Ciao,
è la prima volta che scrivo in questo forum, vi racconto la mia storia e spero che le vostre esperienze personali riescano a darmi un consiglio, anche se credo che in amore non si debbano seguire consigli, ma solo il proprio cuore.
Ho 27anni, sono assieme al mio ragazzo da 10 anni, in questi anni mi rendo conto che ci siamo visti sempre poco per via dei miei studi e dei suoi impegni sportivi, ma ora che ho finito con gli studi vorrei andar via da casa mia e iniziare una vita assieme a lui, progettare il nostro futuro, avere dei figli.
Purtroppo sebbene io sia sempre stata molto “schematica” nel fare le cose, lui al contrario non ha mai seguito degli schemi, ma ha sempre fatto solo ciò che voleva fare e tutt’ora, che non ha ancora terminato gli studi, fa lavori saltuari e mal pagati ma che gli piacciono, e non ha stimoli o iniziative per cercare qualcosa che magari non è il lavoro migliore ma che ci permetta di andare a vivere assieme. Purtroppo è sempre stato così il nostro rapporto: penso che siamo fatti l’uno per l’altra, inoltre i 10 anni della nostra vita ci hanno “plasmati” l’uno con l’altra, tuttavia negli anni ho accettato tante cose che non mi andavano, ma l’ho sempre fatto in nome dell’amore che provo per lui. Adesso che faccio pressione per vivere assieme non vedo da parte sua un vero interesse, mi sembra che sia con la testa fra le nuvole, crede che possiamo andare anche adesso, ma fino a che non finisce di studiare e si trova un lavoro sicuro come possiamo fare? Io ho un lavoro fisso ma prendo solo 1000 euro al mese, e oltre a questo sono donna, ho bisogno che il mio compagno mi sostenga, oltre che economicamente, anche moralmente. Essendo una persona schematica potete ben immaginare che sono preoccupata per le spese che dovremo sostenere, invece per lui sembra poter essere una passeggiata. Stanno venendo meno anche le mie sicurezze su ciò che provo per lui, e non riesco a capire come poter andare avanti, o se andare avanti con lui. Secondo voi è il mio cuore che non è innamorato e cerca una via di fuga con la scusa dei soldi oppure è la mia razionalità a dirmi che con una persona che non mi da sicurezza non posso sostenere lo stress di una vita piena di difficoltà? Ultima nota dolente: la mia famiglia non mi sostiene più in questa storia, vede in lui una persona che non mi ama abbastanza, che non si da da fare, che mi da scontata e con la quale sono stata troppo accomodante.
Grazie per le vostre risposte, ne ho davvero bisogno.
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Categorie: - Amore e relazioni
E se tu imparassi a farcela da sola e a capire che lui la pensa così?
Lui ha il suo modo di vedere le cose, e non deve per forza fare a modo tuo…
Ciao,
grazie per la risposta, ma non capisco cosa intendi: dovrei lasciarlo e andare a vivere per conto mio?
Se lui ha il suo modo di vedere le cose certo non posso cambiarlo, e forse compensarsi nei modi di vedere le cose aiuta, ma è in queste cose così importanti e difficili non si può seguire solo il cuore.
Il fatto è che se tu sei una persona che si fa pippe mentali e lui è invece troppo leggero, c’è evidentemente un problema di fondo.
Semplicemnte ognuno deve scegliere il meglio per se senza influenzare la vita degli altri, e ti faccio un esempio:
La mia ex ragazza quando mi sono laureato più di cinque anni fa, avendo io già un posto assicurato come ricercatore all’università, mi chiese di non partire a fronte di una proposta di lavoro ricevuta da una multinazionale… Io ovviamente sono partito. Lei dopo un anno e mezzo, all’età di 22 anni, si è iscritta all’università ed è partita in un’altra città. Dopo mi ha chiesto mille volte di cambiare lavoro per andare nella città dove stava lei anche facendo un lavoro non ben retribuito(che poi era la stessa dove ero assunto io, ma c’ero poco perchè in trasferta), io invece ho perseguito sulla mia strada.
é finita che lei mi ha lasciato per mettersi con un ragazzino che andava all’università con lei.
Se io avessi fatto ciò che lei mi aveva chiesto ora dovevo essere solo e con le pezze al sedere.
E questo perchè lei egoisticamente mi chiedeva di fare cose che in quel momento voleva lei, ma su cui lei poteva cambiare tranquillamente idea mettendomela in saccoccia. Magari un giorno mi avrebbe anche potuto sposare, ma quella scelta avrebbe avuto valore in quel momento, non si sa in futuro.
Quindi per una scelta egoistica dettata dal momento e non da un pensiero prospettico verso il futuro, mi avrebbe tranquillamente condizionato e rovinato la vita per poi cambiare idea un giorno (infatti poi ha cambiato idea).
Pertanto nei limiti di una possibile vita di coppia tu e il tuo ragazzo dovete fare delle scelte che cmq vi permettano di non condizionarvi in modo definitivo l’un l’altro.
