tutto e per tutto mentre lui se ne sta in panciolle.
@Condor
Ipotizzo. La coppia ha un problema. La donna ne parla con il suo uomo perché bisogna risolverlo. L’uomo fa orecchio da mercante. La donna comprende che sta con una persona superficiale e delusa si allontana. Non ha più voglio di fare l’amore con quell’uomo perché è superficiale. Lui cerca un’ altra per il sesso tanto la moglie continua a gestire la casa e a garantire il pasto.
La donna si stufa, trova un altro (che sarà la copia dell’ ex marito) e lascia il marito (almeno se se ne va con un altro non tiene il piede in più scarpe come l’uomo).
Il marito si inzerbina in questa fase solo perché in competizione con l’altro uomo.
Condor ha perfettamente ragione!
Ueeeeee! Anna! Sveglia he .! Dove vivi ..pure te nel mondo dei puffi!??
Ma come fai a dire una stronzata simile???????
Dopo l’esempio di tutti gli uomini che ci scrivono ..te hai il coraggio di dire che l’uomo zerbino non esiste!!!!!!???????????????????
Robe da matti…!
No comment….
MG, in questi anni ho citato più volte il grande libro di Eric Fromm, “Fuga dalla libertà”, che lessi a 18 anni stravolgendo le mie giovanili certezze sul vero significato e la successiva interpretazione di quel termine, che a mio parere rappresenta in nuce il vero senso della vita umana.
La libertà spaventa la maggior parte di noi, e seppure anelata quando la si raggiunge o la si conquista anche indirettamente, può diventare un’arma in chi, per una serie di ragioni, non è abituato a usarla.
Le contraddizioni che elenchi tu nascono da questo presupposti: l’angoscia della scelta e la paura dell’analisi critica di sé. La soluzione più comoda è rifugiarsi negli stereotipi, che offrono una soluzione pre-digerita da altri, ma che QUASI MAI rappresenta quella che il soggetto in questione avrebbe SCELTO se avesse fatto di sè l’analisi di cui parlavo.
Questa caratteristica umana è ampiamente sfruttata dalle religioni, dalla politica fino ai più minuscoli persuasori che incontriamo nelle nostre relazioni, LaD compresa come sappiamo bene ormai, avendo questi individui un solo fine in comune: il consenso e il riconoscimento, e quindi la sopravvivenza nel ruolo che si immagina di meritare, con tutti i tornaconto che si possono immaginare.
La descrizione che fai tu, se la riconduci a quel fattore comune ti accorgerai che i conti tornano.
L’essere umano ha bisogno SEMPRE di una guida che indichi la strada, non avesse queste caratteristiche non si sarebbe mai potuto creare la figura del profeta, del dittatore e persino di Dio, che é un invenzione NECESSARIA dell’uomo, e non il contrario. Per questo motivo di fondo incontriamo anche su questo modesto palcoscenico esempi soggettivi di “innamorati” di entrambe i sessi che idolatrano individui che quasi non li considerano solo perché vi vedono la “soluzione” al loro bisogno.
La gente ha bisogno di “credere”, e quando qualcuno dà questa impressione vi si accodano come lemming che vanno verso il precipizio. Qui abbiamo visto begli esempi di “conduttori” e di “condotti”. E ti accorgi delle reali intenzioni dei primi in ragione di un certo stile da “rapinatore affidabile”. Come quelli che svaligiano le gioiellerie vestiti elegantemente per non destare sospetti. Stereotipi come al solito, che chi sa come usarli volge a proprio favore, in mille modi, ma sempre legati al solito discorso della “scelta” e quindi alla libertà in senso lato.
I maschi folcloristici che descrivi nel thread di Olla vedono in quanto appena descritto la ragione di quello sbandamento, che nasce dalla nota liberazione femminile, a sua volta spesso mal utilizzata, come farebbe chi ha provato la fame e si trova di fronte a un improvviso banchetto a disposizione, col risultato di avere una congestione per abbuffamento.