Io ad esempio non riuscirei a stare con una persona che ha bisogno perenne di un appoggio morale come ad esempio sei tu, cioè che crei una dipendenza dettata da sicurezze che ti deve dare l’altro, perchè devi essere forte tu da sola.
Ciao,
quindi da quanto mi dici, c’è un’incompatibilità di base. Si sono una persona insicura, che ha sempre bisogno di una spinta, e fino ad ora sono maturata e sto cercando di rendermi sempre più indipendente. In tutti questi anni assieme però, non ho mai ricevuto sostegno dal mio ragazzo, quando gli chiedevo di ascoltare i miei sfoghi mi ha ascoltato ma non si è mai preoccupato di fare qualcosa per me, tipo sapendo che sto attraversando un periodo nero cercare di venirmi incontro, mentre nei miei genitori trovo tutto il sostegno di cui ho bisogno, come negli amici, che se mi vedono giu cercano di portarmi fuori di farmi distrarre. Lui niente. Negli ultimi anni ho iniziato a pensare che il suo sia egoismo e gliel’ho detto, lui lo riconosce: pensa prima di tutto ai suoi interessi, ma sempre! anch’io penso ai miei, altrimenti non sarei qui a chiedermi perchè non sto più bene con lui, però in una coppia ci si dovrebbe aiutare. Non so sai cosa ci sia davvero sotto queste mie crisi, ma essendo sempre più ricorrenti negli ultimi periodi inizio a pensare che siamo cresciuti si, ma in direzioni diverse. Abbiamo maturato bisogni diversi, e se lui a 29 anni non ha ancora maturato il desiderio di andare a vivere assieme, allora o sono io la persona sbagliata per lui, o è talmente abituato a me e al mio entusiasmo nel proporre le cose che si sta accomodando anche in questa cosa, e aspetta che sia io a fare tutto da sola, tenendogli ancora una volta le porte aperte.
Cara fiorellino83,
credo che il problema sia veramente di fondo. Probabilmente, al di la’ del fatto che tu sia schematica, e’ arrivato il momento in cui tu pretendi di piu’ da una relazione, oltre al canonico “star bene insieme”. Cosa di cui lui, invece, sembra accontentarsi.
Quanto scrive Sergio, molto schiettamente, e’ vero. Non puoi imporre al tuo ragazzo le tue scelte. Non di meno, non puoi farti imporre le sue non scelte.
E’, forse, venuta l’ora di chiarire quali sono le vostre reciproche aspettative. Ma se queaste sono diverse, non cercare di “trascinarlo”: semplicemente renditi conto che state procedendo su due binari differenti che – forse – non sono piu’ conciliabili.
Quando ci si mette insieme cosi’ giovani e si cresce insieme (non sono d’accordo con il tuo concetti di “plasmarsi”: gli individui plasmano le coppie, non il contrario), puo’ capitare arrivi un momento in cui, semplicemente, non si e’ piu’ in sintonia perche’ le persone crescono e cambiano – e non credo si plasmino l’un l’altra. Ed io penso che in te siano, peraltro lecitamente, cambiate le tue aspettative su quanto dovresti ricevere dal tuo compagno (probabilmente a 20 anni pizza e cinema era il massimo della goduria, ma ora e’ diverso). Ti dico cio’ perche’ a me e’ successa una situazione simile dopo 7 anni.
In ogni caso, buona fortuna ed un bacio.
ciao Andrea1983,
ti ringrazio, il mio pensiero è molto in linea con il tuo. Ma sono sempre stata così convinta che lui sia la mia anima gemella, con la quale volevo condividere tutto, che ora mi sembra una cosa impossibile che tutto possa finire, e che possa finire per colpa mia! Io lo desidero così tanto, sono molto attratta da lui, e gli voglio un bene dell’anima. Se ripenso però a questi anni assieme mi rendo conto di quanto sia stata costretta a “trascinare il carretto per entrambi”. Ci sono state crisi in tutti questi anni, sempre sollevate da parte mia, ogni volta esternavo i miei bisogni ed ogni santa volta tutto tornava come prima dopo che mi convincevo di poter andare avanti. Ora sono qui che mi domando se posso permettermi di metterci alla prova andando a vivere assieme, o se sarebbe soltanto l’errore più grande della mia vita. Ho tanto timore a farlo perchè non ne sono convinta al 100%, nemmeno al 50! So che sarebbe dura perchè mi aspetto che le difficoltà che sto affrontando ora si sommerebbero alle altre che si incontrano nel vivere assieme. Ma dall’altra parte vorrei tentare per essere sicura fino infondo che la vita con lui non è quella che voglio, ma che la sto ancora idealizzando come una ragazzina. Forse a mio svantaggio ci sono i 10 anni assieme, ma se mettessi sul piatto della bilancia giorni felici e giorni tristi con lui non ci sarebbe storia, sarebbe da troncare, troppa fatica ad andare avanti. Però non capisco se sono io il problema, se sono troppo esigente, se potrò mai trovare in una persona tutto ciò di cui ho bisogno, con i giusti compromessi. Non capisco se anche ora dovrei fare l’ennesimo compromesso ed ingoiare il rospo, forse mi sto facendo tante paranoie per cose che vanno superate.
Non so cosa pensare, solo che voglio essere felice, ma vorrei essere felice assieme a lui! Ma non so se sia possibile, magari solo per qualche anno, e poi le crepe che ci sono alla base farebbero di nuovo crollare il castello.
Cara fiorellino,
penso che se tu rileggi il tuo ultimo post, troverai che vi sono gia’ contenute tutte le risposte che cerchi.
Naturalmente, nessuno piu’ di te puo’ conoscere la giusta soluzione. Tuttavia, ti chiedo, e’ questo che vuoi e che pensi di meritare? Risolvere una crisi dopo l’altra, trovarti a contare piu’ giorni bui di giorni di sole? Perche’ le cose dovrebbero cambiare convivendo? La convivenza – credo – non dovrebbe essere una “messa alla prova”, una “extrema ratio”: io credo che, dopo dieci anni, dovrebbe essere il naturale sviluppo di una storia, voluto e condiviso da entrambi.
A questo punto, le alternative sono due: o uno non crede alla convivenza – e non dipende da te, in quanto convinzione personale – oppure, semplicemente, il sentimento non e’ piu’ cosi’ forte e si va avanti per inerzia ma senza volersi vincolare troppo – e anche in questo caso, non penso tu possa attrbuirtene la responsabilita’.
Quindi, ti prego, non attribuirti colpe che non hai. Non puoi aspettare altri dieci anni… Secondo me e’ naturale che una ragazza (una donna, ormai) ad un certo punto abbia certe aspettative. Avete quasi trent’anni, state insieme da 10… Insomma, si’, oggigiorno i tempi si sono dilungati, ma penso che se lui non pensa a certi orizzonti ora, non lo fara’ nemmeno fra un anno, fra due o fra cinque.
Pur convinto che lui sia un ragazzo eccezionale, e’ mia opinione che se non cercate la stessa cosa, la migliore scelta che tu possa fare e’ andare avanti per la tua strada.
Ancora un grosso “in bocca al lupo” e scusa per la ripetitivita’. Ciao!
Magari un giorno mi avrebbe anche potuto sposare, ma quella scelta avrebbe avuto valore in quel momento, non si sa in futuro.
SERGIO mi coions: una discreta considerazione del matrimonio…
Ovviamente scherzo, ma sta cosa, solo questa, m’ha fatto strippare. E ti ho scritto prima ancora di finire di leggere la tua.
Grazie andrea1983,
hai ragione: nel mio post mi sono risposta da sola.
Ragione e sentimento mi stanno facendo impazzire, ho continui sbalzi di umore e le mie idee continuano a cambiare.
Il fatto è che vorrei poter pensare che si può risolvere la situazione, renderla una storia bellissima, andare avanti assieme, come coppia, superando il momento mettendoci qualcosa da parte di entrambi. E lo vorrei perchè è la persona che ancora desidero, e per la quale ho trascorso 10 anni di sacrificio.
Purtroppo dentro mi rendo conto, e scriverlo mi aiuta ad ascoltare ciò che provo, che le esigenze diverse da lui stanno limitando la mia vitalità, sto dando le mie energie ad una situazione in cui subisco le sue scelte al 100%, senza rendermene conto, perchè mi sono abituata a non pensare di poter ottenere qualcosa per me, solo per me. Ogni volta che lui non vuole fare una cosa, non mi impongo più, rinuncio, e negli anni ho smesso di battermi per i miei desideri.
La sua passività mi sta sfibrando. Il suo entusiasmo, le sue energie, purtroppo non sono dedicate al nostro bene comune.
Mi dici che non devo farmi sensi di colpa, in effetti pensare “dovrei essere diversa, quindi è colpa mia”, non ha alcun senso. Se devo essere diversa, significa che tra di noi non ci può più essere ciò che credevo. Come dice Sergio non posso imporgli di cambiare per me, ma nemmeno io devo cambiare per lui. Credo di aver già fatto abbastanza, e se ciò non basta, non posso mettere le manette alla mia voglia di vivere, perchè è l’ultima cosa che mi rimane.
Caro andrea1983, mi ha fatto così piacere parlare con te, sembri lo specchio della mia coscienza.
fiorelino ma ti sei mai posta il problema che questi tuoi periodi neri in realtà fossero solo tue pippe mentali e lui le prende per quello che sono?
Io per esempio posso tollerare lo sfogo, ma ad esempio se la mia eventuale ragazza mi rompe l’anima per fare un esame all’università, beh io me ne sbatto…
Il problema è che tu come la mia ex ragazza devi essere circondata da persone che ti dicano costantemente come sei brava, bella, che ce la farai etc… perchè invece non ti rimbocchi le maniche e ti dai da fare a prescindere da queste persone?
@fat, era riferito al modo di essere della mia ex, non al mio… io se mai mi dovessi sposare sarà per sempre…