Questo è il momento storico che viviamo, e in questo minestrone morale ed etico da società postbellica, c’è chi cerca una “casa” perché la precedente è distrutta, e chi cerca di “arricchirsi” col “mercato nero” delle “case”.
Bye MG
Anna il tuo ultimo commento è totalmente senza senso….scusami he ma ti converebbe lasciare perdere…perché non hai veramente idea e capito nulla su chi sia veramente un uomo zerbino o una donna zerbino..
Lascia perdere …che è meglio..
@maria grazia cara,
la stima in me stessa non l’ho mai persa, anzi… figurati.
La felicità non la lascio scappare. A costo di rincorrerla e rimanere senza fiato. Ho già pagato nella vita. Ora la felicità la voglio. Anzi la PRETENDO… ed oggi la mia felicità è lui.
Voi continuate pure a dire la vostra.
Ci mancherebbe. Chi mi conosce bene sa chi sono.
Non faccio più previsioni per il futuro, visto che le cose POSSONO CAMBIARE DA UN SECONDO AD UN ALTRO.
Ficcatevelo in testa…
Buon appetito!!
@Anna l’uomo zerbino esiste eccome, ne conosco una moltitudine.
Io non lo sono mai stato, tranne in alcuni momenti difficili in cui credevo cosi di rendere più felice la meretrice, e quindi di essere più felice anche io.
Ma fu un errore, non bisognerebbe mai azzerbinarsi, ma tenere sempre un giusto equilibrio di dare e ricevere, perché questo è l’unico modo di tenere in piedi una coppia, secondo me.
All’uomo manca il sesso e lo cerca altrove, dici tu. Fa bene, dico io!
Hai ragione quando dici che soffro perché ho perso i servizi, e non perché ho perso l’amore. Perché ormai all’amore ci credo poco, soprattutto all’amore di certe donne, che ormai sono in balia delle loro emozioni e dei loro privilegi.
Io ho amato e ho dato, in cambio ho ricevuto un bel calcio nel culo, quando un nuovo montone si è presentato.
E la mia donna (come la maggior parte) gravava sul mio budget eccome!! Perché voi donne volete la parità dei diritti.
Ma la vostra parità dei diritti spesso vuole dire: faccio quello che voglio, ma se mi piace la borsa L&V tu me la devi comprare, altrimenti io non te la do più.
MG, è sempre e solo un problema di “crescita”. Tempo fa seguivo un thread sugli scambisti che si sentivano l’avanguardia della “new age” del rapporto di coppia con il metodo appena citato perché ritenevano di aver risolto il problema dell’ipocrisia “dell’amante” mettendo in piazza il desiderio di esperienze diverse in presenza del partner ufficiale, che assisteva agli accoppiamemti dell’altro o ne praticava a sua volta.
C’era una simpatica donna, Allegra si chiamava o qualcosa del genere, entusiasta e piena di desiderio che scambiava opinioni con i vari utenti cercando di far capire che era una scelta che la rendeva libera da certi moralismi che conosciamo, magnificando il beneficio che ne traeva la relazione ufficiale. Si capiva lontano il solito miglio che chi voleva convincere per prima era solo sè stessa, e infatti dopo molti mesi di assenza si è ripresentata sul thread con un tono pouutisto diverso essendo emersi molto aspetti squallidi negli incontri di “scambio” ma soprattuto il vero problema che aveva portato lei e il compagno (avevano die figli) a constatare che in realtà era il loro rapporto che non c’era piu, e cge quell’attività “trasgressiva” non era altro che un modo abnorme di affrontare problemi di relazione interpersonale e di rapporto col sesso che evidentemente non erano stati risolti, non diversamente da butta tutto sil romanticismo esasperato. É lo stesso problema di “ignoranza” affrontato in maniera opposta, ma che denuncia una immaturità di “conoscenza” e di comunicazione del soggetto che ne è vittima.
In entrambi i casi “l’oggetto”” con cui ci si relaziona nei modo descritti è un mero oggetto, un giocattolo riprendendo la tesi della “ludicità” di cui parlavo ieri. Giochi, perche l’amore è una cosa da “adulti” e non tutti ci arrivano a quel traguardo prima di morire da anziani.
Bye
“i soli macroscopici errori che in questo contesto si possono fare sono quelli di affiancarsi a qualcuno che ha l’aspirazione opposta alla nostra, oppure, in età immatura, quello di non prevedere le conseguenze di qualsiasi tipo di scelta.”
bisognerebbe capire se quelli che qualcuno considera “macroscopici errori” non erano invece altro che l’ unica soluzione di sopravvivenza ( sia materiale che emotiva ) in una determinata situazione. molto facile e alla portata di tutti il GIUDICARE SOMMARIAMENTE. cosa molto più difficile il mettersi nei panni degli altri e analizzare le cose IN PROFONDITA’.
Chi è carente di questi ultimi due aspetti, non potrà mai essere di VERO AIUTO a nessuno. pur con tutte le migliori intenzioni.
Golem, viviamo in un’ epoca di grandi contraddizioni. Da una parte si condannano oltremisura le persone ( specie le donne ) che fanno scelte non convenzionali. di qualsiasi tipo. dall’ altro si cercano disperatamente nuovi modi per sperimentare le interazioni umane ( vero fulcro della nostra società ) e in particolare il rapporto di coppia. In tutto questo ondeggiare di emozioni e di posizioni contrastanti, ciò che noto sempre è che a tutti sfugge la cosa più importante: l’ analisi lucida, distaccata e obiettiva delle situazioni con cui ci si viene a confrontare, e la presa di coscienza. specie verso se stessi. La maggior parte degli interlocutori con cui mi confronto regolarmente ( sia nel virtuale che nel reale ) non fanno che dimostrarmi che preferiscono mettere in piedi situazioni assurde ( come appunto quella dello scambio di coppia ) pur di non riconoscere la realtà e pur di non ammettere le proprie carenze o i propri errori. Anche la reazione spropositata di alcuni utenti che partecipano a questo forum rispetto alle osservazioni altrui lo dimostrano. Dire ad alcune persone come stanno le cose ( facendo così vacillare i loro radicati dogmi e convincimenti ), equivale ad un’ auto-condanna perenne di diniego, di accuse, di ostilità. e ovviamente queste persone non risolveranno mai il loro PROBLEMA. che è IN LORO. non all’ esterno in presunti bulli o presunte donnacce di malaffare. E’ sempre la stessa vecchia tecnica del caprio espiatorio: individuare un nemico, chiunque esso sia, è più comodo e rassicurante che accettare la realtà e adoperarsi seriamente per cambiarla, quando questa presenta delle falle.
L’ ignoranza e il falso moralismo sono senz’ altro grossi limiti che impediscono l’ evoluzione personale dell’ individuo. ma lo è altrettanto una certa “trasgressione per moda” che si attua più per seguire la corrente del momento o per assecondare il volere del partner ( un pò come le donne che si accontentano di rapporti sbilanciati ) che per vera e autentica convinzione personale. Un segnale, anche in quest’ ultimo caso, di una mente chiusa.
Condor, a me delle borse e dei vestiti di lusso non mi importa niente. Non ho mai cercato l’ uomo che mi mantenga. Ma mi aspetto che il tizio con cui sto si prenda le sue responsabilità. di certo non posso stare con un uomo che passa le giornate a bighellonare e a ciuccarsi invece di trovarsi un lavoro, o che si aspetta che io lo finanzi in tutto e per tutto mentre lui se ne sta in panciolle.
@Condor
Ipotizzo. La coppia ha un problema. La donna ne parla con il suo uomo perché bisogna risolverlo. L’uomo fa orecchio da mercante. La donna comprende che sta con una persona superficiale e delusa si allontana. Non ha più voglio di fare l’amore con quell’uomo perché è superficiale. Lui cerca un’ altra per il sesso tanto la moglie continua a gestire la casa e a garantire il pasto.
La donna si stufa, trova un altro (che sarà la copia dell’ ex marito) e lascia il marito (almeno se se ne va con un altro non tiene il piede in più scarpe come l’uomo).
Il marito si inzerbina in questa fase solo perché in competizione con l’altro uomo.
Condor ha perfettamente ragione!
Ueeeeee! Anna! Sveglia he .! Dove vivi ..pure te nel mondo dei puffi!??
Ma come fai a dire una stronzata simile???????
Dopo l’esempio di tutti gli uomini che ci scrivono ..te hai il coraggio di dire che l’uomo zerbino non esiste!!!!!!???????????????????
Robe da matti…!
No comment….
MG, in questi anni ho citato più volte il grande libro di Eric Fromm, “Fuga dalla libertà”, che lessi a 18 anni stravolgendo le mie giovanili certezze sul vero significato e la successiva interpretazione di quel termine, che a mio parere rappresenta in nuce il vero senso della vita umana.
La libertà spaventa la maggior parte di noi, e seppure anelata quando la si raggiunge o la si conquista anche indirettamente, può diventare un’arma in chi, per una serie di ragioni, non è abituato a usarla.
Le contraddizioni che elenchi tu nascono da questo presupposti: l’angoscia della scelta e la paura dell’analisi critica di sé. La soluzione più comoda è rifugiarsi negli stereotipi, che offrono una soluzione pre-digerita da altri, ma che QUASI MAI rappresenta quella che il soggetto in questione avrebbe SCELTO se avesse fatto di sè l’analisi di cui parlavo.
Questa caratteristica umana è ampiamente sfruttata dalle religioni, dalla politica fino ai più minuscoli persuasori che incontriamo nelle nostre relazioni, LaD compresa come sappiamo bene ormai, avendo questi individui un solo fine in comune: il consenso e il riconoscimento, e quindi la sopravvivenza nel ruolo che si immagina di meritare, con tutti i tornaconto che si possono immaginare.
La descrizione che fai tu, se la riconduci a quel fattore comune ti accorgerai che i conti tornano.
L’essere umano ha bisogno SEMPRE di una guida che indichi la strada, non avesse queste caratteristiche non si sarebbe mai potuto creare la figura del profeta, del dittatore e persino di Dio, che é un invenzione NECESSARIA dell’uomo, e non il contrario. Per questo motivo di fondo incontriamo anche su questo modesto palcoscenico esempi soggettivi di “innamorati” di entrambe i sessi che idolatrano individui che quasi non li considerano solo perché vi vedono la “soluzione” al loro bisogno.
La gente ha bisogno di “credere”, e quando qualcuno dà questa impressione vi si accodano come lemming che vanno verso il precipizio. Qui abbiamo visto begli esempi di “conduttori” e di “condotti”. E ti accorgi delle reali intenzioni dei primi in ragione di un certo stile da “rapinatore affidabile”. Come quelli che svaligiano le gioiellerie vestiti elegantemente per non destare sospetti. Stereotipi come al solito, che chi sa come usarli volge a proprio favore, in mille modi, ma sempre legati al solito discorso della “scelta” e quindi alla libertà in senso lato.
I maschi folcloristici che descrivi nel thread di Olla vedono in quanto appena descritto la ragione di quello sbandamento, che nasce dalla nota liberazione femminile, a sua volta spesso mal utilizzata, come farebbe chi ha provato la fame e si trova di fronte a un improvviso banchetto a disposizione, col risultato di avere una congestione per abbuffamento.
Questo è il momento storico che viviamo, e in questo minestrone morale ed etico da società postbellica, c’è chi cerca una “casa” perché la precedente è distrutta, e chi cerca di “arricchirsi” col “mercato nero” delle “case”.
Bye MG
Anna il tuo ultimo commento è totalmente senza senso….scusami he ma ti converebbe lasciare perdere…perché non hai veramente idea e capito nulla su chi sia veramente un uomo zerbino o una donna zerbino..
Lascia perdere …che è meglio..
@Sofia
Tu che hai studiato psicologia, secondo te l’uomo zerbino tradisce?